 |
 |
 |
 |
Il sistema scolastico israeliano
di Lucio Izzo
|
 |
Il sistema scolastico prima della riforma del 1968
Negli anni '50, dopo la fondazione dello Stato d'Israele, ed in presenza di un'immigrazione di massa, lo scopo fondamentale del sistema scolastico israeliano è stato quello di fornire un'istruzione di base ad una popolazione in rapida espansione, nonostante i limiti strutturali: poche scuole e con un numero ridottissimo di aule, mancanza di docenti qualificati, basso livello di istruzione della maggior parte delle famiglie e grave crisi economica. Questi fenomeni implicavano la presenza di una maggioranza di alunni socialmente svantaggiati, e dunque la necessità di procedere ad una riforma. Nel fare ciò il Ministero dell'Istruzione e della Cultura si è ispirato a due criteri guida:
- Eliminare la struttura rigida dei programmi precedenti per creare invece una struttura elastica che fosse più facilmente adattabile alle esigenze locali e degli studenti provenienti da ambienti più deprivati, specie nella scuola primaria.
- Eliminare la selettività nella scuola secondaria e accorpare i diversi tipi di scuola in un contenitore elastico che desse ai singoli studenti la possibilità di scegliere il proprio curriculum di studio.
Fino al 1968 il sistema scolastico era diviso in due cicli. La scuola primaria che durava 8 anni (dalla prima classe all'ottava) e la scuola secondaria della durata di 4 anni (dalla nona classe alla dodicesima). L'obbligo scolastico riguardava soltanto gli otto anni della scuola primaria.
|
|
La situazione attuale
Il sistema scolastico israeliano si compone di diversi livelli: istruzione pre-primaria, primaria, secondaria, a cui vanno aggiunte l'istruzione universitaria e quella per gli adulti. La particolarità della composizione etnica, religiosa e culturale, oltre che sociale, della società israeliana composta da Ebrei (81%), Arabi musulmani e cristiani (17%), Drusi ed altre comunità (2%) ha contribuito a determinare una maggiore attenzione ai temi dell'individualizzazione dell'insegnamento nei confronti dei singoli e delle comunità locali.
Nel 1968 è stata varata, attraverso la Legge sull'Istruzione Obbligatoria, la riforma globale dell'intero sistema scolastico, che ha portato alla creazione di quello attuale così suddiviso: almeno 1 anno di scuola materna, 6 anni di scuola primaria (dalla prima classe alla sesta), 3 anni di scuola secondaria inferiore (dalla settima classe alla nona), 3 anni di scuola secondaria superiore (dalla decima classe alla dodicesima). In particolare la scuola secondaria superiore (3 anni) è stata suddivisa in due indirizzi, quello Generale e quello Tecnologico, attualmente frequentati rispettivamente dal 59% e dal 41% degli studenti.
La riforma ha comportato una modifica della legge sull'istruzione obbligatoria con l'elevazione dell'obbligo scolastico dall'ottava alla decima classe, per un totale di 11 anni di istruzione obbligatoria incluso un anno di scuola materna. Durante questi undici anni , oltre che obbligatoria, l'istruzione è gratuita.
Come si vede la riforma non ha modificato il numero totale di anni di istruzione, ma ha invece riguardato la loro suddivisione, l'obbligo scolastico, il tipo e il numero delle materie insegnate.
Gli scopi della riforma, dichiarati dal Ministero dell'Istruzione e della Cultura israeliano erano quelli di far raggiungere a tutti gli studenti un livello minimo di istruzione più elevato e permettere l'integrazione dei vari settori della società israeliana. Ciò con riferimento alle varie realtà sociali e linguistiche presenti nel paese: innanzitutto le componenti arabe e druse, ma anche i vari gruppi di immigrati ebrei provenienti da retroterra culturali diversissimi (per esempio la Russia, lo Yemen, l'Etiopia). In rapporto a questi obbiettivi, la riforma, che è stata accompagnata di pari passo dallo sforzo per migliorare le condizioni strutturali delle scuole e creare un corpo docente adeguato, ha avuto dei riscontri positivi. Nell'anno scolastico 1995/96 il 65% degli alunni ha frequentato la scuola riformata, mentre il restante 35% di essi ha frequentato le scuole che seguono ancora il vecchio sistema che ha continuato ad esistere parallelamente al nuovo, per ragioni legate anche alla presenza nel paese di scuole statali e private di impostazione religiosa.
Alla fine del ciclo scolastico, che si conclude con un esame di maturità, esiste, come alternativa all'università, la possibilità di frequentare corsi post-diploma che permettono l'accesso all'insegnamento e ad altre professioni quali quella di bibliotecario e contabile. Gli studenti che si dedicano a questo tipo di studi sono circa la metà di quelli che si iscrivono alle università, dove è possibile conseguire una laurea breve (B. A.) in tre anni, una laurea completa (M. A.) in altri due o tre anni a seconda delle facoltà, e successivamente un dottorato di ricerca (Ph. D.) in altri due o tre anni. L'accesso all'università non è però automatico. Tutti i diplomati devono infatti superare un esame di ammissione presso le stesse università (Esame Psicometrico) che si basa su prove di cultura generale nelle materie di studio della scuola superiore e su prove psicoattitudinali, più la conoscenza obbligatoria, ad un buon livello, della lingua inglese. Il superamento di questo esame non dà automaticamente diritto all'iscrizione a qualsiasi corso di laurea. Infatti ciascuna facoltà stabilisce per l'iscrizione un punteggio minimo da conseguire all'Esame Psicometrico, e solo gli studenti che l'abbiano ottenuto vengono accettati. Praticamente, le facoltà più ambite (Medicina, Ingegneria, Giurisprudenza, Economia, Psicologia) richiedono dei punteggi più elevati. Gli studenti che non abbiano ottenuto il risultato desiderato a tale esame, possono ripeterlo negli anni successivi.
|
La scuola pre-primaria o materna
La frequenza della scuola materna in Israele è obbligatoria per almeno un anno (dai 5 ai 6 anni di età), ma è possibile frequentarla facoltativamente anche dai 2 ai 5 anni di età. Le scuole materne possono essere municipali, statali o private. Le autorità scolastiche consigliano comunque di iscrivervi i bambini fin dall'età di due anni. E' infatti uno degli assunti fondamentali del sistema educativo israeliano che i bambini debbano entrare nella scuola al più presto possibile per ricevere la massima assistenza materiale e psicologica e poter così sviluppare pienamente le proprie potenzialità. Obiettivi della scuola materna sono lo sviluppo delle fondamentali abilità linguistiche, del pensiero logico-analitico, delle strategie di apprendimento, della creatività e della socializzazione. Fondi speciali ed altre risorse materiali per questo tipo di istruzione sono allocati presso aree con forte presenza di immigrati.
|
|
La scuola primaria
Tabella 1
Curriculum per la Scuola Primaria in Israele (Primo Triennio)
Quadro orario settimanale
Fonte: Ministero dell'Istruzione e della Cultura
|
| SCUOLE STATALI
| SCUOLE STATALI RELIGIOSE |
MATERIE
| I
| II
| III e IV
| V e VI
| II
| III e IV
| V e VI |
Bibbia, Tradizione Orale
| +*
| +
| 4
| 4
|
|
| |
Bibbia, Profeti, Talmud, Mishna e Legge Ebraica
|
|
|
|
| 8
| 8/9
| 9 |
Ebraico
| +
| +
| 4
| 4
| 4
| 4
| 3 |
Matematica
| +
| +
| 4
| 4
| 4
| 4
| 3 |
Scienze Naturali e dell'Alimentazione, Agricoltura
| +
| +
| 2
| 4
| 0
| 0/1
| 2 |
Geografia e Scienze Sociali
| +
| +
| 2
| 2
| 0
| 1
| 3 |
Storia ed Educazione Civica
| 0
| 0
| 0
| 0/2
| 0
| 0
| 0 |
Inglese
| 0
| 0
| 0
| 2/3
| 0
| 0
| 2/3 |
Arti e Mestieri
| +
| +
| 1/2
| 2
| 0
| 0
| 0 |
Arte (disegno, musica. recitazione, danza)
| +
| +
| 2
| 2
| 4 4 4 Incluso Arti Mestieri, Disegno, Musica ed Educazione Fisica |
Educazione Fisica
| +
| +
| 2
| 2
|
Educazione
| +
| +
| 1
| 1
|
Integrative (Ebraismo e Studi Generali)
| 0
| 0
| 2
| 3/2
| 3
| 4/2
| 2 |
Facoltative
| 0
| 0
| 4/5
| 4/2
| 3/2
| 2
| 2 |
Totale
| 24
| 24
| 26/28
| 33/34
| 24/25
| 26
| 30/31 |
Note alla Tabella 1:
- Le direttive riguardanti la scuola primaria prevedono che il Consiglio Pedagogico di ciascuna scuola possa approvare dei cambiamenti nella distribuzione delle ore tra materie.
- Le materie integrative più comuni sono: Ebraismo, Arabo, Francese, Scienza della Nutrizione, Disegno, Arte e Musica. Le materie facoltative più comuni sono: "L'Argomento dell'Anno", Storia del Sionismo, Preistoria, Studi sulla Famiglia, argomenti individualizzati o sostegno e recupero di materie obbligatorie, visite d'istruzione.
* Il simbolo + significa che il corso è obbligatorio ma che il numero di ore non è specificato e viene deciso da ciascuna scuola.
|
|
La scuola secondaria
Tabella 2
Curriculum per la Scuola Secondaria Inferiore in Israele (Primo Triennio)
Quadro orario settimanale
Fonte: Ministero dell'Istruzione e della Cultura
| SCUOLE STATALI
| SCUOLE STATALI RELIGIOSE |
MATERIE OBBLIGATORIE
| VII Classe
| VIII Classe
| IX Classe
| VII Classe
| VIII Classe
| IX Classe |
Statali: Bibbia, Tradizione Orale
| 4
| 4
| 4
|
|
| |
Statali religiose: Bibbia, Tradizione Orale, Legge Ebraica
|
|
|
| 10
| 10
| 10 |
Ebraico
| 4
| 4
| 4
| 4
| 4
| 4 |
Matematica
| 4
| 4
| 4
| 4
| 4
| 4 |
Scienze Naturali
| 3
| 3
| 5
| 3
| 3
| 5 |
Storia, Educazione Civica, Geografia
| 5
| 5
| 4
| 4
| 4
| 4 |
Statali: Lingue straniere Religiose: Inglese
| 6
| 6
| 7
| 4
| 4
| 4 |
Arte e Artigianato
| 5
| 5
| 3
| 2
| 3
| 2 |
Educazione Fisica
| 2
| 2
| 2
| 2
| 2
| 2 |
Educazione
| 1
| 1
| 1
| 2
| 2
| 2 |
Totale
| 34
| 34
| 34
| 35
| 36
| 37 |
Note alla Tabella 2:
- La divisione delle ore è flessibile e può essere adattata nelle diverse scuole. Negli ultimi quindici anni il numero di ore per scuole e per classe è andato riducendosi. Lo studente tipo delle Scuole Statali frequenta tra le 29 e le 34 ore di lezione settimanali, mentre quello delle Scuole Statali Religiose frequenta tra le 35 e le 42 ore di lezione settimanali (42 nelle Yeshiva, scuole intensive religiose solo maschili).
- I corsi di Bibbia, Tradizione Orale, Legge Ebraica ammontano a 14 ore settimanali nelle Yeshiva e a 12 ore settimanali nelle Ulpana (scuole intensive religiose solo femminili).
- Il Ministero dell'educazione e della Cultura ha stabilito di rendere obbligatorio lo studio dell'arabo come seconda lingua nelle scuole ebraiche statali dalla settima alla dodicesima classe e sta approntando piani per la sua introduzione anche nelle classi inferiori.
- Oltre alle materie obbligatorie ci sono materie complementari a scelta dello studente che variano da scuola a scuola. Le materie complementari più comuni nelle Scuole Statali sono Informatica, Francese, Yiddish, Agricoltura. E' tuttavia possibile che ciascun istituto determini un'offerta di corsi legata alla realtà locale. Le materie complementari più comuni nelle Scuole Statali Religiose sono Educazione Civica, Arabo, Francese, Informatica, Filosofia Ebraica, Agricoltura, Studi Biblici, Scienze Sociali.
Tabella 3
Curriculum per la Scuola Secondaria Superiore in Israele (Secondo Triennio)
Indirizzo GENERALE
Quadro orario settimanale
Fonte: Ministero dell'Istruzione e della Cultura
MATERIA
| Scuole Statali
| Scuole Religiose Statali
| Scuole Bibliche
| Scuole Arabe
| Scuole Druse |
Bibbia
| 2
| 3
| 3
| Studi Israeliani 5-6 ore settimanali |
Tradizione Orale
| 1
| 5
| 6 |
Lingua e Letteratura Ebraica
| 3
| 3
| 3
| Studi Arabi o Studi Drusi 7-8 ore settimanali |
Storia d'Israele
| 2
| 2
| 2
|
Educazione Civica
| 1
| 1
| 1
|
Letteratura Generale
| 1
| 1
| 1
| --
| 1 |
Storia Generale
| 1
| 1
| 1
| --
| -- |
Scienze Sociali/ Educazione
| 1
| 1
| 1
| 1
| 1 |
Lingua Straniera
| 4
| 4
| 4
| 4
| 4 |
Matematica
| 3
| 3
| 3
| 3
| 3 |
Fisica
| 1
| 1
| 1
| 1
| 1 |
Biologia
| 1
| 1
| 1
| 1
| 1 |
Chimica
| 1
| 1
| 1
| 1
| 1 |
Geografia
| 1
| 1
| 1
| 1
| 1 |
Educazione Fisica
| 2
| 2
| 2
| 2
| 2 |
Problemi
| 1
| 1
| 1
| 1
| 1 |
Totale materie obbligatorie
| 26
| 31
| 32
| 28
| 29 |
Totale materie complementari a scelta
| 8
| 6
| 6
| 7
| 6 |
Totale generale
| 34
| 37
| 38
| 35
| 35 |
Nota alla Tabella 3:
Nell'Indirizzo Generale parte delle ore settimanali sono destinate allo studio delle materie obbligatorie e parte a quelle complementari, secondo quanto stabilito da ciascuna scuola.
Tabella 4
Curriculum per la Scuola Secondaria Superiore in Israele (Secondo Triennio)
Indirizzo TECNOLOGICO
Numero di ore di lezione a settimana
Fonte: Ministero dell'Istruzione e della Cultura
MATERIA
| STATALI
| RELIGIOSE
| ARABE O DRUSE |
| Progr. Tecn.
| Progr. Gen.
| Progr. Tecn.
| Progr. Gen.
| Progr. Tecn.
| Progr. Gen. |
Lingua Ebraica Letteratura Generale
| 4
| 4
| 3
| 4
| 3
| 3 |
Bibbia
| 2
| 2
| 3
| 3
| 4 4 Lingua e Letteratura Araba |
Tradizione Orale
| -
| -
| 4
| 3 |
Storia Ebraica, Storia Generale, Educazione Civica
| 3
| 3
| 3
| 3
| 4 4 Storia Araba ed Educazione Civica |
Inglese
| 4
| 4
| 4
| 4
| 4
| 4 |
Matematica
| 4
| 2
| 4
| 2
| 4
| 2 |
Fisica o Chimica o Biologia
| 2
| 1h 45
| 2
| 1h 45
| 2
| 1h 45 |
Educazione Fisica
| 2
| 2
| 2
| 2
| 2
| 2 |
Problemi
| 1
| 1
| 1
| 1
| 1
| 1 |
Totale materie generali
| 22
| 19h 45
| 26
| 23h 45
| 23
| 20h 45 |
Totale materie di specializzazione tecnologica
| 18
| 20h 30
| 18
| 20h 30
| 18
| 20h 30 |
Nota alla Tabella 4:
Nell'indirizzo tecnologico parte dei corsi sono dedicati alle materie generali sopraindicate e obbligatorie in tutti i tipi di scuole e il resto a discipline teoriche e pratiche negli specifici indirizzi di specializzazione tecnologica. Una delle specializzazioni più richieste è quella in Agricoltura, tanto da essere considerata attualmente come un indirizzo separato.
|
L'esame di maturità
L'esame di maturità previsto dalla riforma ha subito, nel corso degli anni varie modifiche. Nel 1975 ne fu varata una forma sperimentale in alcune scuole, poi introdotta in tutto il paese nel 1979. Questo esame permetteva agli studenti di scegliere la maggior parte delle materie in cui essere esaminati. Le prove d'esame dovevano essere tutte scritte sia nelle materie obbligatorie (Ebraico, Bibbia, Inglese, Storia Ebraica, Matematica o Scienze) sia in quelle a scelta. Lo studente poteva scegliere il quoziente di difficoltà di ciascuna prova misurato in unità di studio (da 2 a 5). Sommando le unità superate in ciascuna materia veniva stabilito il punteggio finale. Venti unità in totale era il minimo per ottenere la maturità.
In anni recenti è stato obbiettato da più parti che, anche a causa dell'estrema individualizzazione dei programmi, molto spesso il livello di preparazione dei diplomati non rispecchiava gli standard culturali richiesti da una società in rapido sviluppo. In particolare gli studenti provenienti da certe scuole e certi indirizzi non riuscivano ad essere ammessi alle università. E' stata perciò varata una nuova riforma dell'esame di maturità che ha portato all'assetto attuale che ha le seguenti caratteristiche:
- Un nucleo di materie obbligatorie: Lingua e letteratura ebraica, Bibbia, Storia e geografia d'Israele, Matematica almeno al livello di 3 unità, Inglese almeno al livello di 4 unità (è possibile sostenerlo anche di 3 unità, ma non è sufficiente per iscriversi all'università che ne richiede 4).
- Una materia a scelta tra quelle curricolari dell'Indirizzo Generale o di quello Tecnologico. Le materie di cui ai punti A e B devono totalizzare almeno 18 unità di studio.
- Materie a scelta per raggiungere il minimo di 20 unità o fino ad un massimo di 32 unità.
Lo studente può scegliere di essere esaminato in ciascuna materia ad un livello basso (2 o 3 unità) o alto (4 o 5) unità. Di fatto quindi esistono due livelli d'esame.
Nel 1995 una commissione appositamente nominata per studiare ulteriori modifiche, ha raccomandato l'introduzione del sorteggio invece della scelta da perte dello studente per alcune materie non obbligatorie. Tale sistema è attualmente in fase di sperimentazione in alcune scuole.
|
|
L'istruzione para universitaria e l'educazione degli adulti
L'alternativa all'università è costituita nell'attuale sistema da una miriade di diplomi a carattere professionale, incluso quello per insegnare alcune materie nella scuola primaria e secondaria, rilasciati da istituzioni private a cui non il Ministero non riconosce pieno statuto di università in quanto non rispettano tutti i parametri da esso fissati. Tra queste spiccano numerosi college che sono delle emanazioni delle università e dei politecnici e che servono a formare tecnici per il settore agricolo e industriale. Anche l'Università Aperta, nata come scuola privata per l'educazione degli adulti e fino a poco tempo fa non autorizzata a rilasciare diplomi, comincia ad ottenere dei riconoscimenti da parte del Ministero dell'Educazione che sta approntando un piano di riordino e inquadramento giuridico di questo settore.
|
Risultati della riforma
I risultati più evidenti e tangibili, riscontrati dal 1968 ad oggi, sono sia di natura quantitativa che qualitativa. Il numero degli studenti delle superiori si è enormemente accresciuto in valore percentuale oltre che assoluto rispetto al periodo precedente, così come il numero di docenti formatisi negli speciali corsi post-diploma. E' anche aumentato in percentuale la componente femminile. Nella scelta degli indirizzi della scuola superiore si è registrata la preferenza delle ragazze per l'Indirizzo Generale e dei ragazzi per l'Indirizzo Tecnologico.
Dal punto di vista qualitativo è stata senz'altro realizzata l'integrazione fra le varie fasce di studenti ed è stato innalzato il livello di istruzione di base. Ciò grazie anche alla grande elasticità dei curricola che, come si può notare dall'analisi delle tabelle precedenti, sono di fatto quasi completamente dipendenti dai Consigli Pedagogici di ciascun istituto. Questi organi infatti possono decidere non solo il numero di ore da attribuire a ciascuna materia obbligatoria, complementare o facoltativa, ma anche se eliminarne alcune o introdurne di nuove, oltre naturalmente alla possibilità di definirne a piacimento i programmi, sempre allo scopo di permettere il massimo di adattamento alle situazioni locali e dei singoli alunni. In particolare le autorità scolastiche sottolineano il grande impatto che ha avuto nella formazione degli studenti la creazione delle ore settimanali di Educazione e Problemi. Si tratta di ore in cui un docente specializzato affronta qualunque argomento esuli dai programmi delle altre discipline. L'estrema elasticità di questa definizione ha permesso la sua utilizzazione nelle forme più varie, dal sostegno alle attività di classe ad un'integrazione didattica che permettesse la trattazione di argomenti delle varie discipline per i quali non c'era spazio o tempo nelle ore curricolari. Soprattutto nella prassi dell'ultimo decennio queste ore si sono andate sempre più configurando come una specie di consulting. Gli studenti cioè, propongono la discussione di tematiche legate alla loro realtà quotidiana, scolastica o non, ed il docente li aiuta a risolvere i problemi ad esse connessi. Talvolta è lo stesso insegnante che, prendendo spunto dai fatti di cronaca, propone la discussione di determinati argomenti. Gli studenti sembrano molto interessati a questo tipo di attività, che solo recentemente è stata integrata dalla presenza in ciascuna scuola o distretto di uno psicologo ed altro personale specializzato che offre assistenza individuale agli studenti in orario extrascolastico. La figura del docente di Educazione o Problemi, nasce infatti nel 1968 come mediazione tra l'esigenza di avere una figura tutoriale di psicologo e l'impossibilità economica e logistica di reclutarne in numero sufficiente per tutto il paese. Oggi che le mutate condizioni economiche lo consentono, il Ministero ha deciso di non eliminare tale figura di insegnante, che è andato definendo con successo la sua figura professionale in rapporto alle dinamiche collettive della classe.
Se però il nuovo sistema ha portato ad una grande riavvicinamento tra scuola e territorio, e ad una concreta applicazione del principio dell'insegnamento individualizzato, dall'altra ha favorito una notevole disomogeneità tra la preparazione degli studenti di scuole diverse e di aree geografiche diverse. Ciò avviene soprattutto per quanto riguarda le discipline umanistiche, laddove lo studio delle materie tecnico-scientifiche ed innanzitutto della matematica è inquadrato in programmi rigidi che garantiscono una certa standardizzazione degli apprendimenti. Va rilevato peraltro che a tali discipline tecnico-scientifiche viene attribuita importanza fondamentale nel sistema scolastico israeliano che è fortemente orientato verso i settori produttivi agricolo e industriale.
In ambito universitario si comincia a risentire oggi della sfasatura tra i vecchi programmi, pensati per degli studenti che provenivano da una scuola superiore tradizionale, e la massa degli studenti ai quali, proprio per la disomogeneità a cui si accennava, risulta difficile offrire dei curricola generali nei primi anni. Si è perciò acceso un dibattito molto vivace sulla funzione della scuola e dell'università e sui contenuti dei loro programmi formativi.
Alla scuola si chiede il ritorno a programmi più rigidi ed un aumento delle ore riservate alle materie obbligatorie, quali ad esempio la storia e la geografia. All'università viceversa si domanda una minore rigidità ed un avvicinamento dei programmi alla mutata realtà scolastica del paese.
Agli insegnanti ed alle istituzioni che li formano si pone oggi il problema del recupero di metodologie più rigorose, che erano state messe da parte in nome della spontaneità e dell'improvvisazione. Queste due doti si sono rivelate preziose nello stabilire un punto di contatto con le più svariate realtà socio-culturali nella società dei decenni passati, formata prevalentemente da immigrati, e altrettanto preziose per garantire un approccio individualizzato ai singoli ed ai gruppi di alunni, ma oggi non bastano più per stimolare il processo di apprendimento in una società ad alto sapere tecnologico. Ad esse si vuole piuttosto sostituire la creatività nel presentare e combinare l'apprendimento non solo di procedure e percorsi, ma anche di nozioni, di cui oggi si riscopre l'importanza e si ritiene di non poter fare a meno.
Figura 1
Numero totale di studenti nelle istituzioni educative israeliane
Fonte: Ufficio Centrale di Statistica Israeliano
Figura 2
Numero di insegnanti nelle scuole israeliane nel 1989/90
Fonte: Ministero dell'Istruzione e della Cultura
Figura 3
Numero di studenti nell'Istruzione Ebraica
Fonte: Ufficio Centrale di Statistica Israeliano
Figura 4
Numero di studenti nell'Istruzione Araba
Fonte: Ufficio Centrale di Statistica Israeliano
Figura 5
Percentuale di studenti nella Scuola Secondaria Inferiore
Fonte: Ufficio Centrale di Statistica Israeliano e Ministero dell'Istruzione e della Cultura
|
|
Frequenza ed abbandoni nel sistema scolastico israeliano
Figura 6
Percentuale di studenti frequentanti tra i 6 e i 17 anni
Fonte: Ufficio Centrale di Statistica Israeliano e Ministero dell'Istruzione e della Cultura
Figura 7
Percentuale di studenti frequentanti tra i 14 e i 17 anni nell'Istruzione Ebraica
Fonte: Ufficio Centrale di Statistica Israeliano
Figura 8
Percentuale di studenti frequentanti tra i 14 e i 17 anni nell'Istruzione Araba
Fonte: Ufficio Centrale di Statistica Israeliano
Figura 9
Percentuale di abbandono scolastico nella Scuola Secondaria Israeliana
Fonte: Ufficio Centrale di Statistica Israeliano
|
La spesa per l'istruzione
Figura 10
Spesa nazionale (pubblica e privata) per l'istruzione come percentuale del P.I.L. tra il 1984 ed il 1990
Fonte: Ufficio Centrale di Statistica Israeliano
Figura 11
Spesa nazionale e spesa pubblica per l'istruzione come percentuale del P.I.L. tra il 1991 ed il 1996
Fonte: Ufficio Centrale di Statistica Israeliano
Figura 12
Spesa nazionale e spesa pubblica per l'istruzione per tipi di scuola
Fonte: Ufficio Centrale di Statistica Israeliano
Figura 13
Partecipazione governativa e degli enti locali al finanziamento della spesa per l'istruzione
Fonte: Ufficio Centrale di Statistica Israeliano
|
|
Prospettive della riforma
Il tempo prolungato
Nel dibattito attualmente in corso per migliorare la riforma del 1968 si mette molta enfasi sull'esigenza di potenziare rapidamente la giornata scolastica a tempo prolungato, che è già stata introdotta nell'anno scolastico 1989/90, e renderla effettivamente operativa su tutto il territorio nazionale. Attualmente è praticata in 750 scuole.
Le motivazioni che hanno portato all'istituzione della giornata scolastica a tempo prolungato sono state le seguenti:
- Necessità di fornire a tutti gli studenti un numero maggiore di ore in alcune discipline, in cui i risultati medi sono stati considerati insufficienti dal Ministero dell'Educazione.
- Le riduzioni del numero di ore di lezione effettuate nel passato a causa delle riduzioni dei fondi in bilancio, avevano drasticamente abbassato la qualità dei programmi delle materie umanistiche.
- Necessità di una formazione più approfondita indispensabile per permettere agli studenti di imparare ad utilizzare le nuove tecnologie e di poter quindi soddisfare la domanda del mercato del lavoro.
Gli obiettivi della giornata scolastica prolungata sono:
- Migliorare la preparazione degli studenti in tutti i settori dell'Istruzione.
- Maggiore attenzione ai valori culturali in senso ampio, incluso la riscoperta delle tradizioni dei vari gruppi e le attività sociali.
- Obbiettivo addizionale delle scuole religiose statali è il potenziamento degli studi ebraici.
- Nei settori Arabi e Drusi, gli obbiettivi vengono stabiliti secondo le necessità locali.
Come sempre la divisione delle ore tra materie è flessibile ed è determinata dalle esigenze degli studenti, dalla disponibilità di insegnanti e materiali.
I criteri ispiratori a cui i dirigenti scolastici locali ed i consigli pedagogici dovrebbero attenersi sono i seguenti:
- Rafforzamento dell'indipendenza amministrativa e pedagogica delle scuole attraverso il graduale allargamento delle competenze delle autorità scolastiche d'istituto e dei docenti.
- Aumento delle strutture fisiche a disposizione di ogni scuola che devono essere messe a disposizione della comunità locale che viene chiamata anche a finanziarle in parte e comunque coinvolta nelle attività scolastiche, nel rispetto delle competenze delle competenze di insegnati e amministratori.
- Speciale enfasi sullo sviluppo delle discipline di base (Lingua ebraica, matematica, inglese) e sulle scienze e la storia d'Israele.
- Libertà di scelta per gli studenti di tutte le altre materie per favorire lo studio autonomo da parte dei singoli oltre che in gruppo.
- Speciale assistenza agli alunni svantaggiati anche socialmente.
Proseguimento ed integrazione dell'istruzione superiore
Oltre la discussione sul contenuto dei programmi scolastici e sull'aumento delle ore di lezione, si è acceso un dibattito sull'opportunità di modificare la durata del curriculum scolastico e di quello universitario. Un punto su cui sembrano essere d'accordo tutti, (associazioni degli studenti e dei genitori, insegnanti, amministratori ed specialisti che lavorano sia all'interno del Ministero dell'Educazione che nelle università e nei centri di ricerca privati) è che il numero complessivo di anni di scuola è insufficiente a formare completamente i giovani che decidono di non proseguire gli studi e di entrare nel mondo del lavoro, laddove il curriculum universitario si articola in un numero di anni eccessivo (un minimo di sei anni a prescindere dalla facoltà per raggiungere un M.A., equivalente di una laurea italiana e di nove per un Ph.D. equivalente ad un dottorato di ricerca). La proposta più accreditata e in fase di sperimentazione, è quella di aumentare il numero di anni di scuola portandoli da 12 (6+3+3) a 13 o 14, ed eliminando o riducendo la laurea breve (B.A.) che verrebbe ad essere incorporata nella scuola superiore. La tendenza è quella di affidare tali corsi alle stesse scuole piuttosto che ad altre agenzie formative, per garantire la massima accessibilità sul territorio a tutti gli studenti. L'università vedrebbe accorciato il corso di studi per l'M.A. che si ridurrebbe a 4 o 5 anni. In questo caso i vari corsi post-diploma parauniversitari attualmente esistenti verrebbero accorpati o nella scuola "lunga" o nella formazione universitaria vera e propria. Un'altra possibilità è quella di mantenere un sistema misto: da una parte coloro che frequentano la scuola "lunga" per quattordici anni che garantirebbe loro l'equivalente di un B.A. o laurea breve, ma senza il diritto d'accesso alle università per proseguire gli studi, dall'altra la scuola "corta" com'è attualmente che preluderebbe allo studio universitario così come è organizzato oggi. Per il momento si tratta di proposte. Le eventuali modifiche del sistema dovranno attendere ancora un paio d'anni per verificare gli esiti della sperimentazione di scuola "lunga" già in corso.
|
APPENDICE
Legislazione a carattere generale
- 1949 - Legge sull'Istruzione Obbligatoria
- Stabilisce l'obbligatorietà e la gratuità dell'istruzione tra i 5 ed i 15 anni e fino a 17 per coloro che non abbiano completato la scuola dell'obbligo entro i limiti previsti.
- 1953 - Legge sull'Istruzione Statale
- Stabilisce che la settimana scolastica duri sei giorni e che i programmi scolastici vengano definiti o approvati dal Ministero dell'Istruzione e della Cultura.
La scuola statale viene divisa in due tipi paralleli, la Scuola Statale e la Scuola Statale Religiosa.
- 1958 - Legge per il Consiglio per l'Istruzione Superiore
- Questa legge definisce le funzioni del Consiglio per l'Istruzione Superiore che è competente a riconoscere ed autorizzare le istituzioni di istruzione superiore a rilasciare diplomi.
- 1968 - Legge sulle Ispezioni Scolastiche
- Regola la creazione delle scuole private e le modalità di sorveglianza controllo dello Stato su di esse.
- 1988 - Legge sull'Istruzione Speciale
- Stabilisce l'istituzione di corsi speciali o di sostegno agli alunni handicappati al fine di permetterne la socializzazione e l'inserimento nel mondo del lavoro.
- 1990 - Legge sulla Giornata Scolastica a Tempo Prolungato
- Stabilisce che la giornata scolastica è di otto ore o meno.
|