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Autore Topic: Patto per Roma: scontro sulla sicurezza e per sostituire il prefetto Mosca  (Letto 2056 volte)
aemme
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« il: 18 Luglio 2008 - 03:48:59 »

Patto per Roma, scontro sulla sicurezza

Alemanno ha tentato il colpo di mano e con il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano ha riscritto unilateralmente il nuovo Patto per Roma Sicura cercando di sostituire il prefetto Mosca con l'ex capo del Sisde Mario Mori

di Giovanna Vitale
 Ha tentato il colpo di mano, il sindaco Alemanno. D´intesa con il sottosegretario all´Interno Alfredo Mantovano ha riscritto unilateralmente il nuovo Patto per Roma Sicura; cercato di imporre il "commissariamento" del prefetto Mosca, sostituito nel ruolo di garante per la stesura e l´attuazione del piano con l´ex capo del Sisde Mario Mori; assegnato al personale di Atac, Metro e Ama compiti di monitoraggio del territorio, sorta di forze dell´ordine in versione ridotta.

Tre forzature che gli altri due sottoscrittori, il governatore Marrazzo e il presidente della Provincia Zingaretti, hanno respinto con fermezza. Facendo finire Alemanno in minoranza. Anche a costo di sfiorare lo scontro istituzionale. Evitato solo in extremis, quando il primo cittadino ha ritirato la sua proposta e accettato di far ripartire il confronto dalla bozza elaborata dalla prefettura. Finanziata con 22 milioni di euro, prevede tra l´altro presidi fissi dei militari nelle stazioni di periferia per liberare un centinaio fra poliziotti e carabinieri sul territorio, cui aggiungere altre 250 unità da destinare al pattugliamento delle strade.

Giovedì l´ultimo testo, questa volta congiunto, sarà mandato in visione dal Viminale alle parti interessate e, «se tutto va bene», precisa il sindaco al termine del confronto, «già nella prossima riunione che si terrà a Palazzo Valentini martedì 22 luglio dovremmo essere in grado di firmare il nuovo Patto per Roma».

Non era certo questo il finale che Alemanno aveva immaginato convocando in Campidoglio il vertice con il quale Comune, Provincia e Regione avrebbero dovuto chiedere l´accordo con il sottosegretario Mantovano, incaricato dal ministro Maroni di promuovere le intese territoriali sulla sicurezza. Il primo a far capire che qualcosa era andato storto era stato proprio Mantovano: «C´è qualche ritocco da fare, ma in una prospettiva assolutamente costruttiva» aveva precisato uscendo.


L´intenzione sua e del sindaco, infatti, era di far passare una bozza che né Zingaretti né Marrazzo avevano mai visto: aperta da una feroce critica alla passata amministrazione («Il Patto sottoscritto il 18 maggio 2007 è rimasto in larga parte inattuato e comunque richiede una profonda revisione degli obbiettivi») disponeva la creazione di «un "Tavolo istituzionale" presieduto dal ministro o da un suo delegato, che individua le priorità di intervento, la programmazione delle conseguenti misure, i necessari adeguamenti del Piano coordinato di controllo del territorio e dell´organizzazione dei presidi delle forze dell´ordine». Un nuovo organismo pensato per esautorare in primis il prefetto Mosca e, in subordine, il questore e i comandanti provinciali di carabinieri e guardia di Finanza.

Che sarebbero stati tutti bypassati da un supercommissario, individuato da Alemanno nella persona del generale Mori. Del quale «non s´è proprio parlato» giura Marrazzo. Ma nominato, neanche mezz´ora dopo la fine del vertice, capo dell´ufficio extradipartimentale per la sicurezza del Comune. Tra i suoi compiti - recita la nota stampa a riprova che era già tutto preparato - l´attuazione del Patto per Roma Sicura, l´accoglienza dei rifugiati politici, il decoro urbano. Tant´è che «il generale Mori sarà nostro interfaccia tecnico per il nuovo Patto che firmeremo la settimana prossima» ribadisce Alemanno.

Soddisfatti Marrazzo e Zingaretti. Soprattutto per aver sventato una manovra che avrebbe ridotto Provincia e Regione al ruolo di meri portatori d´acqua e di soldi. «Abbiamo trovato dei punti di convergenza», sottolinea il governatore, «in particolare che venga mantenuta la cabina di regia presso l´istituzione competente e cioè la Prefettura di Roma. Abbiamo deciso di partire da un punto comune, una base che è quella del prefetto Mosca, arricchita dal confronto sulle posizioni del Comune, della Provincia e della Regione». Gli fa eco il presidente Zingaretti: «La riunione è andata bene. C´è un impegno sulla sicurezza che porterà le tre istituzioni locali a investire 22 milioni». Undici li metterà la Regione, 8 il Comune, 3 l´ente da lui governato.
(15 luglio 2008)

http://roma.repubblica.it/dettaglio/Patto-per-Roma-scontro-sulla-sicurezza/1485737
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