Dal ferro della rete circondato
sta Palazzo Ducale spazio sacro
e dalla zona rossa dall'Impero
esce il "communiqué" - dice che è vero
l'inconveniente della fame eppure
si invocano frontiere più sicure
l'aiuto allo sviluppo non aumenta
anche quel poco che ora rappresenta
non si cancella il debito creato
dallo scambio ineguale sul mercato
per l'Africa l'annuncio che in futuro
verrà redatto un piano – di sicuro
c'è mezza pagina di documento
ma non un soldo di finanziamento
infine per i farmaci essenziali
brevettati da multinazionali
un Fondo è previsto una dotazione
appena il prezzo di una confezione
che corrisponde a un dollaro per testa
delle promesse è tutto ciò che resta
Nemmeno questa volta sull'ambiente
hanno firmato il protocollo – niente
Da ogni parte del mondo colorata
un corpo solo si era ritrovata
moltitudine un giorno per gridare
che davvero è possibile cambiare
l'esili membra sparse ripartiva
che il sole tramontava che moriva
senza nemmeno più guardarsi attorno
senza voce privata anche del sogno
come davvero fossimo appestati
quelli negli ospedali gli arrestati
il sangue rosso sparso sul selciato
la vita di un ragazzo assassinato
Cuciti ancora agli alberi i limoni
proibite le mutande dai balconi
per fare la figura con i Grandi
e fuori stagna il fumo gli urticanti
e nella piazza dai cordoni avvolta
la vita di un ragazzo era già morta
giaceva steso a terra in canottiera
quel venerdì di luglio verso sera
Che sarebbe stato ? - Sono tornati
trascorso l'anno che disseminati
hanno intrecciato i fili dell'ordito
inaugurato luoghi hanno imbastito
la tela che separa la violenza
e l' "altro" mondo senza l'emergenza
scandito il tempo da ritmi sfasati
i testimoni sono ritornati
Tinge di rosa come allora il sole
quella stessa facciata e dalle aiuole
di rossi fiori freschi sul selciato
ora c'è un laico altare soleggiato
Come dal fiume l'onda che tracima
nulla lasciando di com'era prma
con la potenza che ogni cosa spazza
cresce il silenzio sull'immensa piazza
che ha preso il nome del "ragazzo Carlo"
ritornati per non dimenticarlo
Sono tornati in tanti avanti al muro
i testimoni muti di un futuro
che non sarà una merce - "Tante cose
segnano una vita e tante vite
segnano qualcosa – che verrà".
Gianfranco Azzurro
...genova 2001 raccontata in versi....
un lavoro durato oltre due anni.....dalla macchina da scrivere di un uomo di 65 anni, che ha vissuto le giornate di genova dai racconti dei suoi figli e dalle immagini delle numerose testimonianze video che essi hanno riportato a casa...... un lavoro intenso e carico di emotività, di chi non poteva ma avrebbe voluto esserci...
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