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EDUCARE AI DIRITTI UMANI: LA SFIDA PER L’UNIVERSALE TUTELA DELLA PERSONA UMANA NEL XXI SECOLO



Lingua: Italiana
Destinatari: Insegnanti
Tipologia: Programmazione, Progetto, Curriculum

Abstract:

EDUCARE AI DIRITTI UMANI: LA SFIDA PER L’UNIVERSALE TUTELA DELLA PERSONA UMANA NEL XXI SECOLO


di Samuele Severi

Uno degli obiettivi di questo secolo deve essere quello di garantire tutti i diritti umani e le libertà fondamentali a ciascuna persona, facendo così in modo che l’universalità dei diritti umani non sia solo un mero enunciato ma venga posta in essere in maniera effettiva in ogni dove.

La sfida del prossimo futuro è, dunque, la costruzione di una cultura di consapevolezza e impegno per i diritti umani. Le basi per procedere in questo percorso sono state gettate più di 55 anni fa dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948.
Da allora numerosi altri atti internazionali sui diritti umani, da dichiarazioni e convenzioni specifiche approvate dalle Nazioni Unite a trattati e accordi regionali realizzati al di fuori di esse, hanno reso l’individuo beneficiario principale del loro contenuto normativo, conferendo alle norme una forza sempre maggiore fino a rendere cogente la tutela di quei diritti ritenuti dalla comunità internazionale come fondamentali.

In linea con la tendenza evolutiva in atto a livello internazionale si pone la Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite sui Diritti Umani, tenutasi a Vienna dal 14 al 25 giugno del 1993, in cui i rappresentanti di 171 Stati hanno approvato, all’unanimità, una Dichiarazione e un Programma d'Azione1 per la promozione e la tutela dei diritti umani nel mondo. Il documento finale riafferma i principi che si sono evoluti nei 45 anni precedenti e rafforza, inoltre, le fondamenta per un ulteriore progresso nel campo dei diritti umani. Delle tante affermazioni di notevole rilievo in evidenza nel testo del Programma di Azione1 vengono qui riprese alcune brevi ma importanti indicazioni:

  • tutti i diritti umani derivano dalla dignità e dal valore inerente alla persona umana, che è il soggetto centrale dei diritti umani e delle libertà fondamentali, e di conseguenza deve esserne il beneficiario principale e deve partecipare attivamente alla realizzazione di tali diritti e libertà2;
  • tutti i diritti umani sono universali, indivisibili, interdipendenti e interconnessi e la comunità internazionale deve trattare i diritti umani globalmente in maniera giusta ed equa3;
  • i diritti umani delle donne e delle bambine sono parte inalienabile, integrante e indivisibile dei diritti universali4;
  • la Conferenza Mondiale sui Diritti Umani riafferma che gli stati hanno il dovere, come convenuto nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, nella Convenzione sui Diritti Economici, Sociali e Culturali e in altri strumenti internazionali sui diritti umani, di assicurare che l'istruzione sia diretta al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. La Conferenza sottolinea, inoltre, l'importanza di incorporare nei programmi scolastici la materia dell'educazione ai diritti umani e chiede agli Stati di mettere in atto queste raccomandazioni. L'istruzione deve promuovere la comprensione, la tolleranza e l'amicizia tra le nazioni e i popoli, inclusi tutti i gruppi razziali e religiosi, e sostenere le attività delle Nazioni Unite nel perseguire questi obiettivi. Infatti, l'istruzione sui diritti umani e la diffusione di adeguata informazione, sia teorica che pratica, svolgono un ruolo importante nella promozione e nel rispetto dei diritti umani di ogni individuo senza distinzioni di razza, sesso, lingua o religione e tutto ciò deve essere incorporato nelle politiche educative a livello nazionale e internazionale 5.

Proprio al tema dell’educazione ai diritti umani, la Dichiarazione e il Programma di Azione, dopo aver previsto nella prima parte l’articolo 33, dedica nella seconda parte un paragrafo6 che racchiude le considerazioni e le raccomandazioni agli Stati nonché gli obiettivi da raggiungere ritenuti essenziali dai partecipanti alla Conferenza di Vienna.
La Conferenza, più specificamente, definisce l’educazione, la formazione e l’informazione sui diritti umani essenziali per la promozione ed il conseguimento di stabili ed armoniose relazioni tra le comunità e per favorire la comprensione reciproca, la tolleranza e la pace7 e, inoltre, propone la proclamazione di un Decennio delle Nazioni Unite per l’Educazione ai Diritti Umani come importante passo avanti da realizzare allo scopo di promuovere, incoraggiare e sviluppare le attività educative sui i diritti umani.

Seguendo questo suggerimento l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato8 il periodo compreso fra il 1 gennaio 1995 ed il 31 dicembre 2004 quale Decennio delle Nazioni Unite per l’Educazione ai Diritti Umani, ed ha adottato il Piano di Azione per il Decennio9 finalizzato a stimolare e sostenere attività e iniziative locali e nazionali. Incaricato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di coordinare la messa in atto del Piano di Azione per il Decennio, l’Alto Commissario dei Diritti Umani ha sviluppato un programma specifico10 , supportato finanziariamente dal Fondo Volontario per la Cooperazione Tecnica nel Campo dei Diritti Umani per rendere esecutive diverse componenti del Piano d’Azione.
In conformità con i principali strumenti internazionali in materia11, l’educazione ai diritti umani è definita nel Piano di Azione come il lavoro di formazione, diffusione e informazione mirante alla costruzione di una cultura universale sui diritti umani attraverso la trasmissione delle conoscenze e delle capacità dirette:

  • al rafforzamento del rispetto per i diritti umani e le libertà fondamentali;
  • al pieno sviluppo della persona umana e della sua dignità;
  • alla promozione della comprensione, tolleranza, uguaglianza di genere e delle relazioni amichevoli fra tutte le nazioni, i popoli indigeni e i gruppi razziali, nazionali, etnici, religiosi e linguistici;
  • alla messa in grado di tutte le persone di partecipare effettivamente in una società libera;
  • al sostegno delle attività delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.
Il Piano di Azione prevede espressamente cinque obiettivi:
  • accertare le necessità e formulare delle strategie concrete;
  • costituire e rafforzare programmi di educazione ai diritti umani a livello internazionale, regionale, nazionale e locale;
  • sviluppare e coordinare un’efficace utilizzo degli strumenti per l’educazione ai diritti umani;
  • rafforzare il ruolo dei mass media;
  • promuovere la diffusione globale della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Inoltre, il Piano di Azione prevede la formazione di comitati nazionali che promuovano l’educazione ai diritti umani.
Tali comitati, costituiti su iniziativa dei governi o di altre istituzioni interessate, sono esortati a mettere in atto un piano nazionale di azione per l’educazione ai diritti umani che sia esteso (in termini di diffusione), efficace (in termini di strategie educative) e sostenibile nel lungo periodo12 . Agli organi dei diversi trattati13 è stata assegnata la funzione di veicolo naturale per l’effettiva messa in atto del Piano di Azione per il Decennio delle Nazioni Unite per l’Educazione ai Diritti Umani. Essi hanno infatti il compito principale di monitorare l’attuazione dei trattati ratificati dagli Stati, incluse quindi anche le disposizioni concernenti l’educazione ai diritti umani.

Nonostante gli sforzi per diffondere la cultura e l’universalità di tali diritti, non possiamo non convenire con Bertrand Ramcharan, Alto Commissario a.i. per i Diritti Umani, il quale sottolinea, proprio nel messaggio sulla Giornata dei Diritti Umani del 10 dicembre 200314 , come non si può non essere, oggi, profondamente preoccupati e angosciati del fatto che i diritti umani sono massicciamente violati in tutto il mondo a causa di povertà, conflitti, terrorismo, violenza, pregiudizio e malgoverno. Nonostante i nobili impegni sanciti nella Dichiarazione e nel Piano di Azione di Vienna, e nei più recenti impegni a sostegno dei diritti umani nella Dichiarazione del Millennio (2000) - fa notare Ramcharan - l’universalità dei diritti umani rimane più formale che reale nel mondo contemporaneo.

Di fronte agli ostacoli che quotidianamente vediamo frapporsi, tanto a livello internazionale così come a livello nazionale e locale, alla diffusione di quei diritti ritenuti dalla comunità internazionale talmente fondamentali da essere considerati inderogabili qualsiasi siano le circostanze, spetta ad ognuno di noi, insegnanti e studenti, genitori e figli, nonché governanti e cittadini, membri di organizzazioni governative e non, contribuire a far si che ogni persona possa godere pienamente dei propri diritti. E’ dunque essenziale, per raggiungere tale scopo, che ciascun individuo svolga, con tutte le sue forze, un ruolo attivo nella diffusione e nell’educazione ai diritti umani, affinché la promessa di un mondo migliore contenuta nello Statuto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ripresa e rinforzata nella Dichiarazione e nel Piano di Azione di Vienna, non rimanga una formale dichiarazione di intenti ma si realizzi in tutte le sue forme per tutte le persone in qualsiasi Paese esse si trovino.


[1] Il testo finale della Dichiarazione e Programma di Azione della Conferenza di Vienna si Diritti Umani è contenuto nel documento ONU A/CONF.157/23.

[2] Secondo capoverso del Preambolo della Dichiarazione di Vienna del 1993.

[3] Art. 5, prima parte, della Dichiarazione di Vienna del 1993.

[4] Art. 18, prima parte, della Dichiarazione di Vienna del 1993.

[5] Art.33, prima parte, della Dichiarazione di Vienna del 1993.

[6] Paragrafo D. Educazione ai diritti umani, seconda parte, della Dichiarazione di Vienna del 1993: 78. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani considera l'educazione ai diritti umani, la formazione e l'informazione pubblica come essenziali per la promozione e l'ottenimento di relazioni stabili e armoniose tra le comunità e per favorire la mutua comprensione, la tolleranza e la pace. 79. Gli Stati dovrebbero compiere sforzi per sradicare l'analfabetismo e dovrebbero rivolgere l'educazione al pieno sviluppo della persona umana e al rafforzamento del rispetto per i diritti umani e per le libertà fondamentali. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani fa appello agli Stati e alle istituzioni, affinché includano i diritti umani, il diritto umanitario, la democrazia e il dominio del diritto quali materie nei curricula di tutte le istituzioni educative sia formali che informali. 80. L'educazione ai diritti umani dovrebbe includere la pace, la democrazia, lo sviluppo e la giustizia sociale, come espresso negli strumenti internazionali e regionali sui diritti umani, al fine di conseguire una comune comprensione e consapevolezza e rafforzare l'impegno universale per i diritti umani. 81. Tenendo conto del Piano Mondiale di Azione per l'educazione ai Diritti Umani e alla Democrazia, adottato nel marzo 1993 dal Congresso Internazionale sull'Educazione ai Diritti Umani e alla Democrazia dell'UNESCO e tenendo conto di altri strumenti, la Conferenza Mondiale sui Diritti Umani raccomanda che gli Stati sviluppino programmi specifici e strategie al fine di assicurare la più ampia educazione ai diritti umani e la diffusione dell'informazione, prestando particolare attenzione ai bisogni nel campo dei diritti umani delle donne. 82. I governi, con l'aiuto delle organizzazioni intergovernative, le istituzioni nazionali e le ONG, dovrebbero promuovere una maggiore consapevolezza in materia di diritti umani e di reciproca tolleranza. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani sottolinea l'importanza di rafforzare la Campagna Mondiale di Informazione Pubblica per i Diritti Umani portata avanti dalle Nazioni Unite. Queste ultime dovrebbero iniziare e sostenere l'educazione nel campo dei Diritti Umani e prendersi l'impegno di un'effettiva diffusione di informazione pubblica nel settore. I programmi di servizi di consulenza e di assistenza tecnica del sistema delle Nazioni Unite dovrebbero essere immediatamente in grado di rispondere alle richieste provenienti dagli Stati per le attività di educazione e di formazione nel campo dei diritti umani, secondo le norme contenute negli strumenti internazionali sui diritti umani, nel diritto umanitario e nella loro applicazione per i gruppi speciali quali le forze armate, il personale addetto all'attuazione del diritto, la polizia e le professioni sanitarie. Dovrebbe essere presa in seria considerazione la proclamazione di un decennio delle Nazioni Unite per l'educazione ai diritti umani al fine di promuovere, incoraggiare e sottolineare l'importanza di queste attività educative.

[7] Art. 78, para D, seconda parte, della Dichiarazione di Vienna del 1993.

[8] Risoluzione 49/184 del 23 dicembre 1994.

[9] Il testo finale del Piano di Azione è contenuto nel documento ONU A/51/506/Add.1, Appendice.

[10] Per esempi del contributo concreto dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani per il conseguimento degli obiettivi del Decennio, vedi ELENA IPPOLITI, Il decennio delle Nazioni Unite per l’educazione ai diritti umani, in www.onuitalia.it.

[11] Fra gli altri: l’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, l’articolo 13 del Patto Internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, l’articolo 29 della Convenzione sui diritti dell’infanzia, l’articolo 10 della Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, l’articolo 7 della Convenzione sull’eliminazione di tutta le forme di discriminazione razziale.

[12] Per alcuni esempi di costituzione di Piani Nazionali di Azione per l’Educazione ai Diritti Umani, vedi ELENA IPPOLITI, Il decennio delle Nazioni Unite per l’educazione ai diritti umani, in www.onuitalia.it.

[13] Al momento, sei organi sono stati formati per monitorare i seguenti trattati: i Patti sui diritti economici, sociali e culturali; i Patti sui diritti civili e politici; la Convenzione Internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale; la Convenzione contro la tortura ed ogni altra punizione o trattamento crudele, inumano o degradante; la Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne; la Convenzione sui diritti del fanciullo.

[14] Povertà, conflitti, terrorismo, violenza,pregiudizio e malgoverno violano massicciamente i diritti umani, Messaggio dell’Alto Commissario a.i. delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Bertrand Ramcharan, in occasione della Giornata dei Diritti Umani del 10 dicembre 2003, in http://www.un.org/events/humanrights/index.html.



http://www.onuitalia.it/contributi/du_severi.php



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