tracce segni pre-sentimenti 
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Nestore Caggiano
 
(DI) SEGNI DELLA MAGNA GRECIA
 
La frase scelta è di Simonide di Ceo: la pittura è poesia silenziosa, la poesia è pittura che parla. È una frase da calendario (500-400 a.C.) da ascoltare in silenzio. Un brivido si traccia la fuga.
Accendi una virgola di fiamma per lanternarti la camera dall’ombra copiativa somigliante sul palcoscenico della parete.
Con soffiate, da sospendere, spegni la benedetta virgola e porta l’immaginario sul carro maggiore dell’Orsa. Ti costa solo l’affacciarti indicando segni e disegni, di volta in volta, nella Volta stellare. E’ un’aria enigmatica da presentimenti, ma non consultare l’astrologo.
Mi scrivo e ti parlo in silenzio da misurare sulle righe incolonnate dalla stampante. Righe slegate dal metro simonideo costituito da due dattili. I tempi, i ritmi moderni sono trascorsi per gemmazioni di voci e di pulsanti virtuali.
Questo tu per tu è un’amicizia allogata nella piega facciale del dubbio intuito grazie al volontariato culturale dell’incontro tenuto a sfreno dall’interrogativo.
La pittura è poesia silenziosa e, se maiuscola, non necessita di creme rivitalizzanti; la poesia è pittura che parla non ai sordi dell’immenso vuoto associativo.
- Come vai avanti?
- Con il terzo programma rai. Non sempre.
La Ciociaria è tutta nella panoramica dal balcone ed è influente all’artigianalità dello scrivere lungo le geometrie inchiostrate dalle emozioni. Emozioni che vanno, burattinando, sullo schermo di carta e sfumano nel bianco non registrate, ma rimarranno in un sorriso di memoria, almeno, all’ambulante.
Mi scrivo e ti parlo in silenzio. Toni dialettali e d’ascolto meridionali, anzi, mediterranei. Assaporati, sanno della magnagrecia.