le botteghe d'oriente 
[ Testo:  precedente  successivo  ]  [ fascicolo ]  [ autore
Mariella Bettarini
 
EX ORIENTE LUX
 
"Ex Oriente lux " (o dall'Oriente buio, niente. E: che cos'è, qual è l'Oriente? Da dove inizia l'Oriente per chi abita ad Oriente? E: ad Oriente di chi, di che? Per chi abita l'Oriente, l'Oriente è, poi, l'Occidente. Per loro, l'Oriente siamo noi.
Per noi l'Oriente, però, è l'Oriente. L'Oriente e basta. Oriente di mercati e di traffici. Oriente bottegaio (un po' come questa Firenze).
Ma anche: Oriente di puri spazi, puro vuoto, puro Tutto e Nulla. Oriente di povertà, di potenza e di polvere. Di polverosi sogni. Sogno polveroso d'Oriente dall'odore di spezie e incensi, miele e pecore e cuoi, sterco e gelsomini. Dove hanno il nido le cicogne. Che difatti vidi in un mio remoto (unico) adolescente marocchino viaggio nell'Oriente (e nel Sud). Dove le mura delle città sono (per antonomasia) rosse e prendibili. Luogo d'avventure e luoghi comuni. Ove si mescolano le canzoni (esotiche, africane) di Paolo Conte e le facce variegate/svariate di tutti i possibili Bogey, Tyrone, Errol e delle finte odalische e solimane di tutti i finti, straordinari e polverosi film di Hollywood che ci hanno regalato a piene mani. Oriente e sogni, Oriente e favole, Oriente e luoghi comuni, Oriente e finzioni, tra Salgari e le sfingi, palazzi di cartapesta e sudici suk infidi, scimitarre e mercanti, dromedari e cavalli, tigri, cobra, cicogne. La paccottiglia di chi si è solo figurato l'Oriente e i suoi traffici. Cianfrusaglie e ciarpame di cui mi dolgo nella mia (solo) libresca conoscenza del globo e del suo Oriente: un'ignoranza che -certo- non potrò colmare prima d'andarmene o prima che il globo stesso -e il suo Oriente- traligni, si consumi, si guasti, sia da noi devastato.