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come gestire la società complessa
di Enzo Del Greco | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Il mio primo videoregistratore, acquistato d'occasione, era senza
telecomando e così spartano che sorprendeva gli amici appassionati
di elettronica.
Quando non ha più funzionato è stato sostituito da un modello con più testine, fermo immagine, doppia velocità di registrazione, programmazione con codice numerico e tanti altri accorgimenti che non uso. ![]() Fra la tecnologia che il mezzo contiene e la mia possibilità di utilizzarla coscientemente esiste una differenza "in punti" elevata. Se dovessi votare una legge per scegliere tra la registrazione in codice numerico e quella tradizionale, dovrei studiare le istruzioni; solo allora potrei decidere, avendo conquistato la conoscenza dell'apparecchiatura e dei benefici e obblighi che derivano dall'uso delle varie funzioni. Se s'assegna un valore numerico alle invenzioni e se ne fa la somma nel tempo, partendo ancor prima dell'invenzione della ruota, è possibile tracciare l'andamento illustrato. ( 1 ) E' ipotizzabile, per la media degli uomini, che la curva della conoscenza tecnologica, della coscienza dell'uso del mezzo tecnologico e delle sue conseguenze, abbia andamento analogo ma spostato in basso di una quantità che tende a crescere negli anni. In una società statica, come quella antica, l'appreso non doveva essere aggiornato continuamente: la trasmissione della cultura era limitata, poteva sorgere la casta che si aggregava attorno a conoscenze spesso trasformate in riti, il potere riusciva a diffondere la cultura dominante che non aveva alcun interesse di trasformarsi in cultura di massa, le élite al potere si dichiaravano discendenti di dei e codificavano i comportamenti dei sudditi fino alla schiavitù. Le conoscenze scandivano un ritmo lento di variazioni dovute a vie commerciali da scoprire e a faticose campagne di conquista trasportavano modelli culturali che potevano instaurarsi ed essere di riferimento per più generazioni. Osserviamo l'ultimo secolo: poco più di 60 anni dividono il balzo che ha reso possibile il primo volo con il velivolo costruito da Wilbur e Orville Wright e la passeggiata sulla luna, meno di cinquanta anni per realizzare calcolatori elettronici che, dalla funzione di acceleratori per i calcoli relativi alle traiettorie di proiettili sono passati alla simulazione della realtà e alla pervasività dovuta alla miniaturizzazione dei microprocessori che contengono su chip di silicio, milioni di porte logiche costituite da transistors che tenderanno ad essere, nei prossimi anni, di dimensioni molecolari. La scienza e la tecnica si evolvono con rapidità eccezionale e ci offrono prodotti che non possiamo controllare con l'attuale processo evolutivo delle coscienze. L'atomo per la medicina e per l'energia e l'atomo per la distruzione, la produzione intensiva e l'inquinamento, dicotomie irrisolvibili? Ancora più problematica è l'evoluzione della coscienza delle istituzioni costituita dalla combinazione di quelle dei membri che la gestiscono e dalle leggi che le regolano. Tale coscienza tende a raggiungere il soddisfacimento dei bisogni della maggioranza tramite la politica e la burocrazia, reagendo sempre in ritardo rispetto alle esigenze percepite dal singolo. Rischiamo la distruzione del genere umano per un uso militare di tecniche convenzionali, atomiche o biologiche senza aver creato consapevolezze istituzionali che lo impediscano. ( 2 ) Come risolvere il problema della non sovrapponibilità degli andamenti di evoluzione tecnologica, evoluzione delle coscienze e quella delle istituzioni? Si può agire con un sistema dittatoriale palese o nascosto, quello delle "false democrazie", in cui il dominio dei media può ridurre la volontà d'accelerare il cambiamento. ![]() Forse ancora maggiore è il pericolo dello stratificarsi in classi di "potere" che differiranno nella loro capacità di utilizzare gli strumenti tecnologici e che concederanno a quelle più deboli il solo uso delle loro elaborazioni: la dittatura dei tecnocrati. ( 3 ) Questo timore nasce dall'esame di una situazione in cui gli individui possono, potenzialmente, elaborare modelli con enormi variabilità di contenuti ma che in maggioranza presentano scarsa propensione al cambiamento di schemi mentali semplificati e irrigiditi costruiti da mass-media sempre più aggressivi e subdolamente inseriti in una strategia di trasformazione di abitudini, ( 4 ) che erano in sintonia con il nostro essere fisico e psichico, in consuetudini che modificano la nostra vita. Osserviamo come, ad esempio, la TV comporti sconvolgimento nel ritmo naturale sonno - veglia e come riesca a trasformare in comportamenti quotidiani gli influssi dovuti a serial televisivi. Ancora peggiore è da considerarsi l'influsso della televisione, sulla fantasia e creatività, ( 5 ) assuefazione alla violenza ( 6 ) come quotidiano apporto anche nei cartoni animati, sesso "virtuale" concesso da stimoli visivi insistenti in ogni trasmissione e pubblicità che ne sublimano la conquista attraverso l'esperienza. ( 7 ) Affinché gli individui possano accorgersi della trappola ( 8 ) in cui la fruizione passiva della tecnologia possa condurli dovremo esaltare il ruolo dell'istruzione e con esso quello di una istituzione scuola rinnovata in metodi e contenuti. ![]() | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Oggi sono cadute le limitazioni ai contatti fra individui e culture
dovute allo spazio e al tempo. Radio, televisione, computer, Internet,
satelliti, jet, gli strumenti dell' evoluzione tecnologica, trasformano
la società in società complessa.
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Non ho ancora scritto alcun libro, ma ho già il titolo:
"L'inganno delle ideologie" conterrà la riflessione
su come qualunque ideologia sia un modello e quindi, come modello,
relativa ad un contesto in cui ho racchiuso, con un confine, gli
elementi che ritengo importanti condizionato nella scelta, da
vincoli neurologici, sociali, individuali. ( 10 )
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Se la scuola saprà introdurre strumenti motivazioni e metodi
che possano accelerare l'evoluzione delle menti otterremo una
società gestibile nelle sue dinamiche più intense
scatenate dall'accresciuta possibilità di comunicare.
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Per prepararci a percorrere il cammino nel terzo millennio non
possono esserci alternative al progetto di educare ed educarci
all'adattamento al cambiamento, all'analisi dei sistemi complessi
ridotti da sintesi utili alla creazione di modelli, che non vengano
confusi con la realtà, e che permettano di interpretarla,
controllandola.
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![]() L'informatica, introdotta correttamente ( 23 ), può essere un valido attrezzo da "maneggiare" per la palestra dell'intelligenza che dovrebbe diventare la scuola. Vi propongo una delle migliori sintesi di un alunno in terza elementare: La prima lezione d'informatica "Sabato, alla prima lezione d'informatica, il maestro ci ha detto che la meccanizzazione è l'uomo che aiuta la macchina, cioè l'uomo che fa sempre lo stesso movimento e aiuta la macchina a compiere il suo dovere, invece l'automazione sono macchine programmate dall'uomo che compiono da sole i loro lavori. Poi ci ha detto che alcuni cinesi con l'abaco hanno battuto facendo operazioni Americani e Italiani che li facevano con la calcolatrice. Questo per farci capire che non importa tanto la tecnologia, ma l'abilità del cervello dell'uomo. Poi ci ha detto di topolini fratelli messi in due gruppi diversi hanno messo un gruppo in una gabbia piena di stimoli e l'altro in una gabbia normale. Dopo qualche tempo hanno visto il cervello dei topolini nella gabbia piena di stimoli aveva molti più contatti tra neuroni che formano molta più intelligenza. Questo per farci studiare di più. poi ci ha fatto vedere la scheda stampata, cioè la parte interna del computer; per primo ci ha fatto vedere il microprocessore e un chip. Per ultimo ci ha consigliato di non vedere film brutti prima di andare a letto e di non giocare troppo con i videogiochi..." Informatica e calcolatore ritengo siano gli strumenti più validi per creare l'ambiente arricchito di stimoli per migliorare l'intelligenza. Questi stimoli cominciano nel momento che voglio far capire cos'è e come funziona un computer e come lo si possa programmare: senza inutili tecnicismi e approfondimenti specialistici che saranno forniti in altri tempi ma introducendo concetti e strutture valide per un sapere che va al di la dell'ambito in cui nasce ad esempio quando, utilizzando il LOGO, dalla procedura di costruzione del poligono regolare a tre lati passo alla generalizzazione ad un numero di lati sempre più numerosi avvio gli alunni al concetto di "passaggio al limite". Riassumo dicendo che è indispensabile un'azione pedagogica più orientata a fornire metodi e strumenti che rendano le menti capaci di trasformazioni in tempi rapidi per la creazione di istituzioni che sappiano controllare l'evoluzione tecnologica e le trasformazioni introdotte. L'insegnante dovrà trasformare la sua sapienza in saggezza pedagogica, con questa fornirà l'eredità ai gestori del futuro millennio. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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(1) - Cfr. S.Lilley, Storia della tecnica, Einaudi, Torino, 1951, pp.308-359
(2) - Mentre sto scrivendo, le prime pagine dei quotidiani
diffondono le notizie sull'agonia dello Zaire alimentata dall'enorme
afflusso di armi nella zona, il segretario dell'ONU ha collezionato
59 risposte negative ad un qualsiasi intervento sulle 60 inviate
ai governi che non hanno nella zona pozzi di petrolio o altri
interessi economici da salvare.
**(3) - La scarsa attenzione della massa a stimolare lo
sviluppo delle istituzioni porta le coscienze a ritardi sempre
più grandi quanto più la tensione culturale "del
capire per gestire" viene soffocata da una invadenza di media
poveri di occasioni elaborative personali come la televisione:
informazione ma non formazione.
(4) - Giochi con bambole come quelle che propongono alle
bambine forme di modelle, con canoni di bellezza artificiosi,
da accarezzare, vestire, far agire in scenari non più fantastici
ma legati alla visione di una "donna oggetto", hanno,
a mio parere, un ruolo determinante nei comportamenti patologici
alimentari come l' anoressia o bulimia.
(5) - Il processo di liberazione dal contatto con il reale
che si realizza nel sonno ha una valenza insostituibile nel consolidarsi
dell'apprendente con l'appreso ma soprattutto per quello che riguarda
la creatività e la risoluzione dei problemi ( mi sveglio
e ho trovato la soluzione del problema). Il sonno peggiora anche
per l'interferenza "forte" dello spettacolo televisivo
che condiziona l' onirico distogliendolo dall' ampliamento di
prospettiva.
(6) - Dal 1980 al 1992 la "National coalition on
television violence" ha registrato gli aumenti di atti violenti
in un'ora di trasmissione che da un min.-max di 11-22 è giunto a 38-60
e nei cartoni animati siamo arrivati a più di 100 atti
violenti per ora di trasmissione.
(7) - I figli minori dell'imprenditore televisivo Berlusconi
frequentano una scuola che trae insegnamenti dal pensiero di Rudolph
Steiner, pedagogista tedesco. Fra i consigli: "Non far vedere
la televisione ai bambini almeno fino ai nove anni" oppure
"Non farsi ingannare dall'apparente bagaglio di conoscenze
dei bambini che vedono la TV, ricordando che non sono esperienze
reali" ed ancora "Stimolare le capacità manuali,
l'interesse per la natura, il gusto dell'arte, in modo da arricchire
il loro mondo reale" da Panorama 7/7/95.
**(8) - Apocalittico Popper nel suo scritto "Cattiva
maestra televisione" 1996 Giancarlo Bosetti, Roma edizioni
CDE spa- Milano?:
**(9) - Ludwig von Bertalanffy elaborò negli anni
30 la "Teoria dei sistemi", la teoria tentava di interpretare
la realtà come dipendenza non lineare da elementi quali
le particelle elementari. A proposito riporta un brano scherzoso
nella sua "Teoria generale dei sistemi": "...Quando mi sono
aggregato all'Istituto..., l'ho fatto con la speranza di imparare
qualcosa a proposito della materia vivente, stando gomito a gomito
con quei grandi fisici e matematici. Ma non appena rilevai che
in ogni sistema vivente ci sono più di due elettroni, i
fisici furono tentati di non parlare più con me. Con tutti
i loro calcolatori non erano affatto capaci di dire cosa facesse
il terzo elettrone. Il fatto notevole è che questo terzo
elettrone sa benissimo cosa fare..."
(10) - R.Bandler, J.Grinder "La struttura della magia",
Astrolabio 1981
(11) - Concetto approfondito in un prossimo intervento.
(12) - Nel nord-est italiano non la pensano così,
M. Covacich in "Diario della settimana" n.2 conduce un'inchiesta
sulla fine della scuola, considerata da molti ragazzi una fabbrica
di falliti. I valori del guadagno immediato, degli status symbol
come auto e cellulare come obiettivi da raggiungere creano situazioni
come queste: "Nella regione più ricca d'Italia dieci
ragazzi su cento smettono di studiare dopo le medie inferiori
( e solo uno su cento lo fa per motivi economici). E, se potessero,
lo farebbero anche tanti altri..."
da "Il libro dei fatti 1996" adn kronos. ![]()
(14) - P. Melogrami pag.130 del settimanale "IL MONDO" del 9/11/96
riferisce che, secondo i rilevamenti del 1995, il tasso di disoccupazione
risulta pari all'11,6% ma che i disoccupati disposti a lavorare
"ovunque" diventano il 2,8%.
(15) - Argomento di un successivo intervento.
(16) I sistemi con memoria reagiscono in modo diverso a seconda dell'evento
che ha preceduto l'applicazione attuale degli ingressi e sono
detti sequenziali. Sistemi che, una volta definiti gli ingressi,
forniscono uscite che dipendono solo dalla combinazione degli
ingressi, sono chiamati combinatori.
(17) - Sarà trattato nell'occasione di un prossimo intervento.
(18) - "D'una risposta che non si può formulare non può
formularsi neppure la domanda.
(19) - Per i primi studiosi dell'elettricità, il modello atomico
di Thompson era sufficiente a descrivere i comportamenti dei circuiti
elettrici ma non poteva spiegare la nuova esperienza di Rutherford
che elaborò, quindi, il suo modello.
(20) - Dal contributo dell'alunno "disperso scolastico" Coccia
Francesco 4B elettrotecnici al giornale dell'ITIS "A. Volta" di Frosinone.
Sarà vero? (21) - Vi propongo una relazione di un mio alunno
è colpa della farfalla?
Dell'Uomo M. IIIa elettrotecnica.
(22) Da "Imparare dalle scuole asiatiche" Le Scienze febbraio 93.
**(23) - Uno dei concetti che trovo troppe volte non appropriato alla
definizione "metodo della risoluzione dei problemi"
nei sussidiari delle elementari e delle medie inferiori, nelle
guide didattiche è quello di diagramma di flusso.
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