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C’era una volta la democrazia!
Mario Amato
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C’era una volta … un re … diranno i miei piccoli lettor. Inizia in questo modo quel meraviglioso libro che s’intitola “Le avventure di Pinocchio”.
Oggi potremmo scrivere dell’Europa: C’era una volta la democrazia.
La storia è magistra vitae, ma oltre ai buoni maestri occorrono anche i buoni alunni. L’Europa è contrassegnata da una terribile contraddizione: i popoli europei sembrano avere imparato che la democrazia ha come fondamento il dialogo, il confronto civile, il rispetto delle minoranze, il rispetto delle regole democratiche, mentre alcuni governanti sembrano, al contrario, averlo dimenticato.
Il governo italiano ripresenta il lodo Alfano, legge a tutela di una sola persona, dopo che lo stesso è stato dichiarato anticostituzionale. Questa insistenza dimostra non solo che il nostro governo ha più a cuore la difesa del suo leader piuttosto che i problemi reali del paese, quali la disoccupazione, i salari insufficienti, l’annoso problema del mezzogiorno, la scuola (e si potrebbe continuare), ma dimostra anche un disprezzo illimitato per la Costituzione, per quella LEGGE FONDAMENTALE, che uomini di idee politiche diverse redassero con fatica, attenzione e responsabilità.
Non è lontano il tempo in cui nella Germania Weimariana un sedicente gruppo politico iniziò a criticare la Repubblica, la Costituzione e il Parlamento, conducendo il paese fino alla più disumana dittatura che si sia mai verificata nella storia. Nella Repubblica di Weimar la Costituzione prevedeva all’articolo 48 la possibilità di governare con Decreti Legge in casi di crisi: fu quello che accadde nel 1932 e fu la fine della Repubblica.
Governare con soli Decreti significa abolire il confronto, base della democrazia e di quei principi liberali dei quali il Presidente del Consiglio, on. Silvio Berlusconi, afferma di essere il maggiore paladino. E cosa succede in Europa? Il Presidente della Francia rifiuta ogni dialogo, anche di fronte all’80% della popolazione che protesta; l’on. Gelmini rifiuta di ricevere i precari della scuola, dicendo loro che non c’è posto e che mai ci sarà e che devono cercare un altro lavoro; le proteste in Grecia, per una crisi che si abbatte, come sempre, sui più poveri, restano inascoltate.
Come uomini liberi e democratici vogliamo essere ascoltati e mai più vogliamo scrivere “C’era una volta la democrazia”!
ottobre 2010
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