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Fisica
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Scienze naturali

(Ansa)

Il satellite meteo TRMM svela la dinamica. Così nascono i fulmini.

Lingua: Italiana
Destinatari: Alunni scuola media inferiore, Alunni scuola media superiore
Tipologia: Documentazione

Abstract:
Il satellite meteo TRMM svela la dinamica
Così nascono i fulmini
Sfregamenti fra miliardi di gocce d'acqua congelate generano le terribili scariche atmosferiche.
 
Fulmini sulle colline di Oakland, in California (Ap)
 
HUNTSVILLE (ALABAMA) – Succede tutto all'interno delle nuvole temporalesche, ad alcuni chilometri di altezza dal suolo: lassù l'acqua è sotto forma di minute particelle congelate che vorticano veloci, sfregando le une contro le altre. E così come noi, sfregando le scarpe su una moquette, ci possiamo caricare di elettricità statica, facendo scoccare piccole scintille al primo contatto, anche quella specie di granita sospesa nell'aria può diventare un generatore di scintille potentissime e lunghe chilometri. Così nascono i fulmini.

Walt Petersen, fisico e ricercatore al National Space Science and Technology Center di Huntsville, ha annunciato giovedì, nel corso di un convegno internazionale dedicato alle scariche elettriche atmosferiche, che grazie a un satellite artificiale, è stato finalmente chiarito il meccanismo di generazione dei fulmini. Fino a ieri ci si basava su ipotesi, ora sono state raccolte le prove sperimentali che all'origine delle grandi scintille fra cielo e terra, c'è proprio l'interazione fra le particelle di ghiaccio.
«Per tre anni consecutivi il satellite TRMM, dalle iniziali di Tropical Rainfall Measurement Mission, ha analizzato più di un milione di cumulonembi (nuvole temporalesche) con uno speciale sensore chiamato LIS (Lightning Imaging Sensor), scoprendo una precisa correlazione fra la quantità di ghiaccio presente e il numero dei fulmini prodotti. Più ghiaccio e più fulmini. Per esempio a circa 10 milioni di kg di particelle di ghiaccio corrisponde un lampo al minuto; a 1 miliardo di kg cento lampi al minuto».

Peterson ha anche spiegato la dinamica che porta alle scariche elettriche. All'interno dei cumulonembi si trovano due classi principali di particelle congelate: minuti cristalli di ghiaccio e palline. Il caricamento elettrostatico avviene proprio nelle collisioni veloci fra questi due tipi di particelle. In particolare i cristalli tendono a salire nella parte alta della nube, caricandosi di elettricità positiva; le palline si portano nella parte bassa della nuvola, caricandosi negativamente.

Da questa separazione di cariche si creano quelle enormi differenze di potenziale elettrico di milioni di volt che fanno scoccare i fulmini fra nube e nube oppure fra nube e terra. I nuovi dati raccolti da TRMM serviranno a perfezionare i programmi al computer per prevedere il livello di pericolosità delle nubi temporalesche al loro passaggio su aree densamente abitate.
Franco Foresta Martin
15 settembre 2006


http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/09_Settembre/14/fulmini.shtml



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