le botteghe d'oriente 
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Mario Amato
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HO SOGNATO
 
Ho sognato di varcare la linea
Dell’aurora rosata e perdermi
Felice nell’Oriente lontano
Percorrere bisaccia in spalla
Vetusto viandante
Calcare passo per passo
Pietra su pietra l’infinita
Vana muraglia cinese
Fermare gli stanchi passi
Ascoltare storie da altri pellegrini
In lingue ormai sepolte dall’oblio

Ho sognato di inerpicarmi
Per sinuosi rampicanti tratturi
Prestare vigile orecchio
Devoto pellegrino
Al silenzio santo delle vette
Del Tibet e ai cenciosi saggi abitanti
Che allo straniero apprestano il cibo
Della festa

Ho sognato
Le cupole dorate delle città
Delle mille e una notte
E la milleduesima
Traversare deserti insieme a carovane
Di cammelli pazienti e lasciare orme
Effimere che il vento bruciato
Sconfigge

I mercati chiassosi dell’Arabia
Ove venditori urlano cantilene
E il volto e i profumi di Sherazade
Danzante

L’occaso oscuro
Varcare le colonne d’Ercole
Insieme all’inesausto Odisseo
E smarrire lietamente la rotta

Ho sognato
Dinanzi al cielo della mia finestra

“ Sancho Panza pensava che bisognerebbe ringraziare chi ha inventato il sogno, ma non il sogno che tutti facciamo quando ci addormentiamo, bensì il sogno che facciamo ad occhi aperti e che solo ci permette di sopportare la banalità della vita”. E.T.A. H