la superficie e il gorgo 
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Silvana Poccioni
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CUPIO DISSOLVI
 
Mi sublimai
Narciso senza fonte
nello specchio profondo dei tuoi occhi
finché rise al mio riflesso
la tua malinconia.
Pareva allora racchiudersi
la vita
nella linea perfetta del tuo viso
dove si disegnava
in un magico incastro
il mio profilo.
Conoscemmo l'eterno
e in quell'istante
io fui per te la prima
e l'ultima.

*

Mi rimanda lo specchio
l'immagine mia
che io sola conosco
segnata da rughe
tracciati di lacrime antiche
che posso vedere io sola
(è liscia per gli altri la pelle
e dolce il sorriso)

*

Chi ha parlato
una volta
( fu ieri
o mille secoli fa?)

di una solitudine antica
fascinosa e oscura
emozione dell'animo
arcano canto soave
di uccelli
in volo radente sui cerchi
a spirale di un
gorgo profondo
e buio e silenzio
assenza e presenza
sconfitta e vittoria.