AGGIORNAMENTO SULLA RETE:RECUPERARE L'OPERATIVITA'

Salvatore Mara' (ITG "Pozzo", Trento)

Francesco Mulas (Liceo Scientifico "Da Vinci")

Soci Gruppo Insegnanti per la Teledidattica - Collaboratori IPRASE

 

 

In provincia di Trento, è già il secondo anno nel quale vengono organizzati corsi di aggiornamento per insegnanti sull'uso della Rete e delle sue possibili applicazioni in campo didattico. Tali corsi nascono per esigenze sentite sia a livello dei singoli collegi docenti che all'interno dell'IPRASE, l'istituto che, nell'ambito dell'autonomia trentina e della locale neoprovincializzata scuola, cura la ricerca e l'aggiornamento nei vari ordini scolastici. Vorremmo comunicare alcuni aspetti, apparentemente scollegati, emersi dalla conduzione e relazione in diversi corsi su Internet & Scuola.

 

ASPETTATIVE

 

Caricati da un intenso bombardamento mediatico, molti corsisti (soprattutto dei corsi di base) accedono agli incontri con grandi aspettative e la determinazione di immergersi nel mito Internet. Tale carica può essere sfruttata per mantenere i livelli di attenzione elevati nei primi incontri di presentazione del cyberspazio e dei suoi strumenti. Sul medio-lungo periodo però, quando comincia a prendere corpo il netto convincimento della contradditorietà di questo non-luogo, unitamente ai dubbi sulla reale importabilità del mezzo nel contesto istituzionale, la fase della delusione di parte del gruppo deve essere elaborata per valutare in chiave critica le potenzialità didattiche delle possibili applicazioni. Forti dubbi possono essere raccolti, riformulati e rilanciati, ricevendo spesso inaspettate considerazioni di utilità pratica. Frequentemente i relatori sono stati chiamati a gestire un delicato equilibrio tra la presentazione di una nuova portentosa information technology e la consapevolezza del rischio di non riuscire a dare un senso a quello che potrebbe essere un semplice giocattolo tecnologico. Difficoltà che dimostra come l'esigenza, sentita individualmente (la buona volontà dell'insegnante), fatichi, non poco, ad inserirsi in un più ampio contesto di significati nell'ambito istituzionale, nonostante gli sforzi del nostro ministro.

 

MODELLI

 

Nel magma di un ammasso informativo senza o quasi struttura, è utile dare modelli semplificativi della Rete. Ai corsisti meno introdotti e disorientati è risultato utile e interessante dare delle prime mappe grossolane per l'orientamento telematico. Internet potrebbe essere in prima analisi rappresentato come sorretto da due colonne informative: la messaggistica elettronica (asincrona e sincrona) e il processo di acquisizione, elaborazione e pubblicazione in formato ipertestuale. In un corso avanzato si è notata la spontanea (sebbene non totale) suddivisione del gruppo nel modulo relativo all'uso dell'E-mail e in quello relativo all'autoaggiornamento in rete (information hunting), appositamente trattati in pomeriggi diversi della settimana. Sembra quindi emergere la necessità di curare aspetti singoli della Rete.

 

OPERATIVITA' E LIBERTA'

 

Per quanto ovvio, si ribadisce che le lezioni frontali sono da bandire. Il prurito di tuffarsi in Rete e la noia del sentire senza fare, rende inutile far sedere i corsisti in un laboratorio di informatica solo per prendere appunti, così come ridicola appare l'ubicazione in un luogo quale una semplice aula (per quanto dotata di maxi-schermo) di un corso su un non-luogo. Fin dalle prime battute bisogna dosare con attenzione i tratti teorici, riportando o traendo le relazioni su/da ipertesto da consultare in locale (il <A HREF="http://www.itc.it/mtsn/activ/mulas.html">Gruppo Insegnanti per la Teledidattica di Trento</A> ne ha creato uno apposta) con link che lanciano direttamente in Internet. Ciò permette di acquisire immediatamente l'uso del browser e alternare frequentemente descrizioni ad esempi pratici. E' essenziale creare un rapporto macchina-corsista unitario, al massimo 1:2 (nei casi di inabilità conclamate), per dare il senso più di rapporto simbiotico uomo-macchina che di semplice dipendenza (macchina-uomo o viceversa?), come se l'ambiente virtuale richiedesse una collaborazione originale più che un assistere passivo.

Spesso i relatori sono chiamati alla massima disponibilità, dando consulenze via E-mail o pubblicando sul web chiarimenti per il gruppo. In ogni incontro devono essere previsti uno o più momenti di libertà per nuotate in Rete o la cura di messaggi di posta. Frequentissime, nei corsi di base, le richieste di delucidazioni sulle soluzioni di connettività personale nonché riguardanti le singole scuole, che disgraziatamente non sono messe in grado di rispondere alle proprie esigenze di collegamento al Net.

Una buona soluzione, efficace e non troppo costosa, possono essere corsi organizzati su LAN collegate ad una linea ISDN tramite router. 64 kb/s di banda su linea digitale per 20-25 client sono una soluzione decisamente efficace, anche se in un corso siamo usciti con 10 client su linea analogica tramite server che faceva da gateway con modem 28,8 kb/s. Non era il massimo, ma abbiamo lavorato onestamente. Per un uso reale della posta elettronica, deve sempre essere dato un indirizzo ai corsisti (se non già provvisti) sfruttando indirizzi associati a macchine o free account.

 

AFFINITA' DIDATTICO-PEDAGOGICHE

 

Assistendo a corsi organizzati da provider nelle scuole, ci si rende conto di come spesso l'impostazione sia di tipo aziendale, mirata agli aspetti meramente tecnologici o alla soluzione di aspetti pratico-operativi. Convinzione diffusa è che l'aspetto di presentazione iniziale della Rete e dei suoi strumenti non possa essere scissa dall'uso didattico della stessa. Fin dall'inizio, il taglio delle relazioni deve incentrarsi sulle ricadute in ambiente scolastico, rendendo indissolubile l'uso di Internet dalle sue immense potenzialità nel campo dell'apprendimento. Non si faccia l'errore di credere che una volta istruiti gli insegnanti sull'uso di Internet, la ricaduta didattica, in classe, sia automatica. Forse è più facile, come è accaduto alcuni anni fa, che al primo entusiasmo segua la delusione, e perché no, la noia già conosciuta nei reiterati corsi su Word, Excel, e chi più ne ha, più ne metta. L'errore si può evitare insistendo ed impegnandosi a considerare i corsi momenti di ricerca didattica, più che di semplice addestramento strumentale.

 

LIVELLI

 

Nella programmazione generale dei corsi, si è strutturata l'idea della necessità di distinguere tra due livelli di offerta: un livello di base, mirato all'aggiornamento di chi non ha mai sentito parlare o operato in Internet e risulta potenzialmente interessato a integrare le metodologie didattiche tradizionali con gli strumenti della telematica di massa.

Un secondo livello, avanzato, per l'assistenza alla progettazione e lo sviluppo di applicazioni avanzate, destinato a chi già possiede un'operatività telematica. Ci siamo resi conto però come questa suddivisione sia grossolana e poco rispondente all'eterogeneità dei gruppi. Per varie ragioni, che vanno dall'iscrizione a corsi di base di utenti "domestici" di Internet fino a corsisti che accedono a corsi avanzati pur non avendo mai navigato, esistono infiniti livelli di pre-conoscenze ed abilità. Per ovviare, almeno parzialmente al problema, si possono organizzare lavori di gruppo (disciplinari e non) o veri e propri workshop per azioni di livellamento in itinere. In futuro, credo che si debba optare, oltre agli onnipresenti corsi di alfabetizzazione telematica, per interventi mirati all'uso di singoli strumenti di rete (E-mail, web , html, news, ecc.), laboratori di scambio, corsi per progettazioni di applicazioni di punta, gruppi di ricerca sulle modificazioni del rapporto insegnamento/apprendimento in contesti di concreto utilizzo didattico.

 

LAVORO FINALE

 

I corsi debbono porsi un obiettivo finale. In alcuni casi possono consistere in pagine delle singole scuole, bookmark critici disciplinari, progetti per l'uso didattico di Internet o nella preparazione di tavole rotonde su tematiche inerenti telematica & educazione.