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Internet per una società (1) della mente
di Enzo Del Greco
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Premessa
L'articolo che segue è tratto dalla relazione che ho tenuto a Vasto nel convegno "Arte e matematica: un sorprendente binomio".
Avevo già inviato la relazione quando, di domenica mattina, un vago ricordo di gioventù si è trasformato in certezza: da semi culturali particolarmente creativi possono sbocciare frutti che nutrono la mente ancora molti anni dopo e in contesti completamente differenti.
Ho aperto dopo più di trenta anni gli scritti di P. Teilhard De Chardin e ritrovato questo passo:
"Quest'idea di una totalizzazione planetaria della coscienza umana, a prima vista, deve parere folle: e tuttavia non coinvolge e non copre esattamente tutti i fatti? ...Sembra folle: e tuttavia, proprio per quel che c'è in essa di fantastico, non è forse vero che la nostra visione della vita finisce per innalzarsi al livello delle altre misure e dismisure fantastiche della fisica atomica e della astronomia? Sembra folle: e tuttavia, sotto il peso dell'evidenza alcuni grandi biologi moderni, come Julian Huxley e J.S. Haldane, non hanno appunto incominciato a trattare scientificamente l'Umanità, e a diagnosticare l'avvenire, come se si trattasse di un cervello dei cervelli?
Internet può essere il supporto tecnologico per la realizzazione del cervello di cervelli?
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Due (o tre o quattro o nessuna) cultura?
"Arte e matematica: un binomio sorprendente" o "Arte e matematica: un sorprendente binomio"? La migliore connotazione è "sorprendente binomio". La risonanza affettiva è diversa: con "binomio sorprendente" è come scoprire qualcosa che ci appare per la prima volta, è come se dovessimo rettificare il nostro modo di vedere che considerava arte e matematica qualcosa di disgiunto, l'eterno errore della suddivisione delle due culture. Con "sorprendente binomio" diamo per acquisita la scoperta, c'è da gustare solo le emozioni che questa unione comporta, di pensare a quante siano le caratteristiche "estetiche" comuni, c'è da scatenare le nostre endorfine per gustare il piacere di una cultura unica, che stabilisce con le emozioni un rapporto che rende sempre più solida la motivazione della sua acquisizione: apprendo perché provo piacere. Poincaré afferma che la "mente matematica" gode di un privilegio estetico, non logico e questo senso estetico è innato:solo chi nasce con la facoltà di apprezzare la bellezza matematica potrà diventare matematico; gli altri non potranno. Sembra che ci sia un accordo fra l'ala popolare e quella più sofisticata della nostra cultura che tendono a perpetuare questa dicotomia: "non è portato per la matematica..." talvolta si sente pronunciare come la diagnosi di una infausta malattia. Papert, invece, nel suo libro "Mindstorms bambini, computers e creatività" ci propone una didattica "egosintonica", una matematica in sintonia con il corpo che trae dal contesto in cui si esprime la dimensione estetica, anche se nel suo senso più limitato, di "attraente". Ricordo con piacere che al termine di una lezione sui poligoni regolari in una classe V elementare, da un gruppo di bambini venne un vociare entusiastico, eccitato di un piacere gridato: "...Professò abbiamo scoperto come si fa il cerchio..." La tartaruga, automa esecutore della loro procedura Logo, stava tracciando sul monitor dell'elaboratore, una traiettoria circolare in un bel rosso che, appena chiusa, fu riempito di giallo "...Professò -Forza Roma!" riferendosi ai colori giallo rossi della squadra del cuore.
I computers e l'informatica, nella giusta collocazione, possono molto nel costruire un futuro in cui la tecnologia sia una occasione per ottenere una nuova cultura, più aperta ai modelli, più pronta a rispondere alle esigenze di una società complessa che ha bisogno della scienza e dell'applicazione tecnologica ma anche del piacere "estetico" dell'apprendere una cultura indivisa (arte e matematica) (2) e comunicare l'appreso.
La figura e l'opera di Escher sono emblematici. Nelle sue opere, Escher è riuscito a esprimere in forma visiva concetti astratti di matematica e fisica anticipando addirittura le ricerche di matematici e cristallografi.
In opere come "Sistema triangolare IB, tipo 2, 1948" le farfalle sembrano riempire la pagina a caso, ma ciascuna è posizionata con precisione: vengono applicate criteri di simmetria di rotazione e di trasformazione basata su una griglia triangolare. Lo schema adottato può continuare all'infinito in tutte le direzioni costituendone una metafora.
Verso la fine della vita Escher scriveva: "Soprattutto sono felice che da tutto questo siano risultati contatti e amicizie con matematici. Spesso proprio loro mi hanno dato nuove idee, e talvolta c'è stata fra noi addirittura un'interazione. Come possono essere giocosi, questi signori e queste signore di grande cultura!".
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Computers e comunicazione
Il pericolo, in un futuro ormai prossimo, può essere definito crudamente "ignoranza" (3). Ignoranza delle culture e fra le culture, che si trasforma in razzismo, violenza, egoismo: segni di un orizzonte dell'individuo limitato nel tempo e spazialmente angusto. A corollario si otterrà incapacità di gestire la società complessa, bisognosa di menti che scambino informazioni per trasformare stereotipi in modelli flessibili che ci aiutino a vivere il cambiamento e a dominare le conquiste tecnologiche. E' per questo che nessun uomo di cultura, soprattutto un professionista dell'insegnamento, può trascurare la conoscenza di strumenti come l'elaboratore elettronico e la sua più rivoluzionaria applicazione: la comunicazione realizzata con la "rete delle reti", Internet.
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Internet
Internet, almeno come idea e come prima concreta realizzazione, ha già la rispettabile età di 25 anni. L'apertura del primo "nodo" è del settembre del 1969. Gli ideatori e creatori del sistema lo hanno visto diventare una cosa totalmente diversa da quanto loro immaginavano. Si è ripetuta una evoluzione analoga ad altre applicazioni tecnologiche: restano confinate nello stretto ambito in cui sono state ideate e poi, improvvisamente, esplodono in un successo che va al di là delle aspettative, condizionando i costumi, appena entrate nel mondo reale. Così è avvenuto per il telefono: dapprima, visto come un telegrafo che poteva trovare posto in ogni ufficio, non solo in quello telegrafico, poi come uno strumento per agevolare le comunicazioni di lavoro.
I dati statistici della sua diffusione rivelano che, negli anni 20, il maggior numero di abbonati risiedeva nelle zone rurali dell'America e che le massaie delle fattorie erano abituali utilizzatrici. Il telefono era lo strumento per tenersi in contatto per rompere l'isolamento. Quest'uso detto "far visita", era sgradito dai dirigenti delle aziende telefoniche di formazione telegrafica. Nel 1928, A.W.Page vicepresidente della At&t, si esprimeva così:
"Esisteva anche l'idea di non usare il telefono per conversazioni frivole. Una visione siffatta è tanto aderente alle esigenze di mercato quanto sarebbe la pubblicità di una automobile che dicesse "siete pregati di non usare questa macchina almeno che non sia per una qualche seria commissione" (4).
Una tecnologia per il mondo produttivo e commerciale era stata trasformata dai suoi primi utenti in una occasione per consolidare affetti e creare relazioni tra le persone (5).
La storia di Internet è analoga. La rete delle reti nasce in ambienti militari con i fondi dell'agenzia americana ARPA, finanziata dal dipartimento della difesa americano e si è trasformata in una occasione che dapprima ha coinvolto solamente ambienti universitari e di ricerca, per arrivare poi nelle case di decine di milioni di utenti in tutto il mondo che lo usano come forma di intrattenimento interattivo a basso costo, anche in video e fonia, per contattare qualunque angolo del mondo (6).
Arpa, acronimo di Advanced Research Project Agency (7), in seguito divenuta Darpa, realizzava e finanziava progetti di studio sulla difesa strategica come ad esempio progetti di crittografia, di optoelettronica, di biologia molecolare e o di applicazione dei computer.
Il progetto ha condotto ad Internet era proprio in quest'ultimo settore. Si dovevano collegare tra di loro i diversi computer di cui l'agenzia era dotata in maniera trasparente rispetto alle loro diversità, ma soprattutto riguardo alla sicurezza, si doveva rendere i collegamenti quanto più ridondanti possibili, tanto da permetterne il funzionamento anche in caso di attentato a una o più linee di collegamento.
L'idea fu di Bob Taylor, uno studioso che, all'Arpa, si occupava di sistemi informatici pur essendo esperto di percezione sonora. Invece di stendere linee dedicate volle usare le normali reti telefoniche con l'aiuto di una tecnica di trasmissione dei messaggi, appena concepita nelle università inglesi e mai applicata: quella della "commutazione a pacchetti" (packet switching). Bob Taylor riuscì a far collaborare Larry Roberts del Massachusetts institute of tecnology e insieme progettarono (8) le necessità della rete e quelle dell'elaboratore che doveva realizzare l'"impacchettamento" e lo "spacchettamento". Nel 1969 la Bbn, da Bolton, Beranek e Newman costruì l'elaboratore adatto alla rete, inaugurata il giorno del Labour Day (primo settembre) nell'università di California, Los Angeles. Il primo nucleo di aggregazione fu costituito dal collegamento tra lo Stanford research institute di Menlo Park, Università di Santa Barbara, California e uno all'università dello Utah (9). Commutazione di pacchetto vuol dire che un messaggio originale viene suddiviso in tanti segmenti. A ogni segmento del messaggio completo vengono assegnati dei codici che introducono informazioni aggiuntive come l'indirizzo del computer destinatario, quello del mittente, l'indicazione che quello è il tredicesimo pacchetto su un totale di 200 che costituiscono l'intero messaggio. L'insieme di questi bit fa un "pacchetto". Tutti i pacchetti vengono immessi sulla rete e speciali computer si incaricano di smistarli secondo la strada migliore, che non sempre è la più breve. Il percorso dipende dal traffico che c'è in quel momento ma la cosa importante è che, alla fine, tutti i pacchetti arrivino a destinazione e che il computer di arrivo sia in grado di rimpacchettarli nell'ordine giusto. Internet è una rete di reti. Ogni rete sussidiaria si adegua a una serie minima di protocolli comuni che consentono ai dati di passare in maniera trasparente tra i calcolatori collegati a Internet anche se le varie reti impiegano differenti formati di dati, velocità di trasmissione o algoritmi di instradamento. Internet è l'interconnessione di numerose reti informatiche che hanno scelto di utilizzare lo stesso protocollo di comunicazione: lo standard TCP/IP.
L'impressione di chi, per la prima volta utilizza la rete, è come quella della "prima volta" nel nuoto: c'è il timore di affogare... in un mare di informazioni (10).
Non è un timore vano, anzi dobbiamo richiamarlo ogni tanto per riflettere su motivazioni e strategie che possano migliorare l'uso della rete che, come ogni mezzo tecnologico deve essere dominato dall'intelligenza.
Internet può essere un mezzo per costruire una società che permetta lo sviluppo di ognuno nel modo più egualitario possibile. L'informazione è potere e nell'era dell'informazione la moneta spendibile da ciascuno di noi è la conoscenza.
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Internet e l'istruzione
Nella società della comunicazione l'informazione non è più una risorsa se non possiamo controllarla, organizzarla e, soprattutto, orientarla nella costruzione di menti che sappiano trovare la capacità di elaborare modelli flessibili e strategie di gruppo ogni volta che la società complessa offrirà nuovi problemi.
Un progetto di lavoro di gruppo su Internet assume immediatamente la caratteristica raccomandata dalle scienze cognitive: quella di sviluppare collaborazione fra studenti che appartengano a contesti culturali diversi. Questo contatto permette lo scambio di prospettive differenti e il cambiamento nei modelli che usiamo per esercitare la nostra interazione sociale.
Alcune possibiltà educative realizzabili con l'utilizzo della "Rete delle reti" sono:
- Dotare ognuno di una maggiore capacità critica da esercitare in una comunicazione pluridirezionale
La capacità critica è troppo spesso assopita da mass-media tradizionali che riescono a trasmettere messaggi che diventano, di fatto, "subliminali" e che trattengono qualcuno dal collegarsi ad Internet, descritto come luogo di perdizione.
Il fluire delle informazioni nei mezzi tradizionali è di fatto monodirezionale. Un testo, sia esso un libro o un articolo, non può essere facilmente discusso con il suo autore, gli approfondimenti possono essere troppo laboriosi anche se resi possibili da nutrite biografie. Attraverso il computer e la rete posso invece entrare in contatto diretto (11) con la fonte, creare un contatto di tipo neurale attraverso la "sinapsi elettronica" dei nodi di rete.
Anche radio e televisione tentano di correre ai ripari e la loro interattività sta crescendo anche se in maniera inadeguata. Il mercato dei mass-media comincia ad avere comunque una sola parola d'ordine: interattività. Lo sviluppo di Internet può essere veicolo e occasione di rivincita di un utilizzatore che diventa "attivo".
- Collocare l'istruzione nella giusta prospettiva democratica
La cultura può essere diffusa più facilmente, lo scambio delle culture diventare prassi per superare le divisioni di classe e delle nazioni. Cultura è potere. Una cultura diffusa fa la forza dell'umanità nei confronti di sfide che provengono dalla necessità di adattarsi all'ambiente, sconvolto dallo sfruttamento della natura e reso socialmente insicuro dalla politica miope attuata nei confronti del terzo mondo.
La cultura accademica, di classe, di intellettuali "mandarini" (12) verrà messa in crisi, tutti potranno acquisire informazioni, realizzare approfondimenti in maniera economica e agevole, interagire criticamente. Si potranno produrre e diffondere elaborazioni senza essere dominati da una cultura dogmatica espressa in paradigmi cristallizzati in ideologie (13).
Internet potrà favorire il passaggio dalla democrazia rappresentativa a quella partecipativa. Nel momento che acquisteremo la capacità di conoscere a fondo il problema saremo pronti a rinunciare alla delega; gli schieramenti politici verranno chiamati a rappresentarci solo nelle decisioni che non influiscono in modo diretto sulle nostre vite. Quando alcuni temi verranno ritenuti strategici gli eletti dovranno costantemente confrontarsi con gli elettori, realizzando uno scambio attivo per giungere a conclusioni non legate solo a campioni statistici.
- Trasformare le strutture da piramidali in rete. Il "networking"
Networking è un verbo, è l'agire, è il modello operativo che deriva dall'uso di Internet. E' la parte più importante, molto di più del network (o reticolo) (14) che è l'hardware di Internet. Il networking è anche un concetto di tipo sociale, aziendale e di marketing. Il praticarlo su Internet ci rende più adatti ad inserirci in questa trasformazione della società che, dalla struttura piramidale sta evolvendo in quella a "rete". Jessica Lipnack e Jeffrey Stamps hanno scritto in New Age: "I reticoli sono sociologia appropriata, per fornire una forma di comunicazione e interazione adatta al futuro, scarso di energia e ricco di informazioni...". Le azioni che compiamo sul reticolo fanno crescere le nostre capacità di lavorare in gruppo e di operare al di là dei limiti geografici (15).
Alcune modalità di lavoro con le reti sono state oggetto di studi specifici come quello in cui gli autori (16) hanno chiesto a un gruppo di soggetti di raggiungere decisioni consensuali su vari argomenti. Ogni gruppo ha preso alcune decisioni per via elettronica e altre faccia a faccia. I gruppi collegati in rete hanno impiegato più tempo a raggiungere una decisione, ma i membri di questi stessi gruppi hanno partecipato in maniera più paritaria alla discussione e hanno prodotto più idee. La natura aperta della discussione elettronica ha favorito il manifestarsi di espressioni più appassionante.
Internet e l'elaboratore ci offrono un mezzo che rivoluzionerà il sistema di apprendere. Gesso e lavagna rimarranno a disposizione dei virtuosi delle dimostrazioni che esauriscono il loro tempo trascrivendo sequenze meglio stampate sui testi originali o su lucidi ben più curati da proiettare attraverso un display collegato ad un computer.
Il timore della "disumanizzazione" dell'apprendimento mediante le macchine è in realtà espressione del timore più profondo che turba l'insegnante che crede di poter divenire superfluo.
Bill Gates in "La strada che porta al domani" dice "...Oggi, se un docente lavora particolarmente bene, prepara del materiale eccellente, sono solo i suoi allievi -poche decine- a trarne vantaggio ogni anno; è, infatti, difficile che i docenti, in genere, possano elaborare la propria lezione su quella di colleghi che vivono lontano da loro. La rete permetterà invece agli insegnanti di mettere in comune testi e materiali, in modo da poter diffondere le migliori tecniche didattiche. Nella maggior parte dei casi, seguire una lezione a video è molto meno appassionante che ascoltarla direttamente da un professore. Tuttavia, a volte la possibilità di seguire con particolari insegnanti vale più dell'interattività...".
Gates è certamente entusiasta dell'autostrada informatica e riesce a vendere bene le sue ragioni affermando concetti conosciuti e invitando a riflessioni opportune:
- L'apprendimento non è processo che si svolge solamente nelle aule scolastiche o sotto la guida degli insegnanti
- L'apprendimento potrà essere personalizzato e reso più semplice e divertente. Diverrà "di massa e su misura", come i jeans della Levi che possono essere ordinati, secondo le misure, tramite internet
- Con più informazioni e più a portata di mano crescerà la curiosità e la fantasia di molti
- Saranno premiati gli insegnanti più impegnati, gli amministratori creativi, i genitori attivi e allievi diligenti con la crescita dell'importanza del loro ruolo nella società
- Scopriremo differenti metodi di insegnamento e finalmente saremo costretti ad operare in gruppi che potranno allargarsi oltre le contingenze che ci legano ad un particolare ambiente
- Diversamente da molte altre professioni il futuro dell'insegnamento si presenta brillante: "Man mano che il progresso ha migliorato le condizini di vita, c'è sempre stato un incremento nella proporzione della forza-lavoro dedicata all'istruzione"
- L'interattività coinvolgerà di più e meglio le famiglie che diverranno attive nel processo dell'istruzione data la facilità di comunicazione con le istituzioni e i materiali dell'apprendimento.
"I buoni insegnanti di domani faranno ben più che indicare ai ragazzi dove trovare le informazioni sull'autostrada. Dovranno ancora essere in grado di capire quando indagare, quando osservare, quando stimolare e quando provocare discussioni. Dovranno ancora formare la capacità dei loro allievi di comunicare a voce e per iscritto, e impiegheranno la tecnologia come punto di partenza o come sussidio. Avranno buoni risultati i docenti che sapranno essere allenatori, compagni, interlocutori creativi e tramiti di comunicazione con il mondo."
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Conclusioni
La commissione Bangemann che ha trattato il tema "L'Europa e la società dell'informazione globale" invoca la necessità di accelerare il processo di sviluppo di attività legate alla telematica sollevando ostacoli come quello dei monopoli sulle telecomunicazioni.
Questo vale soprattutto in Italia dove il monopolio Telecom, che sembra stia per finire, stabilisce tariffe e modalità che certamente non favoriscono l'utente Internet. Amato, presidente dell'antitrust, ha pubblicamente dichiarato in un convegno quanto sia fuori mercato il costo del nostro sistema di telecomunicazioni (mi sembra di ricordare che disse "...paghiamo almeno 10 volte di più di quanto dovremmo"). Negli ultimi tempi una revisione delle tariffe ha diminuito i costi ma rimangono grosse sperequazioni a danno di reti telefoniche in zone diverse.
Io pago circa 2500 lire ogni ora (dopo le 18,30). Un mio collega, a 30 clilometri di distanza paga tre o quattro volte in più: è come se ci diversificassero il costo di un libro a seconda della località in cui lo acquistiamo. I provider danno un contributo all'economia dell'utente: creano delle reti che "avvicinano" l'utente ai server Internet. Fra le nostre rivendicazioni contrattuali dovrebbero esserci anche queste, legate alla necessità di utilizzare uno strumento di lavoro indispensabile come quello della rete.
Utilizzare la tecnologia delle comunicazioni in maniera innovativa, costituisce un'occasione per abituarci a pensare in maniera più aperta. Possiamo rendere usuale il lavoro di gruppo. L'intelligenza del singolo viene così amplificata in una costruzione frattale dal piccolo del nostro cervello alle manifestazioni proteiformi di una "mente globale" che esprimerà capacità superiori alla somma delle capacità individuali. Solo le menti che condivideranno tale costruzione impediranno ai "barbari", e ai loro modelli semplificati della realtà, unici frutti delle loro limitate intelligenze, la conquista delle generazioni future.
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Note
- Il richiamo al libro di Marvin Minsky "La società della mente" non è casuale
- "Le metafore di Escher" di Doris Schattschneider Le Scienze Gennaio 95 n.317 e ancora sul n. 340 del dicembre 1996 "M.C.Escher: arte del puzzle o puzzle dell'arte?" di Piergiorgio Odifreddi
- Una notizia che mi colpì qualche anno fa riguardava il rapporto "Nazione a rischio" 1983, sullo stato dell'istruzione negli U.S.A. La commissione Gardner affermava "..."3 milioni di americani adulti, sottoposti ai più semplici test di lettura scrittura e comprensione, sono risultati analfabeti funzionali....I dirigenti d'azienda e i dirigenti militari si lamentano perché devono spendere milionio di dollari per l'istruzione di recupero centrata sulle abilità basilari come lettura, scrittura, ortografia e calcolo... Ogni generazione di americani ha superato i genitori in istruzione e nelle cognizioni economiche. Per la prima volta nella storia del nostro paese, le abilità educative di una generazione non supereranno, non eguaglieranno, né si avvicineranno a quelle dei loro genitori". A quando un'inchiesta analoga in Italia? I dati sulla formazione in Italia sono sconfortanti:
- 72% degli italiani nell'età 25-74 anni hanno la licenza media inferiore
- 22% hanno un titolo di scuola media superiore
- 6% sono laureati
Solo Grecia, Spagna, Turchia e Portogallo hanno meno diplomati.
Spagna e Grecia sono davanti a noi nella classifica del numero di laureati
In Italia un giovane su tre abbandona l'università. I laureati sono annualmente circa 90.000 in Italia, 150.000 in Francia, Inghilterra e Germania.
Il 63% degli italiani affermano di non leggere né libri né quotidiani. Solo il 36% dichiara di aver letto un libro non scolastico nell'arco di un anno
- "Storia sociale del telefono" Claude S.Ficher Utet libreria 1994
- "Alta tecnologia /alta sensitività è una formula che utilizzo per descrivere il modo in cui abbiamo risposto alla tecnologia. Ciò che accade ogni volta che viene introdotta nella società una nuova tecnologia e che ci deve essere una risposta umana di riequilibrio, cioè alta sensitività; altrimenti la tecnologia viene respinta. Più alta tecnologia, più alta sensitività...Oggi all'alba del XXI secolo, l'alta tecnologia/alta sensitività è diventata effettivamente maggiorenne. La tecnologia e il nostro potenziale umano sono le due grandi sfide e avventure che attualmente stanno di fronte al genere umano. La grande lezione che dobbiamo apprendere dal principio dell'alta tecnologia/alta sensitività è una versione moderna dell'antico ideale greco: l'equilibrio.
Dobbiamo imparare a equilibrare le meraviglie materiali della tecnologia con le richieste spirituali della nostra natura umana. Da "Megatrends" John Naisbitt Sperling &Kupfer.
- Qual è l'età media degli utenti di Internet? Risponde Ray Harwood della DATA basix, una ditta fornitrice di accessi in America: "Bene, sulla base di ciò che vedo scritto su alcune Liste di discussione o sulle news, sono tentato di dire "sette anni", ma probabilmente non intendevate parlare di età mentale, vero?
Ray in effetti si lamenta di certi cattivi comportamenti che utenti ben più anziani tengono quando discutono e criticano e fanno i capricci via posta elettronica sui più disparati argomenti. Comunque una stima ragionevole dà in circa 30 anni l'età media degli utenti di Internet.
- Nel testo del 1967,di H. Kahn e J. Wiener "l'anno 2000 la scienza di oggi presenta il mondo di domani" ed. Il Saggiatore, il progetto ARPA era presentato come "Programma che si propone di realizzare sistemi sicuri di acquisizione e discriminazione di bersagli missilistici"
- Charles Herzfeld, a capo dell'agenzia ARPA in quei tempi, condivise l'idea e finanziò il progetto da un milione di dollari.
In quegli anni di guerra fredda i fondi per le ricerche militari erano enormi, ben diversamente da oggi, in cui si chiede, ai quattro laboratori nazionali, di ridurre le spese e riconvertirsi ad usi e applicazioni civili.
- Tra i nomi di quel progetto c'era quello di Doug Engelbart divenuto, più tardi, famoso per l'invenzione del "mouse".
- Nel 1982 J. Naisbit, nel suo rapporto "Megatrends" edizione italiana della Sperling & Kupfer, diceva "...Per la prima volta l'economia si basa su una risorsa chiave che non solo è rinnovabile, ma che si riproduce anche da sé. Essa non può scarseggiare, ma noi possiamo affondarci dentro. Per esempio:
Ogni giorno vengono scritti fra 6000 e 7000 articoli di argomento scientifico.
Le informazioni scientifiche e tecniche aumentano attualmente del 13% l'anno, il che significa che raddoppiano ogni 5, 5 anni.
Ma questo tasso di incremento balzerà presto forse al 40% l'annno grazie ai nuovi, più potenti sistemi informativi e all'aumento del numero degli scienziati. Ciò significa ogni venti mesi i dati raddoppieranno.
Nelle 1985 il volume delle informazioni sarà 4-7 volte maggiore di quello che era soltanto pochi anni prima.
Stiamo affogando nelle informazioni, ma siamo affamati di conoscenza."
In un articolo del matematico Andrew M. Odlyzko dei Bell Laboratories fa una stima che sembra incredibile, circa mezzo milione di articoli di matematica sono stati pubblicati negli ultimi dieci anni, la metà di tutti quelli finora pubblicati!
Per aver qualche idea sulle informazioni che circolano su Internet basta aprire uno dei motori di ricerca come Altavista: 30.000.000 di pagine su 275.600 servers. 4.000.000 di articoli da 14.000 newsgroup
- Seymour Papert,quando ho letto Mindstorms per la prima volta, poteva essere ormai in pensione. Mi è bastato inserire, oggi, in uno dei motori di ricerca sulla rete il suo nome e..."Ho potuto conoscerlo" e conoscere la sua attività e quella di molti altri gruppi che si interessano della diffusione del LOGO
- I mandarini rappresentarono il tessuto connettivo della burocrazia imperiale dell' epoca Ming. Educati secondo la morale confuciana della fedeltà al rito e alla tradizione si chiusero in una casta impenetrabile.
- Navigando in Internet, sono approdato al sito di "The Armchair Scientist" e all'articolo sulla "Autodynamics Theory", anche se non ho ancora avuto occasione di approfondire l'argomento, mi sembra il segno di una rivoluzione a cui il mezzo di comunicazione può condurre: è a disposizione, non solo per gli specialisti, una sintesi di una teoria che va "Beyond Einstein" (oltre Einstein) e che in concreto, se verificata, porterebbe all'inutilità delle ricerche sui neutrini ( e ai relativi stanziamenti).
Castronerie o intuizione geniali?
Tutti ne possiamo discutere, approfondendo, attraverso l'indirizzo http://www.autodynamics.org, i suoi contenuti
- Una immagine suggestiva della loro struttura la possiamo prendere in prestito dall'antropologa dell'Università di Miami, Virginia Hine che li descrive come: "Rete da pesca mal cucita con una moltitudine di celle di dimensioni variabili, ognuna legata direttamente o indirettamente a tutte le altre"
- Nel momento che leggerete queste note circolerà su rete il numero 1 di "Tracciati, rivista alla ricerca della scuola" http://www.eurolink.it/scuola/tracciati. Questa rivista completamente elettronica non poteva sicuramente nascere nel modo tradizionale non avremmo potuto godere dei finanziamenti necessari agli allestimenti tipografici o ai movimenti fisici. Il contatto tra gli autori e organizzatori, salvo un "nucleo di condensazione" sparuto, è realizzato via e-mail. Via e-mail contatto il gruppo che sulla rivista tratta di didattica e nuovi saperi. Centinaia di chilometri sono annullati dalla velocità dei bit, una intervista in Spagna per sondare il modello scolastico della riforma spagnola è condotto da monitor a monitor. Dall'Università di Firenze a quella di Bologna, dall'Università del Wisconsin a quella dello Utah il nostro interagire è reso possibile solo dalla rete
- "Calcolatori, reti e lavoro" di Lee Sproul e Sara Kiesler, Le Scienze n. 279, novembre 1991.
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