I tempi della comunicazione:
trasformazioni nella educazione e nella società

(I parte)

di Paolo Manzelli

Nel Maggio 1996 abbiamo realizzato un seminario di studi ECO-Crea / Telecom Italia, presso il Centro Studi Telecom di San Salvador a Venezia, sul tema "SPAZIO TEMPO INFORMAZIONE" nell'intento di sviluppare un dibattito nell'ambito della domanda:

come cambia la percezione cerebrale dello spazio e del tempo nell'epoca della informatica e della realtà virtuale?

Il nostro cervello infatti modifica la sua capacità di elaborazione cognitiva a seconda della informazione ricevuta. La diversità di ciò che è percepito dal nostro sistema cerebrale di elaborazione della informazione dipende infatti notevolmente dalle modalità e dalle capacità di ricezione dei dati. Ad esempio, sappiamo per esperienza come la nostra rappresentazione di ciò che vediamo a terra, quando atterriamo con l'aeroplano, cambia a seconda dello spazio/tempo con il quale si osservano gli oggetti; così che una visione indefinita dall'alto viene focalizzata in una definizione più articolata e precisa fino a divenire ben più dettagliata da fermo.

Il potere di risoluzione della informazione cerebrale varia quindi con lo spazio/tempo. La informazione, infatti, viene estratta dai ricettori sensoriali ed elaborata dal cervello a seconda della capacità di individuazione delle differenziazioni percepibili. Sappiamo inoltre che, passando dal macro al microcosmo con un sistema di ingrandimento sempre più potente, uno stesso scenario ci appare in modo diverso, poiché cambia la definizione delle capacità cerebrali di collocare nello spazio/tempo la informazione sensoriale.

La codifica dei segnali percepiti in termini di relazioni spazio/temporali differenziate, ci permette quindi di iniziare a significare cerebralmente ciò che osserviamo; sappiamo inoltre che ogni forma di vita percepisce il mondo a seconda del tipo di segnali che può ricevere ed elaborare e ciò significa che ciascun essere vivente percepisce una particolare definizione della informazione ambientale nella quale siamo immersi.

Sapendo per facile esperienza e riflessione tutte queste indicazioni sul trattamento cerebrale della informazione in termini di relazioni spazio/temporali, oggi dobbiamo iniziare a fare i conti con una tecnologia dei moderni sistemi di informazione, che sono in grado di raccogliere, organizzare, memorizzare ed elaborare sotto forma di segnali digitali, quantità enormi di dati (voci, immagini, suoni,... ) trasportandoli simultaneamente e distribuendoli in tutto il mondo a velocità sempre maggiori, che cresceranno ancora nel prossimo futuro a ritmo rapidissimo.
La tecnologia delle telecomunicazioni, da quando ha saputo integrarsi con i computer collegati in una gigantesca ragnatela di collegamenti, oltre agli aspetti tecnologici ingegneristici ed economici, pone oggi vari problemi dal punto di vista umano, proprio in quanto attualmente si conosce molto in termini di efficienza del trasferimento di dati di informazione interattiva, ma molto meno si è riflettuto sul piano del valore dello sviluppo cognitivo della intelligenza e della creatività dell'uomo, in base a queste nuove potenzialità tecnologiche.
Diventa quindi importante ragionare sulla relazione che intercorre tra le potenzialità di questo importante sviluppo dei sistemi di informazione interattiva, proprio in quanto esso avrà un impatto incisivo sulle capacità di elaborazione cerebrale dell'uomo.

Il cervello infatti colloca ogni evento percepito nello spazio/tempo, ma dobbiamo considerare attentamente che le dimensioni mentali dello spazio/tempo non rappresentano un fattore costante del genotipo umano, ma variano con l'apprendimento poiché l'informazione, nella quale siamo costantemente immersi, agisce come condizione ambientale determinante per la evoluzione del fenotipo dell'uomo.

Il Laboratorio di Ricerca Educativa, nel quadro delle iniziative del Decennio del Cervello (1990-2000), ha iniziato fin dal 1990 ad interessarsi di questa tematica importantissima per lo sviluppo sociale ed educativo, ma invero essa è trattabile e comunicabile con grande difficoltà proprio in quanto il problema della significazione cerebrale della informazione è in gran parte fuori della portata delle nostre conoscenze scientifiche formalizzate.

Purtroppo ancora risentiamo di una concezione dualistica delle relazioni "mente/cervello" ed inoltre una mentalità ingegneristica e meccanica della scienza ha condotto a sviluppare criteri e concezioni valide per la "intelligenza artificiale", (più specifiche cioè per il trattamento fisico dei segnali e delle statistiche di trasmissione dei messaggi tra le macchine), che non a cercar di capire il problema della loro significazione cerebrale.

Comunque siamo perfettamente coscienti del fatto che il cervello, in particolare quello umano, si forma con l'apprendimento : il neurobiologo Jan Pierre Changeux nel suo libro "l'Uomo Neuronale" ( 1 ), mette in evidenza come la struttura dei contatti intersinaptici tra i neuroni viene selezionata e modificata nell'ambito dello sviluppo dei processi di memorizzazione della informazione. All'età di circa quattro anni il bambino ha attivato il massimo dei contatti sinaptici, che poi si riducono gradualmente con l'età a seconda delle condizioni di attivazione della mente nei processi di apprendimento.

Notando che la primaria operazione di significazione del cervello consiste nello specificare la collocazione "spazio/temporale" dei segnali percepiti da ogni evento osservato, possiamo renderci conto come le modificazioni della struttura interneuronale del cervello, conseguente ai processi di apprendimento, possa interferire con la definizione cerebrale dello spazio e del tempo.

Purtroppo ancora non abbiamo alcuna idea di quali possano essere i criteri generali della codificazione cerebrale della informazione, comunque possiamo quotidianamente constatare come il cervello operi delle trasformazioni nella percezione dello spazio/tempo.

Quando ad esempio osserviamo il sole a mezzo giorno e lo vediamo di dimensioni più piccole di quelle che osserviamo la sera o la mattina, ci stupiamo di questa variazione.
Certamente oggi non crediamo più che la ruota del carro del dio sole si sia avvicinata alla terra come ritennero in tempi antichi; sappiamo pure che la terra non si avvicina al sole né di mattina né di sera. Pertanto una spiegazione di tale fenomeno percettivo può ricercarsi nel cambiamento della velocità della radiazione luminosa nelle due direzioni di osservazione. Infatti la densità dell'aria nel senso perpendicolare alla terra diminuisce più rapidamente che dalla parte parallela alla superficie terrestre; ciò influenza la velocità della radiazione nelle due direzioni di osservazione e di conseguenza variano i rapporti delle relazioni tra spazio e tempo codificati dal cervello, che infine determinano la differente percezione delle dimensioni del sole osservato da diverse condizioni di osservazione.

Da questo ed altri esempi possiamo intuire come il cervello compia trasformate spazio/temporali in relazione al cambiamento delle condizioni di ricezione della informazione.

La domanda posta inizialmente su come cambia la percezione cerebrale dello spazio e del tempo nell'epoca dell'informatica e della realtà virtuale è stata impostata sulla base delle precedenti considerazioni, già tratteggiate ampiamente in due libri pubblicati da noi ed altri autori nella collana Ricerca della Regione Toscana. ( 2 ), ( 3 ).

Al Seminario di studi ECO-Crea / Telecom '96 di Venezia è sostanzialmente emersa la necessità di superare la limitazione concettuale che porta ad escludere ogni considerazione scientifica sul cervello come ricettore significativo e che quindi conduce a trattare l'informazione semplicemente come trasmissione di segnali ed elaborazione statistica di messaggi; purtroppo oltre ad avere impostato questa tematica delle relazioni tra dati informativi e sensi e significati cerebrali soltanto come prima impostazione delle sue linee generali, non è stato possibile approfondirla più di tanto e si è preferito sviluppare temi di indole meno teorica e discutere del ruolo del rinnovamento educativo mediante l'uso delle reti telematiche. ( 4 )

Comunque si è notato che l'utilizzazione cooperativa delle reti potrà nell'immediato futuro affrontare problemi di elevata complessità, come quello di costruire un cambiamento di paradigma cognitivo, tramite una vasta cooperazione di ricerca ed innovazione educativa in rete tra centri di ricerca e scuole. Ciò per il fatto che, pur essendo in presenza di uno sviluppo formidabile delle tecnologie della informazione interattiva, si evidenza il rischio di una società e di un sistema educativo e culturale e di ricerca sullo sviluppo creativo dell'uomo che non sta crescendo adeguatamente.

A conclusione del seminario ECO-Crea di Venezia ci siamo quindi resi coscienti di un reale pericolo conseguente al fatto che, mentre le potenzialità delle reti multimediali telematiche potrebbero in vero costruire una società globale più democratica e con un livello culturale elevato, non è da escludere il caso che quanto sopra rimanga solo una illusione perché la maggiore potenza e capacità flessibile e pervasiva della informazione interattiva potrà essere utilizzata per condizionare ancor più le menti con un unico messaggio ossessivo sistematicamente esplicitato in tutte le sue possibili varianti al fine di limitare la libertà cognitiva della gente e ridurla all'unica dimensione in cui si predica unicamente il valore del mercato : "comprare e vendere per vivere".

Il network internazionale ECO-Crea, al fine di contribuire a evitare tale possibile deleteria limitazione della creatività umana, organizzerà entro il prossimo Maggio, con la collaborazione del progetto Cultura della Telecom Italia un nuovo convegno di studi dal titolo : "CULTURA DELLA INTERATTIVITÀ E SVILUPPO CREATIVO", nell'ambito del quale si costituirà un comitato internazionale sul tema "CERVELLO ED INFORMAZIONE" a cui già molti intellettuali hanno aderito.

Bibliografia

(1) - J. P.Changeux, "l'Uomo Neuronale" Feltrinelli-MI, (1983).

(2) - AA.VV. "Spazio, tempo, informazione - Percezioni per nuove frontiere", Collana Ricerca Scientifica e Tecnologica N° 2, Regione Toscana, (1994).

(3) - AA.VV. "Il rapporto Uomo Macchina nelle nuove tecnologie multimediali avanzate", Collana Ricerca Scientifica e Tecnologica N° 4, Regione Toscana, (1995).

(4) - Entro la fine del 96 sarà disponibile un quaderno ECO-Crea sul tema: "LA EDUCAZIONE TELEMATICA" che colleziona vari interventi selezionati dal dibattito in rete ed in presenza al Seminario ECO-Crea 96 di Venezia.