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Renzo Scasseddu
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ALFONSO CARDAMONE
SUI CONFINI
rilettura di Edipo
appunti per una presentazione
 
Si tratta di un libro stimolante, con taglio certamente (e severamente) 'scientifico', per "addetti ai lavori", con una bibliografia ricca, per quantità, qualità, varietà: nomi di supremo spessore riguardo i campi specifici…
Alfonso Cardamone si mostra, da sempre, 'avido' e competente lettore (e traduttore, insieme ad altri di prestigio… ) dei testi (il testo su tutto, "il testo - amo dire - è sacro", è il punto di partenza, quello filologico, più serio, più probante)…
Notevole la competenza sui Miti orientali antichi (molto visitati nei suoi "reami" dall'Autore)…
Concreti e coinvolgenti risultano i riferimenti alla Letteratura moderna… Alfonso ha sempre presenti gli "ipertesti"…, non solo ma anche gli "archetipi", sia "di genere" (la letteratura) sia "di immagine" (l'antropologia), con chiarimenti metodologici di persuasiva efficacia.
Un testo altresì agile, percorribile anche da lettori che in qualche modo sono interessati al mito, alla letteratura, all' antropologia.
Ecco, l'antropologia.
Per chi conosce la figura di Edipo non è facile scegliere una chiave di lettura; c'è solo l'imbarazzo (nel senso più vero, perché tutte valide, importanti, significative, anche coinvolgenti… ): letteraria, filosofica, religiosa, storica, poi della Schicksal Tragödie, la tragedia del destino e/o dell' aJmartiva, cioè della colpa, dell'errore. Come si vede, c'è ricchezza, anche sovrabbondanza (non uso a caso il termine…) e occorre quindi il coraggio della scelta, del giudizio (parole che in greco erano… krivsi"…crisi, appunto, anche in senso lato).
Dicevo della "sovrabbondanza": altra chiave di lettura, moderna, simpatica, affascinante (con tutto il peso dell'etimo di quest'ultimo termine) è quella che fa capo al cosiddetto " complesso di Edipo ", e quindi a Sigmund Freud: lettura psicoanalitica dell' Edipo re.
Cardamone (seguendo Fromm) ha il coraggio di mettere da parte questo percorso. Sono d'accordo…

Leggendo (meglio, rileggendo) il sottotitolo del libro mi sono soffermato su un elemento, a primo acchito di poco rilievo. L'elemento è una semplice sillaba, un prefisso: ri-, cioè ri-lettura. Per me è stato illuminante, in ogni senso. Infatti ogni qual volta mi accosto alla figura di Edipo, forse da me la più amata tra le figure tragiche, la mia curiosità si accende sempre, comunque: voglio vedere, sapere, conoscere (proprio come Edipo…) le novità. Un po' come gli Ateniesi del V sec. a. C., che andavano a teatro con grande curiosità e profonda sensibilità culturale e politica, nonostante ben conoscessero il mito oggetto della rappresentazione drammatica delle annuali 'stagioni teatrali'.

Edipo (mi piace l'espressione di Alfonso) emblematico oxymoron: egli è affascinato, abbacinato quindi accecato dalla luce della sapienza …
Edipo e Tiresia si contendono la palma del sapere… Edipo vede e non sa, Tiresia non vede ma sa…
Tiresia, dotato di scienza divina, apollinea, solare, rappresenta la conoscenza patriarcale, Edipo quella subterrena, matriarcale.
Ecco la 'proporzione' : Tiresia = Apollo, Edipo = Dioniso.

Nella sintetica ma concreta e illuminante sua Introduzione, Marcello Carlino parla di confini tra patriarcato e matriarcato, conoscenza e ignoranza, luce e tenebre…
È proprio questo - aggiungo - il senso della tragedia, della dicotomia, della inconciliabilità tra due elementi che si presentano opposti, ma che hanno uguale 'diritto di cittadinanza' …
Ancora, ben concordo con lui quando parla (con le dovute 'riserve metodologiche'…) della attualizzazione di un Edipo ai confini, come problema di "politica antropologica".
Mi viene spontaneo considerare che la "modernità" di Edipo sta nella sua debolezza di fronte a tutto e tutti, nella lotta e nell'accettazione del sacrificio…, fino alla rinascita finale…
… tra patriarcato e matriarcato, sarebbe interessamte vedere chi sta con la luce, chi con le tenebre …
Dalla lettura del libro, sembra piuttosto chiaro che Cardamone si pone dalla parte del matriarcato, nella felicissima sua intuizione di un Edipo che rappresenta, potrei dire visceralmente, la figura dell' antieroe, l'antieroe "sapienziale", l'eroe "antieroe", dei margini, dei confini, dell'oltre, che nella tragedia di un sacrificio personale celebra l'inappellabile condanna dei principi gerarchici ed autoritari che hanno trionfato nella storia. Egli si oppone ad un potere precostituito, comunque vigente e potente, anche arrogante, quello che parte da Zeus, promotore dell'êra del patriarcato…
Patriarcato = potere, violenza, instabilità, distruzione e morte (cfr. Tebe e le metafore marinare…)
La stessa Tebe sembra una contraddizione: città occidentale, ma di origini orientali (il fondatore, Cadmo, viene dalla Fenicia e porta l'alfabeto - orientale - in occidente. Alfabeto = fondamento di comunicazione, quindi di cultura, tout court.

Interessantissime le pagine sulla Sfinge: essa "rappresenta la maligna immagine residuale dell'antico potere matriarcale, che diventa la maschera della precarietà del potere patriarcale…". Edipo la distrugge, distrugge cioè un simbolo matriarcale, sembra vincere il male, ma poi ritorna (Alfonso) alle madri, alle Erinni, quando entra definitivamente nel bosco sacro, oltre la "porta di bronzo" (che è, al tutto, la skenè), e quindi viene sconfitto il patriarcato, che è simbolo della cultura occidentale…
L'enigma della Sfinge è risolto da Edipo, perché riguarda lo stesso (molteplice-uomo) Edipo, cioè 1) figlio, 2) padre, 3) fratello, e sposo - senza identità unica…
Edipo "Uno e Trino"… Pirandellianamente "Uno, Nessuno, Centomila"
Importanza della madre, della donna, … i termini che, nella tragedia, indicano l'acqua, acqua lustrale dei misteri eleusini, l'acqua del mare (metafore marinare) che fa ondeggiare la nave-stato…, la città di Tebe, città greca sì, ma di origini orientali (Cadmo), culture in cui prevale la componente matriarcale…
L'acqua come liquido amniotico…
Solo la mamma può partorire…

Mi son 'divertito' a proporre dei titoli ai capitoli, a mo' di scaletta per la presenrazione

Cap. I Le Erinni
Cap. II L'Acqua
Cap. III I Misteri Eleusini
Cap. IV Edipo antieroe
Cap. V I Sette a Tebe
Cap. VI Tebe e le sue contraddizioni
Cap. VII Edipo tra Patriarcato e Matriarcato
Cap. VIII Edipo e l'Enigma
Cap. IX Edipo e Tiresis
Cap. X La morte di Edipo
Cap. XI La 'rinascita' di Edipo