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Sciopero: teoria e pratica (?)
Quali le proposte?
Renato Tassella
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D'accordo....d'accordo...ammettiamo che lo sciopero non serva.
O meglio, che lo sciopero di una giornata non serva, perché costoso, controproducente, veterocomunista.....etc...etc....
Ma, in alternativa, cosa si propone?
Lo sciopero degli scrutini, che colpisce l'utenza, che ha un livello costi/benefici favorevolissimo per gli insegnant,i ma che scatena la rabbia di tutti?
E i diritti degli alunni?
Ma davvero si pensa di poter vincere alcuna battaglia senza consenso sociale? Senza una politica delle alleanze che ci veda assieme agli alunni e ai loro genitori che, poi, sono gli altri lavoratori?
Le organizzazioni sindacali (tutte) avranno le loro colpe ( pensa un po', mi tocca difendere anche i "sindacati gialli", sic!), ma qual è la soluzione, allora? Quali le proposte?
Io vedo che abbiamo un governo, oltre che populista e peronista, sostanzialmente incapace, cosa che mi pare anche più pericolosa.
Un MIUR che è anche peggio.
Paradossalmente arrivo a dire che se avessero in mente un piano scientifico di smantellamento del sistema di istruzione pubblico di questo paese sarei più contento. Almeno tutto quello che sta succedendo avrebbe un senso, avrebbe dignità strategica. Invece, la tragica realtà è che sono degli incapaci, dei dilettanti, e questo è pericolosissimo.
Di fronte a tutto questo leggo invece solo rassegnazione, sottili distinguo e, dopo il 18, malcelata rabbia nei confronti di un sindacato, la CGIL, che da solo ha il coraggio di proclamare lo sciopero. Che riesce.
È comodo aspettare i risultati degli scioperi degli altri. Troppo comodo.
Almeno, se non si vuole o se non si ha voglia di lottare, che almeno si abbia la dignità di confessarlo, e di non tentare di giustificarlo/giustificarsi con fumose e pretestuose elucubrazioni.
21 ottobre 2002
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