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Cappuccino e nervoso
Livia Brienza
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Ma perché non vogliamo ammetterlo: la Riforma non è di destra o di sinistra, è di un gruppo di Pedagogisti cognitivisti - costruttivisti - integralisti.
Premetto che non ho nulla contro i Pedagogisti cognitivisti ecc, ma invece non sopporto gli integralisti, di qualsiasi genere.
Dove eravate nel 1996 e anni seguenti?
Io ricordo perfettamente il contenuto dei documento dei 40 saggi e la prima proposta Berlinguer: 4 anni di scuola superiore ad esempio, (come era nella prima proposta Bertagna) e molti altri elementi ripresi nel I, nel II Bertagna e nel testo della legge delega.
Oppure la Riforma dell'esame di maturità. Cito dal Corriere della sera 15 Giugno 1996
"Sono favorevole a un esame realizzato insieme ai professori della scuola e a un presidente di commissione esterno, in cui gli studenti portino le conoscenze acquisite durante l'ultimo anno. Ritengo, infatti, che degli esaminatori esterni non siano in grado di valutare in pochi minuti un giovane che non conoscono. L'esame così come si è fatto fino ad ora ha il solo effetto di creare un trauma nei giovani. Il presidente che viene da fuori serve invece a impedire un'eccessiva condiscendenza verso i candidati: non fiscalismo o controllo ispettivo, ma un minimo di equilibrio." Luigi Berlinguer.
E poi: il Preside Manager, la scuola-Azienda, le figure di sistema, la razionalizzazione, il mito della riforma a costo zero, anzi realizzando risparmi, la riduzione degli organici (il 3% ogni anno - anche se a onor del vero mai applicata) Tutto questo non è invenzione della Moratti (che non intendo assolutamente difendere).
Inoltre il decreto del 20 settembre 2002, che prevede in pratica la possibilità del licenziamento per i docenti soprannumerari che non vogliano o non possano riconvertirsi ad altro insegnamento, è stato emesso in forza di una norma introdotta dal precedente governo (art. 33 del decreto legislativo 30/03/2001, numero 165). È perché il precedente Governo aveva varato questa norma? Perché restasse sulla carta?
Per cui l'articolo del Corriere del 22 ottobre non mi ha minimamente stupito, anche perché avevo avuto occasione, nel periodo immediatamente successivo agli stati generali di partecipare ad un convegno con la presenza di Maragliano e Bertagna, i quali erano d'accordo quasi su tutto (c'era il problema, non da poco, dell'ingresso troppo anticipato nel sistema di formazione professionale). La stessa unica differenza sostanziale veniva rilevata pochi giorni più tardi da Vertecchi in un altro Convegno.
E poi la storia della Sperimentazione aspramente criticata dall'ex-ministro Berlinguer che non riteneva possibile l'autorizzazione di una sperimentazione di un semplice disegno di legge ancora non approvato nemmeno da una delle Camere.
Eppure in materia di intese regionali per sperimentare riforme c'era stato un illustre precedente: il 13 giugno 1997 vi fu la sottoscrizione di un protocollo d'intesa proprio tra il ministro dell'istruzione Berlinguer e la Regione Emilia-Romagna. La legge sui cicli scolastici era allora una semplice proposta, ma l'intesa previde tra l'altro, citando appunto il documento per il riordino dei cicli scolastici del gennaio 1997, di "sperimentare un autonomo sistema di formazione professionale superiore, distinto da quello universitario e in discontinuità rispetto alla scuola secondaria".
Allora il problema è un altro: la riforma è calata dall'alto e noi , come al solito, non riusciamo ad avere voce in capitolo, oggi, meno di ieri.
Sarebbe forse utile un dibattito di tipo pedagogico, per capire se sistemi scolastici strutturati sulla base delle stesse premesse, in altri paesi, hanno funzionato. Non si tratta infatti di idee nuovissime anche se certamente ancora non superate dai tempi.
E l'altra questione è: si può affrontare il problema in maniera non-integralista, conciliando la necessità imprescindibile di innovazione didattica e metodologica con la tradizione e l'identità culturale del nostro sistema educativo?
E infine: c'è un mezzo per dire la nostra, confrontarci, non con il governo (che non serve) ma con questa ineffabile lobby di pedagogisti, che secondo me a scuola o non c'è mai stata o non ci sta da molto tempo.
NB Sono laureata in Pedagogia, anche se non sono integralista.
26 ottobre 2002
in riforma/controriforma: |
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