Dylan Dog, ovvero il piacere del racconto

di Ferdinanda Cremascoli

E' molto difficile insegnare a scuola il piacere del leggere, che forse trae la sua forza dall'avere origini molto lontane nella storia personale di ogni individuo. Dice Primo Levi:
"Ho letto molto perché appartenevo ad una famiglia in cui leggere era un vizio innocente e tradizionale, un'abitudine gratificante, una ginnastica mentale, un modo obbligatorio e compulsivo di riempire i vuoti di tempo e una sorta di fata morgana nella direzione della sapienza."
E tuttavia se insegnare il piacere è impresa ai bordi del possibile, nella scuola si può forse avere fiducia in un dato dell'esperienza reale di tutti noi: da bambini e poi da ragazzi e anche da adulti amiamo ascoltare delle storie tanto che le andiamo a vedere al cinema o ce le godiamo in TV; del resto uno dei piaceri umani più antichi è proprio il mito, cioè il racconto che finge ipotesi su noi stessi, sul nostro mondo, sulla nostra vita. Non sono immuni da questo virus nemmeno quei ragazzi che preferibbero piuttosto sedersi sulla poltrona del dentista che affrontare la lettura di un racconto! L'insegnante di fronte a loro è ad un bivio: o si rassegna alla volontà degli studenti, ma fallisce la sua missione di far intravvedere loro un piacere della vita, quello del leggere, oppure sviluppa una strategia di seduzione, per trascinare sul proprio terreno anche i ragazzi più lontani dall'abitudine familiare del leggere. Una mossa vincente, sperimentata da molti colleghi nella scuola, può essere quella di non ostinarsi sui generi tradizionali del racconto, la fiaba, la novella e soprattutto il romanzo (la forma ottocentesca del racconto). Se le forme storiche in cui noi oggi fruiamo il racconto sono il telefilm, il film, la telenovela, il fumetto, perché non accordar loro l'attenzione che meritano? I programmi ci danno lo spazio per queste scelte, certamente nei bienni delle scuole superiori, ma talvolta può essere necessario considerare questi temi anche nei trienni, là dove ci sono ragazzi particolarmente demotivati al leggere, o i cui interessi sono troppo lontani dai problemi classici di una storia della letteratura.

Occorre però saper scegliere. Se acconsentiamo a NON LEGGERE l'Orlando furioso, (e cosa accade oggi in molte scuole? si legge quello che il manuale dice del poema ariostesco!) sarà necessario avere criteri di scelta molto sicuri. Anzitutto occorre immaginare un curricolo capace di educare le abilità di lettura, magari sul fumetto, piuttosto che sul poema, senza tuttavia rinunciare al confronto con le altre forme storiche del racconto. Occorre; poi selezionare testi narrativi di qualche valore, cioè raffinati o almeno abili e nel giocare con le strutture proprie della narrazione.

Proponiamo qui la la lettura di un racconto a fumetti. E' un albo di Dylan Dog l'eroe creato da Tiziano Sclavi e molto amato dagli adolescenti (e anche da molti adulti!). C'è un racconto dal titolo Morgana scritto nel 1988. E' una storia gotica, abitata da morti viventi, medium e demoni. Ma soprattutto è una storia che gioca genialmente con il tempo del racconto e con la figura del narratore.

La storia inizia in modo drammatico: una bara scende nella fossa. Un'apertura trasparente mostra nella bara il viso di una giovane donna. Palate di terra la ricoprono e, ad un tratto, gli occhi della morta si aprono.
- Voglio... svegliarmi... E' un sogno... Voglio svegliarmi... Lo so che è un sogno...
Ma i becchini finiscono l'opera loro e se ne vanno lasciando la tomba su cui compare una lapide col nome di Morgana. La fanciulla è nella sua bara: un rumore le giunge all'orecchio: è lo sferragliare di un treno. Morgana si sveglia: è in un vagone letto. S'affaccia al finestrino, ma... vede una scena da incubo: morti viventi inseguono uomini vivi e li raggiungono e se ne cibano, strappando loro la carne a brandelli.
- E' un altro sogno
Pensa Morgana, che continua a dormire, ma perfino il cameriere del treno e i passeggeri sono zombies. Giunge finalmente l'alba. A Londra, alla porta di Dylan Dog urla il campanello. Dylan corre ad aprire e si trova davanti una vecchia donna rugosa. Intanto un treno arriva in stazione nella stessa città. Morgana scende. Entra in un bar. Sono le 6.40 e Dylan è in compagnia della signora Trelkovski, che lo rimprovera di aver mancato la seduta medianica della sera prima in casa sua:
- L'orrore può iniziare da un momento all'altro
- Più che saperlo, signora, lo spero: è di questo che vivo...

Morgana intanto esce dal bar. Prende un taxi. Dà all'autista l'indirizzo di Dylan:
- Craven road, 7
Dylan nel frattempo è rimasto solo, si riaddormenta. Anche Morgana in taxi si riaddormenta e... sogna... sogna ancora: Londra è ormai interamente invasa dai morti viventi. Quando Morgana arriva alla casa di Dylan, lui non c'è: è in un ristorante. Morgana riprende a vagare per la città e arriva al ristorante di Dylan quando lui l'ha già lasciato. Torna alla casa di Dylan, di nuovo inutilmente, perché Dylan si trova dalla signora Trelkovski. Proprio lì nelle vicinanze, senza saperlo, arriva anche Morgana, che in circostanze drammatiche incontra finalmente Dylan, che a sua volta la riconosce:
- E' lei, è lei... Lei!

La storia prosegue avvincente, giocando a contrapporre veglia e sogno; giocando a sintonizzare le azioni di Morgana e Dylan, in modo da sottolinearne la contemporaneità e la simmetria; ma l'aspetto più affascinante di questo racconto consiste nel trascorrere lieve, ma tangibile, tra il passato remoto e il futuro prossimo.

Il filo conduttore tra i sogni di Morgana e la realtà è dato di volta in volta da un oggetto o da un volto. Morgana dorme in treno nel suo vagone letto. E' vestita di una semplice camicia da notte: è la stessa che indossa nella bara, quando la seppelliscono. La signora Trelkovski o il facchino della stazione sono due personaggi del mondo reale, ma hanno il viso segnato e consunto dalle rughe come i morti viventi del sogno di Morgana.

Vi sono poi numerosi oggetti che accomunano le azioni dei due protagonisti, rendendo simmetrici i loro movimenti. Morgana scende alla stazione di Londra e ha fame, entra in un bar e chiede un cappuccino e una brioche. Nella stessa tavola (la n.17) Dylan Dog è a colloquio con la signora Trelkovski che l'ha svegliato e le offre cappuccino e brioche. Alla tavola n.18 la tazza e il cornetto di Dylan sono identici alla tazza e al cornetto di Morgana, che nel bar della stazione dimentica di mangiare. Ancora, nella tavola n. 19 la signora Trelkovski lascia la casa di Dylan e chiede un taxi, subito dopo la stessa parola taxi, è usata anche da Morgana.

E tuttavia il filo conduttore di tutta la vicenda è un fumetto. La prima a scorgere un album di fumetti è Morgana, che sogna in taxi, vede Londra preda degli zombies e uno di loro che legge un fumetto: sulla copertina c'è il titolo dell'album Dylan Dog e il disegno di un uomo che solleva tra le braccia una donna esanime. Anche Dylan, che si trova al ristorante, legge lo stesso album di fumetti: Londra è invasa dai morti viventi, come nel sogno di Morgana! Infine nella casa della signora Trelkovski, Dylan trova di nuovo il fumetto, e la medium gli rivela che l'album è il risultato di una seduta spiritica: un suo amico, il signor Reed, è caduto in trance ed ha scritto la storia dei morti viventi, il futuro prossimo che attende il mondo dei vivi! Mentre Dylan ascolta le rivelazioni della Trelkovski, Morgana cammina smemorata per le vie della città e, ad un tratto, si trova faccia a faccia con un uomo che al vederla inorridisce, proprio come è disegnato nel fumetto, di cui Dylan e la signora Trelkovski stanno parlando.

E' il fumetto scritto dal signor Reed allora ad essere il segnale del passaggio tra veglia e sonno; è il fumetto, scritto in trance da un disegnatore sensibile alla voce dei morti, a prefigurare il futuro prossimo che ci attende, quando l'orrore dilagherà per ogni dove e saremo sottoposti alla brutalità dei morti viventi! Ma è proprio il futuro prossimo quello che il fumetto racconta? non è anche il passato? Il sospetto nasce nel lettore proseguendo nella lettura.

Dopo l'incontro casuale di Morgana e Dylan nei pressi della casa della signora Trelkovski, i due protagonisti sono ancora in treno, in viaggio, questa volta da sud (Londra) verso nord. Sono diretti a Inverness in Scozia. Improvvisamente Morgana ricorda: è venuta a cercare Dylan perché gli deve restituire un vecchio clarinetto, dimenticato chissà dove, chissà quando... Ma allora Morgana e Dylan già si conoscono!
- La prima volta che ti ho visto eri in bici!
- Che significa "la prima volta che ti ho visto", Morgana?

Ma dove esattamente sono diretti i due? Dylan dice che Morgana lo ha indotto a recarsi a Undead, dove sono le rovine della casa di un certo Xabaras.
- Un uomo che inseguiva la chimera dell'eternità e voleva ridare la vita ai morti... Io distrussi questa casa e con essa gli zombie che Xarabas aveva creato...
A queste parole di Dylan Morgana è turbata:
- Io... io sono morta, vero?
- Sì

Ed ecco, tra le rovine della casa, appare Xabaras in persona!
- Bentornato, Dylan Dog. E ben tornata anche a te, fata Morgana...
- Grazie, mio signore...
- ...Oh naturalmente non è la vera fata Morgana... Ma chi può dire cosa è vero a questo mondo? L'unica cosa reale è il pensiero. Mi è bastato pensarlo perch´ questa casa risorgesse dalle sue macerie...

E la casa appare ora come perfettamente ricostruita. I due uomini sono in un salotto ben arredato e Xabaras fornisce la spiegazione dell'arcano: Dylan è già stato in questo posto e lo ha distrutto con una bomba nascosta nell'astuccio del clarinetto che Morgana gli ha riportato. Nella casa stavano i morti viventi richiamati alla luce da Xabaras stesso. Tutti furono distrutti dalle fiamme. Fra loro c'era anche Morgana. Per un attimo lo sguardo di Dylan incontrò quello di lei... e la riconobbe! La verità è che Dylan e Morgana già si erano conosciuti...trecento anni prima! e s'erano amati!
- Ti dico, Dylan Dog, che tu hai sempre inseguito l'amore di Morgana, e per questo nessun'altra donna può starti vicino a lungo... in ognuna di loro tu cerchi solo lo sguardo di...
E ora Morgana è stata riportata in vita da Xabaras, perché, a differenza degli altri zombie, non morì bruciata nell'incendio, ma fu sepolta dalle macerie. Da lì Xabaras, risvegliandola, l'ha mandata a prendere Dylan. Ma perché Xabaras vuole incontrare Dylan?
- Perché io, a differenza di Morgana, bruciai nel rogo della casa! Perché finora ho vissuto d'illusione, ma il mio ectoplasma si sta indebolendo... perché voglio rinascere... e ho bisogno del tuo sangue. Dal tuo sangue le mie ceneri avranno vita! Addio, figlio non incrociare mai più la mia strada.

Dunque alla fine del racconto la storia si chiarisce nei suoi rapporti temporali. L'ordine logico degli eventi, la fabula, è questo: Dylan è figlio di Xabaras; Morgana e Dylan sono già vissuti trecento anni fa; Morgana muore ed è sepolta (il sogno della bara!); Xarabas la richiama in vita alcuni anni prima dell'avventura ora vissuta insieme con altri zombie; Dylan li distrugge facendo saltare la loro casa con una bomba nascosta nell'astuccio di un clarinetto; mentre tutti gli altri bruciano Morgana finisce sepolta sotto le rovine; Xarabas la risveglia e la manda a riprendere Dylan. La signora Trelkovski e il disegnatore di fumetti presagiscono l'arrivo di Morgana e l'avvento del mondo dei morti viventi che divorano tutti i vivi; Dylan e Morgana si incontrano e insieme fanno ritorno là dove Xabaras li aspetta.

Ma c'è un ultimo aspetto di questo racconto che ne testimonia la raffinatezza: l'uso della voce narrante. Man mano che il lettore s'inoltra in Morgana non incontra soltanto un disegnatore di fumetti che presagisce il futuro, ne incontra un altro che disegna il disegnatore. Ed infine si rende conto che un disegnatore esterno racconta che un disegnatore racconta che un disegnatore racconta la storia di Morgana, secondo un incassamento delle voci narranti, peculiare dei racconti più sofisticati. Quando la storia è ormai ben sviluppata, il lettore per la prima volta percepisce che le visioni disegnate dal signor Reed sono a loro volta il frutto della fantasia di un altro disegnatore, parte lui stesso della storia di Morgana.

Alle tavole 57 e 58 il signor Reed, caduto in trance durante la seduta spiritica in casa della signora Trelkovski, rivive l'orrore. Con la mente sconvolta si precipita fuori dalla casa della medium e s'imbatte in Morgana, che girovaga proprio lì intorno. Inciampa, cade e nel suo incubo vede Morgana che lo azzanna e si ciba di lui. Ed è a questo punto che il lettore vede la pagina di fumetto che incornicia questa scena terrificante!

Ma è alla tavola 72 che vediamo all'opera il narratore di primo livello, cioè il disegnatore che disegna il signor Reed, che disegna la storia di Morgana. Dylan e la sua ragazza sono davanti alla casa di Xabaras, dove Morgana ha chiesto di andare, pur senza ricordarlo.
- Insomma mi dici una buon volta perché mi hai portata qui?
- Sono io che dovrei chiederlo a te, Morgana. Sei stata tu ieri notte quando ti sei svegliata...
- Svegliata? Non... non ricordo... e poi come posso essermi svegliata... se questo è un sogno?
- Forse non è un sogno... ma una storia... a fumetti...

Ed ecco il disegnatore! mentre lavora al suo tavolo; urta un calamaio. Il rumore della boccetta che cade si propaga nel fumetto fin davanti alla casa di Xabaras. Dylan vede l'inchiostro sparso a terra, si china e uno zombie lo assale alle spalle... urla e si sveglia nel suo letto... accanto a lui, Morgana. Si riaddormenta e subito la sua donna s'avventa su di lui per divorarlo! Ma uno sparo echeggia nel buio: l'aiutante di Dylan è arrivato in tempo e uccide Morgana...
- Allegro capo! Seppelliscila con una risata!
La vignetta che contiene Groucho è dentro un fumetto: il disegnatore è ancora al suo tavolo di lavoro e pensa a sua volta:
- Chi ha detto "una risata vi seppellirà" ?
E subito dopo:
- A che tavola sono?... Settantasette... bel numero... già ma come vado avanti? Ci sono settantasette modi di continuare...
Si può inventare dunque un altro modo di far proseguire la storia. Ed ecco il calamaio cade ancora e l'inchiostro sparso dà origine ad un'altra storia: l'incontro di Dylan, Morgana e Xabaras.

Ma a queale livello si trova questo disegnatore rispetto al signor Reed che è personaggio interno alla vicenda? Dopo averlo incontrato per la prima volta alla tavola 57 e a maggior ragione dopo la sequenza compresa tra le tavole 72 e 78, il lettore pensa che questo disegnatore sia un narratore esterno. Colpo di scena proprio all'ultima tavola: il disegnatore è anche lui personaggio interno alla storia dei morti viventi!

Affascinante Morgana! racconto, capace di confondere, avvolgere, perdere il lettore fino all'ultimo, rivelandogli ancora qualcosa che non sa all'ultima battuta! Come non amare un racconto che sfida la mente del lettore? Il divertimento della letteratura si rinnova ancora. Autore e lettore sono uno di fronte all'altro, avversari e complici nel gioco di sedurre e lasciarsi sedurre. Dice Umberto Eco:

(dovrai) accorgerti del modo in cui ti ho tratto nella trappola, perché infine te lo dicevo ad ogni passo, ti avvertivo bene che ti stavo traendo a dannazione, ma il bello dei patti col diavolo è che li si firma ben sapendo con chi si tratta. Altrimenti perché essere premiato con l'inferno?