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Autore Topic: Napoli, parte il censimento dei rom con il rilievo delle impronte  (Letto 2105 volte)
aemme
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« il: 05 Luglio 2008 - 04:15:56 »

Napoli, parte il censimento dei rom con il rilievo delle impronte

Prime applicazioni delle disposizioni del ministro dell'Interno Roberto Maroni, che riguardano anche i minorenni. Secondo stime approssimative, nella provincia napoletana i nomadi dovrebbero essere circa 5000

Napoli, 4 luglio 2008 - Sono oltre cinquanta, a Napoli, i nomadi a cui sono state prese le impronte digitali sino ad ora in seguito alle disposizioni del ministro dell'Interno Roberto Maroni, che prevedono un censimento dei nomadi, minori compresi.


Il rilievo delle impronte digitali è iniziato in via Cupa Scherillo nel quartiere Scampia. La Prefettura partenopea ha censito complessivamente 615 nomadi, quasi tutti accampati in una sola struttura. In provincia di Napoli i campi nomadi sarebbero in tutto una ventina, tra cui quelli più grandi localizzati ad Afragola e Casoria.
 

Nel capoluogo, invece, gli unici accampamenti attrezzati si concentrano nei quartieri Scampia, Secondigliano e Soccavo dove, nella scuola Grazia Deledda, al confine con il Rione Traiano, è stato allestito un centro di prima accoglienza. In via Cupa Perillo, sempre a Scampia, vi sono anche baracche nelle quali si sono stabiliti degli slavi. Un altro campo è in via Circumvallazione esterna, a Giugliano, mentre ve ne sono decine 'spontanei', soprattutto popolati da romeni: nei quartieri Pianura e in via Santa Maria del Pianto, nei pressi del nuovo cimitero cittadino dove i rom si sono rifugiati dopo gli attentati incendiari nel quartiere Ponticelli. Atti di vandalismo, scoppiati all'indomani del tentativo di rapimento di una neonata, probabilmente ad opera di una nomade. Sassaiole e incendi che hanno costretto i nomadi ad andar via, molto spesso scortati dalle forze dell'ordine.


E' molto difficile, comunque, effettuare una mappatura precisa di campi e rom accampati abusivamente. La situazione è diventata ancora più difficile dopo una serie aggressioni nei loro confronti. Oltre agli fatti verificatisi in via Malibran, via Virginia Woolf e in via Dorando Pietri a Ponticelli, nel quartiere Barra, in via Mastelloni, ignoti hanno preso di mira un piccolo accampamento di romeni credendo che fossero profughi provenienti dal quartiere vicino. Nella periferia nord, a Secondigliano, altri rom sono stati malmenati in viale Maddalena da alcuni sconosciuti. La situazione più grave, però, resta il campo di via Vicinale Santa Maria del Pianto. Qui, dopo le minacce sono arrivati i lanci di pietre ed è stato indispensabile l'intervento della Polizia.
 

Secondo alcune stime, molto approssimative, i nomadi nella provincia di Napoli dovrebbero aggirarsi attorno ai 5mila, anche se ogni valutazione è suscettibile di continue mutazioni. I nomadi sono prevalentemente romeni, sinti, del Montenegro e dei Paesi dell'ex Jugoslavia.


In seguito alla decisione del prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, di dare esecuzione alle disposizioni del ministro Maroni, da più parti si sono levate polemiche. Non solo dall'Opera Nomadi partenopea, ma anche dall'assessore alle Politiche sociali del Comune, Giulio Riccio che ha parlato di "pratica illegale e discriminatoria".


Dello stesso avviso anche la Cgil Campania che ha inviato una lettera aperta al prefetto nella quale si ricorda che proprio con il rilievo delle impronte si è arrivati alla discriminazione razziale all'epoca del fascismo e del nazismo.

http://quotidianonet.ilsole24ore.com/politica/2008/07/04/102246-napoli_parte_censimento.shtml

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