La scuola organizza, realizza e valuta, azioni di continuità e di orientamento, in stretta collaborazione con gli alunni e le famiglie, a cui vanno anche possibilità di opzioni per rispondere, in termini sempre più efficaci, a domanda di formazione.

Di Antonio Fundarò

Il curricolo scolastico si può definire, un percorso, un itinerario, un cammino di apprendimento con esiti scolastici ed extrascolastici, di durata limitata e rapportato al livello di età degli allievi. Esso deve contenere:

a) la conoscenza della situazione in cui si opera, sia delle cose e dei fenomeni che delle persone;

b) l'individuazione degli obiettivi a cui l'allievo può pervenire;

c) la scelta e l'organizzazione delle esperienze attraverso cui l'allievo possa crescere in identità, intensa come consapevolezza di sé; in autonomia come capacità di autogovernarsi e in competenze da intendere come insieme di strumenti di indagine cognitiva;

d) la definizione di adeguati criteri di verifica degli obiettivi.

Il curricolo ha il compito di facilitare il passaggio dall'esperienza alla sua simbolizzazione come capacità di rileggerla e riviverla, avvalendosi della cultura ufficiale come quella verbale, scritta, mediale. La scuola, per diventare sede di esperienze formative dovrà predisporsi a spazio, in cui si ha il tempo per riflettere, in cui s'impara a riflettere e a diventare persone in grado di fornire cultura esperienziale e non esperienziale, quest'ultima codificata, alla quale si può meglio accedere se si viene aiutati. Il percorso dovrà pertanto procedere dalla cultura vissuta non come un fatto astratto, ma come un patrimonio che serve a costruire la propria identità e la propria autonomia. Esperienze di tipo formativo si possono definire quelle che, tramite lo sviluppo del pensiero concettuale e riflessivo, consentono al bambino di collocare le conoscenze all'interno delle' categorie di spazio, mettendo in relazione il vicino al lontano e viceversa; di tempo, mettendo in relazione passato presente e futuro, di quantità, di qualità e soprattutto di relazionalità funzionale e casuale. Attraverso l'acquisizione dei principali sistemi simbolico culturali (in particolare di quello linguistico e matematico) l'alunno potrà sviluppare un'efficace capacità di discriminazione di tutto ciò che appartiene alla realtà e di ciò che appartiene alla fantasia, così da consolidare il proprio percorso di crescita nell'identità e autonomia, attraverso le competenze acquisite. Un elemento importante, per ottimizzare i processi e i prodotti dell'insegnamento- apprendimento in, rapporto alle esigenze formative, è rappresentato dalla mediazione culturale e didattica del docente il quale, come animatore regista, deve predisporre intenzionalmente l'ambiente scuola come luogo idoneo a favorire la maggior quantità è la miglior qualità di interazioni tre i bambini, tra i bambini e gli adulti e tra tutto il personale della scuola e dell'extrascuola. La costruzione del curricolo nella scuola dell'autonomia trova nella modularità la sua forma di organizzazione più funzionale. 1 moduli consistono nella mediazione di un determinato disciplinare in blocchi tematici unitari e omogenei passibili di sviluppi anche trasversalmente in più aree. Questo tipo di organizzazione si dimostra essere il più rispondente alle reali dinamiche dell'apprendimento reticolare, cioè per successivi potenziamenti e sviluppi dei nodi concettuali di base e non per via lineare. 1 blocchi tematici unitari e omogenei possono essere suddivisi in unità didattiche o segmenti brevi, ciascuno dei quali con funzioni e obiettivi precisi, compresi quelli di stimolo per inserire i nuovi saperi su conoscenze già note e quelli di recupero, per risaldare, per altre vie, i saperi in via di acquisizione. Tali blocchi o moduli sono utilizzabili in modo flessibile e 4ccomponibile", in modo da garantire l'acquisizione stabile di saperi significativi, allo scopo di promuovere nella mente dei bambini la costruzione effettiva di efficaci reticoli di conoscenze. In pratica le prime fondamentali "mappe concettuali", a costruzione e sviluppo della rete mentale. Il curricolo, di conseguenza, dovrà presupporre una scuola aperta al suo interno, in quanto organizzata sul modello delle classi aperte e dei laboratori, della collegialità didattica e della cooperazione Normativa, aperta all'esterno, in quanto disponibile ad utilizzare l'ambiente come un insostituibile archivio di ricerca a livelli sensoriale percettivo grafico, di lingua, musica, matematica, ricerca scientifica e di convivenza sociale (il sé e l'altro). Pur partendo, in ogni istituto e anche in ogni classe, dalla propria autonomia e specificità formativa occorrerà proiettarsi in continuità e a raccordo con le altre agenzie educative in senso verticale e con la famiglia e l'intero sistema dei servizi extrascolastici in senso orizzontale, in un'interazione di reciproca e generativa autonoma. Si renderà necessario strutturare una progettazione curricolare. extracurricolare, organizzativa, educativa e la programmazione didattica in quanto l'allievo, di qualunque età, senza una strutturazione del percorso formativo, percepisce la realtà come frammentaria e, di conseguenza, come qualcosa di incontrollabile, che non lo stimola a trovare le vie e gli strumenti che lo possono guidare a capire le situazioni e a risolverle. Se situazioni di frammentarietà si ripetono egli è portato a sentirsi incapace e quindi a rifiutare di cimentarsi con nuovi compiti. Sarà importante perciò organizzare le progettazioni in funzione dell'individualizzazione dell'insegnamento attivando un insieme di procedure, mediante le quali le attività si adattano alle potenzialità soggettive dei bambini. Poiché non è possibile pensare e tanto meno attivare tanti percorsi differenziati, uno per ciascun bambino è preferibile pensare piuttosto a scelte didattiche connotate da un'estrema varietà di metodi, strumenti, strategie in modo da dotare ciascun fanciullo di un ricco repertorio del quale può servirsi scegliendo in riferimento alle sue propensioni e a ciò che si propone. Le diverse situazioni dei bambini richiedono perciò progettazioni e una programmazione didattica flessibili. Programmare per progetti, che richiede di partire da una situazione- problema per adeguare le attività, sembra essere molto funzionale alla crescita dei bambini, ma ciò non impedisce di continuare a programmare allo stesso tempo per obiettivi, per concetti ed in situazione e prevedere anche una post-programmazione in cui la variazione del percorso educativo avvenga dopo un'attenta valutazione del proprio operato e delle esigenze del bambino. I percorsi educativo- didattici per potersi contestualizzare devono avere questo carattere di progettualità configurandosi quindi in modo da consentire ai docenti di progettare e decidere ciò che è più opportuno fare nei diversi momenti della vita della scuola. La programmazione didattica, che i team docenti dei moduli debbono elaborare dopo aver osservato e rilevato, nei primi giorni di scuola le situazioni apprenditive degli allievi e le possibili conquiste a cui potranno pervenire, sarà perciò chiaramente orientato alla individualizzazione dell'insegnamento apprendimento. Lo scopo è di favorire i processi di costruzione dei concetti attraverso lo sviluppo delle capacità quindi di sollecitare e sviluppare la conoscenza dei rapporti tra i fenomeni, che realizzano così, all'interno del bambino, il fattore continuità, inteso come sviluppo della capacità di rapportare ciò che si apprende con ciò che si è appreso in precedenza e di conseguenza l'imparare ad apprendere come si apprende. Affinché la scuola dell'autonomia organizzativa e didattica garantisca pari opportunità educative a tutti i bambini, rispettando e valorizzando le diversità culturali e anche i diversi stili, tempi e ritmi d'apprendimento elaborerà il proprio Piano Offerta Formativa prevedendo in esso quelle opzioni, che con le proprie risorse e con quelle del territorio, docenti e allievi potranno mettere a frutto per rispondere meglio alla domanda di formazione presente nella nostra società. Questo comporta che i docenti siano sempre attenti e disponibili a rimodellare la propria offerta formativa per garantire la crescita in identità, autonomia e competenze di ogni allievo. E' questa infatti la via per contribuire a formare persone in grado di ragionare con la propria testa e capaci di contribuire in modo consapevole e costruttivo alla conquista della identità, autonomia personale e al progresso umano e civile della società. La collaborazione con le famiglie e con le agenzie educative dell'extrascuola, formali e informali, potrà avere un ruolo determinante prima nel contenere poi nel prevenire il grave fenomeno della dispersione scolastica, che, come dimostrano i fallimenti delle iniziative assunte e realizzate in questi ultimi anni, può essere avviato a soluzione solo attraverso 'iniziative assunte dagli istituti stessi con il coinvolgimento di tutte le forze culturali, economiche, politiche e sociali del territorio.