fant)a(smatico 
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Tina Tucci
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DIARIO
 
La mia città

Non è una metropoli,
non ha dato i natali ad uomini celebri.
Ma io l'amo.
Amo il campanile, il Cosa, il suo
traffico, il caos, l'amo, perché
ci abita lui.
Ma non posso nascondere che
in fondo,
la vorrei più tranquilla,
più dolce, più mia.

3 ottobre 1972


Ricordi

Nei miei ricordi di bimba
c'è un uomo di neve.
Un uomo non era, non parlava, non rideva.
Una sciarpa al collo, per tenerlo caldo.
Gli parlavo e lui mi ascoltava, ma non rispondeva.
Il giorno dopo l'uomo di neve se ne era andato;
la sua sciarpa mi aveva lasciato.

4 ottobre 1972


A te

Al mio cuore aspro hai dato dolcezza,
al mio cuore duro hai dato tenerezza,
al mio sorriso spento hai dato luce.
A te che cosa ho dato?
Nulla, nulla al confronto di ciò
che meriti.
Mio grande e tormentato amore.
Amore sbocciato fra i banchi di scuola,
amore sbocciato poco a poco, come
i petali di un fiore che sbocciano
al calore del sole.

31 ottobre 1972


L'orologio del campanile

Il campanile suona: le 10 - le 11 - le 12 …
Suona e non si ferma mai. Le lancette si rincorrono
sul quadrante e rare volte si incontrano si baciano;
ma è un attimo e la corsa ricomincia.
Giorno e notte, notte e giorno, e lui suona
le 10 - le 11 - le 12 …
mai che si fermi per prolungare la gioia
nello starti accanto.
Lui corre, tutti corriamo,
in cerca di qualcosa, di qualcuno, di nulla.

15 novembre 1972


L'ultimo

E verrà l'ultimo giorno che ci parleremo.
Chiuderò gli occhi per sempre
in un sonno lungo e senza sogni,
dove domani non c'è risveglio.
Il sole non scalderà più. La pioggia
non bagnerà più. Dormirò
portando con me tutto di te. Dormirò,
un sonno senza risveglio,
un sonno senza sogni.

24 novembre 1972


Infinito

E penso all'infinito.
Penso a tutto ciò che è infinito e finito al tempo stesso.
Penso al mio amore infinito,
al tuo amore infinito,
penso alla mia disperazione finita,
al mio dolore finito.
E questo infinito ha un volto, delle mani, una voce,
questo infinito sei tu, amore mio infinito.

17 gennaio 1973


Pace

Mille mani scarne che si alzano
verso il cielo. Mille bocche che dicono:
Pace. Mille occhi stanchi
della gente, stanchi di aver versato
fiumi di lacrime, stanchi d'avere visto
morte e sangue,
stanchi di veder divise militari,
un raggio di speranza li rianimerà.
Vietnam. Il tuo terreno è bagnato
di sangue, di odio, di vendetta.
La colpa tua non è, ma dell'odio e del possesso
che è racchiuso in noi. Vietnam.
Pace per i bambini, pace per i vecchi,
pace per le madri, pace per le vedove. Pace
imploriamo per noi e per l'umanità. Vietnam.

19 gennaio 1973


A mio figlio

Un giorno sentirò palpitare in me, nuova vita.
Ogni giorno vivrò per quella vita che sboccia in me.
Io ti amo, ancor prima che tu fossi concepito,
ancor prima che tu fossi una realtà, una dolce
realtà, io ti amo.
La casa sarà piena di te, di te che mi chiami
mam-ma - pap-pa - na-na
Chi sei? Cosa sei?
Sei tu piccolo cucciolo,
sei tu piccolo uomo.
Un profumo dolce di borotalco.
Un profumo tenero.
Un gridolino, un lamento. Mam-ma-

5 febbraio 1973


Io e te

Sono triste questa sera.
Sono triste per amore.
Tu lontano dai miei occhi.
Tu lontano per amore.
Sono triste, perché non ti vedo.
Sono triste, perché sei lontano.
Sono felice quando ti vedo.
Sono felice quando ci amiamo.

6 febbraio 1973


A mia nonna

Mille rughe stanche solcano il tuo viso.
Le tue mani si uniscono in grembo, stanche.
I tuoi capelli bianchi.
Con il camminare lento e trascinato.
Ti ricordo sempre così.
Con i tuoi grembiali neri.
Con il parlare dolce in ciociaro.

16 febbraio 1973