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Piccoli sentieri nel cielo
Mario Amato
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Cari bambini,
spero di entrare nelle vostre case nella mattina di Natale, mentre felici scartate i doni che Babbo Natale ha depositato sotto il bell’albero pieno di palle colorate e luci che s’accendono e si spengono in segno di festa e come faro per quel vecchio signore vestito di rosso che vola su una slitta trainata da otto renne.
Ed è bene che impariamo i nomi dei meravigliosi animali nordici:
1. Cometa perché è veloce come una cometa,
2. Fulmine che scatta come un lampo,
3. Ballerina che ama la musica,
4. Donnola amica di tutti gli animali del bosco,
5. Freccia che conosce la mappa del cielo,
6. Saltarello che balza da una stella all’altra,
7. Donato che arrivò per ultimo,
8. Cupido che canta le canzoni natalizie.
Dove eravamo rimasti?
Ah sì! State scartando i vostri doni. Avete ricevuto quello che avevate chiesto nelle vostre lettere a Santa Klaus. Ora però posate per un po’ di tempo i giocattoli e ascoltate una bella storia, perché un racconto è il più bel regalo che si dà e si riceve. E questa storia parla di bambini e di Babbo Natale.
Lo sapete che una volta avete rischiato di non avere i vostri regali?
Tanto tanto tempo fa, quando cominciò ad essere festeggiato il giorno di Natale, nel lontano Nord, dove fa molto molto freddo BRRRRRRRRRRRR BRRRRRRRR, una sera, era la sera del 24 dicembre, cominciò a nevicare, prima piano piano, poi sempre più forte, tanto che tutte le case furono coperte dal manto bianco che cadeva dal cielo.
Quella era la prima sera del primo viaggio di Babbo Natale, che aveva indossato per la prima volta il suo abito rosso. I giocattoli erano già nel sacco e Santa Klaus lo stava caricando sulla bella slitta; le renne si agitavano e parlavano tra loro.
Freccia, la renna che conosce la mappa del cielo disse “Babbo Natale, io non credo che stanotte possiamo partire: il cielo e buio e non posso vedere le strade del firmamento se non ci sono le luci delle stelle”
Donnola aggiunse “Tutti gli animali del bosco si saranno nascosti nelle loro tane. A chi chiederò indicazioni quando saremo a terra? ”
Fu la volta di Donato, che era un po’ pigro “Le le mie sorelle hanno ragione. Faticheremo molto a terra con tutta questa neve”
E parlò Ballerina “Anche gli uomini sono andati sicuramente a dormire e dalle case non proviene la musica per orientarci”
E Cupido “Se non c’è musica, non ci sono neanche le canzoni”
A questo punto Babbo Natale rispose: “Ė il nostro primo viaggio. Tutti i bambini del mondo aspettano i doni. Se non partiamo questa sera, non partiremo mai più. E tutti i bambini da oggi e per sempre piangeranno in questa notte, che invece deve essere la loro notte felice. Renne, renne amiche mie, voi non volete che i bambini piangano? ”.
Fu così che Babbo Natale montò sulla slitta, prese nelle sue mani grandi grandi le redini e partì per il suo primo volo…., scusate, per il suo primo viaggio.
La neve continuava a cadere fitta fitta ed il cielo era buio, la luna e le stelle si erano nascoste, ed anche sul viso di Babbo Natale era caduta tanta neve, che si era trasformata in ghiaccio. Da allora il caro Babbo Natale ha la barba.
Presto la slitta si trovò molto in alto nel cielo, ma Freccia non riusciva a vedere le stelle e chiedeva a Cometa di non correre, ma quella invece volava, come si dice, a più non posso, e Ballerina saltava e Fulmine andava di qua e di là, e Saltarello non procedeva con lo stesso passo delle altre, sì che Babbo Natale si accorse finalmente che si erano persi: si voltò giù verso la terra, ma questa non si vedeva. Tirò le redini due, tre, quattro volte, ma le renne non si fermavano e più correvano più s’allontanavano dalla terra.
Era la notte di Natale e tutto è possibile nella notte di Natale.
Vi ricordate, cari bambini, dei vostri amici Frenzifré, Kolka e Ghenj, che con i loro cavalli a dondolo andavano in giro nel cielo? Anche quella notte cavalcavano attraverso le vie del firmamento.
Babbo Natale sulla slitta trainate dalle otto renne e i tre bambini sui loro cavalli a dondolo s’incontrarono nel cielo.
Frenzifré chiese “Chi sei?”
“Sono Babbo Natale e vado a portare i regali a tutti i bambini del mondo”
Kolka allora domandò “Perché ti sei fermato? ”
“Il cielo è buio e ci siamo persi”.
Ghenj, che era il più piccolo, allora disse “Noi conosciamo tutte le strade del firmamento e ti guideremo. Segui le code dei nostri cavalli”.
Così attraversarono la via lattea, che è quella striscia bianca che si vede nel cielo nelle belle sere d’estate e passarono vicino a stelle e pianeti ed accanto alla bella luna che cominciava nuovamente a frasi vedere.
…e, mentre Frenzifré, Kolka e Ghenj tornavano alle loro case, tutti i bambini del mondo accesero candele e piccoli luci.
Babbo Natale e le sue renne trovarono tutte le strade e tutte le case del mondo e portarono i regali a tutti i bambini della terra.
luglio 2005
in narrativa: |
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