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di Giovanni Tozzi | |||
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E bravo Berlinguer. Ecco fatta la rivoluzione copernicana, anzi una
rivoluzione copernicana. E senza tanta fatica. Non era semplice, in
fondo? Non voglio entrare nel merito delle dotte disquisizioni, campo preferito di storici ed eruditi e ad essi più confacente; mi accontento di dire, soddisfatto: ERA ORA! Era ora che si facesse qualcosa ed è stata fatta la cosa più giusta. Non potevamo continuare a fare storia fermandoci nella migliore delle ipotesi al fascismo (alzi la mano chi è mai riuscito ad andare oltre) e fatto in fretta e furia, così, tanto per fare più programma. Cosa ne sapevano i nostri studenti dei fatti del Novecento, quali strumenti possedevano alla fine del corso per guardarsi attorno con consapevolezza, per cogliere i segni del mutamento, per comprendere i processi di trasformazione in atto, per non esserne travolti non essendo possibile governarli? Ora però bisogna vigilare, stare all'erta per evitare il pericolo tutto italiano del gattopardismo. Non ci nascondiamo dietro il solito dito. Non avevamo forse uno dei migliori esami possibili di maturità? Dico proprio quello sperimentale e vituperato del '69, quello che è stato accusato di ogni possibile manchevolezza nonchè incolpato di aver rovinato la scuola superiore italiana. E tutto perché, essendo nato per accertare la maturità del candidato, la sua capacità di orientarsi tra e nei contenuti assimilati, di saper organizzare le conoscenze secondo processi e percorsi personali, di saper operare sintesi conoscitive e analisi dettagliate, alla fine è stato usato come l'esame precedente: interrogazioni sui contenuti dei programmi svolti e verifica della corrispondenza tra il sapere di noi esaminatori e quello dello studente (il voto misurando lo scarto tra il sapere dello studente e la conoscenza assoluta, ideale, perfetta?). Non mi guardate storto, per favore. Quanti di noi hanno veramente dato importanza alla relazione dell'insegnante disciplinare, alle sue indicazioni metodologiche? Quanti di noi hanno veramente tenuto conto di quali testi lo studente avesse usato per preparare l'esame? | |||
![]() Ora la storia. Questa grande possibilità che ci viene offerta: di svecchiare la scuola superiore, di avvicinarla un pò di più alle attese degli studenti, non possiamo sprecarla. Ci si aprono anche straordinarie possibilità di sperimentare nuove metodologie attraverso l'uso a tecnologie più vicine ai saperi degli studenti. La storia del '900 è ampiamente documentata: filmati, giornali, periodici, testimonianze di persone ancora vive; film e romanzi; centri di interesse: il fascismo e il nazismo; la resistenza antifascista; la contestazione studentesca; il Che (partite da qui e avrete tutta l'attenzione dei vostri studenti e da qui li potrete portare a riflettere su tutto il Novecento; io l'ho fatto l'anno passato partendo però dalla parola: federalismo: i miei ragazzi di Treviso erano e ahimè sono in buona parte leghisti); la decolonizzazione; la guerra fredda; Kennedy; Giovanni XXIII; la guerra del Vietnam. Studiare il Novecento è affascinante e forse per la prima volta vedrete i nostri studenti appassionarsi veramente (e scusate l'uso ripetuto della parola) alla storia. | |||
![]() Abbiamo una grande responsabilità, perciò vigiliamo e rimbocchiamoci le maniche. |