fant)a(smatico - anno XXVIII - n.120 
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Antonio Limonciello
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batte, batte, come batte il cuore sotto l'ombelico dalla gioia della scoperta alla disperazione dell'inutilità del tutto, non si governa nulla, perché dovrei farlo io? Saprofita, l'unico mestiere possibile per la strada occhi bassi passo svelto contro il mondo cerchi la roba? fanculo! Tutta la notte senza fermarsi mettere ordine alla vita il ripostiglio pieno i capelli bagnati le spalle ricurve nella condensa seduta davanti al bar tra poco apre devo andar via no non torno più, le braccia mi cadono a pezzi come ceramica si infrangono al suolo del mattino gli occhi determinati pesano ai lati del viso è la pancia il centro del male perché chiusa alla vita strette le gambe fino al sudore sul viso le immagini incerte negli specchi girano intorno adesso si vede la sinistra è più bassa della destra e quando cammino ho un palo nella schiena negli occhi come è facile fare elenchi nella vita trascorsa la macchia di destra si dilata sempre più fare qualcosa sono giù amico non sai quanto se scorrono i visi della vita galleria fredda e inutile le storie strisce di vento fuggono via dove sei chiodo nel buco? incalzala come una ballata di Dylan il lungo pene tra le gambe mostrato per godere eccolo lì a significare l'uomo pizzica e vai con dio, come la notte dell'86 come quella del '78 perché sono andato via è un mistero, una voglia di mito -fossi anch'io il tuo mito- fuori c'è solo la linea della desolazione i grigi passeranno al nero il pianto protetto dallo starnuto allergico alle lacrime sapore di primavera fuga di alberi potati la notte dalle luci giallo bronzo i tennis bianchi
sbadiglio
gesto inutile il grano ha messo radici tornerà ancora qualcuno è andato via salutando la vita con una bestemmia, desidero la morte con tutta la voglia di vita intatta gli occhi schizzano fuori pugnali cellula dopo cellula quante ore per raddoppiare? Pugnale diffuso dolore volto deformato dal dolore fino a rinunciare alla vita
devi chiedere di morire devi arrenderti quanto resisti? un mese? due, quattro, cederai chiederai di morire molla la vita amico mollala subito quante volte hai chiamato la madonna?
120 X 1254 giorni prima di cedere al silenzio in qualche parte del mondo, dentro alla cellula prima ho messo la mia giustizia, priva di significato ovviamente come il sonno naturalmente, come i rumori che vanno a perdersi nel nulla come le ballate di Dylan come la pagella presa dalle mani del maestro, lui sa e non parla, tutto è già successo il silenzio è la strada da seguire

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l'ovale buio terza fila di sedie pronte a cambiar padrone davanti nuda la scena se non per te che ci guardi da almeno mezz'ora e ci guardi ci guardi, mi hai guardato, davvero mi hai guardato? Con le luci negli occhi non mi hai visto, eppure hai guardato proprio me, ne sono sicuro mi hai visto cosicché non mi perdo un attimo quando tornerai a me ti sorriderò, lo farò lo devo fare, questo teatro mi piace, nulla da dire e tanto da vivere, una vera relazione tra individuo e individuo, tra me e lei, le sorriderò, se mi guarda le sorriderò come fosse una collina di sterpi le sorriderò
come fossi sull'Atalante gioirò
guardami e questa volta scalerò la vetta come fosse il battello dal profondo delle acque dove io ti ho sognata
guardami
mi sta guardando
lo sta facendo
sorrido lei guarda ancora
ritiro il sorriso
è tornata su di me
sorrido ancora
si chiude il sipario

la notte romana sempre la stessa per chi la vede, dentro l'auto tra le auto qualche moto luci gialle, luci blu lungo le strade, netturbini, polizia, selciato umido e grasso persone e monumenti, paesaggio di uomini lungo la strada di notte, luoghi di finzioni tutti composti rispettosi democratici in attesa di parola, le regole, tutte le regole del mondo
i dieci comandamenti
i sette sacramenti
le sette virtù teologali
i precetti generali della chiesa
le regole condominiali
lo statuto del consiglio di istituto
lo statuto del sindacato
lo statuto del partito
le regole del matrimonio
quelle della convivenza civile
il codice della strada
l'orario dei treni e quello degli autobus
le tariffe diurne e quelle notturne
giusto giusto giusto, giusto
il mondo deve funzionare
santo mondo 6 miliardi di persone
tutte in fila di attesa - tranne pochi
tutti con il sogno da chiedere allo sportello della mutua
del cielo e della terra
fammi almeno vivere
non mi basta vivere

buona sera si ricorda di me?
sì, a teatro, stava in terza fila
lei mi ha guardato, come gli altri, ma mi ha guardato
sì lo ricordo
le ho sorriso ricorda?
sì l'ho vista
volevo dirle che lei corre un grave pericolo, lei guarda tutti a teatro?
sì ad uno ad uno, uno sguardo privato ad ognuno
lei è in pericolo, non sa cosa succede nella testa di uno spettatore
il senso dello spettacolo è proprio qui
non per lo spettatore, lei ha guardato solo me, non potevo tornare a casa, dovevo incontrarla, e se fosse per tutti così?
ma è meraviglioso
no è terribile, cosa può darmi adesso, crede di poter andare a casa come prima, ed io? noi spettatori, dove andremo noi?
l'importante è la scintilla, lei non può tornare a casa? è meraviglioso, funziona, lo spettacolo funziona, pensi, tutti che non tornano più a casa, tutti iniziano a cercare una nuova dimensione di sé, del mondo, lei mi sta portando una cosa bellissima
dove andremo noi?
cosa importa, l'importante è uscire, andare, rompere, rinunciare alle antiche certezze, certezze poi, quali certezze, lei ne aveva?
si ma adesso lei, non voglio andare per il mondo voglio andare da lei, il primo approdo è proprio lei, il primo sogno, il mio primo osare è lei, se non comincio da lei nulla cambia

nella camera dopo l'amore lei dorme io la guardo, fermarmi a dormire, andare via in silenzio, scrivere un biglietto, uccidere,
come uccidere? eccolo, il pensiero prigione contro la mia libera felicità
uccidere, la sola diversità possibile è ucciderla,
il pensiero dolore dopo piacere, come sempre si affaccia, non contro di me, contro l'altro, cosa sarei dopo? ci riesce, sto male, come scioglierlo questa volta, dopo 14 anni oso e lui ritorna, 14 anni dopo è cambiato, contro di me non potevo, ma contro l'altro posso
cosa sto dicendo?
lasciati andare, lasciati andare e come al solito svanirà
come lo farei?
un cuscino in faccia e il mio corpo cavalcioni a tenerla ferma, avanti fino in fondo questa volta o mai più
questo è solo un pensiero terrorista, non devo aver paura serve a darmi l'angoscia paralizzante, estremo tentativo di difesa di una modalità morente, così non mi avvicinerò più ad una donna per caso; ho realizzato un sogno della mia vita, non conquistare una donna lentamente, tante energie e poi profondamente impegnato, io e lei sprofondati nel legame assoluto mortale e poi il pensiero traditore, il tradimento sempre, per la prima volta non mi è costato niente, non mi sono impegnato su niente, posso aprire quella porta e sparire per sempre, nessuno mi chiederà nulla, non sa come mi chiamo
mi manca proprio uccidere, forse la mia vita si appiana se uccido, una delle due cose che mi mancano, uccidere una persona, uccidere non da lontano come per un uccello in volo, ma da vicino, non con l'arma, ma con le mani, nude mani, sentire sotto le dita tutta la forza della vita, della disperazione, della salvezza, misurare quella forza, è fragile? è forte? nel sonno, no, la sveglio, se la sveglio non lo faccio più
devo sapere cosa c'è dopo
non c'è nulla da valicare aspetta, aspetta
arrivare fin qui e non vivere?

l'aria di ottobre è fredda di notte, le strade bagnate, il primo treno alle 4,35, arriverò prima dell'alba, ho tempo per fare una doccia, sbarbarmi, fare colazione e andare al lavoro, andrò a piedi alla stazione mi tengo caldo
è stato facile troppo facile ora ho buoni motivi e la notte non mi fa paura.