il tempo della festa 
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Felice Giudice
 
IL GRECO MIMNERMO
 
In questo meriggio ottobrino,
o antico cantore,
riodo la tua voce
che invoca un imperscrutabile dio
contro il tempo fugace.
Consento ai tuoi scongiuri
con tutta l'anima, perché anch'io,
dimesse le prove diurne,
ho caro trovar la mia amata
che attende dietro l'uscio
e addolcisce ogni pena
col suo tepore,
col suo profumo
e col suo miele.
Nench'io, come te, soffrirei
la perdita dei doni d'Afrodite
e il cruccio e la noia e il silenzio.
Ben è vero, o Mimnermo,
che se tramonta Amore
nel tempo che ci è dato
è già vecchiezza agra, cinerea:
è meglio, a tal punto, che Moira
ci avvolga nel suo manto!