il sangue e il plasma 
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Vincenzo Segneri
 
L'URTO ANELASTICO TRA SANGUE E PLASMA
 
Shin non avrebbe voluto, ma doveva farlo. Quella sua lontana parente aveva partorito un maschietto dopo tanti anni di sterilità e una visita alla puerpera, con tanto di omaggio floreale, era dovuto.
Pagato il biglietto all'entrata, doveva ora ricordare quale corridoio alberato fosse il più breve per raggiungere Baba, la novella madre. Intanto gli piaceva camminare in mezzo a quel verde sol perché lo sapeva voluto e costruito da esperti ambientalisti.
- Che bravi! -pensò.
Tant'è che non provò nessun bisogno di variare il suo procedere eretto per appoggiarsi sulle nocche come ogni tanto gli capitava di fare. Fu l'omaggio floreale a trarne giovamento.
- Ciao, Baba! Come stai?
- Bene, grazie...
- Questi sono per te, e il pargolo dov'è?
- È dentro, dorme da un quarto d'ora... ma accomodati pure...
Shin entrò e si accostò con molta circospezione al neonato...
- Mi somiglia, somiglia più a me che a te anche se sei la madre...
- Già, è questo il dramma: quando l'ha visto Jago è fuggito via e non si è fatto più vedere... sai, un padre non accetta facilmente la paternità e in questo caso sarà ancora più doloroso per lui riconoscersi in un neonato che assomiglia all'uomo...
- Mi spiace per Jago, ma è giovane, ha tempo per riflettere... intanto vedo che tu non hai problemi...
- Come potrei? Una madre non può perdersi dietro queste cose... e poi, durante la gravidanza, ho partecipato a tante lezioni di esperti che mi hanno insegnato nuove tecniche di respirazione e ginnastica, ma anche e soprattutto mi hanno preparata psicologicamente alla condizione di madre. - rispose un pochino vezzosa Baba.
La visita di Shin durò qualche altro minuto, poi la salutò e chiuse il cancelletto alle sue spalle.
Era pensieroso, rabbuiato camminava a testa bassa verso l'uscita principale. Stava per piovere.
- Ciao Shin!
- Ah, sei tu... dove ti sei cacciato, Baba è preoccupata per te...
La selvaggia neritudine di Jago lo lasciò per un attimo senza fiato.
- Sono fuggito, non ho resistito... l'hai visto? Assomiglia all'uomo. Com'è possibile? Sono disperato...
- Caro Jago, dovrei farti un discorso serio, se ti va di starmi a sentire potrei tentare di giustificare... il fatto... è che...
- Se vuoi... anche se ti sarà difficile... ma devo dire che sei un buon amico...
- Ti ringrazio per la fiducia, ma andiamo a sederci su quella panchina, perché mi sono stancato di stare all'impiedi.
Si diressero entrambi presso la panca: Shin si sedette, Jago accoccolatosi sulle nocche preferì l'erbetta primaverile.
Shin iniziò: -Vedi Jago, la storia dell'uomo si trova, da oltre cento anni, davanti a un bivio: l'antropogonia mitica che afferma la mia origine divina con la somiglianza della mia immagine a quella di Dio... l'antropogonia scientista secondo la quale l'uomo affiora dalla animalità scimmiesca, per legge dell'evoluzione, senza interventi divini... a questo aggiungi che noi uomini moderni abbiamo bisogno di abbiadare con prove ogni nostro ragionare... vien da sé che abbiamo attuato un surrettizio plasmatico dell'origine bestiale dell'uomo! C'è un però: i fossili di quelli che gli evoluzionisti chiamano Ominidi sono molto più antichi dei fossili dei Pongidi... come mai? L'uomo ha uno scheletro primordiale, non specialistico come te... tuo figlio mi assomiglia, i neonati umani invece non assomigliano a te... Il feto durante il suo sviluppo nella pancia di Baba ha il foro occipitale inizialmente centrale, per poi lentamente spostarsi dietro l'occipite ...quasi egi presagisca le positure che dovrà assumere in vita. Infatti è evidente una torsione della nuca per muoversi come fai tu... Sono stato chiaro?
- Chiaro proprio no... Vorresti farmi credere che noi deriviamo dall'uomo e che mio figlio tra qualche settimana assomiglierà non più a te, ma finalmente a me?
- Certo, libero di crederci...poi, a ben pensarci, anche se la mitologia non è roba per te, men che meno la storia sacra, voglio dirtelo lo stesso... la caduta, sì proprio con questo termine bisogna iniziare. La caduta dell'uomo nell'animalità è un avvenimento così tragico che nello spirito umano ha lasciato un segno enorme. L'uomo eterno, imago dei, precedeva l'uomo e la cesura che fu posta prima della creazione di questo. L'uomo virginale, die mannliche Jungfrau, l'abbiamo svuotato e dimenticato negli ultimi cento anni ...ma questo caro Jago potrebbe crearti confusione ...quindi limitiamoci a considerare la stretta connessione tra religioni come la greca politeista, l'ebraica monoteista e le derivate da quest'ultima... Nella prima l'anghelos feconda una querciola, da quel coito nacque Pan, un essere metà uomo e metà capro che diventerà il dio oscuro, fiero, voluttuoso... ma centrale in quel Pantheon... Nell'altra storia incontriamo un personaggio simile... il diavolo, che ha origine anch'esso da un angelo e da un albero ...ma che non ha mantenuto i vizi gioiosi e squisiti di Pan... però la tradizione primordiale ci tramanda che l'animalesco è rappresentato da una scimmia e precisamente dalla scimmia umanoide, priva della coda: diavolo... scimmia di dio...
La mia origine quindi non può provenire da te, perché in contrasto con la tradizione e con prove neoscientifiche o naturalistiche, scegli tu. All'origine c'è solo la vita umana, con la sua genesis e la sua gennesis, non è possibile il ribaltamento in scimmia come da circa un secolo vogliono farci intendere.
L'emancipazione dalla creatura primitiva c'è stata, ma è la vostra. Siete voi a provenire da noi o almeno ad essere più recenti... -
Jago non rispose, scuoteva la testa grattandosela con entrambe le mani anteriori.
Intanto la pioggia leggera aveva bagnato entrambi.
Shin alzatosi, sfilò i cospicilla, li asciugò lentamente per poi infilarli nella tasca della giacca. Di nuovo si mise a sedere assaporando la pioggia con strane torsioni delle labbra...
Jago ballonzolando si allontanò.