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Dell’educare. 81
“… insegnare è proprio questo…“
Aldo Ettore Quagliozzi
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Da “Diario di scuola“ di Daniel Pennac:
“(… ) … insegnare è proprio questo: ricominciare fino a scomparire come professori. Se non riusciamo a collocare i nostri studenti nell’indicativo presente della nostra lezione, se il nostro sapere e il piacere di servircene non attecchiscono su quei ragazzini e quelle ragazzine, nel senso botanico del termine, la loro esistenza vacillerà sopra vuoti infiniti. Certo, non saremo gli unici a scavare quei cunicoli o a non riuscire a colmarli, ma quelle donne e quegli uomini avranno comunque passato uno o più anni della loro giovinezza seduti di fronte a noi. E non è poco un anno di scuola andato in malora: è l’eternità in un barattolo. ( … )“
Da “Essere insegnanti, divenire maestri“ di Raniero Regni:
“( … ) La passione è la madre del pensiero, l’emozione è la madre della conoscenza; la passione è una forza anticurriculare, non programmabile, piuttosto indocile e paradossale, eppure indispensabile: la si può programmare solo distruggendola. Ma là dove non c è amore ci sono solo problemi di retribuzione e noia. ( … )”
Due brevissime riflessioni. Contiene la prima una parolina oramai in disuso ed è la parolina “piacere“; contiene, la seconda riflessione, un’altra parolina divenuta obsoleta da un bel pezzo ed è “passione“. Ai tempi in cui frequentavo le aule scolastiche e l’ambiente scolastico più ampio esse, le predette due paroline, erano scomparse dal lessico quotidiano di noi docenti. Dai nostri orizzonti e traguardi didattici e pedagogici. Anzi, per chi ne avesse fatto un uso improprio ed avventato, venivano riservati sorrisetti ironici e considerazioni non amichevoli. Come dire: questo non ha capito ancora nulla! Eppure gli illustri Autori ne fanno il centro delle loro riflessioni: “piacere“ del proprio sapere, così come “passione“ per il proprio lavoro. Che mi pare irriguardoso etichettarlo “missione“. Forse sono le cose principali che mancano nella scuola del bel paese; così almeno al tempo in cui ci stavo anch’io.
Forse meglio ancora del ritorno dei grembiulini, del voto di condotta et similia.
maggio 2010
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