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Palermo - Pedofilia, bidello arrestato per abusi sessuali su sette bambine
di una scuola materna


Lingua: Italiana
Destinatari: Insegnanti
Tipologia: Documentazione

Abstract: Pedofilia, bidello arrestato per abusi sessuali su sette bambine
di una scuola materna

Don Di Noto: «Non è patologia, si tratta solo di perversione»

Palermo (Oriana Vella) - Pedofilia, un bidello cinquantenne avrebbe abusato di sette bambine di 3 e 4 anni, alunne della scuola materna nella quale lavorava. In manette anche un fruttivendolo di Borgetto, per presunta violenza sessuale sulle due figlie e sulla nipotina. Avrebbe violentato almeno 7 bambine. Per questo è finito in manette un bidello di 50 anni, di Corleone, impiegato presso un asilo infantile di Piana degli Albanesi. Le sue vittime non avevano più di 4 anni. A smascherarlo sono stati i carabinieri che hanno condotto le indagini, avvalendosi di un’equipe di esperti in reati contro i minori appositamente costituita presso il comando provinciale dei Carabinieri di Palermo. Una squadra studiata anche per mettere a proprio agio le piccole vittime di abusi. Ne fanno parte non a caso anche diversi carabinieri donna.
L’agghiacciante vicenda sarebbe venuta a galla a seguito della denuncia presentata dai genitori di alcune delle bimbe che avrebbero subito le “attenzioni” del custode della scuola materna. In alcuni casi le bambine avrebbero raccontato tutto ai loro familiari, in altri invece sarebbe stato l’improvviso cambiamento delle piccole ad insospettire i genitori e a convincerli ad approfondire la vicenda. Le bimbe si sarebbero chiuse, infatti, in un sospetto e assoluto silenzio e avrebbero assunto atteggiamenti ritenuti dalle famiglie preoccupanti. Ma oltre agli episodi venuti alla luce potrebbero essercene altri, analoghi, per i quali però non è stata presentata alcuna denuncia.
Gli abusi sarebbero iniziati ad ottobre. A convincere gli investigatori della veridicità delle segnalazioni avute sarebbe stata proprio la testimonianza delle bimbe, che vista la tenera età avrebbero però avuto delle difficoltà a spiegare in cosa consistesse l’abuso subito. Fondamentale è stato, per chiarire i contorni della vicenda, l’utilizzo di bambole attraverso le quali le piccole avrebbero mostrato i gesti su di loro del presunto violentatore. Gli investigatori sono arrivati facilmente all’identità dell’uomo, nonostante nell’asilo lavorino diversi bidelli. Le bimbe lo avrebbero chiamato per nome e avrebbero fornito dettagli tali da rendere scontato che si trattasse proprio del cinquantenne.
Il presunto violentatore non avrebbe alcun precedente analogo. Non ci sarebbero mai state nemmeno segnalazioni informali in tal senso. Avrebbe però un piccolo precedente, che gli investigatori non riterrebbero rilevante, per resistenza a pubblico ufficiale. Non è conosciuto, però, come una persona irascibile o violenta. Insomma, il classico “tipo insospettabile”. Alcune famiglie le cui figlie sarebbero state tra le vittime degli abusi avrebbero preferito non sporgere denuncia. Alla base di questa scelta ci sarebbe soltanto la vergogna per quanto accaduto, oltre alla volontà di tutelare le piccole, la cui stabilità psicologica sarebbe già stata messa a dura prova dalle violenze presumibilmente subite.
L’ordinanza di custodia cautelare a carico del presunto violentatore è stata emessa dal gip Francesco Paolo Pitarresi della Procura della Repubblica di Termini Imerese.
Manette ai polsi anche per un uomo di 33 anni, di Borgetto, fruttivendolo. Per lui l’accusa è quella di avere violentato ripetutamentele sue due figlie, di 10 e 9 anni e la nipotina, loro coetanea. Sarebbero state le sue dichiarazioni ad incastrare lo zio e a portare i carabinieri ad estendere le indagini, arrivando alle figlie dell’uomo, che non vivrebbero nella sua stessa abitazione, su provvedimento del Tribunale dei Minori di Palermo. L’inchiesta è stata coordinata dalla pm Alessandra Sinatra della Procura del capoluogo di regione. Secondo indiscrezioni, gli inquirenti avrebbero lavorato con difficoltà, vista la reticenza a collaborare manifestata dalla famiglia delle bambine, che sarebbe stata a conoscenza degli abusi.
Gli ennesimi casi di pedofilia riportano alta l’attenzione sul fenomeno e sulle misure di prevenzione che è possibile assumere. Il presidente dell’associazione Meter, don Fortunato Di Noto parla di alcuni dati significativi riguardo il modo in cui il fenomeno è cambiato in questi anni.
«Il 30 per cento dei pedofili – spiega – appartiene alla cosiddetta "famiglia ricomposta", o comunque ad una cerchia allargata di conoscenze del bimbo che subisce gli abusi. Inizialmente invece si parlava solo di violenza domestica, intesa come esercitata da parte di un familiare stretto. Quanto accaduto a Corleone, se sarà accertato dal giusto processo che seguirà, conferma una costante e cioè che spesso i pedofili svolgono mestieri che li mettono a contatto con i bambini comunque svolgono attività che li pongono vicino ai piccoli».
Ci sarebbero poi altri elementi ricorrenti.
«Il pedofilo – prosegue don Di Noto - sceglie sempre bambini al di sotto dei 12 anni. Ha nei loro confronti un atteggiamento gentile, gioca, si mostra affabile, ma il suo fine è quello di condizionare le vittime per arrivare al suo piacere».
Negli ultimi mesi l’associazione ha distribuito in Italia 100mila copie di un fumetto dal titolo “Mamma, papà, cos’è la pedofilia?“ che spiega ai genitori cosa insegnare ai loro figli.
«Ai bambini – dice ancora il presidente dell’associazione Meter - si deve insegnare che i segreti “cattivi” non devono essere mantenuti».
Ma il pedofilo è un soggetto malato? Don Di Noto rifiuta categoricamente questa ipotesi.
«La psichiatria da detto chiaramente che non si tratta di una patologia, nonostante qualcuno voglia concedere delle attenuanti a questo tipo di persona, che non è incapace di intendere e di volere. La sua è solo una perversione. In 15 anni di attività abbiamo incontrato numerosi pedofili. Nessuno di loro mi ha mai detto di essersi pentiti del loro comportamento. Si giustificano invece dicendo di amare i bambini».



http://www.ifatti.com/articolo.asp?ID_ARTICOLO=634



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