Il metodo Feuerstein

Prologo
Premessa
Storia del metodo Feuerstein
A chi è rivolto il metodo Feuerstein
Affermazioni poste alla base del metodo Feuerstein
Presentazione del metodo Feuerstein
Esperienza di apprendimento mediato
Metodo adottato durante le lezioni
Organizzazione di una lezione
Carta cognitiva
Programma di arricchimento strumentale
Valutazione dinamica del potenziale di apprendimento
Riassunto del metodo di Feuerstein
Successi e fallimenti del metodo Feuerstein
Problemi per l'applicazione del metodo Feuerstein nella scuola
Effetto Pigmalione
Copyright
Bibliografia
Glossario


Prologo

Agli inizi dell'anno scolastico 1993/94 lessi nel quaderno degli avvisi posto in sala insegnanti un messaggio dell'IRRSAE dell'Emilia Romagna. Nel comunicato era segnalata la partenza di un corso di aggiornamento dedicato ad un metodo di insegnamento utilizzabile nella formazione degli adulti.

Era da un anno che insegnavo nei corsi serali dell'ITIS "Leonardo da Vinci" di Parma e trovai abbastanza interessante il fatto di poter seguire un corso specifico per l'utenza del mio insegnamento.

Il 21/10/93 andai a Bologna ad una riunione preliminare. Si trattava di un corso sul metodo Feuerstein, 160 ore (!) da effettuare negli anni 1994 e 1995 . In particolare nel corso di aggiornamento veniva sviluppata la parte del metodo dedicata al "Programma di arricchimento strumentale" (PAS) .

 

Premessa

Spero con questo articolo di riuscire a spiegare in cosa consiste il metodo.

Sono convinto che una applicazione su larga scala dei principi che stanno alla base del metodo Feuerstein possa influire in modo positivo sulla qualità della vita umana e sulla struttura stessa della società.

Purtroppo la mie scarse conoscenze su filosofia, psicologia e pedagogia mi impediscono di fare collegamenti fra il lavoro di Feuerstein e quello di altri studiosi.

Nel caso alcune parti dell'articolo risultassero non chiare, potete contattarmi mandando un messaggio a Demaldè Gastone gastone@netsis.it .

Note per chi conosce il metodo Feuerstein

 

Storia del metodo Feuerstein

Piaget fu uno degli insegnanti di Feuerstein.

Nel primo dopoguerra Feuerstein si dedicò al recupero di persone con ritardi mentali provocati dalla prigionia nei campi di concentramento. Negli anni settanta vennero sviluppati gran parte degli strumenti utilizzati nel metodo. Attualmente Feuerstein insegna in una università israeliana e si dedica al potenziamento delle capacità cognitive nelle persone affette da sindrome di Down.

Il metodo Feuerstein è una applicazione della psicologia cognitiva alla pedagogia.

 

A chi è rivolto il metodo Feuerstein

Il metodo si pone come obiettivo il potenziamento delle abilità cognitive dell'individuo. Viene applicato in ambiti diversificati : si va dal recupero di gravi ritardi mentali alla formazione dei dirigenti di azienda.

 

Affermazioni poste alla base del metodo Feuerstein

Per poter applicare il metodo è fondamentale accettare alcune affermazioni.

Il cervello non è statico

Il cervello è composto da alcuni miliardi di neuroni collegati fra di loro. Nel corso della vita di un individuo, il numero di neuroni cambia e cambiano anche le interconnessioni fra le varie cellule.

La variazione del numero di neuroni e delle loro interconnessioni dipende sia da fattori biologici che dagli stimoli provenienti dall'ambiente.

L'intelligenza è modificabile

L'intelligenza di un individuo dipende dalla struttura del cervello. Se la struttura varia allora anche l'intelligenza subisce delle modificazioni.

Tutti i metodi di insegnamento si basano in un modo più o meno esplicito sull'ipotesi di modificabilità dell'intelligenza umana. Ha senso insegnare qualcosa solo se è possibile alterare opportunamente le capacità di ragionamento di un individuo.

Come conseguenza, se in un certo istante una persona non è in grado di compiere una determinata operazione, non possiamo escludere che in un istante successivo la stessa persona riesca dove in precedenza ha fallito.

Affermazioni del tipo "non può imparare perché è troppo stupido" non possono essere accettate nell'ottica del metodo Feuerstein.

La realtà è soggettiva

Le informazioni elaborate dal cervello sono generate internamente oppure provengono dall'esterno attraverso gli organi sensoriali. L'elaborazione interna dipende dalla struttura del cervello.

La percezione di informazioni esterne dipende dal modo con cui vengono acquisite e dalla capacità di interpretarle.

Le condizioni fisiologiche dell'individuo interferiscono sia sull'elaborazione interna che sulla percezione esterna.

Da queste semplici osservazioni è immediato dedurre che la percezione del mondo esterno è fortemente soggettiva e che ogni individuo si crea internamente un particolare modello del mondo circostante. Questo modello influisce poi sulle risposte dell'individuo a particolari stimoli.

L'apprendimento può avvenire solo se opportunamente motivato

Per poter avere un apprendimento occorre che si verifichino in contemporanea due situazioni :

La verbalizzazione plasma il pensiero

Non so se vi è mai capitato di accorgervi che dopo avere discusso su di un certo argomento, la vostra comprensione sull'argomento stesso è aumentata. Personalmente mi è accaduto parecchie volte ... anche in questo momento mentre sto scrivendo :-)

Uno dei pilastri del metodo Feuerstein è l'ipotesi che il linguaggio influisca fortemente sulla qualità del pensiero di una determinata persona.

Questo fenomeno può avere alcune conseguenze interessanti. Ad esempio una popolazione che parla una determinata lingua può essere portata mediamente a formulare con maggior facilità certi tipi di ragionamento !

 

Presentazione del metodo Feuerstein

Il metodo viene applicato da un insegnante (formatore, mediatore) ad un gruppo limitato di allievi (circa una decina).

Per poter avere dei risultati apprezzabili, le lezioni devono essere frequenti e proposte per un tempo prolungato.

Durante il corso di formazione si è parlato di un minimo di tre mesi con lezioni proposte 3-4 volte alla settimana. Ogni lezione ha la durata di circa un'ora. Facendo le opportune moltiplicazioni si ottiene un modulo minimo di circa 40 ore.

In realtà Feuerstein ha applicato il suo metodo anche per degli anni (!) sugli stessi individui.

Durante le lezioni il ruolo degli allievi è attivo. Il mediatore dirige e regola l'andamento della lezione in modo da poter raggiungere gli obiettivi che si è prefissato.

Non è importante eseguire un particolare compito con rapidità ed ancora meno eseguirlo correttamente.

Qualsiasi comportamento degli allievi è opportunamente "utilizzato" dal formatore per mettere a fuoco certi tipi di ragionamento e per correggere opportunamente le funzionalità carenti.

L'obiettivo principale non è imparare ad eseguire il compito, ma capire ed interiorizzare quali ragionamenti mentali sono stati utilizzati per portare a termine il lavoro assegnato.

Il pensiero umano viene scomposto nell'insieme di più operazioni elementari. Per compiere una operazione elementare bisogna utilizzare le funzioni base del cervello denominate "funzioni cognitive".

Quando ci si accorge che l'allievo non riesce ad eseguire un compito, allora occorre individuare quali operazioni elementari non è stato in grado di applicare. Si tenta poi di insegnare ad utilizzare opportunamente le funzioni cognitive presenti, di sviluppare quelle non utilizzate oppure di sostituire l'operazione elementare con una sequenza di altre operazioni elementari che l'allievo è in grado di realizzare con maggior facilità.

Col metodo Feuerstein non si insegnano determinati contenuti, ma si ristruttura la modalità di pensiero degli allievi ... ed anche dell'insegnante. *:)

 

Esperienza di apprendimento mediato

L'azione di un qualsiasi oggetto che si pone tra l'individuo e l'ambiente circostante è chiamata "mediazione". L'oggetto che crea la mediazione prende il nome di "mediatore".

Il mediatore altera le percezioni dell'individuo ed influenza di conseguenza le sue risposte.

Alterando la percezione degli stimoli, le mediazioni possono favorire oppure ostacolare i processi di apprendimento.

Le mediazioni inoltre influiscono sulla sfera affettiva del soggetto e sono in grado di creare o distruggere le motivazioni che facilitano l'apprendimento.

Sia gli stimoli ricevuti che gli effetti delle risposte date sono normalmente sottoposti ad una mediazione più o meno esplicita. La stessa cultura di un individuo funziona come mediatore e permette di vedere in una particolare ottica gli stimoli ricevuti.

Persone con culture e/o credenze diverse possono interpretare in modo completamente diverso una particolare situazione.
Ad esempio in una partita di calcio quando qualcuno fa goal non tutte le persone sono felici :-)

A volte una esperienza di stimolo / risposta priva di mediazione può provocare un apprendimento. Ad esempio quando un bimbo tocca un oggetto caldo e riceve uno stimolo doloroso, normalmente impara che tale oggetto non deve più essere toccato.

Non sempre però l'esposizione diretta agli stimoli oppure l'esposizione a stimoli mediati in modo casuale può provocare un determinato apprendimento. Persone sottoposte alla stessa cultura, allo stesso ambiente ed agli stessi stimoli apprendono in modo diverso sviluppando di conseguenza capacità mentali diverse.

Questo è causato sia dalle caratteristiche biologiche dell'individuo sia dal fatto che il tipo di ragionamento provocato da un determinato stimolo dipende anche dallo stato interno della mente. Ad esempio quando si è concentrati su di un certo argomento è probabile che possano sfuggire o essere interpretati male stimoli non attinenti al pensiero attuale.

Si parla di "esperienza di apprendimento mediato" EAM (in inglese Mediated Learning Experience MLE) tutte le volte che un formatore crea intenzionalmente stimoli e mediazioni al fine di provocare un particolare apprendimento.

Nella figura che segue è disegnato un possibile schema a blocchi che illustra l'esperienza di apprendimento mediato.

Le frecce rappresentano i segnali (le informazioni) che si scambiano Soggetto, Mediatore ed Ambiente. Il soggetto percepisce il mondo esterno in base ai segnali che riceve. In assenza di mediazioni il soggetto riceve semplicemente gli stimoli dell'ambiente e gli effetti che le sue risposte provocano sull'ambiente.

La presenza del mediatore permette al soggetto di ricevere nuove informazioni. Le etichette "Stimolo mediato" e "Effetto risposta mediato" rappresentano la chiave di lettura dei segnali provenienti dall'ambiente fornita dal mediatore. Il mediatore può poi creare nuovi stimoli quando ritiene insufficienti per l'apprendimento quelli naturalmente generati dall'ambiente.

Dovrebbe risultare chiaro come la percezione del mondo circostante (segnali che riceve il soggetto) possa essere influenzata dall'azione del mediatore.

Il formatore deve mediare le informazioni che riceve il discente in modo da ottimizzare l'apprendimento.

Ad ogni tipo di mediazione è associato ad un atteggiamento del formatore. Di volta in volta il mediatore dovrà accentuare un particolare comportamento per creare negli allievi le opportune motivazioni. Il formatore deve ovviamente tenere un comportamento compatibile con il tipo di mediazione che vuole fare con gli allievi.

Elenco mediazioni

 

Metodo adottato durante le lezioni

Durante le lezioni viene data grandissima importanza a : verbalizzazione del pensiero, riflessione, condivisione, pensiero analogico.

Verbalizzazione

La verbalizzazione favorisce il formarsi del pensiero e ne facilita la memorizzazione. È presente in quasi tutte le fasi della lezione.

Riflessione

Riflettendo ed osservando accuratamente il mondo circostante è possibile raccogliere un maggior numero di informazioni sul problema da risolvere. Tanto più alto è il numero di informazioni raccolte, tanto più probabile sarà trovare una delle possibili soluzioni.

Condivisione

Menti diverse fanno ragionamenti diversi. La diversità va vista come ricchezza e permette di ampliare le proprie capacità di ragionamento. Grazie alla condivisione è possibile capire come risolvere un determinato problema in modi diversi con ragionamenti diversi. Inoltre la discussione con altre persone su un particolare argomento permette di avere un riscontro immediato della validità delle proprie tesi.

Analogie

La mente umana è in grado di fare un numero limitato di ragionamenti. Ragionamenti simili vengono applicati nei campi più disparati.

Molte volte gli allievi sono in grado di risolvere un problema solo se proposto in un determinato modo senza riuscire poi a generalizzare il proprio ragionamento.

Una parte importante delle lezioni del metodo Feuerstein è dedicata al ragionamento analogico. Tanto più una mente è allenata a fare analogie, tanto più semplice diventa il trovare la soluzione ad un problema nuovo. La maggior parte dei problemi nuovi possono essere visti come problemi vecchi posti in un modo diverso.

 

Organizzazione di una lezione

Le lezioni del metodo Feuerstein hanno una particolare organizzazione. Ogni parte della lezione ha la sua importanza e non dovrebbe essere mai tralasciata.

Ripasso

All'inizio gli allievi sono invitati a fare un riassunto di quello che è accaduto durante la lezione precedente. Questo rinforza i concetti espressi in precedenza e favorisce un inizio attivo della lezione da parte dello studente. Si crea inoltre un collegamento fra le azioni passate e quelle presenti.

Presentazione ed osservazione del nuovo problema

Dopo che l'insegnante ha consegnato il materiale per il nuovo lavoro, l'allievo deve osservare ogni minimo particolare e riflettere sulle informazioni che ha a disposizione.

Maggiore è il numero di osservazioni fatte inizialmente, più facile diventerà trovare delle strategie per risolvere il problema.

Discussione sulle osservazioni fatte

Dopo avere riflettuto sul nuovo problema, vengono verbalizzate e confrontate le osservazioni fatte dai vari allievi. Si formulano poi possibili ipotesi di lavoro.

Esecuzione del compito

Gli allievi provano ad eseguire il compito assegnato. Durante questa fase tipicamente ci si accorge di particolari che non si erano osservati in precedenza, inoltre si mettono a punto nuovi metodi di soluzione.

Discussione sull'esecuzione

Terminato il compito, gli allievi devono comunicare ai compagni ed al formatore i ragionamenti effettuati durante la soluzione.

È importante inoltre mettere in evidenza quali sono stati i problemi incontrati e quali le cause che hanno provocato tali problemi. I metodi utilizzati per risolvere il problema vanno poi scomposti in operazioni mentali elementari. In questo modo gli allievi aumentano la consapevolezza delle azioni svolte.

Ragionamento per analogia, generalizzazione regole

In questa fase della lezione occorre trovare situazioni diverse in cui poter applicare i metodi di soluzione adottati precedentemente. Risulta molto utile il confronto con esperienze diverse in quanto ogni allievo tenderà a traslare le problematiche incontrate su di un campo a lui famigliare.

Il ragionamento per analogia è tanto più semplice quanto più chiari sono i meccanismi mentali utilizzati nel risolvere i problemi.

Una volta trovate le analogie, bisogna determinare una o più regole di carattere generale che possono essere applicate nelle varie situazioni.

Sintesi finale

La verbalizzazione finale di quello che è accaduto durante la lezione permette di evidenziare eventuali concetti non chiari e di interiorizzarli meglio.

 

Carta cognitiva

È uno strumento utilizzato dal formatore per preparare le lezioni, per registrare i risultati conseguiti e per valutare i progressi degli allievi.

Si tratta di uno strumento piuttosto interessante che potrebbe essere utilizzato anche al di fuori del metodo Feuerstein.

Per compilare la carta cognitiva, il formatore deve essere conscio dei processi mentali che servono per risolvere i problemi proposti e degli stati emotivi in cui deve mettere gli allievi per favorire l'apprendimento.

La carta cognitiva si divide in vari paragrafi.

Contenuto

Contenuto della lezione proposta.

Modalità

Modo con cui vengono presentati i contenuti della lezione : scritto, orale, numerico, iconografico, simbolico.

Lo stesso problema presentato in modo diverso può essere risolto con ragionamenti diversi.

Tipi di mediazione

Elenco dei tipi di mediazione che si pensa possano favorire l'apprendimento della lezione. Le mediazioni devono influire sullo stato affettivo - emotivo degli allievi e generare le opportune motivazioni.

Elenco mediazioni

Funzioni cognitive

Durante il ragionamento relativo ad un problema proposto, se l'allievo non utilizza correttamente le funzioni cognitive, allora produce delle soluzioni errate.

Nella psicologia cognitiva il cervello è visto come una specie di computer.

Feuerstein propone di suddividere le varie funzioni cognitive in tre gruppi : input, elaborazione e output.

Le funzioni cognitive da utilizzare per risolvere i problemi proposti vanno evidenziate sulla carta cognitiva nella fase di preparazione della lezione.

Durante la valutazione del lavoro svolto con gli allievi, il formatore usa la carta cognitiva per individuare le funzioni cognitive carenti. Le lezioni successive dovranno essere dedicate allo sviluppo ed all'utilizzo delle funzioni carenti.

Elenco funzioni cognitive

Livello di complessità

Il problema proposto viene analizzato tenendo conto del numero di informazioni che contiene e che devono essere elaborate. Occorre inoltre considerare il grado di famigliarità che ha l'argomento per il soggetto.

Livello di astrazione

Rappresenta la distanza fra il ragionamento dell'allievo e l'oggetto a cui si riferisce il problema.

Il ragionamento può essere effettuato direttamente sulla rappresentazione di un oggetto, oppure sulle relazioni di più oggetti, oppure sulle relazioni delle relazioni.

Livello di efficacia

È la misura della prestazione dell'allievo. I parametri che possono essere considerati sono : velocità, precisione, chiarezza dell'elaborato.

La misura di questi parametri può essere fatta utilizzando criteri identici per tutti oppure personalizzando i valori dei parametri in base alle capacità del singolo allievo.

 

Programma di arricchimento strumentale

Negli anni settanta Feuerstein mise a punto un insieme di strumenti utilizzabili per ristrutturare cognitivamente un determinato soggetto.

Ogni strumento è dedicato ad una particolare attività cognitiva ed è formato da un insieme di schede poste in ordine di difficoltà crescente.

L'insieme di tutti gli strumenti viene denominato "Programma di arricchimento strumentale" PAS (in inglese Enrichment Instrument Program).

Sommando le schede associate ai vari strumenti si ottengono circa 500 unità. Ogni scheda può essere utilizzata per una esperienza di apprendimento mediato e corrisponde ad una lezione del PAS.

Il numero totale delle schede del PAS dà un'idea del numero di ore necessarie per portare a termine il programma di arricchimento strumentale : 500 schede -> 500 ore di lezione !

Gli strumenti del PAS non hanno particolari contenuti e sono stati creati per poter lavorare su particolari funzioni cognitive isolando quelle che in un certo momento non interessano.

Il fatto che gli argomenti trattati nel PAS siano scollegati da particolari contenuti consente di operare con più facilità su soggetti che hanno avuto esperienze scolastiche negative.

Per questioni di tempo e per il rispetto dei vincoli sul copyright non posso riportare alcun esempio pratico di applicazione del PAS. Chi vuole saperne di più può trovare diversi esempi di PAS leggendo i testi nominati nella bibliografia.

 

Valutazione dinamica del potenziale di apprendimento

Per poter lavorare con esperienze di apprendimento mediato è essenziale riuscire a capire :

Con i normali test di intelligenza è possibile avere una visione statica della mente. In pratica si ottengono le prestazioni mentali che ha un individuo in un certo momento della sua esistenza. Questi tipi di test non danno alcuna informazione sulla dinamica con cui possono cambiare le capacità mentali di un individuo.

Feuerstein ha messo a punto uno strumento che permette di osservare quali sono le attuali potenzialità di apprendimento di un allievo.

Parlo di "attuali potenzialità" in quanto si sono verificati casi in cui con l'evolversi delle capacità cognitive sono comparse funzionalità assenti in precedenza e che quindi non erano state oggetto di misura.

Lo strumento sviluppato da Feuerstein prende il nome di "Valutazione dinamica del potenziale di apprendimento" (in inglese Learning Potential Assessment Device - LPAD).

Si tratta di un ciclo (misura) -> (esperienza di apprendimento mediato) -> (misura) .

Confrontando le misure iniziali e le misure finali delle capacità mentali, si riescono ad individuare quali sono le funzioni cognitive che possono essere sviluppate con maggior facilità. Nell'applicazione del metodo di Feuerstein non è importante il livello mentale dell'allievo, ma la sua potenziale modificabilità.

Come materiale didattico si utilizza una parte degli strumenti del PAS più altri strumenti sviluppati appositamente per facilitare la misura della variazione delle capacità cognitive.

Anche con l' LPAD viene fatto largo uso della carta cognitiva per scomporre l'attività mentale in processi elementari e per memorizzare come le funzioni cognitive vengono utilizzate.

Come per il PAS, anche per l'applicazione dell'LPAD i tempi non sono brevi. Si parla di un minimo di 20 ore per poter misurare con una certa precisione il potenziale di apprendimento di un allievo.

Una volta che si è misurato il potenziale di apprendimento di un allievo, il formatore può iniziare a programmare il suo intervento selezionando gli strumenti del PAS necessari.

Per maggiori informazioni sull' LPAD rimando alla bibliografia.

 

Riassunto del metodo di Feuerstein

Riassumiamo quello che abbiamo detto fino a questo momento.

Il metodo di Feuerstein si basa sulla modificazione cognitiva causata dalle esperienze di apprendimento mediato. Per poter modificare la capacità di ragionamento di un individuo occorre sottoporre lo stesso ad opportuni stimoli tenendo conto contemporaneamente della sua situazione affettivo/emotivo/sentimentale.

Con l' LPAD si misura la modificabilità cognitiva di un individuo. Con il PAS si sottopone l'allievo ad una serie di esperienze di apprendimento mediato che lo ristrutturano cognitivamente.

L'organizzazione delle lezioni è importante e grande peso viene dato alla verbalizzazione del pensiero, alla collaborazione con i compagni ed al ragionamento analogico. Grazie alle analogie è possibile avere una immediata applicazione sul mondo reale dei processi cognitivi appresi durante le lezioni del PAS.

Proponendo opportune mediazioni il formatore mantiene alte le motivazioni degli allievi.

 

Successi e fallimenti del metodo Feuerstein

Il metodo di Feuerstein è stato applicato con successo su molti individui. I risultati documentati sui testi sono stati a volte spettacolari.

Purtroppo per l'applicazione corretta del metodo bisogna rispettare rigorosamente due vincoli :

Dei due vincoli, quello più difficile da rispettare è il secondo. Se i formatori non sono in grado di proporre correttamente le esperienze di apprendimento mediato, il metodo non può che fallire.

Ad esempio, una applicazione meccanica delle schede del PAS riduce il metodo ad una serie di esercizi più o meno complicati che non riescono ad alterare cognitivamente l'allievo.

Altri insuccessi si sono avuti quando l'applicazione del metodo non ha tenuto conto dei vincoli sociali a cui erano sottoposti i discenti. L'individuo che viene modificato cognitivamente, deve essere inserito in un ambiente in grado di accettare e di promuovere le sue nuove capacità.

Si è verificato ad esempio che per poter avere dei buoni risultati all'interno di una azienda, il metodo deve essere applicato prima sulla classe dirigente e poi sugli operai e non viceversa.

 

Problemi per l'applicazione del metodo Feuerstein nella scuola

Alcuni strumenti e tecniche didattiche utilizzati nel metodo Feuerstein possono essere applicati direttamente in ogni situazione di insegnamento.

L'insegnante dovrebbe sempre tenere conto della situazione emotiva degli allievi ed intervenire con le mediazioni più appropriate. La verbalizzazione dovrebbe essere utilizzata molto più spesso in quanto permette non soltanto di capire se gli allievi stanno procedendo mentalmente in modo corretto, ma aiuta gli stessi a comprendere meglio l'argomento esposto. Anche il lavoro di gruppo dovrebbe essere utilizzato con maggior frequenza.

L'utilizzo della carta cognitiva potrebbe permettere di capire meglio le difficoltà collegate ad un particolare argomento trattato.

Purtroppo qui cominciano i problemi in quanto gli insegnanti sono normalmente dei semplici esperti di una particolare disciplina e non sempre hanno la capacità e/o abitudine di analizzare i processi mentali in termini di funzioni cognitive.

La filosofia su cui si basa il metodo Feuerstein non è invece applicabile all'attuale scuola italiana.

Nel metodo Feuerstein i contenuti non hanno alcuna importanza e servono solo ai discenti per giustificare l'utilizzo di certe facoltà mentali. L'importante è ristrutturare cognitivamente l'allievo in modo che i suoi processi mentali siano il più possibile efficienti. Il fatto che poi con le proprie abilità l'allievo sia in grado di apprendere i contenuti relativi ad un argomento che gli interessa non è altro che un effetto secondario della ristrutturazione mentale.

Nella scuola invece si dà ancora moltissima importanza ai contenuti. Il docente deve portare a termine un particolare programma e gli allievi alla fine dell'anno scolastico devono conoscere gli argomenti trattati nel programma. Alcune volte la conoscenza di un argomento può portare anche allo sviluppo dell'attività mentale.
In questo contesto la ristrutturazione cognitiva dell'individuo diventa un effetto secondario con caratteristiche casuali che dipende dall'esistenza o meno delle giuste motivazioni e delle giuste esperienze di apprendimento mediato.

Negli ultimi anni il Ministero ha cominciato ad evidenziare nei testi dei nuovi programmi l'aspetto formativo della scuola, ma i contenuti restano comunque il principale obiettivo.

Per quanto riguarda gli strumenti LPAD e PAS propri del metodo Feuerstein, la loro applicazione rigorosa all'interno della scuola non è tecnicamente possibile. I tempi di intervento sono troppo lunghi e dovrebbero coprire lo spazio di una o più discipline del corso di studi.

 

Effetto Pigmalione

Nonostante l'ultima affermazione fatta nel paragrafo precedente, spiegherò ora come una applicazione non ortodossa del metodo Feuerstein possa portare a dei benefici nel rendimento degli allievi anche con spazi orari ridotti di 10-20 ore.

All'interno dell'organizzazione scolastica attuale è possibile trovare dello spazio per alcune ore di PAS utilizzando i corsi di recupero, le ore relative alle attività di progetto, le ore messe a disposizione in alcuni corsi di studio per approfondimenti e recuperi.

Per poter avere un qualche effetto il formatore deve agire su due fronti : insegnanti del consiglio di classe ed allievi.

Azione sugli allievi

Anche se nelle poche ore a disposizione non si riesce a ristrutturare cognitivamente gli allievi è comunque possibile fare delle mediazioni di senso di competenza e rendere consapevoli gli studenti del fatto che possono capire molte più cose di quanto non pensino. Anche una mediazione di regolazione del comportamento può in certi casi portare a notevoli cambi di rendimento.

Azione sugli insegnanti del consiglio di classe

Le mediazioni che si fanno sugli alunni possono avere degli effetti positivi solo se il formatore riesce ad eseguire le stesse mediazioni anche sugli insegnati del consiglio di classe. Una variazione del comportamento dei docenti causata da un cambio di aspettative, provocherà negli studenti molti più cambiamenti di quanti ne possano fare le poche ore dedicate al programma PAS.

Il tutto rientra nella teoria dell'apprendimento mediato, il cambio di comportamento degli insegnanti genererà tutta una serie di mediazioni positive.

Per ulteriori spiegazioni del fenomeno sopra descritto vi rimando alla lettura di un messaggio sull'effetto Pigmalione scritto alcuni anni fa da Andrea Ferraris nell'area di discussione "Scuola.Ita" della rete telematica amatoriale FidoNet.

Effetto Pigmalione

 

Copyright

Siamo arrivati all'aspetto negativo del metodo Feuerstein. Come mai un metodo così potente e per certi versi rivoluzionario è così poco diffuso dopo più di vent'anni dalle prime applicazioni ?

Sicuramente una delle cause della scarsa diffusione è da imputare alla particolare organizzazione che Feuerstein ha creato attorno al suo metodo.

Gli strumenti didattici del metodo Feuerstein LPAD e PAS sono sotto copyright e non possono essere liberamente diffusi.

Le schede relative ai vari esercizi vanno ordinate direttamente in Israele. Se si vuole utilizzare tali strumenti, occorre essere stati opportunamente formati da insegnati che hanno preso un particolare diploma direttamente da Feuerstein.

L'insegnate che ha tenuto il corso a cui ho partecipato era stato formato nella scuola di Feuerstein in Israele. Alla fine del corso di aggiornamento ho ottenuto un diploma che proveniva direttamente da tale scuola.

Ora potrei svolgere delle lezioni relative al programma di arricchimento strumentale, dovrei però ordinare le schede direttamente alla scuola di Feuerstein.

Se per caso decidessi un giorno di diventare formatore di insegnanti per l'utilizzo del PAS, dovrei andare in Israele per qualche settimana al fine di ottenere l'opportuna formazione.

Come vedete il tutto è estremamente macchinoso, oltre che costoso. Tutti i vincoli creati non possono che rallentare enormemente la diffusione del metodo.

 

Bibliografia

Elenco qui sotto alcuni titoli di libri ed articoli di mia conoscenza che trattano dell'argomento.

 

Glossario

Riporto la definizione di alcuni termini collegati con l'argomento trattato nell'articolo.

Dopo avere cominciato a trascrivere la definizione dei primi termini ho scoperto di non conoscere il significato di molte parole e mi sono fatto prendere un po' la mano O:)

Tra le varie definizioni associabili ad una determinata parola ho scelto solo quelle attinenti all'argomento dell'articolo.

La maggior parte delle definizioni provengono dal CD-ROM "Dizionario Gabrielli 1997" che ho trovato casualmente alcuni mesi fa in edicola allegato ad un settimanale. Inutile dirvi che sono rimasto piuttosto contrariato quando ho scoperto che non potevo fare un semplice "copia" e "incolla" delle varie definizioni del lemmario. :-(

Alcune voci sono state prese da una enciclopedia su CD-ROM chiamata Eureka.

Glossario