I PROMESSI SPOSI

Classi quinte A-B di Via Cilento - IV Circolo - Battipaglia ( SA)

Personaggi
tutti i personaggi dei promessi sposi


VIDEO1 (TITOLO)

Giuseppe: Edizione straordinaria!
Bravi minacciano don Abbondio!
La monaca di Monza implicata nel rapimento di Lucia Mondella
Ultimissime notizie …
Conversione dell’Innominato!
Milano invasa dalla Peste!
Tutto questo ed altro ancora sul nostro quotidiano “Lavagna news”

VIDEO 2 (STUDIO DI MANZONI)

Miriam: Un tiepido pomeriggio della primavera del 1827 Alessandro Manzoni, assiso alla scrivania, completava il suo romanzo storico senza mai immaginare l’importanza, il valore, il successo che avrebbe riscosso e l’impronta indelebile che avrebbe lasciato non solo nella letteratura, ma soprattutto nella lingua italiana….

Manzoni: (ha terminato di scrivere, poggia la penna sulla scrivania)
Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno tra due catene non interrotte da monti… (Guarda verso il pubblico…stupore…)
E pensare che … non più di 25 lettori avrebbero onorato questo mio lavoro “I promessi Sposi”… Invece….. quanta gente!… Il sindaco!… Il nostro dirigente… L’assessore alla pubblica istruzione!… La nostra fiduciaria!… Pasquale il custode! …. I signori bidelli! e Perla! c’è pure Perla!… Chi è Perla? È il nostro cane! Anche lui è qui a godersi lo spettacolo! affinché non si dica mai che…. Nemmeno un cane abbia letto i Promessi Sposi! Sì, i “Promessi Sposi“ il mio capolavoro! (si alza e avviandosi verso l’uscita declama…)

VIDEO 3 (DON ABBONDIO)

Per una stradicciola tornava bel bello dalla solita passeggiata verso casa sulla sera del 7 novembre dell’anno 1628, Don Abbondio, curato del paese. Diceva tranquillamente il suo uffizio quando… vide una cosa che non s’aspettava e che non avrebbe voluto vedere…Due loschi figuri lo stavano aspettando…

VIDEO 4 (INCONTRO CON I BRAVI)

1 Bravo: Buongiorno messere!
2 Bravo: (ripetendo) buongiorno messere!
1 bravo: Vuoi sapere chi siamo noi? noi siamo i bravi !
2 bravo: oh, no, il nostro padrone don Rodrigo ha detto che noi siamo cattivi!
1 bravo: sss… non nominare don Rodrigo, qualcuno potrebbe ascoltarci. Noi siamo cattivi, ma ci chiamano bravi!
2 bravo: ma perché se siamo cattivi ci chiamano bravi? Forse che allora i bravi si chiamano cattivi?
1 bravo: oh!… non confondiamo, noi siamo bravi e basta! Gli altri invece li chiamano bravi!
2 bravo: i cattivi?
1 bravo: bravo!
2 bravo: me lo hai detto perché sono cattivo?
1 bravo: oh…non farmi perdere il filo del discorso! (rivolto a don Abbondio ) Don Abbondio…!
Curato: Cosa comanda?
1 bravo: Abbiamo da darvi una bella notiziola! (rivolto al 1 bravo) Dagliela tu !
2 bravo: Oh, no, io ho paura !
1 bravo: Oh, non fare lo stupido; abbiamo una bella sorpresa per lei. È vero che lei ha intenzione, domani di sposare Renzo Tramaglino e Lucia Mondella?
Curato: No, io no... io veramente…Lor signori sono uomini di mondo, e sanno benissimo come vanno queste faccende. Il povero curato non c’entra , noi siamo i servitori del comune.
1 bravo: Or bene, questo matrimonio non s’ha da fare né domani né mai!
Curato: Se lor signori volessero fornirmi qualche spiegazione…
1 Bravo: Noi non ne sappiamo , né vogliamo saperne di più. Uomo avvertito….lei c’intende … Non s’ha da fare e basta !...
2 bravo: Se non ubbidisci, noi lo diciamo al nostro padrone don Rodrigo e lui…zac… ti stacca il capino.
1 bravo: Zitto, zitto, il signor curato è un uomo che sa il viver del mondo,e noi siamo galantuomini, che non vogliamo fargli del male purché abbia giudizio. Signor curato, l’illustrissimo signor Rodrigo, nostro padrone la riverisce caramente!
Bravi: ora può andare messere, e si ricordi, se non ubbidisce….zac (fa segno di tagliar la gola)
Curato: Non s’ha da fare… non s’ha da fare…(mentre va via) E chi osa contraddire questi diavoli! (entrano i bravi)
Marco: heilà compari come mai qua? Un’altra delle vostre eh? (avvicinandosi) su, suvvia (ammiccando) a me potete dirlo a chi avete fatto tremar di paura stavolta?
1 bravo: : a chi non se po’ dire, ti dico soltanto che è fuggito come un cane, con la coda tra le gambe, ah, ah ,ah (ridendo a crepapelle)
2 bravo: è vero che faccia che ha fatto! Era tanto pallido che non si distingueva il colore dei capelli da quelli del viso ah! Ah! Ah!
Marco: e… bravi questi bravi!, … bravi? o meglio che cattivoni (con fare ironico) che diavoli che siete ! ma che dico …. Che siamo … Vero!!
tutti i bravi: Siiiiiiiiiiiiiiiiii……….

1 Balletto dei bravi: Un diavolo in me!

Manzoni: Il povero curato, che non era nato con un cuor di leone, cominciò a correre verso casa, mettendo a stento una gamba dopo l’altra che parevano aggranchiate.
Ad attenderlo a casa v’era la Perpetua, era ella la serva di Don Abbondio, serva fedele e affezionata, che sapeva obbedire e comandare secondo l’occasione.
La povera Perpetua si andava chiedendo dove mai si fosse cacciato don Abbondio…

INTERNO (CASA DI DON ABBONDIO)

Perpetua: Ma don Abbondio dove si sarà cacciato?
(prende il cellulare dalla tasca del grembiule, compone il numero)
Pronto, carabinieri? Hanno visto don Abbondio per caso? Chi è don Abbondio? Il nostro curato! No?…Non è stato segnalato da nessuna volante?
Pronto! ospedale! c’è da voi don Abbondio? Uno vestito da prete, con la tonaca? …(pausa) Nemmeno voi lo avete visto?
(digita un numero) Pronto, chi l’ha visto? Avete visto per caso il curato Don Abbondio? È uscito da casa alcune ore fa e non è ancora rientrato.…. non era mai successo prima e sono preoccupata, qualcuno lo ha visto? Se qualcuno lo avvista lo segnali a questo numero: 0123 – 456789
(si sente suonare alla porta: è don Abbondio, tutto trafelato, impaurito….)
Curato: (urlando) Perpetua! Perpetua! Sto male! Sto male!
Perpetua: Cosa avete don Abbondio?
Curato: Niente! Niente!
Perpetua: Come niente! come niente! cosa vi è successo? Avete una faccia!
Curato: Oh, Perpetua,quando dico niente o è niente o è qualcosa che non posso dire!
Perpetua: Non potete dire nemmeno a me? la vostra Perpetua, la vostra serva fedele?
Curato: Voi siete una serva fedele, una serva onesta, una serva obbediente, ma pur sempre una serva e parlereste in giro. No, no, per carità! Non posso parlare, ne va della vita!
Perpetua: La vita? Dite, dite! Raccontatemi tutto! Me possino cecarme se m’esce una parola dalla bocca, sor Curato mio!
Curato: No, Perpetua, per l’amor del cielo, non insistete!
Perpetua: Eh via, via, via sor curato, via e via ditemelo, anche pe’ na parolina bona, per darvi un consiglio, via sì?
Curato: sì, sì, e sia! vi racconterò tutto da principio, ma mi raccomando… non una parola! (inizia a raccontare) Ritornavo bel bello dalla mia passeggiata nel bosco, quando all’improvviso incontro due losche figure che si parano davanti a me e con fare minaccioso mi dicono: questo matrimonio non s’ha da fare! Hanno detto che se non obbedisco mi ammazzano!
Perpetua: Chi vi ammazza?
Curato: Non posso dirvelo!
Perpetua: Chi vi ammazza?
Curato: Don….don Rodrigo!
Perpetua: Che birbone! Che prepotente! Che uomo senza timor di Dio! Che se la piglia con un povero curato come voi…. Io dico che se lo si andasse a dire una cosa di questo tipo a quelli che contano ad esempio ai “fatti vostri”, a “c’è posta per te”, a “porta a porta”…a “ballarò”… a “tribuna politica”..alla televisione insomma ….
Curato: No! No!… Perpetua no… alla televisione no!! Vi avevo comandato di stare zitta e venite a farmi certi discorsi… Alla televisione!… Non sapete che oggi per parlare in televisione bisogna chiedere il permesso a …..Vabbè…..lasciamo stare… altro che Don Rodrigo …ma basta ! per carità!…voi mi rovi..ne..re..te!!!!
Perpetua: Sì… sì…e ancora sì, bisogna raccontare l’accaduto alla te-le-vi-sio-ne! Posso dirvelo centomila volte che non mi darete retta, perché voi cocciuto siete e cocciuto ri..ma…ne..te!
Curato: Basta! Basta! Per carità! Stai zitta! stai zitta! Cosa dirò domani a quel povero figliolo di Renzo ? (Esce di scena borbottando) Povero me! povero me! (si gira e rivolto a Perpetua, mette un dito sulla bocca e…) sss!!! Per amor del cielo! sss!!!!

2- Canzone: Gente come noi (Perpetua)

Manzoni: L’indomani era il giorno convenuto per le nozze e appena spuntò l’alba Renzo non si fece troppo aspettare… Lorenzo o come dicevan tutti Renzo era un giovane dall’aspetto schietto, di modi cortesi, ma al tempo stesso risoluti . Difensore delle buone cause…

VIDEO 6 (PIAZZA CON CHIESA)

(entrano in scena Renzo e alcuni suoi amici)

Nello: Guarda Renzo com’è tirato da festa!
Di Luccio: Sembra che abbia fatto terno, o che abbia fatto tredici al totocalcio…
Mancino: (a Renzo) Pensi che sposandoti, tu abbia trovato la luna nel pozzo?
Enzo: (a Renzo) Dopo il matrimonio iniziano i veri guai!
Federico: Sappi che il matrimonio è la tomba dell’amore!
Adriano: Scappa via! sei ancora in tempo, Lucia ti metterà le catene ai piedi!
Gomez: Ricorda che sposandoti perdi la libertà, sei ancora in tempo a cambiare idea!
Renzo: Per carità, smettetela! Lasciatemi in pace ora devo recarmi da Don Abbondio per definire gli ultimi preparativi per le nozze!

3- CANZONE: O’ Tramaglino (Amici di Renzo – Balletto )

INTERNO (CASA DI DON ABBONDIO)

Renzo: Buon giorno don Abbondio!
Curato: Buon giorno Renzo!
Renzo: Sono venuto per sapere a che ora le comoda che ci troviamo in chiesa.
Curato: Di che giorno volete parlare?
Renzo: Come di che giorno? Non si ricorda che è fissato per oggi?
Curato: Oggi, oggi…Abbiate pazienza Renzo , ma oggi non posso.
Renzo: Come non potete?
Curato: Prima di tutto non mi sento bene, poi c’è degli imbrogli, su via lasciatemi fare!
Renzo: Imbrogli! Ma quali imbrogli ci può essere. Su, via don Abbondio!
Curato: Oggi non si può, oggi non si può… non si può… ho la tosse, tremo tutto, non mi sento proprio bene … c’è nell’aria … qualche cosa….sarà febbre…. Che mi viene Etcì, etcià… etcì, etcià…
Renzo: Non è questa la ragione, voglio la verità….
Curato: Renzo cosa potete saperne voi delle formalità, dei documenti, delle procedure, dei protocolli, dei certificati,dei permessi, Se vi sono degli impedimenti noi che ci possiamo fare? Error votum ordo vis crimen cultus e altro ancora.
Renzo: Sto latino latinorum mi stordisce e non capisco, non s’è fatto tutto ciò che s’aveva da fare?
Curato: Sì, però…un po’ di giorni non sono l’eternità…
Renzo: Don Abbondio, ma cosa volete che dica alla mia Lucia. Oggi era il giorno convenuto per le nozze e voi volete rovinarmi il giorno più bello della mia vita. In chiesa s’aveva da andare e in chiesa andremo!
Curato: Non si può… non si può.. etcì! etcià… Etcì, etcià… State pur certo Renzo che faccio questo per il vostro bene!
Renzo: Come per il mio bene? Ma cosa dite signor curato? fate questo per il mio bene? voi delirate! E’ proprio vero che non state bene, state delirando! E’ la febbre alta che vi fa dire stupidate!
(arriva Perpetua)
Perpetua: Allora.. don Abbondio… glielo avete detto a Renzo? Glielo avete detto o non glielo avete detto?... Non glielo avete detto?
Renzo: Che cosa dovevate dirmi?
Perpetua: Che non vi sposate!
Don Abbondio: Gli ho detto che ci sono …ci sono degli impedimenti.
Renzo: Già, mi ha impastrocchiato su certe ragioni che non ho capito!
Perpetua: So’ tutte scuse, poverino il mio Renzo!
Don Abbondio: Perpetua volete smetterla!
Perpetua: Ascolta Renzo, mettiti a sedere perché oggi mi sa che è una giornataccia! Mala cosa nascer povero, senza santi in paradiso, a ogni cosa far buon viso e ogni cosa sopportare. Mala cosa quel momento quando incontri…un prepotente… oddio che ho detto!
Don Abbondio: Perpetua tacete!
Perpetua: Io non mi permetterei mai, io non so niente… ma c’è al mondo certi prepotenti!….
Renzo: Prepotenti! ma che vuoi dire? Chi ha incontrato un prepotente?
Don Abbondio: Perpetua tacete!
Perpetua: Cosa ho detto? Io non mi permetterei mai di parlare… io sto a servizio da sto prete da tanto tempo….sono fedele al mio curato, ma devo… devo dirvi una cosa…no… no… non posso dirvelo, me posseno cecamme se vi dirò mai che don Rodrigo ha mandato dei bravi a dire a sto povero curato che lo ammazza se vi sposa. A me cosa importa di dirvi sta cosa? Io non posso parlare perché non so niente… perché il signor curato mi ha fatto promettere di non dirvi sta cosa e io non vi dico niente e quando dico niente è come se avessi giurato di tacere.
Renzo: Dunque… è don Rodrigo! Ah, cane!.. E come ha fatto?.. cosa le ha detto? Che dirò a Lucia? Cosa le dirò? (va via)
Curato e Perpetua: (mentre escono) Aspetta Renzo! Aspetta! Calmati! Ascolta!

VIDEO 8 (CASA DI LUCIA)

Manzoni: Renzo si reca da Lucia per raccontarle dell’impedimento. Intanto in casa di Lucia fervono i preparativi per la festa. Gli invitati aspettano Renzo. Lucia è già pronta per andare in chiesa. Le amiche si congratulano con lei mentre un gruppo di donne commenta. C’è, insomma, aria di festa paesana.

4- Canzone: Sembrava un angelo (amiche di Lucia – Balletto)

Jessica: (parla sottovoce ad una amica)Viva l’amor! Viva l’amor! Viva l’amor! Insomma… ti piace com’è vestita la sposa?
Maria: Guardala com’ è emozionata! Com’è bella! com’è cara!
Noemi: Sembra una bambolina! veramente molto graziosa, non ti pare?
Lidia: Quando la vedrà Renzo chissà cosa dirà!
Fabiola: Questa sì che sarà una coppia felice!
Lidia: Viva l’amor- viva l’amor – viva l’amor
Emilia: Garda che bell’ abito! E guarda il busto!…
Miriam: tutto ricamato a mano.. che bel gusto!
Martina: e la gonna… mi pare di seta!
Miriam: Ti sta proprio bene! Sei bellissima, Lucia!
Fabiola: È vero, le sta proprio bene – è bellissima!
Emilia: Viva l’amor – viva l’amor—viva l’amor…
Lucia: Amiche non so esprimevi quello che porto in cuore. Questa felicità che iddio mi regalò, vorrei dividerla con tutto il mondo.
Emilia: Sempre modesta e timida. Quasi non sa parlare.
Maria: Ecco viene Renzo! Ma nascondiamo la sposa! non deve vederla prima della cerimonia! (tutte fanno corona intorno a Lucia)
Lidia: Perché è tanto triste?
Jessica: Cosa c’è ? Cosa gli è accaduto?
Renzo: (Si avvicina a Lucia) Lucia, per oggi tutto è a monte! Il matrimonio non si fa! Il buon curato è ammalato … Si deve rimandare.
Noemi: Malato il prete? Ma come così? all’ultim’ ora?
Martina: Così all’improvviso? è un fatto strano …
Lucia: Come a monte… cosa è accaduto! Io già me lo sentivo. Qualcosa mi turbava…
Maria: (salutando) Oh, che peccato dover rimandare!
Emilia: Questo succede ad avere a che fare coi preti.
Miriam: La cosa mi sembra stana… sarà vero?... qualcuno nasconde la verità.
Martina: Lo credo anch’io, c’è qualcosa di strano …. , ma la verità presto la sapremo… andiamo, andiamo da Perpetua, lei ci dirà tutto! (escono)
Noemi: Sì, andiamo, andiamo!
Renzo: (rimasto solo con Lucia e Agnese) Purtroppo vi sono degli impedimenti al matrimonio, bisogna rimandare le nozze! Don Rodrigo ha mandato due bravi per minacciare il curato!
Lucia: Dunque Don Rodrigo è arrivato fino a questo punto!
Renzo: Ah, dannato! ah assassino! Parola mia … questa è l’ultima cosa che fa!
Agnese: Fermati, per pietà, cosa vuoi fare!
Lucia: Se ci fosse Fra Cristoforo. Lui sì che saprebbe consigliarci ed aiutarci! lui non è un frate qualunque, è una persona stupenda, non è il solito frate con le sue idee ,con i paraocchi, lui è uno diverso, alternativo.
(giunge frate Cristoforo) Fra Cristoforo: La pace regni sempre in questa casa!
Agnese: Padre Cristoforo! Arrivate al momento giusto! Solo voi potete aiutarci! Don Rodrigo ha impedito al nostro curato di celebrare il matrimonio di Renzo e di Lucia .
Fra Cristoforo: Confidate in me figlioli! Che dico confidate in me, Confidate in Dio egli vi assisterà, egli vede tutto e può anche servirsi di un pover’uomo come me per aiutarvi, abbiate fiducia! vedrete che qualche rimedio… qualche rimedio lo troveremo e le cose volgeranno al bene… abbiate fiducia… Il passato mi ha insegnato che tante e tante cose possono cambiare!
Agnese: Allora non ci abbandonerete padre!
Fra Cristoforo: Abbandonarvi! E con che faccia potrei pregare Dio quando vi avessi abbandonato. Vediamo, vediamo… pensiamo a quel che si possa fare perché don Rodrigo receda dal suo… dal suo infame proposito, pensiamoci! … Mi recherò io stesso da don Rodrigo, sperando di ammansire con le buone il cuore feroce del prepotente signore. (Fra Cristoforo va via)
Agnese: Ascoltate un momento: Ho un’ altra idea. Io so come va il mondo. Non bisogna perdere le speranze. A noi poverelli le matasse paiono più imbrogliate perché non sappiamo trovarne il bandolo, ma alle volte un parere, una parolina di un uomo che abbia studiato … so ben io quel che voglio dire …Fate a modo mio Renzo… So che a Lecco c’è un certo Azzeccagarbugli, uno che imbroglia tutto e tutti… lui fa proprio al caso nostro: Vende fumo e mangia arrosto! Ascolta!

5- Canzone: Vengo anch’io, no tu no!

Manzoni: Renzo si reca dal dottor Azzeccagarbugli sperando che egli possa trovare una soluzione e risolvere il suo caso. Viene introdotto nello studio dell’avvocato da una donna.

INTERNO (STUDIO DI AZZECCAGARBUGLI)

Donna: (introducendo Renzo nello studio) Venite,venite, non c’è problema, datemi li caciuttielli…(Renzo non capisce) Allora? Me li date sti caciuttielli? (Renzo non capisce) Ma va va! Paessanotto! (esce)
Renzo: Buonasera avvocato Azzecca… ops, mi scusi io vorrei sapere se….

6- CANTO: Il gatto e la volpe

Azzeccagarbugli: Ditemi solo il caso, solo come è fatto, senza inutili decori, senza fracassi e senza strepiti, senza parole insipide, senza domande stupide, esigo solo il fatto: così come vi andò.
Renzo: Io vorrei sapere: se un briccone minaccia un curato a non dare matrimonio a due persone può subire pena da qualche vostra legge?
Azzeccagarbugli: Leggi… Leggi le leggi… leggile!. Cos’è una legge? Boh! La scrive chi sa chi. La leggono tanti. Chi la scrive? Chi la legge? Qui sta il punto, bla… bla… bla Per uno che sa scrivere, mille non sanno leggere. Per questo l’avvocato è una necessità. La legge è quel che scrivi? È quello che si legge? Leggi le leggi… leggile ! Il vostro caso… caso perfetto. E’ contemplato da grida e leggi. Vi fo’ vedere… toccar per mano…(Cerca tra le carte) Dov’è ? Ndò si ficcò? (Trova un foglio) Ecco dov’era: tra mille carte… ecco vien fuora… ecco dov’è. E’ grida fresca, del ventisette l’anno passato… (inforca gli occhiali legge) “Sebbene… etcetera… etcetera” del duca… etcetera… per matrimoni…curati e parroci….Firmato Ferrer…etcetera, etcetera, bla bla bla (ripone il foglio) C’è di che vincere! non si può perdere!… non si può perdere … state sicuro! Se si sa quel che si fa, se si fa quel che si sa, nessun reo c’è per la legge né innocente in verità… ma c’è un tizio che la legge e la legge come vuoi. Per chi vuole farla franca: soldi in mano o sottobanco.
Renzo: Io in verità non ho minacciato nessuno. Sono gli altri che hanno tramato contro di me, è un tale don Rodrigo.
Azzeccagarbugli: Don Rodrigo? Fuori! Fuori! Via di qui! Non sapete cosa dire… Io coi ragazzi non ci sto, ve ne andate… sì o no? Coi villani e coi ragazzi… le fandonie non le vo’… Discorsi stupidi, discorsi inutili bla bla bla.
Renzo: Ma signore!
Azzeccagarbugli: Delle parole sono maestro! So quanto valgono, so quanto pesano! E se mi pagano, non per sentir discorsi a vanvera… di qual curatolo bla bla bla .
Renzo:Ma signore!
Azzeccagarbugli: Non voglio più sentir parlare di Don Rodrigo e di questo intrigo!
Renzo: Ma mio signore!
Azzeccagarbugli: Signore di che? Parlate a spiovere… Via ste caciotte!!! Via ste caciotte!! Così cercate di comprarvi un galantuomo? (Renzo va via).

Manzoni :Renzo, triste e sconsolato, ritorna a casa e racconta a Lucia e a sua madre del dottore Azzeccagarbugli. È furibondo! Non riesce a darsi pace!

VIDEO (CASA DI LUCIA)

Agnese: Non preoccupatevi, vedrete che la provvidenza vi aiuterà, Fra Cristoforo è un sant’uomo e saprà convincere Don Rodrigo!
Renzo: Vigliacco… infame… pagherà per l’oltraggio, pagherà col sangue… ed io l’ammazzerò!
Lucia: Renzo tacete, non parlate così… mi fate paura!
Renzo: Se sapeste quanti pensieri assillano la mia mente…
(si odono dei passi….Renzo e Lucia si nascondono… È fra Cristoforo)
Fra Cristoforo: Figlioli ci siete? La pace ritorni in questa casa!
Renzo: Padre allora?
Lucia: Padre siete stato da don Rodrigo? Cosa vi ha detto?
Fra Cristoforo: Figlioli, voi correte un grave pericolo! Dopo ciò che è successo, questo borgo ormai non è più un luogo sicuro per voi. Dovete abbandonare il paese.
Lucia: Padre… padre… e dove andremo?
Fra Cristoforo: Dio provvederà per il vostro meglio! (rivolto a Lucia) io mi studierò di trovare un rifugio per voi …. Se la provvidenza ci aiuterà vi troverò un luogo tranquillo!
Ho bisogno di riflettere… lasciatemi pensare … (prende il telefono) Pronto viatur avrei bisogno di sistemare una coppia per una quindicina di giorni, hai qualcosa di disponibile…. A Cuneo? … no a Cuneo cosa li mando a fare? Non hai qualcosa a Monza? Due singole con bagno ad esempio? Non avete singole? Non puoi chiedere al convento? Il convento non affitta niente quest’anno? m…m… sì, al convento… bene … allora mi fissi due singole con bagno …a partire da questa sera… va bene! …. Ti ringrazio! ciao… ciao… (Posa la cornetta) Figlioli, abbiamo trovato fuori di Monza un luogo sicuro per voi, il sindaco del paese vi accoglierà a braccia aperte… andate! andate in quel paese!

Manzoni: Renzo e Lucia si misero in cammino

PROSA: ADDIO MONTI

Manzoni: dopo ore e ore di viaggio… giunse la notizia che al convento non c’era posto e, sebbene a malincuore, Renzo fu costretto ad abbandonare Lucia. Ella sarebbe stata ospitata a Monza, mentre Renzo sarebbe dovuto andare a Milano.

VIDEO 11 (CONVENTO)

Manzoni: Allorché al levar del sole, la nostra Lucia scorse il portone del convento si sentì risollevare poiché pensò in cuor suo che avrebbe potuto trovare tra le monache un ricovero più che sicuro e che la porta della provvidenza si sarebbe dischiusa a lei.

(Un coro di monache intona un canto religioso, improvvisamente cambia la musica, entra una suora senza velo, si trucca…)

8- Balletto (Sister act: inizio)

Alessia: Vergine santissima!E se ti vedesse la madre superiora?
Geltrude: Ora lei non c’è, ma a me non importerebbe niente lo stesso, faccio sempre ciò che mi piace e nessuno mi può dare ordini, nemmeno la madre superiora. E poi cosa sto facendo di strano? Mi sto truccando un po’. (si avvicina alla suora e cerca di truccarla) Fai anche tu come me. Vedi come sono in forma? Combatti i radicali liberi! Elimina la cellulite! bevi acqua Bocchetta che fa fare tanta…(schiocco delle dita)
Giorgia: Grazia divina, questa è impazzita .. e se improvvisamente arriva la madre superiora, non temi la sua collera? La cella di isolamento?
Geltrude: Il freddo tonifica la pelle e fa rimanere giovani (continua a truccarsi )
Monache: Gloria patri et filio et spiriti sancto …
Geltrude: Basta co’ ste preghiere! Pregare, pregare, pregare, ma dateve ‘na mossa, riposatevi un po’? Cambiate musica… cambiate ritmo! A-ddol-ci-te-vi!
Raffaella: Ma che ti prende?
Geltrude: (canticchiando) Basta un poco di zucchero e la pillola va giù, la pillola va giù, la pillola va giù. Basta un poco di zucchero e la pillola va giù e tutto brillerà di più… Dai … Chi vuole truccarsi un po’?
Stefania: (Si fa il segno di croce) Vergine Santa se ci vedesse la madre superiora!
Geltrude: E’ fuori città e non rientrerà che domani. Dai facciamo baldoria, cosa c’è di male, siamo giovani! E a tutte le ragazze piace divertirsi!
Annarita: Sì è vero, anche a noi piace l’allegria e il sano divertimento, ma la madre superiora dice sempre che il nostro ordine ci impone semplicità e umiltà.
Giorgia M: Certo che da quando sei giunta tu in convento tutto si è rivoluzionato. Sei proprio una rivoluzionaria, una ribelle!
Luisa: Tu non sei certo fatta per la vita monacale, sei ricca sei bella, come mai sei rinchiusa qui dentro?
Geltrude: È una lunga storia. Fin dalla nascita mi hanno destinata a diventare suora.
Verrone F: Come, ti hanno destinata! spiegati meglio. Per diventare suora occorre vocazione!
Geltrude: Per me è stato diverso. Sono l’ultima figlia di un principe milanese che, per lasciare le sue ricchezze al primogenito, ha destinato in convento tutti gli altri cadetti, sia maschi che femmine.
Anna: Cadetti ? cosa vuol dire?
Geltrude: Tutti gli altri figli, dal secondogenito all’ultimo.
Ragusa G: Veramente? Poverina! e tu hai accettato di diventare suora anche senza avere la vocazione?
Geltrude: Io non ho potuto decidere. Pensa, fin da piccola i miei giocattoli erano bambole vestite da suora. Tutti i parenti mi ripetevano sempre “Che bella suora! Che brava suora!” e quando mio padre, mi vedeva ridere e scherzare, mi rimproverava dicendomi “Ehi! Ehi! non è così che si comporta una suora come te!
Stefania: E tu non ti ribellavi?
Geltrude: Non potevo, non mi era permesso ribellarmi.
Giorgia M: E quando sei entrata in convento?
Geltrude: Già a sei anni mi portarono in convento per ricevere un’educazione adatta alla mia classe sociale, almeno così mi dissero. Al momento di prendere i voti non ho avuto il coraggio di ribellarmi alla volontà di mio padre ed ora eccomi qua, sono come mi chiamano tutti “la monaca di Monza”.
(entrano Lucia ed Agnese)
Lucia: (si rivolge ad una suora) Mi scusi, è lei la monaca di Monza?
Raffaella: No, io sono la monaca di Ponza!
M Teresa: È vero, lei è la monaca di Ponza!
Raffaella: Sì, lo so che è una battuta banale, ma purtroppo vengo da lì, sono nativa di Ponza, proprio dell’isola. È lei la gran Signora (indicandoSuor Gertrude)
Teresa: (avvicinandosi alla monaca di Monza) Suor Geltrude, queste due donne cercano te… Non sei tu la Monaca di Monza?
Geltrude: (ha in mano il mascara…. Si sta truccando… nasconde tutto) Accostatevi , sono io colei che cercate, sono la monaca di Monza.
Agnese: Noi siamo qui per aiuto. Ci manda fra Cristoforo. C’è un uomo dabbene, molto dabbene che insidia la mia Lucia è un uomo sleale e prepotente.
Geltrude: Tacete voi! (rivolta a Lucia)Le madri parlano troppo. Parlate voi Lucia, raccontatemi ogni cosa.
Lucia: Reverendissima madre…Signora illustrissima, fra Cristoforo mi ha inviata da voi per ottenere asilo e protezione.
Geltrude: Raccontatemi più particolarmente il vostro caso, perché io possa fare qualcosa per voi!
Lucia: Sì, come vi ha scritto il buon Fra Cristoforo, io fui costretta a fuggire dal mio paese, perché perseguitata dalle angherie di un signore sleale e potente: Don Rodrigo.
Geltrude: Avete fatto bene a rifugiarvi qui, sarete affidata alle cure di suor Guendalina, lei si occuperà di voi.
Guendalina: Vieni cara figliola, ti porterò nella tua stanza così potrai riposare. Certamente sarai stanca e affamata.(Lucia e Agnese vanno via con Suor Guendalina)
Suora 1: Ma chi è quella giovine? una novizia? oppure è una amica della Signora?
Suora 2: È una che vuole farsi suora? Oppure è stata costretta a rifugiarsi nel convento?
Monaca di Monza: Sorelle carissime ascoltatemi, è giunta in convento una pecorella smarrita: Lucia Mondella. Accogliamola come una sorella.
Alle 15 di oggi la madre superiora ve la farà conoscere, poi ci ritroveremo qui alle 16,00 per il sacro vespro, alle 16,30 ci sarà una frugale merendina, alle 17 la visita ai frati del convento, alle 17,30 vedremo sul canale diocesano il cardinale Borromeo in una delle più riuscite imitazioni. Bene ora ri…crea…zio..ne !!!

9- BALLETTO (Bomba)

Manzoni: Don Rodrigo, falliti i tentativi di trovare Lucia, si risolvette di ricercare il soccorso di un terribile uomo, un tale Innominato, appaltatore di delitti, conosciuto come il tiranno più temuto del luogo. Si arrischiò dunque di recarsi al suo castello, dove nessuno ardiva metter piede: Si raccontavano, infatti, storie tragiche degli ultimi che avevano tentato di introdursi nel castello.

INTERNO (STUDIO DELL’ INNOMINATO)

(sulla scena in un angolo quattro bravi stanno giocando a carte, dall’altra parte l’innominato seduto alla sua scrivania … Giunge Don Rodrigo con due suoi bravi)

10- (Musica di sottofondo: Il Padrino)

Bravo 1: (rivolto al Nibbio) Il mio padrone Don Rodrigo desidera parlare con il tuo padrone .
Nibbio: Accomodatevi, vi accompagno (accompagna Don Rodrigo dall’ Innominato)
Don Rodrigo: Salve, Innominato, vi ricordate di me? Sono don Rodrigo, duca de Mendoza e di Castiglia…. Mi prometteste che se un giorno avessi avuto bisogno, avrei potuto contare su di voi. Vengo per un aiuto. Sono impegnato sulla parola e alla parola mancar non so.
Innominato: Che c’è, cosa succede? Vi siete cacciato in qualche guaio? Parlate?
Don Rodrigo: C’è una donna che mi piace… una tale Lucia Mondella, Ma c’è un frate che vorrebbe sottrarla a me. Io la voglio e lei mi spetta: è roba mia. Nessun frate, nessun prete potrà impedirlo.
Innominato: E dove si trova adesso?
Don Rodrigo: Si trova in un luogo sicuro a Monza, nel convento della Signora. Per me il luogo è distante e ben sapete che non è il caso di forzare un convento… ma voi sì che potete… voi potete. Io so che voi siete in potere di fare qualunque cosa.
Innominato: Io posso tutto quello che voglio. E voglio tutto quello che posso. So come e quando. So cosa fare, ma quest’impegno s’ha da pagare. Su internet c è il catalogo delle minacce, una varietà infinita, un attimo che mi collego: www. Innominato.com/catalogo/crimini…..ecco… date uno sguardo (don Rodrigo si avvicina e guarda) c’è una vasta scelta, di tutti i prezzi, dipende da quello che volete spendere… Un rapimento costa 450 scudi… questi sono prezzi scontati!…per un amico prezzi da grossista!…se volete la fattura, poi c’è l’iva al 20% da aggiungere a questa somma e quindi altri 90 scudi.
Don Rodrigo: Io sono molto confuso! Non so cosa scegliere!
Innominato: Ha visto qualcosa sulle slide (slaid) che le interessa?
Don Rodrigo: Preferisco l’offerta tre crimini al prezzo di uno: rapire Lucia, comprare la complicità della monaca di Monza, e quella dello scellerato Egidio.
(Innominato e Don Rodrigo escono di scena)

11- Canto: Il presidente

(Si Illumina la scena, Lucia entra accompagnata da due bravi)
Lucia: (rivolta ai bravi) Lasciatemi andare! Dove mi conducete? Perché mi avete presa? Lasciatemi andare... lasciatemi andare per carità!
Bravo 1: Vi dico che non abbiate paura, non siete una bambina, e dovete capire che noi non vogliamo farvi del male. Non vedete che avremmo potuto ammazzarvi cento volte, se avessimo cattive intenzioni? Dunque state quieta!
Lucia: Lasciatemi andare per la mia strada: io non vi conosco.
Bravo 2: Vi conosciamo noi!
Lucia: Oh, santissima Vergine !come mi conoscete? Lasciatemi andare per carità. Chi siete voi? perché mi avete presa?
Bravo 1: Perché c’è stato comandato.
Lucia: Chi? chi? chi ve lo può aver comandato?
Bravo 2: Zitta! a noi non si fa di codeste domande.
Lucia: Lasciatemi andare … vi prego.. vi prego..
Bravo 1: Non possiamo, è inutile; non abbiate paura che non vogliamo farvi del male; state quieta e nessuno vi toccherà.
Bravo 2: (rivolto alla donna che è lì) Eccola!… trattala bene …. E falle coraggio…
Paola: rivolta a Lucia) Venite, venite… poverina….non preoccupatevi, ho l’ordine di trattarvi bene e di farvi coraggio!
Lucia: Povera me! dove sono, dove sono stata condotta?
Paola: Sei nel castello di una persona che deve rimanere in incognito, da uno che non si può nominare, da chi vuol farvi del bene! Buon per voi, buon per voi… Fortunati quelli a cui vuol far del bene! Non abbiate paura, state allegra, che m’ha comandato di farvi coraggio. Glielo direte, eh? Che v’ho fatto coraggio?
Lucia: Chi è? perché? cosa vuol da me? Ditemi dove sono, lasciatemi andare, aiutatemi … voi che siete donna… in nome di Maria Vergine!
Paola: Non disperarti… prega il buon Dio e vedrai che Lui ti aiuterà.
Lucia: Non c’è nessuno al mondo più sfortunata di me! Se ci fosse qui la mia mamma, almeno, lei saprebbe trovare una soluzione. Se almeno potessi parlare con mia madre.
Paola: Prega la Vergine Santissima e vedrai che lei ti aiuterà!
Lucia: (inginocchiandosi) Vergine santissima, voi che fate tanti miracoli, io vi scongiuro, fatemi uscire salva da questo pericolo, io vi faccio promessa di rinunziare per sempre a Renzo e ad altri. Vi prego, inducete quell’uomo al pentimento! Vergine santissima vi prego aiutatemi!
Donna: Venite ora, riposatevi un po’ sarete stanca! (le due donne vanno via)

(Musica di sottofondo: Il Padrino. Entra l’Innominato con il suo seguito)

L’innominato: (Rivolto al Nibbio) Ebbene? Tutto a posto?
Nibbio: Tutto a puntino!…l’avviso a tempo, la donna a tempo, nessuno sul luogo!… un solo urlo!… nessuno comparso… il cocchiere pronto… i cavalli bravi… nessun incontro ma…
Innominato: Ma che?
Nibbio: ma… dico il vero, che avrei avuto più piacere che l’ordine fosse stato di darle una schioppettata nella schiena, senza sentirla parlare, senza vederla in viso.
Innominato: Cosa? cosa vuoi dire?
Nibbio: Voglio dire che m’ha fatto una compassione!!!
Innominato: Compassione? Che sai tu di compassione cos’è la compassione?
Nibbio: Non l’ho mai capito così bene come questa volta: è una storia la compassione.. un poco come la paura: se uno le lascia prender possesso, non è più un uomo!
Innominato: “Un qualche demonio ha costei dalla sua … o un qualche angelo che la protegge… Compassione al Nibbio! Domattina di buon’ ora, fuori di qui costei! al suo destino!.. e non se ne parli più!. Quell’animale di don Rodrigo non mi venga a rompere la testa con ringraziamenti, che non voglio più sentir parlar di costei!…. Ma intanto…voglio vederla …”(rivolto al Bravo) Fatemi portare la ragazza! (la donna si avvicina portando Lucia)
Lucia: (inginocchiandosi e con le mani giunte) Son qui: m’ammazzi!
Innominato: Io non voglio farvi del male!
Lucia: E perché allora mi fa patire le pene dell’inferno? Cosa vi ho fatto io?
Innominato: V’ hanno forse maltrattata? parlate!
Lucia: Oh… maltrattata! M’hanno presa a tradimento…per forza! Perché?… Perché m’hanno presa?… Perché son qui?…Dove sono?… Sono una povera creatura!… cosa le ho fatto?… In nome di Dio!…
Innominato: Dio…Dio… Sempre Dio!… coloro che non possono difendersi da sé, che non hanno la forza…sempre han questo Dio da mettere in campo, come se gli avessero parlato. Cosa pretendete con codesta vostra parola di farmi….?
Lucia: Oh, signore!… Pretendere!… Cosa posso pretendere io meschina se non che lei mi usi misericordia!…Mi lasci andare!… “Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia!“.
Innominato: Domattina…domattina si vedrà…Via… intanto fatevi coraggio! (rivolto alla donna) Falle coraggio!…dalle da mangiare… tienila allegra!... E che non abbia a lamentarsi di te! (poi va via)
Lucia: (singhiozzando)Oh povera me… chi pregherò ora? dove sono? ditemi voi… ditemi per carità… chi è quel signore? quello che m’ha parlato?
Paola: Chi è? chi è? Volete che ve lo dica? Poiché vi protegge avete messo su superbia? Domandatelo a lui. S’io vi contentassi anche in questo, non mi toccherebbe di quelle buone parole che avete sentito voi. (Lucia singhiozza) Su, via, calmatevi ora, non domandatemi di quelle cose che non posso dire. Avete notato come era turbato dalle vostre parole?… mi è sembrato addirittura di vedere una lacrima nei suoi occhi.
Lucia: Donna, davvero dite questo?
Paola:

12- CANZONE: Una lacrima sul viso

Manzoni: Intanto l’innominato quella notte non potè dormire. Le parole di Lucia l’avevano scosso profondamente nell’animo “Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia”.Decise allora che l’indomani si sarebbe recato da sua santità il Cardinale Borromeo per chiedere perdono dei suoi misfatti.

INTERNO (STUDIO DEL CARDINALE)

Luca: Monsignore illustrissimo ,una strana Visita, strana davvero!
Cardinale: Chi è?
Luca: Una persona molto importante, ha detto di essere in incognito. È qui fuori di persona e chiede nient’altro che d’essere introdotto da vossignoria illustrissima.
Cardinale: Lui? venga, venga subito!
Luca: Ma vossignoria illustrissima sa chi è costui! È quel bandito, quel famoso… quell’appaltatore di delitti… un disperato che tiene corrispondenza coi disperati più furiosi.
Cardinale: Fatelo entrare subito: ha già aspettato troppo!
Luca: (mentre esce) Non c’è rimedio. Tutti questi santi sono ostinati!
Innominato: (è davanti al cardinale Federico Borromeo, si inchina e fa atto di baciargli le mani)
Cardinale: Oh, che preziosa visita è questa! E, quanto vi devo essere grato per una sì buona risoluzione; quantunque per me abbia un po’ del rimprovero!
Innominato: Rimprovero voi? Ma sapete io chi sono? V’han detto il mio nome? Vi hanno riferito che han fatto queste mani? Quanti delitti e orrori?
Cardinale: Caro fratello, dovevo essere io a cercarti! Ma il Signore è stato misericordioso e ti ha condotto in questo posto, avevi smarrito la strada e oggi hai ritrovato la luce. Quanta gioia mi dai! Pregherò, perché di questo tu hai bisogno. Pregherò perché tu possa volgere le tue energie al bene. Pregherò perché tu possa ritrovare la pace, pregherò per te !
Innominato: Dio! Dio! dov’è questo Dio?
Cardinale: Voi me lo domandate? Voi? E chi più di voi l’ha vicino? Non ve lo sentite in cuore, che vi opprime, che v’ agita? Che non vi lascia stare e nello stesso tempo vi attira? Ma non capite che lui è già dentro di voi?
Innominato: Chiedo perdono a voi, chiedo perdono a chi feci del male, a chi soffrì per me. Solo ora so chi sono ed ho paura di me stesso. Solo ora mi conosco. Povero me! povero me! quanto male ho fatto!
Cardinale: Ringrazio il signore per aver fatto ritornare all’ovile la mia pecorella smarrita. (abbraccia l’Innominato) Io pregherò per te!

13- Canzone: Pregherò

Manzoni: La preghiera di Lucia fu esaudita, liberata dall’innominato, fu portata a Milano a casa di donna Prassede. Era costei una gentildonna molto inclinata a fare del bene ch,e venuta a conoscenza del caso di Lucia, l’accolse nella sua casa con l’affetto e la tenerezza di una seconda madre.

VIDEO (13 CASA DI DONNA PRASSEDE)
(Sulla Scena Donna Prassede con un ventaglio si sta sventolando)

Camilla: Venite, venite! Donna Prassede, c’è qui Lucia Mondella.
Lucia: Buona sera ,Signora illustrissima!
Prassede: Benvenuta nella mia casa Lucia! Io sono donna Prassede, accomodatevi!
Camilla: Accomodatevi!
Agnese: Vi ringrazio, donna Prassede, per averci dato ospitalità! Siete una santa!
Prassede: Mi dispiace, ma io posso ospitare soltanto Lucia, vostra figlia.
Agnese: Non preoccupatevi, tornerò a casa! (abbracciando Lucia) Senza di te che farò? Povera la mia Lucia!
Lucia: E io senza di voi madre? E in casa di forestieri?
Agnese: Ma il signore ci farà tornare insieme.. La provvidenza ci aiuterà!
Prassede: Cara figliola, confido che vi troviate nella mia casa più che sicura.
Camilla: Più che sicura…
Prassede: Starete con me finché Iddio non vi abbia provveduto a meglio. Consideratemi, se ciò vi consola, una seconda mamma.
Camilla: Una mamma!…
Lucia: Donna Prassede, il Signore ha toccato il cuore di chi mi aveva fatta rapire ed egli stesso mi ha raccomandata a voi come a una santa.
Camilla: Già…. Come una santa!
Prassede: Sì, conosco la storia mia piccola.
Camilla: Conosce la storia. Donna Prassede sa tutto …
Lucia: Conoscete l’Innominato?
Prasssede: Sì, lo conosco!
Camilla: Certo che lo conosce!
Prassede: In questa casa e fuori di essa io so tutto e conosco tutto. E quando dico tutto è proprio tutto! vero? (si rivolge alla donna, la donna si nasconde dietro donna Prassede)

14- CANZONE E BALLETTO: E qui comando io …(donna Prassede e Camilla)

VIDEO 14 (SIGLA DEL TELEGIORNALE - LA PESTE A MILANO)

Presentatore: Buonasera a tutti i telespettatori, apriamo questa edizione straordinaria del telegiornale con una notizia che solleverà molto clamore,”la peste è arrivata a Milano. ”La peste ha colto un po’ di sorpresa migliaia di italiani; è giunta esattamente alle sedici e venticinque di oggi; ad attenderla c’erano le massime autorità cittadine. Successivamente è scesa all’hotel Padania e si è ritirata subito in camera a riposare.
(15 – 16 PESTE A MILANO)
Per il tardo pomeriggio…ops .chiedo scusa, per la tarda serata,... è annunciata una conferenza stampa e, secondo alcune indiscrezioni, la peste dovrebbe poi spostarsi in giro per la nostra penisola con un tour che toccherà le principali città italiane per concludersi al San Siro di Milano con un concerto che la rai trametterà in diretta. Ma… ascoltiamo a caldo le prime reazioni del mondo politico. Abbiamo con noi Livio Bernasconi, sentiamo cosa ne pensa. Cavaliere, buonasera!
Onorevole: Buonasera!.. mi consenta!.. innanzi tutto correggerei questi allarmismi che direi eccessivi!
Presentatore: Eccessivi in che senso?
Onorevole: Veda, anche se la peste dovesse dilagare a macchia d’olio, questo risolverebbe l’annoso problema del nostro paese, il problema occupazionale!
Presentatore: Ci spieghi meglio presidente!
Onorevole: Beh,…mi consenta! facendo i dovuti calcoli, si potrebbero liberare nella nostra nazione circa seicentomila posti di lavoro!... è una bella botta trovare una soluzione all’annoso problema senza muovere un dito!… Io… non m’allarmerei più di tanto. La peste c’è, indubbiamente… e va accettata…Ma … non è un problema!…Anzi, mi consenta, se cercassimo di veicolarla verso il meridione, che ne so verso la Campania, la Calabria, la Sicilia dove la disoccupazione è ancora maggiore sarebbe l’optimum, finalmente si creerebbero dei posti di lavoro anche lì… Bisogna, quindi, sdrammatizzare questo problema ponendolo al centro di manifestazioni sportivo-calcistiche che fanno più presa!
Presentatore: Io vi ringrazio onorevole, il vostro chiarimento porterà sollievo in molte famiglie italiane…quindi concludendo possiamo dire …”Mors tua vita mea”.
Continuiamo ora il nostro servizio parlando della “GUERRA DEL PANE“
VIDEO 17-18-19- 20
A Milano continua l’assalto ai forni. A ogni passo botteghe chiuse, fabbriche deserte, operai licenziati, gente accovacciata lungo le chiese chiede pietosamente l’elemosina, strade affollate di persone venute da ogni parte in cerca di pane o farina. Disordini e tafferugli si succedono in continuazione, le forze dell’ordine ormai non riescono a tenere sotto controllo la situazione. Ma vediamo in dettaglio il sevizio preparato dal nostro inviato …..

15- Balletto…………Mambo

Manzoni: Renzo andò a cercare la sua amata Lucia al Lazzaretto, sperando in cuor suo di trovarla viva. Quand’ecco con sua grande consolazione vide davanti a sé Padre Cristoforo.

VIDEO 20: PESTE

Renzo: Padre Cristoforo!
Padre Cristoforo: Renzo come stai? so che eri ricercato per dei pasticci che combinasti coi rivoltosi di Milano.
Renzo: Sì, vedo che sa quello che mi è successo! Padre, però ora io mi pento e se dovessi dire di aver avuto giudizio beh, mentirei. Ma visto che la provvidenza vi ha messo sulla mia strada, io mi pento di tutto quello che ho fatto. Padre, desidero confessarmi e ottenere la vostra benedizione!
Padre Cristoforo: Inginocchiatevi dunque (fra Cristoforo è immerso in pensieri…)
Renzo: Padre! padre vi ho chiesto di confessarmi!
Padre Cristoforo: eh, sì, da quanto tempo non mi confesso!
Renzo: No, padre…. Voi a me… da quanto tempo non vi confessate?
Padre Cristoforo: eh !… sai che non me lo ricordo…. saranno passati più di venti….o….trenta anni !
Renzo: Padre …padre voi mi dovete chiedere :che cosa hai fatto? …voi a me!
Padre Cristoforo: Io a voi ?… Niente….niente … per l’amor del cielo … non avrei mai osato farvi del male … per carità!
Renzo: Padre.. io …io ho chiesto di confessarmi e voi mi dovete chiedere “che peccati hai fatto?”
Padre Cristoforo: Oh Renzo, avete ragione devo confessarmi assolutamente! Ascoltatemi…
Renzo: Ma no, fra Cristoforo, io devo confessarmi. ascoltatemi io….(e racconta all’orecchio di fra Cristoforo …. Infine ridono….poi improvvisamente Renzo diventa serio) Povero me! Come farò, io non posso vivere senza Lucia…

16- Canzone: Io che non vivo (Renzo e Lucia)

Renzo: Lucia! Lucia! siete voi, vi ho ritrovata finalmente!
Lucia: Benedetto il Signore, siete voi Renzo!
Miriam: Venne finalmente il dì delle nozze. Quante disgrazie! quanti imbrogli! Concludendo possiamo dire che i guai vengono bensì spesso, ma quando vengono o per colpa o senza colpa, la fiducia in Dio li raddolcisce e li rende utili per una vita migliore!

VIDEO21 (FESTA PAESANA)

Manzoni: Veramente non ricordo di aver scritto proprio così….
Miriam: Ci siamo serviti del più famoso romanzo storico italiano per trasferire anche a voi i valori di fratellanza, solidarietà, libertà, amicizia, umiltà, amore, pace da noi fortemente interiorizzati in questi cinque anni di scuola.
Questa storia l’abbiamo dedicata a tutti voi e, in questa serata magica abbiamo pensato di rivedere insieme alcuni dei bei momenti vissuti nello splendido viaggio durato sì cinque anni, ma che ci accompagnerà tutta la vita.


18 - Canto finale e video…

19 – CANTO FINALE

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