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Dell’educare. 50
“La fiaba diventa pedagogicamente indispensabile…“
Aldo Ettore Quagliozzi
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Sembra ritornare impellente e necessaria l’arte dello “stupire“, anche se la predetta necessità si è rivelata ed espressa al momento solamente in campi ben diversi da quello dell’educare.
E questa rimontante necessità è di buon auspicio, poiché vorrà pur dire che lo “stupire“, “l’affabulare“, lo si riconosca autorevolmente, sono propri della natura umana.
Poiché le predette pratiche, ancorché necessarie ai giovani da educare, concorrono peraltro ad educare al bello delle emozioni anche i cosiddetti adulti, tutti presi a dissimulare le loro infantili, nascoste “ debolezze “, “ debolezze “ nascoste sotto il manto impenetrabile dei ruoli sociali.
E’ di questa convinzione Paolo Crepet che, nel suo non più tanto recente lavoro “Voi, noi“, inneggia ad un ritorno convinto all’affabulazione, per un riequilibrio emotivo tra gli educandi ed i loro educatori. Bella paginetta, da leggere e meditare con grande attenzione.
“( … ) La fiaba diventa ( … ) pedagogicamente indispensabile poiché educa l’adulto, il narratore appunto, prima ancora del bambino che l’ascolta.
Quel racconto immaginario costringe colui che narra ad avvicinarsi al piccolo, pelle a pelle, gomito a gomito, fiato a fiato.
In quel modo –subendo la costrizione indotta dall’affabulazione– il narratore impara, viene “educato“ dalla favola stessa a sentire, ad ascoltare, a mettersi in sintonia con il mondo emotivo del bambino (la funzione empatica del narrare storie).
Il raccontare l’immaginario si trasforma dunque in una sedimentazione di percezioni sensoriali ( … ), quindi in acquisizione di nuova, preziosa emotività: e se, durante la nostra infanzia, qualche saggio ci ha insegnato queste meraviglie, anzi ce le ha infilate sotto la cute, non ce le siamo scordate più e abbiamo cercato quelle emozioni per tutto il resto della vita.
Magari ne abbiamo anche sofferto, ma non vi è dubbio che ci hanno comunque insegnato il senso più vero e stupefacente dell’esistere. ( … )“
luglio 2006
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