in traccia di luna - risalendo alle scaturigini del femminino sacro 
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Renzo Scasseddu
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CONTRIBUTO ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO
 
A fronte di una concreta robustezza ed organicità dell’impianto generale, che si serve in modo concreto e accorto degli strumenti della Filologia, dell’Antropologi, della Mitologia, della Archeologia…, Alfonso Cardamone sa usare con sapiente maestria la tecnica della affabulazione, a lui molto congeniale, giusto in armonia con le caratteristiche di ogni mu/qoj, anch’esso a lui molto congeniale. Il nostro Autore sa ben coniugare al tempo stesso il verbo di Erodoto, con la sua «gioia jonica del raccontare», derivatagli da Omero, (G. Perrotta) e il verbo di Tucidide, intriso di quella razionalistica e sofistica scientificità difficile da contestarsi, perché basata su elementi concreti, di prove, di documenti, di tekmh/ria, di confronti e analisi che nulla lasciano al caso né, tanto meno, alla improvvisazione: vedi a tal proposito la ricchissima, preziosa bibliografia, decorata di medaglie al valore scientifico di nomi che hanno lasciato il segno in questi campi (ad es. Frazer, Lévi-Strauss, Pettazzoni, Seppilli, Graves, Kerényi…), ciascuno dei quali potrebbe, e Alfonso Cardamone con loro, orazianamente ben dire:
exegi monumentum aere perennius

ma vedi anche la straordinaria ricchezza delle etimologie, per cui non mancano sensibilità ed intuizioni ma son tutte sorrette da competenza filologica sottile e da severa analisi comparativa.

Mi piace notare - e di ciò ringrazio Alfonso Cardamone, per aver soddisfatto, e nemmeno tanto en passant, un problema che mi sta molto a cuore - che tale complementarità (Hdt./Thuc., ma ce ne son altre…) è evidente, quasi come corollario, alla fine del libro, nel cap. Da Galileo a Plutarco – il volto della Luna, dove l’accostamento Scienza/Letteratura ritrova quel giusto senso di unità, troppo spesso in giustamente, direi innaturalmente spezzata…
A non dire poi dello Spazio e del Tempo documentato, che consentono al Nostro Autore, anche qui attraverso una rigorosa e sapiente analisi comparativa, di illuminarci tutte le aree del nostro pianeta Terra, dalla Grecia alla Roma classica, alla Mesopotamia fino all’estremo Oriente, arrivando in Australia, e poi, novello Cristoforo Colombo, ecco il nostro navigatore, il cibernauta, proiettarsi in America, nell’altro emisfero: ed è un viaggio entusiasmante, affascinante – tutto alla lettera. Viaggio nello Spazio e nel Tempo: dal 5° Millennio a. C. ad Oggi…
Bene, tali numeri, come dire no/moi, «leggi», «regole», sono la ‘cifra’ di questo libro, tanto ‘pe(n)sante’ quanto agile e ‘manuale’, alla lettera. Doppiamente, ‘manuale’, perché si tiene nella mano, come un vero e proprio e)gxeiri/dion, che vuol dire qualcosa che si può tenere in una mano, quindi anche «piccolo pugnale».
E proprio come un pugnale, di lama acuta e fulgente, questo libro scalfisce, guidato con destrezza da maestro d’armi, mette comunque ‘in guardia’, sfida le millenarie pagine di Letteratura, Antropologia, Historia, Cultura che hanno relegato, ingiustamente, aggiungo anche qui innaturalmente, in noticine marginali, il ruolo della Donna. La quale invece ha scritto pagine intense e significative, paradigmatiche e vitali nella Storia, sì, dell’… Uomo.
Ecco, questo libro, espressione di un impegno profondo e lungo da molti anni, insieme ad altri analoghi saggi, vuole offrire un contributo intelligente ed intellegibile ad una ricerca seria e severa che restituisca alla Donna gli spazi nobilmente conquistati e concretamente esercitati, da quando è comparsa, comunque, sul Pianeta Terra.