mo(n)do solare mo(n)do notturno 
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Silvana Poccioni
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VIAGGIO NELLA NOTTE
 
Il battello
attraccato nell’ansa del fiume
era logoro e stanco
come il suo barcaiolo
che per anni (o tutta la vita?)
aveva percorso le acque
dall’alba al tramonto.
- Non ho mai navigato
di notte – si disse - Il timore
del buio mi ha reso bambino –
Sciolse le funi al tramonto
per darsi coraggio
con l’ultima luce del giorno
e partì
senza meta e senza compagni
lasciando al timone la rotta.
Al calar della notte
il letto del fiume si tinse di argentei
volti di stelle
bagnati di lacrime antiche
come sono i dolori e le gioie del mondo
e tutte le riconobbe
come fossero sue.
Sulle sponde sinuose
avevano perso i colori
gli alberi e i fiori
eppure apparivano belli
oltre ogni dire.
Nel buio silenzio
soltanto il rumore dell’acqua
e il battito lento del cuore nel petto.
Lo invase una pace dolcissima
mentre già minaccioso si udiva
il fragore assordante
della grande cascata.
Quante volte l’aveva evitata?
si distese col viso rivolto alle stelle
e annullando ogni altro pensiero
diede ascolto soltanto
al suo cuore
che lento nel petto batteva
senza paura.