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Radio Popolare - specializzata nell'informazione e nella comunicazione libera e anticonformista fin dal 1976, e' considerata da molti "Radio leader" in Italia nella comunicazione indipendente (in tutti i campi, dalla politica alla musica), essendo autonoma da proprieta' editoriali e politiche.

Lingua: Italiana
Destinatari: Alunni scuola media superiore, Formazione permanente
Tipologia: Ipermedia

Recensione:
Ventisei anni in sintesi


1975
La vigilia di Natale viene registrata al tribunale di Milano la testata Radio Popolare.

1976
Si forma la Cooperativa di Radio Popolare, fondata da rappresentanti di varie forze politiche e sindacali della sinistra (Fim, Fiom, Uil, sinistra Psi, Lc, Mls poi Pdup, Ao ed altri). I redattori ne sono soci. Gli ascoltatori lo diventano acquistando una tessera. La radio comincia a trasmettere sulle frequenze di Radio Milano Centrale di cui assorbe una parte dei redattori. La sede è in corso Buenos Aires. Lo studiolo viene chiamato "metrocubo". Il progetto è di Piero Scaramucci, che assume la direzione della radio. Il 7 dicembre Radio Popolare diventa famosa con la radiocronaca della contestazione e degli incidenti in occasione della prima della Scala: quindici redattori chiamano in continuazione dai telefoni pubblici, Camilla Cederna (in incognito) fa la cronaca dall'interno del teatro. Per la morte di Mao Rp manda in onda una corrispondenza dalla Cina di Edoarda Masi.

1977
Si struttura il palinsesto: dieci notiziari al giorno, la rubrica sindacale verso sera, il microfono aperto al mattino, le notturne in diretta con giochi di autocoscienza. Sull'onda del movimento giovanile e studentesco prende vita la "Rubrica giovani". Censurato dalla Rai, Dario Fo risponde agli ascoltatori in collegamento artigianale con decine di radio di tutta Italia. "Nascono" Gino e Michele con "Passati col rosso". Le donne di Rp organizzano una grande festa al Palalido dove verranno amplificate le corrispondenze degli incidenti di Roma e Bologna. In autunno trasloco nella palazzina di via Pasteur. Scaramucci torna in Rai, nuovo direttore è Nini Briglia.

1978
Telefonano i fascisti in una notturna sulla violenza dopo l'uccisione di due missini a Roma. Si apre un grande dibattito nella sinistra. Si devono lasciar parlare i fascisti ? In marzo la radio è il punto di riferimento per la grande risposta popolare all'assassinio di Fausto e Iaio, due ragazzi del Leoncavallo.

1979
Briglia lascia Rp per la carta stampata, inizia la direzione di Biagio Longo. L'8 aprile, e pagando poi i giornali di tasca propria per mesi, Antonio Stella inaugura la rassegna stampa "Le testate degli altri". Cronache dalle fabbriche in lotta contro i licenziamenti tra cui l'appassionata diretta dell'assemblea Unidal.

1980
Nasce "Radio Shabi", settimanale in lingua araba per gli immigrati. Nasce "L'altro martedì", settimanale dedicato al mondo gay e lesbico.

1981
Radio Popolare trasmette i comunicati delle Br sul sequestro Sandrucci per favorire la liberazione dell'ostaggio. Appena tornato a casa il dirigente dell'Alfa telefona alla radio per ringraziare. Va in onda "Radio due tre", trasmissione sui diritti dei carcerati con testi dei detenuti di San Vittore. Dieci radio lombarde trasmettono in contemporanea i notiziari di Radio Popolare.

1982
Prende quota "Ubik", rotocalco di cultura e approfondimento delle notizie. Per i mondiali di calcio Rp organizza all'Anteo e al Cristallo proiezioni sui schermo gigante delle partite trasmettendo per radio le reazioni del pubblico.

1983
Si ristruttura la Cooperativa, che ha migliaia di iscrizioni non realmente gestibili. Il numero dei soci viene portato a sessanta (metà lavoratori e metà esterni). La Cooperativa affida la gestione della radio per sei anni ad una Srl di cui detiene la metà delle quote, l'altra metà è di Fim, Sinistra Indipendente, Dp, Pdup, di esponenti della sinistra socialista e di un privato. Nasce anche l'Associazione Radio Popolare. Non senza conflitti si ristrutturano gli assetti interni di Rp.

1984
Diventa popolare la trasmisione "Bar Sport", specchio raffinatamente grossolano della comunicazione tra tifosi: collaborano tre ascoltatori, la futura Gialappa's Band. Dalla latitanza il fascista Delle Chiaie si difende con una lunga ed esclusiva intervista telefonica. Durante la finale del festival di San Remo Rp canta in diretta testi alternativi. Nasce "Metroregione", notiziario regionale.

1985
Milano sepolta dalla neve discute attraverso Rp come vivere l'emergenza. In anticipo sui tempi Rp fa scoprire la cultura e la musica russe con "Vaghe stelle dell'Orso". Nasce "Borderline", cabaret radiofonico del pomeriggio. Gli studenti dell'85 parlano attraverso la rubrica "Aula magna". Trasferimento in centro: piazza Santo Stefano 10. Sergio Serafini diventa amministratore di Rp.

1986
Prima edizione di Extrafesta, musica del terzo mondo. Biagio Longo lascia Radio Popolare: la direzione è assunta da un quartetto di caporedattori: Bruna Miorelli, Paolo Hutter, Umberto Gay, Marcello Lorrai. RP scopre l'esistenza delle tre lettere che aprono a Milano il caso Ligresti. L'edizione "Mundial" di "Bar Sport" riceve il primo premio della storia di RP: il "David Campbell Harris" per "il futuro della comunicazione".

1987
Contestata nomina a direttore di Andrea Rivas che viene affiancato dai vicedirettori Hutter, Lorrai e Miorelli. Prima edizione del "Bordertrophy", grande caccia al tesoro radiocomandata. Parte "Notturnover", cronaca e collegamenti in diretta delle serate di Milano. Renato Vallanzasca, evaso dal carcere, rilascia un'intervista esclusiva a Rp e preleva una patente.

1988
Ventennale del '68: Rp evoca per un'intera giornata sussurri e grida di un'ipotetica radio libera di allora, anche grazie a molti protagonisti del '68 che recitano se stessi. I migliori scrittori italiani si cimentano in "Romanzo invisibile", radiocronaca a puntate.

1989
Cresce la capacità dei collegamenti dall'estero: dal Cile che finalmente va alle urne, alla Cina di piazza Tien An Men; da Gerusalemme a Managua, da Parigi a Berlino. Il corrispondente da Praga trasmette dalle facoltà occupate. Da Palermo arrivano le prime comunicazioni sulla nascente Pantera. In autunno Andrea Rivas lascia la direzione, il coordinamento editoriale passa ai tre vicedirettori. La Cooperativa, scadendo il contratto di affitto alla Srl, progetta una Spa che ridimensionando il peso delle forze politiche si fonda su un azionariato popolare.

1990
"Sottovoto spinto" ironizza seriamente sui candidati alle elezioni. "Popolarest" trasmette le voci delle radio dell'est in italiano. Assemblea permanente radiotelefonica della pantera grazie a "Scuolabrodo". Nasce Errepi Spa. Il 1° maggio prende il via la campagna di azionariato popolare che ha subito grande successo. In sei mesi oltre diecimila azioni sono acquistate da ottomila persone. Il coordinamento editoriale è assunto da Danilo De Biasio, Sergio Ferrentino e Marcello Lorrai.

1991
Rp racconta in diretta la guerra del Golfo e diventa punto di riferimento per chi si batte a favore della pace. Una non stop di settecento ore dà voce ad angosce, paure e speranze di migliaia di ascoltatori. Grazie ai redattori di lingua araba si ascoltano le reazioni dal Medio Oriente. Il tentativo di colpo di stato contro Gorbaciov è seguito in diretta attraverso la gente che manifesta a Mosca contro i golpisti. Memorabile la diretta, in collegamento con la radio della "Casa Bianca" di Mosca, dal parlamento russo nella notte dell'assedio. Lancio di un nuovo sistema di finanziamento: l'abbonamento.

1992
Cinquecento anni dalla conquista delle Americhe: Rp racconta celebrazioni, controcelebrazioni e le culture distrutte dalla conquista. Radio Popolare si trasferisce in via Stradella 5. In febbraio Piero Scaramucci lascia la Rai e torna a dirigere Rp. Si sviluppano l'azionariato e l'"abbonaggio". Si rafforzano i notiziari del mattino. Rp annuncia per prima l'avviso di garanzia a Bettino Craxi. L'Ansa tace a lungo, i telegiornali diffondono la notizia attribuendone la paternità a Rp. Si struttura il primo nucleo di Popolare Network collegando in diretta per i notiziari Roma, Bologna, Firenze, Verona, Brescia.

1993
Il giorno dell'Epifania mille ascoltatori accorrono in via Stradella per comprare azioni di Rp. In febbraio Rp entra a far parte del gruppo di lavoro di Amarc Europe (radio europee dell'Associazione Mondiale delle Radio Comunitarie). Il 27 luglio, 8 minuti dopo lo scoppio della bomba in via Palestro, Radio Popolare inizia una diretta sull'attentato: telefonano i testimoni, poi i cronisti. In settembre prima "dieci giorni" della campagna abbonamenti: sospese quasi tutte le trasmissioni ordinarie, si crea un grande happening radiofonico.

1994
Con uno strappo alla regola di non firmare iniziative politiche, Rp aderisce alla manifestazione nazionale del 25 aprile. Dall'alba a notte cinquanta cronisti animano una gigantesca diretta che diventa anche una sorta di guida per i trecentomila manifestanti. La diretta sarà premiata dall'Unione Nazionale Cronisti. Nanni Balestrini ne farà un libro. Per i mondiali di calcio "Bar Sport" richiama centomila presenze al Palatrussardi. In autunno le dirette delle manifestazioni contro il governo Berlusconi sono un evento nazionale realizzato con settanta cronisti di tutto il Network e studio centrale al Circo Massimo per seguire il milione e mezzo di manifestanti. I notiziari locali vanno in onda negli orari dei regionali Rai, in competizione diretta.

1995
Gli azionisti sono tredicimila, gli abbonati superano i dodicimila. Si fa sistematicamente musica in diretta: dallo Studio 4 interpreti di classica, gruppi giovanili inediti, cantanti famosi; in diretta la stagione dei Pomeriggi Musicali. Da maggio il segnale di RP è irradiato su tutta Europa da satellite. Si allarga il Network. Rassegna stampa e Microfoni aperti sono trasmessi in rete nazionale da varie radio del network grazie a collegamenti con linee Isdn. A ferragosto l'annuale Cortilparty deborda: quattromila persone fanno festa in tutta via Stradella.

1996
Radio Popolare festeggia il proprio ventennale. Fra le altre iniziative speciali, dopo le tre edizioni '87-89 torna per un una tantum d'eccezione Bordertrophy. Al Palatrussardi per gli europei di calcio si rinnova il successo di "Bar Sport". Nasce il sito internet di Radio Popolare. In settembre Radio Popolare va per la prima volta in gommone: sul Po segue la manifestazione leghista di proclamazione della Padania e grazie a questa soluzione e ai corrispondenti sguinzagliati sulle rive del fiume dalla sorgente alla foce riesce a valutare con esattezza la modesta entità della reale partecipazione.

1997
Nasce "Piovono Pietre" di Alessandro Robecchi, rubrica di commenti critici e satirici sull'attualità sociale, politica e di costume, in onda in diretta cinque mattine alla settimana alle 7.45. A marzo Radio Popolare promuove una campagna per spegnere le luci delle città in occasione della notte di Hale Bop.

1998
In agosto si tiene a Milano, ospitato da Radio Popolare, il settimo convegno mondiale delle radio comunitarie: è la prima volta che l'organizzazione di un convegno dell' Amarc è affidata ad un'unica emittente.

1999
In ironica concomitanza con Sanremo, RP risponde all'equazione immigrazione = criminalità organizzando una rassegna della canzone italiana cantata da cittadini immigrati. Per tutti i 77 giorni della guerra contro la Serbia, Radio Popolare apre ogni notiziario scandendo il numero delle ore passate dal primo bombardamento Nato sull’ex Yugoslavia. La radio diventa luogo privilegiato di confronto - spesso lacerante - fra gli ascoltatori sull'intervento Nato e una fonte di testimonianze e notizie faticosamente dipanate nella nebbia della disinformazione. L'11 agosto, per l'ultima eclisse del millennio, RP racconta l'evento con gli occhi di decine di ascoltatori-corrispondenti, sparsi fra la Cornovaglia e il Golfo del Bengala. Il 25 settembre RP ribatte con un happening notturno alla campagna di manifesti della giunta milanese del Polo che proclama che "Milano fa bene". Ottomila ascoltatori si radunano in un parco e puntano le loro torce elettriche verso il cielo in modo da comporre la scritta, della lunghezza di un chilometro, "Milano fa male": che, fotografata da un satellite, viene poi diffusa via internet. Il 12 dicembre, trentesimo anniversario della strage di Piazza Fontana, RP racconta l’intera giornata con i protagonisti dell’epoca: una ricostruzione storica, sociale, culturale, politica che si guadagna il “Premiolino”.

2000
Esordisce Sansone, trasmissione "arruffapopoli" a caccia di indignazione. Dopo il “metrocubo” di Corso Buenos Aires, la palazzina con giardino di via Pasteur, il parquet sconnesso di piazza Santo Stefano, lo scantinato di via Stradella, a giugno Radio Popolare entra nella sua quinta sede, questa volta di proprietà: i 2000 metri quadri di via Ollearo. Nuove attrezzature (si passa al digitale) e perfino un auditorium da 99 posti. L’impegnativa operazione è finanziata anche attraverso l’acquisto da parte degli ascoltatori di un simbolico mattoncino, che va a comporre un enorme mosaico (posto sulla parete esterna della nuova sede) concepito da Emilio Tadini. A dicembre Radio Popolare convoglia le sue trasmissioni anche su satellite “in chiaro”: in tutta Europa e Nord Africa basta una parabola e sintonizzarsi su Hot Bird 4, 13° est, 12673 MHz, polarizzazione verticale.

2001
Vittoria annunciata di Berlusconi, elezioni amministrative e politiche, Genova-G8, 11 settembre, guerra in Afghanistan, Medio Oriente: mentre gli avvenimenti incalzano, cresce nei confronti della radio la domanda di informazione e di punti di vista critici, e aumenta ulteriormente il numero dei sostenitori-abbonati di RP, che superano i quindicimila. Varata nel settembre 2000, Onda anomala affianca i notiziari e le altre trasmissioni di informazione e si afferma come programma di approfondimento. Durante il G8 Popolare Network trasmette anche su Genova. Gli inviati raccontano i trecentomila del movimento e documentano la violenza della repressione: la descrizione dello svolgersi dei fatti durante il corteo del sabato è per molti manifestanti una bussola preziosa per orientarsi e sfuggire alle aggressioni delle forze dell'ordine. Quando nella notte scatta il brutale assalto alla Diaz, i giornalisti del Network sono sul posto, e in una drammatica diretta riescono a dare subito la misura della gravità dell'accaduto. Tre giorni di radio sintetizzati in un cofanetto di cinque CD prodotto da RP: Genova/luglio 2001. Cronache.



http://www.radiopopolare.it/



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