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Autore Topic: Roma - Polemiche sulla ''Casa di tutti''  (Letto 2186 volte)
Luisa
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« il: 29 Luglio 2008 - 07:05:10 »

Santori: la casa di legno un passo falso

Grazia Maria Coletti
g.coletti@iltempo.it

Ci sarà il prefetto Carlo Mosca, nelle vesti di Commissario per l'emergenza nomadi a Roma all'inaugurazione dello chalet nel campo rom al Casilino 900, quello che da sei anni ha reso impossibile la vita ai residenti, soffocati dai fumi tossici dei roghi dove i nomadi bruciano immondizia e rame, e dove l'altra notte si è sfiorato lo scontro fisico durante la protesta inscenata dai romani.

Ma gli esponenti del Campidoglio no, danno un segnale e non ci saranno: oggi non parteciperanno al battesimo della "casa di legno", 70 metri quadri su due piani, con soggiorno, cucina, servizi, tre camere e veranda: un progetto sperimentale costruito dai rom di quattro etnie che si propone di essere un modello di abitazione alternativa e civile alla soluzione dei container.
L'altolà è arrivato ieri dal presidente della commissione Sicurezza del Comune di Roma, Fabrizio Santori, che giudica l'iniziativa «un passo falso delle autorità locali» anche perché, spiega, la costruzione sorgerà «in un'area soggetta a vincoli archeologici e nonostante il diniego dell'ufficio tecnico municipale». Di più. Il presidente della Commissione capitolina alla sicurezza attribuisce la protesta dei cittadini della scorsa notte «ai tentennamenti che stanno caratterizzando il censimento rom» nella capitale, «all'acqua di rose», con un braccio di ferro tra il prefetto Carlo Mosca, contrario alla rilevazione delle impronte ai minori, e il Viminale. Santori invece chiede «un cambio di marcia» nella gestione della questione rom nella capitale, fare di più per i patti della legalità.

Accanto al prefetto ci saranno invece alcuni professori dell'Università Roma Tre che hanno collaborato al progetto e a Don Paolo Lojudice del Pontificio Seminario Romano. Nelle intenzioni dei promotori dell'iniziativa «Savorengo Ker», ovvero «La casa di tutti», la costruzione è una risposta concreta a migliorare le condizioni di vita dei rom.

Costruita dagli stessi nomadi delle quattro etnie che vivono a Casilino 900, la struttura, per ora, essendo un progetto pilota, accoglierà uno spazio gioco e studio per bambini, un laboratorio per il centro di medicina solidale e sarà sede di una cooperativa gestita dai Rom per risanare l'insediamento. Il progetto è stato realizzato oltre che dalla comunità rom anche dal Dipartimento studi Urbani dell'Università Roma Tre, con il sostegno della Biennale di Venezia e in collaborazione, tra l'altro, col Servizio di Medicina solidale del Policlinico di Tor Vergata e la Comunità di Sant'Egidio.

http://iltempo.ilsole24ore.com/roma/2008/07/28/907378-santori_casa_legno_passo_falso.shtml
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