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Dell’educare. 60 “… l’adolescenza non è solo una stagione della vita“
Aldo Ettore Quagliozzi
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Ecco, nelle pochissime righe di Umberto Galimberti di seguito trascritte, tratte da una sua corrispondenza pubblicata sul quotidiano “La Repubblica“ del 18 di aprile dell’anno del signore 2000, aprirsi l’orrido immenso e profondo nel quale precipitano le “coscienze più avvertite“ degli educatori, intesi gli stessi educatori nell’accezione più piena della parola, ovvero non certo dei mestieranti della pratica scolastica. E’ l’orrido sempre aperto delle coscienze individuali, non scrutate o non analizzate a fondo, dal fondo del quale orrido ciascun educatore dovrebbe riconoscere il possibile o l’impossibile del proprio vissuto, il realizzato o l’irrealizzato della propria esistenza. Solo una analisi attenta e profonda dell’io consentirebbe, agli educatori più avvertiti, una disponibilità maggiore al confronto ed alla considerazione più attenta degli aspetti singolari del “disturbo“ proprio della adolescenza, allorché di un mondo possibile nel suo divenire i giovani anelano a riconoscerne e circoscriverne i confini oltre i quali sprofondano, il più delle volte nell’indifferenza della istituzione scolastica, nello sconforto più pieno, allorché il loro vissuto delude le ansie e le aspettative di quella turbolenta stagione della vita. Solo una accurata autoanalisi e conoscenza di sé stessi contribuirebbe peraltro a dissipare le forme più assillanti e patogene di ansia che accompagna la quotidianità spesso distratta ed avvilente degli operatori scolastici.
“( …) l’adolescenza non è solo una stagione della vita, ma una modalità ricorsiva della psiche dove i tratti dell’incertezza, l’ansia per il futuro, l’irruzione delle istanze pulsionali, il bisogno di rassicurazione e insieme di libertà si danno talvolta convegno per celebrare, in una stagione, tutte le possibili espressioni in cui può cadenzarsi la vita.
Per questo di fronte agli adolescenti noi adulti siamo ansiosi. Essi ci testimoniano tutto il possibile che in noi non è divenuto reale.“
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