Restauro virtuale
un progetto multimediale e interdisciplinare

di Lucia Cenacchi

Si parla molto, anche a sproposito, di uso della multimedialità nella didattica. Quella che segue è la storia di un tentativo di utilizzo di strumenti multimediali per fare scuola. Insegno informatica in un Istituto Tecnico industriale da 15 anni e ultimamente ho iniziato a percepire l'inadeguatezza del fare scuola in senso tradizionale(gesso e lavagna, per intenderci,eventualmente con l'aggiunta di qualche computer) dovendo confrontarmi con una gioventù ormai abituata a muoversi in un panorama dove le informazioni passano attraverso media assolutamente impensabili solo qualche anno fa.
Immagini, suoni, video arrivano attraverso computers, TV, Internet...: la monomedialtà della pagina o della lavagna scritta sembra non attirare quasi più i nostri studenti. In tutto questo contesto pare che la mortalità scolastica sia in aumento.
Di chi è la colpa?
Degli Insegnanti? Degli studenti? Della TV che impera?....
Non è questa l'occasione per disquisire su questi argomenti. Una cosa, a mio parere, si deve tentare: gli Insegnanti devono venire incontro agli Studenti e provare a fare scuola uscendo dai tradizionali metodi di trasmissione del sapere.
Forse uno sforzo di questo tipo appaga, oltrechè i nostri studenti anche noi insegnanti, facendoci trovare qualche stimolo in più in un momento in cui gli stimoli ad una nuova didattica sono in via d'estinzione....

Vengo ora, esauriti i preamboli, a raccontare una delle ultime esperienze multimediali che ho affrontato.
Esattamente un anno fa, durante un corso di aggiornamento presso il progetto Kidslink a cui partecipo come progetto BELLnet
( http://bellquel.bo.cnr.it), ho sentito parlare di mondi tridimensionali navigabili in Internet, cioè di VRML (Virtual Reality Modeling Language).
Molto incuriosita ho approfondito il tema leggendo il libro su VRML di Mark Pesce, uno dei promotori con Silicon Graphics del linguaggio stesso. E' stata una specie di infatuazione, oltreché lo stimolo per pensare ad una possibile applicazione didattica.
Di realtà virtuale si è sempre parlato come di una frontiera quasi fantascientifica della multimedialità. In effetti i sistemi di realtà virtuale, cosiddetti immersivi, in buona parte lo sono (vedi occhiali, guanti speciali...), mentre le applicazioni non immersive posseggono caratteristiche assolutamente interessanti in quanto permettono di ricreare o creare ambienti, situazioni, realtà che non esistono oppure che non sono raffigurabili se non con processi di astrazione e modellizzazione. E' in quest'ultimo tipo di applicazione che io, insieme ad un paio di colleghi volenterosi, abbiamo ideato un progetto didattico che fa uso delle tecnologie della realtà virtuale ed in particolare di mondi VRML che hanno la caratteristica non indifferente di essere navigabili con un semplice browser sia offline che online.
Esistono moltissime applicazioni di realtà virtuale che ricostruiscono ambienti esistenti (es: Galleria degli Uffizi, Basilica di S. Pietro..); a noi è sembrato più interessante dal punto di vista didattico proporre un progetto per la ricostruzione con la realtà virtuale di ambienti non più fruibili oggi perché o scomparsi o degradati.
Il progetto ha preso il nome di "Restauro Virtuale", in quanto l'obiettivo è il restauro di beni architettonici degradati o scomparsi. Ci siamo dunque messi in contatto con la Sovrintendenza ai Beni artistici e Culturali dell'Emilia Romagna.
La nostra proposta di progetto è stata accolta con favore ed interesse e conseguentemente ci sono state fatte alcune proposte relative a restauri possibili. La scelta è caduta sul Chiostro Ottagonale di San Michele in Bosco (Bologna), detto anche Chiostro dei Carracci.
Questo chiostro seicentesco era abbellito da splendidi affreschi rappresentanti la vita di S.Cecilia e S.Benedetto.
Gli affreschi alle pareti, realizzati con la tecnica, impropria per un affresco, dell'encausto, andarono perduti nel giro di qualche decennio a causa dell'umidità che ne compromise, da subito, la possibilità di rimanere integri.
Attualmente esistono solo delle incisioni settecentesche che riproducono l'intero ciclo di affreschi e alcune tavole a olio a colori, sempre settecentesche. L'archivio fotografico della Soprintendenza ci ha messo a disposizione la documentazione fotografica delle opere in suo possesso, per altre immagini abbiamo proceduto fotografando il chiostro oppure ricercando immagini su testi e documenti.

Non volendo entrare troppo nei dettagli del progetto, mi preme dire che il nostro obiettivo non è stato la realizzazione del prodotto finale ipermediale, ma il percorso didattico che ad esso porta. Con ciò intendo il lavoro di ricostruzione storica, culturale ed artistica, la raccolta di materiali, le visite sul posto, la realizzazione di pagine web che attraverso un elaborato percorso ipertestuale portano alla comprensione dell'ambiente che si andava a ricostruire con la realtà virtuale. A tutt'oggi è pronta una prima versione di questo lavoro con cui stiamo partecipando al concorso Microsoft "The Road Ahead".
Chi fosse interessato può vedere a:

http://bellquel.bo.cnr.it/~cenacchi/microsoft/html/index.html

Nel contempo abbiamo pensato di promuovere un progetto europeo Comenius Azione 1 con l'intento di estendere la nostra attività anche ad altre scuole europee.
Al momento il progetto, che coinvolge una scuola tedesca (Monaco di Baviera) ed una spagnola (Siviglia), è sottoposto all'approvazione dell'agenzia nazionale Comenius (BDP di Firenze). Per concludere vorrei dare anche qualche nota tecnica:
gli ambienti tridimensionali in VRML 2.0 sono stati realizzati dagli studenti con 2 pacchetti software di authoring acquistati da Paragraph International (USA) (http://www.paragraph.com) per circa 120 US dollari:
Internet Space Builder e Virtual Home Space Builder.
Il primo, più completo, è anche più complesso del secondo , che invece si presta molto bene per la creazione di ambienti museali.

La realizzazione di questo lavoro ha avuto un ottimo livello di gradimento da parte degli studenti ed ha permesso loro di lavorare in un contesto veramente multidisciplinare stimolando interessi e partecipazione altrimenti non raggiungibili.