L'OROLOGIO DI PULCINELLA - Parte Seconda
fiaba teatrale con musica - da una novellina di Piero Calamandrei
Franco Romani



parte prima

Maestra: E dopo questa lunghissima attesa a vuoto, tutto continuava ancora, senza tregua, a far la stessa cosa inesorabilmente voluta dall'ora immutata. Tuttavia, alla fine, qualcuno cominciò a dare dei segni di stanchezza;

Il Chiurlo gemeva sempre poveretto,
mandava fuori un rantolo roco,
nessuno però scendeva dal letto;
ai ladri il cane abbaiava più fioco
l'avevano preso come fosse un gioco
la Luna appariva stanca e annoiata
per gli uomini e donne la vita era fermata.

Il sogno nei cuori umani, cominciava a parer troppo lungo: il calzolaio era arrivato a sognare il suo centocinquantaduesimo paio di scarpe di pelle d'elefante, ma quando arrivava al punto di cucirvi le suola, gli toccava ricominciar da capo; la fornaia, non sognava, perché il pane si fa di notte, non gli riusciva a fare il pane. La figlia del farmacista aveva trovato in sogno il suo centocinquantaduesimo marito, ma, quando arrivava al punto di andare in municipio, le toccava rimettersi a cercare il centocinquantatreesimo…Auff!!
Sindaco: (aprendo la finestra della sua casa che dava sulla piazza) Vorrei sapere perché stanotte non ho sonno… (guardando l'orologio) Sono solo mezzanotte e tre quarti… Che strano! Eppure mi sembra di aver dormito a sufficienza.
Tutti: (Quelli che seguono aprendo insieme le finestre) Che strano, che strano! Non abbiamo sonno
Giulio: Neppure io
Caterina: Questa cosa sembra strana
Irene M. : Anche a me!
Giada: Ma che è successo?
Alessio: Che succede?
Francesca: Non riesco più a dormire!
Vittoria: Deve essere successo qualcosa di terribile. Pensate che sognavo di essere diventata brutta! Che disgrazia!
Sindaco: Presto, presto! (da dentro casa) Tutti giù dal letto e svelti in strada, (si affaccia di nuovo) Il mio fiuto di Sindaco mi dice che sta succedendo qualcosa di strano. Presto! Presto
(escono in piazza tutti in camicia da notte, cappello da notte e lanternina in mano)
Tutti: Alzo un piede, alzo l'altro
Con il lume in mano sto.
Piano, piano, attento e scaltro,
Nella notte me ne vò!
Chiù chiù chiù (chiurlo)
Cip cip cip cip (uccellini)
Bau bau miao miao ( cani e gatti)
Shiff shiff shiff (vento)
Guh guh guh (civetta)

Tutti insieme senza sonno
Non riusciamo più a dormire
C'è la zia, il babbo e il nonno,
Per cercare di capire …
Chiù chiù chiù (chiurlo)
Cip cip cip cip (uccellini)
Bau bau miao miao ( cani e gatti)
Shiff shiff shiff (vento)
Guh guh guh (civetta)

Che magia che sortilegio
Nella notte sta accadendo
Sopportiamo questo spregio
Ma torniamo poi a dormir.
Sindaco: (entrando in scena) Concittadini tutti, uomini donne e bambini…a quel che pare, stanotte noi non abbiamo sonno!
Tutti: Già! È vero, cosa strana!
Sindaco: …cosa mai successa finora nel nostro paese…
Tutti: Mai !! Mai! Non riusciamo a dormire
Sindaco: …e, in verità, è una cosa abbastanza preoccupante…
Tutti: È vero!!! È vero il sindaco ha ragione!
La bellona: Io ho sognato tante volte di essere diventata brutta! Ma vi pare un sogno sognabile?
La Fornaia: (a parte)Se ti guardavi allo specchio, forse t'accorgevi che non era un sogno!
Sindaco: L'orologio segna mezzanotte e tre quarti: l'ora non è neanche tardissima, eppure non abbiamo sonno.
Sindaca : Mio marito ha ragione, io sono andata a letto da poco, ho rammendato i calzini dei miei figli fino a tardi, e quando sono andata a letto avevo sonno. Ora se non ho più sonno, e il tempo trascorso è poco, il problema da qualche parte deve pur esserci.
Farmacista: Anch'io sono stato in farmacia fino a tardi, e poi sono andato a letto. Ed ora non ho sonno!
Sindaco: Si, si va bene, siamo d'accordo. Ci sono altri che vogliono dire qualcosa, che non sia cosa già detta?
Figlia del farmacista: Ma..., io direi di provare a tornare a letto, se poi non abbiamo sonno, vuol dire che abbiamo già riposato abbastanza e…
Sindaco: (l'interrompe) Se non ci sono altre proposte, io propongo che si aspetti fino allo scoccare del tocco, per vedere se per avventura ci tornasse in questo quarto d'ora il sonno che abbiamo inesplicabilmente perduto: nel qual caso torneremo tutti a dormire.
Tutti: D' accordo,d' accordo, approvo, anch'io,!
Tutti: Tic toc tic toc
L'orologio non lo fa!
Tic toc tic toc
Chissà mai se suonerà?
Aspettiamo un solo tocco
Il suonar della campana
E sperando nello schiocco
Prepariamo una tisana

Tic toc tic toc
L'orologio non lo fa!
Tic toc tic toc
Chissà mai se suonerà?
(arriva il parroco)
Parroco: Ma cosa è successo signor sindaco?
Sindaco: È successo, che è successo…che è successo qualcosa!
Parroco: Come al solito, dal sindaco non si poteva avere risposta più esauriente! Voi politici non riuscite mai ad essere chiari
Sindaco: Senta curato, non ci mettiamo qui a fare discorsi. Il momento è decisamente difficile.
Tutti: È vero! È vero! Il sindaco ha ragione!
Parroco: Va bene figlioli, va bene! Ma se non mi dite che cosa rende il momento "decisamente difficile" come faccio io a suggerire soluzioni, ammesso che ce ne siamo?
Sindaco: Senta, Don Pietro, la cosa è difficile perchè il tempo sembra non trascorrere questa notte.
Parroco: Ecco come mai ho sognato per tanto tempo lo stesso sogno. Sognavo di dir messa nella Chiesa tutta ridipinta...
Sindaco: Se la canta per noi, questa storia di ridipingere la Chiesa, la può anche smettere! Io, ci ho il municipio che son cent' anni che non l' imbiancano, per cui anche la sua Chiesa può rimanere com' è.
Tutti: È vero, è vero, il sindaco ha ragione!
Figlio del sindaco: Babbo, ma quando viene l'ora di colazione?
Sindaco: Taci, o figlio degenere: l'ora di colazione, com' io ho sempre insegnato, viene domattina…
Figlio del sindaco: Ma scusa, babbo, non ti pare che sia ora… l'ora di domattina?
Figlia del farmacista: Che noia, che noia (sbadigliando) anch' io ho una fame!
Farmacista: Ora che mi ci fai pensare, anch'io sento un certo languorino…Non sarà mica l'ora di aprire la farmacia?
Figlio del sindaco: A me, andrebbe di mangiare una bella fetta di pane con l'olio!
Figlia del farmacista: Potremmo dire all'Adua, la cuoca dell' asilo, se ci prepara una bella colazione per tutti...
Sindaco: Mi meraviglio di voi, Concittadini e figli miei! In un momento come questo con quello che sta succedendo, del quale non sappiamo cos' è… avere fame!
Maestro : Domando la parola.
Sindaco: Finalmente un uomo di cultura… Parli maestro! Sentiamo se i suoi studi sono serviti a qualcosa.
Maestro: (avanzando con la candela in mano) A parer mio, visto che le lancette non si muovono e che di conseguenza l'ora non suona, si deve ritenere…(silenzio generale, tutti con attenzione seguono le parole del maestro) …che l'orologio sia fermo!
Tutti: (con eccessiva preoccupazione, i paesani alzano la testa verso l'orologio ed esclamano) Ohhh!!!…
Sindaco: (Anche il sindaco alza la testa) Concittadini…le parole del maestro ci illuminano in questa notte buia, e… vi invito a girarvi con me verso l' orologio ed accertare tutti insieme che l'orologio si è fermato!
Tutti: Ohhh!!!…
L'ubriaco: (Arrivando nella piazza) Chiedo la parola! Sono tornato ma la sbornia non mi è ancora passata; è vero che prima di uscire di casa mi sono fatto un bicchiere per schiarirmi la voce.
Sindaco: Ci mancavi solo tu, con tutti i problemi che abbiamo...
L'ubriaco: Io, ho visto tutto. Pulcinella, prima era nella torre e poi ... non c'era più.
Tutti: Ohhh!!!..
Sindaco: Concittadini miei tutti, le parole testé ascoltate ed un ulteriore sforzo visivo verso la torre, ci costringe a compiere una dichiarazione di estrema gravità... (rivolto alla moglie) che ne dici moglie di questa frase ?
Sindaca: Bella, ma vai avanti per piacere, continua.
Sindaco: Dunque dicevo… ora che ho guardato bene, sulla torre, concittadini miei tutti, uomini donne e bambini … ed anche lei signor parroco, e non si distragga, devo farvi un grande annuncio: Pulcinella non c'è più, la torre di Pulcinella è rimasta senza Pulcinella!!!
Tutti: Ohhh!!! (meraviglia)
Coretto:Ohh ohh ohh
Pulcinella è sparito
Pulcinella è fuggito
Pulcinella è rapito
Pulcinella 'un c'è più.
Dove è andato Pulcinella
Chi ci batterà le ore
Su cerchiamo Pulcinella
Tutti presi dal dolore

Ohh ohh ohh ohh
Ohh ohh ohh ohh
Parroco: Dio Benedetto e Santo! Dove sarà andato? Che cosa sta capitando in questo nostro disgraziato paese!
Farmacista: L' hanno rubato! Come farò ad aprire la farmacia se non conosciamo l'ora?
Figlia del farmacista: Ma che rubato, negli altri paesi ce l'hanno tutti la torre con l'orologio, che vuoi che ci facciano?
Parroco: Tu con le tue medicine invece d'essere ottimista, pensi sempre al peggio!
Farmacista: Allora ce lo dica lei signor curato, dove è andato Pulcinella!
Parroco: Io ne so quanto voi, ma un po' d'ottimismo non guasta.
Sindaco: Si, va bè, va bè! Dov'è il capoguardia?(chiama) CAPOGUARDIA
Capoguardia: Sono qua ,signor sindaco!
Sindaco: (ironico) ahhh! Bravo! Eccolo il nostro unico terrestre umano protettore. Dove eravate quando Pulcinella, spariva?
Moglie del sindaco: Sì, è vero, dove eravate?
Farmacista: Voi avreste dovuto proteggerci, ed invece... Guardate per colpa vostra che situazione si è creata. A che ora aprirò la mia farmacia?
Parroco: E fatela finita anche voi con codesta farmacia.
Sindaco: Avanti dove eravate?
Capoguardia: Dove erano tutti, signor Sindaco! A letto!
Tutti: (delusione) Ohhh! Ohhh! Che de-lu-sione!
Sindaco: Credo che sto per prendere una decisione assai grave, che tutti i nostri concittadini approveranno.
Tutti: Sì, sì signor sindaco!! sì, sì!
Sindaco: Credo che vi toglierò il capo.
Tutti: (meraviglia) Ohhh!!!
Sindaco: Rimarrete… solo guardia!
Parroco: Non siate troppo duro con lui, in fin dei conti era a letto, dormiva!
Tutti: Chi dorme! Chi dorme 'un chiappa i pesci.
Sindaco: Giusto!
Farmacista: Se andiamo avanti di questo passo, qualche notte ci portano via anche la torre! Poveri noi! Io ci ho la farmacia da proteggere.
Tutti: (scocciati) Ohhh!
Fornaia: Voi l'avete con le strullate, ma domani, se non fò il pane, voglio vedè che mangiate!?
Maestro: Voi, dottore, siete il solito egoista reazionario !
Farmacista: E voi il solito rivoluzionario, e poi… con quei baffi!!!
Maestro: Che c'entrano i miei baffi non lo capisco proprio!
Sindaco: Basta con queste lamentele, lei farmacista non è mai contento di niente, sempre a lamentarsi. E lei maestro… lo conosciamo bene, con le sue idee… vergognatevi in un momento simile! Queste discussioni fatele in un altro luogo ed ad un'altra ora! Ammesso che possa essercene un'altra…
(si sente un battito di mani, tutti rimangono immobili nelle posizioni in cui sono, Pulcinella avanza in mezzo a tutti, ma nessuno lo può vedere)
Pulcinella: Quante volte vi ho guardato dall'alto, senza potervi vedere bene. Ed ora eccoci qua, faccia a faccia…Il signor sindaco…uhh! Buona sera signor Sindaco… suo figlio…la sindaca…il parroco… il maestro…il farmacista!!!! …uhhh! la fornaia!...questa è proprio uno schianto! Ci sono proprio tutti. Tutti immobili, come me quando vi guardo dall'alto, non mi è concesso muovermi, solo il braccio per battere le ore, il resto immobile; come siete voi ora. Ma lasciamoli muovere di nuovo, perché devono risolvere il loro problema.(torna dietro il muretto, batte le mani, tutti tornano ad un leggero movimento fino a che non ribatte le mani quasi immediatamente e tutti rimangono immobili di nuovo) Mi è venuta voglia di cantare una canzoncina. Non si sa mai, prima che trovino la soluzione.
(Canzoncina di Pulcinella)
Batto l'ore ne batto tante,
ne ho suonate a mille e mille
lassù immobile, e costante
ubbidiente e un po' imbecille.

Ho suonato come cento bande,
Ogni dì, di giorno e notte,
c'è qualcuno di me, più grande?
Venga avanti se 'un vuole botte.
Batto l'ore ne batto tante,
ne ho suonate a mille e mille
lassù immobile, e costante,
ubbidiente e un po' imbecille.

(batte di nuovo le mani e tutti si muovono, ripartendo dal momento in cui si erano fermati)
Sindaco: Forse si sarà addormentato sulla torre.
Parroco: Non era mai successo!
Farmacista: E poi… che ci si addormenta su una torre?
Parroco: Senti chi parla, una volta son venuto in farmacia e ti ho trovato col capo appoggiato alla bilancina dei sali, che dormivi!
Farmacista: Sì, ma che centra questo?
Maestro: Ho letto la storia del nostro paese, e una cosa simile non era mai successa!
Sindaca: Si sarà sentito male, e si è accasciato giù. Una volta è successo anche a me in soffitta, so' venuta meno e so' cascata giù!
La Fornaia: Dottore!... sor curato!.,. io ci ho da fa' il pane. Cerchiamo di risolvere il problema, invece di litigare.
Sindaco: Sì, sì, va bene, queste sono cose personali che non c'entrano niente, mia cara.
Sindaca: Come non c'entrano, ho fatto anch' io un esempio.
Sindaco: D' accordo... Concittadini ci vuole un uomo di coraggio, per salire sulla torre a vedere se veramente Pulcinella è scomparso! Ci sono volontari?
Tutti: Avanti, avanti… avanti un volontario!
Campanaro: Ci vado io, anche perché oltre ad essere il campanaro, sono il capitano dei pompieri. Chi altro può salire fin lassù!(entra nella torre e sale)
Sindaco: Ecco dove si vede il coraggio. Viva il Campanaro, viva il capitano dei pompieri!
Tutti: Viva, Viva.il capitano! Viva, viva Il campanaro!
Sindaca : Veramente un uomo coraggioso!
Figlio del sindaco: Avrei potuto salirci anch'io!
Sindaco : Allora, Campanaro, sei arrivato?
Campanaro: (da sopra la torre) Cittadini, è proprio vero: Pulcinella è scomparso!
Tutti: Ohhh!!! (disperazione)
Coretto dello smarrimento:
Ohh ohh ohh
Pulcinella è sparito
Pulcinella è fuggito
Pulcinella è rapito
Pulcinella 'un c'è più.

Dove è andato Pulcinella
Chi ci batterà le ore
Su cerchiamo Pulcinella
Tutti presi dal dolore
Ohh ohh ohh ohh Ohh ohh ohh ohh

Figlia del farmacista: Ed ora come si fa? Si potrebbe comprarne un altro!
Farmacista: Sì! Tanto i Pulcinella li vendono al botteghino di piazza!…e poi chissà quanto costa!
Maestro: Tutto ora si spiega. Poiché Pulcinella ha lasciato il suo posto, il tempo, com'è naturale, non passa più. SI È FERMATO!
Parroco: Chissà da quanto noi dormivamo ignari nei nostri letti! E forse se l'orologio non si fosse fermato, ora sarebbe già domani…
Sindaco: O doman l'altro!
Capoguardia: Si potrebbe già essere nella prossima settimana!
Maestro: Mentre così, ohimè, passeranno i giorni senza che si faccia più giorno…
Sindaco: Quanto pessimismo!..Voi, Capoguardia, anzi guardia e poco anche quella, state zitto! Non creiamo panico!…Restiamo calmi ed organizziamoci…
Campanaro: (sempre gridando dalla torre) Pulcinella non c'è più; ma il martello l'ha lasciato qui…
Tutti: Ohhh!!!
Figlio del Sindaco: Babbo, un'idea: facciamo batter le ore dal campanaro; potrebbe essere che il tempo, credendo che sia tornato Pulcinella, ricominci a passare…
Sindaco: Concittadini, avete sentito la proposta di mio figlio! Che idea geniale! È proprio vero: … tale padre tale figlio!!
Tutti: Sììì! Il figlio del sindaco, evviva, evviva,evviva!
Sindaca: Naturalmente, mio figlio ha preso tutto da me!
Tutti: Sììì! Il figlio della sindaca, evviva, evviva,evviva!
Sindaco: (contento per l'idea del figlio, chiamando con le mani alla bocca) Capitano dei Pompieri!..
Campanaro: Comandi, signor sindaco. Sono ai vostri ordini.
Sindaco: Il sindaco del paese ti ordina di piantarti di fronte alla campana, nella posizione che fu del fu Pulcinella, e di battere col suo martello un colpo, com'egli faceva. Hai capito bene?
Campanaro: Sì! Signor sindaco (batte un colpo sulla campana) Don!!
Tutti: Ohhh! Gioia!! L'orologio avanza (le lancette dell'orologio avanzano di un quarto d'ora-tutti applaudono)
Sindaco: Avanti capitano,insisti! Suona risolutamente le due
(nuovo scatto delle lancette, tutti dalla piazza annunciano l'ora)
Tutti: Ohhh!!! Le due!
Sindaco: Ti farò far cavaliere! Batti, senza interruzione, e con nessuna esitazione le ore, tutte le ore della notte che da troppo perdura!
Campanaro: Allora suono le tre!
Parroco: Forza capitano, forza! Questo è il tuo grande momento!
Tutti: (cantano)
Batti l'ora capitano
Capitano di pompieri
Batti il tocco con la mano
Li davanti ritto in piedi

Batti tutte le tue ore
Dai rintocca e martella
Nostro eroe su, nella torre
Diventato Pulcinella
Sulla torre del paese
Più non vive Pulcinella
Più non batte le sue ore
Non fa più la sentinella

Fermo è il tempo ferme l'ore
Ferma è questa notte bella
La paura nel mio cuore
Rischiarata è da una stella : AMOR
Batti l'ora capitano
Capitano di pompieri
Batti il tocco con la mano
Li davanti ritto in piedi

(Don, don, nuovo scatto delle lancette)
Tutti: Ohhh!!! Le tre…
Sindaco: Avanti suona le quattro!
Tutti: Ohh!!!Le quattro!
Maestro: Bravo capitano, suona le cinque!
Tutti: Ohhh!!! Le cinque!
La fornaia: No, no fermi tutti! Scusi sindaco, se il tempo passa così veloce, io come faccio a fare il pane. Non c'è tempo! Capitano, bisogna che ribatta le due un' altra volta, e darmi il tempo di tornare al forno per fare il pane…
Sindaco: No! Non è possibile! Avanti capitano batti le sei!
Tutti: Ohhh!!! Le sei!
(il campanaro suona fino alle sette, e naturalmente piano piano arriva il giorno, finché tutti si rendono conto di essere in camicia da notte e cominciano a guardarsi)
Sindaca: Potevi avvisare che faceva giorno, che andavo a casa senza dovermi mostrare in quest'abbigliamento.Ti prego caro fai ribattere un'ora notturna, che possa tornare a casa senza essere vista da tutti.
Maestro: Non facciamo favoritismi! Bisogna battere le sette.
Tutti: Ohhh!!! Le sette!
La bellona: Che vergogna farsi vedere in camicia da notte! Vado subito a casa. Che vergogna
Figlia del farmacista: Davanti a tutti in questo stato… che vergogna!
Farmacista: Che diranno ora di me! Del buon nome della mia farmacia! (scappa velocemente, come d'altra parte fanno tutti gli altri, scontrandosi e dandosi delle occhiatacce per l'abbigliamento )
Maestro: Eccoci qua, almeno una volta tutti uguali, anche se solo nel vestito!
Parroco: Sarà meglio che anch' io torni in canonica a togliermi questa camiciona e mettermi la tonaca! Un momento campanaro! Suona di nuovo le sei, che così posso dire la messa mattutina!
Tutti: (cantano mentre fuggono)
Fuggi fuggi torna a casa
Non possiam qui rimanere
Coi pigiami e le camicie
Che vergogna da vedere
Ci mancava questo intoppo
Nella vita del paese
Ora ahimè, bè, si purtroppo!
Starem in casa qualche mese

Sindaco: Capitano ora puoi scendere, il giorno è arrivato ed anch' io mi ritiro velocemente in casa, che per oggi abbiamo dato abbastanza scandalo.(scappa)
Campanaro: Suono le otto e scendo. (suona le otto)
Pulcinella: (con la piazza ormai vuota, esce dal nascondiglio ridendo sonoramente) Ahh! Ahh! Che ridere, non ne posso più! Ahhh! Quanto sono buffi! Che divertimento,Ahhh! Ahh! Questo ultimo minuto mi ripaga veramente di tutto il tempo trascorso in cima a quella torre. È stato divertente vedere l'imbarazzo di quella gente, sempre così a modino, di giorno in camicia da notte. Che scandalo per il buon nome del paese! … Torno sulla mia torre, prima che venga in mente a qualcuno che si possa fare a meno di me..(si avvia verso la torre, e si scontra con il campanaro che esce, sempre ridendo)
Campanaro: Pulcinella, dove sei stato? (Pulcinella non risponde) Pulcinella dico a te! Pulcinella! (Pulcinella non risponde, allora grida a tutti, correndo davanti alle case) Pulcinella è tornato, Pulcinella è tornato.
Maestra: Sarebbe un bel problema per tutti, far regolare il tempo dagli uomini, ne verrebbe fuori una confusione tremenda....e così il nostro Pulcinella tornò al suo posto e da bravo soldato con tanto di lancia, come egli è, continua a battere tutte le ore del giorno e della notte nel nostro piccolo paese di Borgofiorito.
La nostra escursione scolastica è terminata, e gli immaginari paesani salutano il pubblico, prima di tornare tutti a scuola.
(tutti escono e cantano la canzoncina finale)
Viva viva Pulcinella
Batte l'ore nel paese
Viva viva Pulcinella
Non rimette mai le spese
Viva viva Pulcinella
Che è tornato nella torre
Viva viva Pulcinella
E la gente in piazza accorre
Per danzare e per gridare
Per giocare e per cantare
La canzone, la più bella
Viva viva Pulcinella!


Fine



(Lo spettacolo, scritto da Franco Romani, è stato messo in scena dagli alunni di quinta elementare di Montepulciano nel progetto "Cantiere scuola". Le musiche dello spettacolo sono di Luciano Garosi.)

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