NEW ORLEANS - Era un sito che serviva a pubblicizzare la sua attività di Web designer. Poiché tuttavia il suo indirizzo era Katrina.com (come la proprietaria, Katrina Blanketship), in questi ultimi giorni è stato sconvolto, come il resto degli Stati Uniti, dalla furia degli elementi che si è abbattuta sul Golfo del Messico. Ora è un sito che raccoglie appelli e informazioni sulle persone scomparse, offerte di aiuto, numeri telefonici utili, commenti e resoconti sulle devastazioni prodotte da Katrina, l’uragano. La metamorfosi è stata quasi una necessità, spiega la Blanketship, dopo che il suo website aveva avuto un’impennata di visite e la gente la chiamava per avere informazioni sui dispersi o sul percorso del ciclone.
IL BLOG - Ma il suo sito è solo un esempio di come la Rete - ancora una volta - funzioni in situazioni di emergenza da paracadute per le comunicazioni e da veicolo di informazione dal basso. In una New Orleans sommersa e paralizzata, dove elettricità, linee telefoniche e servizi pubblici sono saltati, c’è chi resiste aggrappandosi a un generatore diesel e a una rete di fibra ottica sepolta sotto le strade allagate. E’ il caso della Zipa, un’azienda di web hosting alloggiata al decimo piano di un palazzo della city, che continua a operare e che tramite Internet riesce anche a telefonare via VoIP. E tra i suoi ospiti – riporta
Wired c’è un blog destinato alla celebrità: Mgn.com doveva essere infatti il diario personale di un manager, Michael Barnett; ora è diventato il giornale di sopravvivenza di New Orleans, l’unico blog ad essere scritto e fisicamente ospitato nel cuore della città. E ovviamente ha cominciato a riportare resoconti drammatici, descrivendo migliaia di persone “abbandonate” per tre giorni al Convention Center senza viveri né acqua in attesa di bus fantasma che non si sono mai materializzati. Al momento l’anomalo diario online riceve una media di 3000 visitatori all’ora.
SITI CERCAPERSONE - Specifico per la ricerca dei dispersi è invece Findkatrina.com: messo su in fretta e furia da un certo Alex Kehr, raccoglie i profili delle persone scomparse con tanto di sondaggio online che domanda se le autorità stiano facendo abbastanza per le vittime dell’uragano. Ma all’elenco si possono aggiungere anche quei network, come
Craiglist , che ora sono utilizzati dagli utenti per segnalare aiuto o condividere storie. Nel marasma complessivo (e nella più generale gara di solidarietà) c’è anche chi è riuscito a offrire ospitalità a donne in cambio di servigi in natura. Ma dalla Rete stessa è stato immediatamente stigmatizzato.
Carola Frediani