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Autore Topic: Maroni: dare la cittadinanza ai bambini rom abbandonati  (Letto 2043 volte)
Luisa
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« il: 23 Luglio 2008 - 04:18:23 »

Corriere della sera 22-07-08

Sicurezza Contraria l'opposizione. La Croce Rossa: proposta intelligente
Maroni: dare la cittadinanza ai bambini rom abbandonati
Il ministro: vanno tutelati. I radicali: discriminatorio

Ieri una delegazione dell'Ocse è giunta in Italia per accertare le condizioni dei rom nel nostro Paese

MILANO — Roberto Maroni spariglia: «Ai bambini rom nati in Italia senza genitori penso che dovremmo garantire la cittadinanza italiana. Nome, cognome, un'identità. Perché questo è un modo di tutelarli». Il ministro dell'Interno parla durante uno dei suoi lunedì milanesi, a un pranzo della Camera di commercio americana in Italia. La proposta, per l'uomo del Viminale, ha fini umanitari: «Ci sono nei campi persone che vivono in maniera subumana. Bimbi il cui destino è tragico. Alcuni vengono utilizzati nel mercato dei trapianti di organi. E invece il primo diritto di un bambino è di avere una identità ».

Ma la proposta reincendia le polemiche sulla «schedatura ». Secondo il gruppo EveryOne, i destinatari dell'annuncio «sono i bambini rom sottratti dalle autorità e dai servizi sociali dei comuni ai loro genitori, con provvedimenti illegittimi, già denunciati dall'europarlamentare ungherese Viktoria Mohacsi alla Commissione». Di più: «Centinaia di bambini rom sono stati sottratti alla potestà dei loro genitori, spesso al momento del parto, con la scusa che le madri non avevano un domicilio né un lavoro».

E così, la politica si accende nella discussione sul passaggio dall'attuale ius sanguinis (all'ingrosso: italiano è chi è figlio di italiani) allo ius soli (italiano è chi nasce in Italia, il modello francese).

È lo stesso Maroni a spiegare che «per garantire a questi minori un futuro penso si possa fare un'eccezione alla regola dello ius sanguinis». Alessandra Mussolini, presidente della commissione bicamerale per l'Infanzia, accoglie «con soddisfazione» la proposta: «In questo modo si garantisce l'integrazione dei bambini rom senza genitori».

Mentre la vicepresidente della stessa commissione, Gabriella Carlucci spiega che «la maggioranza di centrodestra vuole strappare i minori sfruttati e abbandonati dalle mani di genitori violenti». Secondo Margherita Boniver, presidente del comitato di controllo su Schengen, «il ministro vuole dimostrare con i fatti quello che le roventi polemiche trasmigrate anche al Parlamento europeo hanno voluto ignorare ». E cioè che «l'ipotesi della presa delle impronte anche per i minori può servire a tutelare » chi viene «sfruttato selvaggiamente dalle organizzazioni criminali»,

Il provvedimento solleva però dubbi di costituzionalità: è possibile «fare un'eccezione» alloius sanguinis nei confronti di una sola etnia? Secondo i radicali Marco Perduca e Rita Bernardini, no: «Perché, molto più semplicemente, non introdurre per tutti il principio dello ius soli, già vigente negli Usa?» .

Bocciatura, invece, dal Pd. Per il senatore Luigi Lusi «il governo sembra voler diffondere la confusione più totale. Ogni giorno vede una dichiarazione nuova. Ieri le impronte ai bambini, oggi la cittadinanza per quelli abbandonati, e domani?». Mentre per il capo dei senatori Idv Felice Belisario «il governo sembra non sapere fare altro che annunci e correzioni demagogiche, che poco o nulla hanno a che fare con le reali emergenze del Paese ».

Giusto ieri è arrivata in Italia la delegazione dell'Ocse per accertare le condizioni dei rom in Italia. Contemporaneamente, è partito anche a Roma, da un campo in via della Magliana Vecchia, il «censimento» delle presenze nei campi, attuato da operatori della Croce Rossa.

Massimo Barra, il presidente Cri, ieri ha detto di ritenere quella di Maroni «una proposta intelligente e in linea con i nostri principi di accoglienza». Marco Cremonesi
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