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2001 ANNO INTERNAZIONALE PER LA MOBILITAZIONE CONTRO IL RAZZISMO, LA DISCRIMINAZIONE, LA XENOFOBIA E L’INTOLLERANZA - La solidarietà internazionale e le grandi sfide ancora irrisolte della globalizzazione: fame, sottosviluppo, droga, degrado dell’ambiente, violazioni dei diritti umani.

Lingua: Italiana
Destinatari: Alunni scuola media superiore, Formazione permanente, Formazione post diploma
Tipologia: Ipermedia

Abstract:

CONFERENZA MONDIALE CONTRO IL RAZZISMO, LA DISCRIMINAZIONE RAZZIALE, LA XENOFOBIA E L’INTOLLERANZA
SUD AFRICA, 2001

Una prospettiva storica: dal passato al presente ed oltre

Sono in corso i preparativi per la Conferenza Mondiale contro il Razzismo, la Discriminazione Razziale, la Xenofobia e l'Intolleranza, che si terrà in Sud Africa nel 2001. Questa Conferenza è stata preceduta da 50 anni di attività delle Nazioni Unite protesa nello sforzo di sradicare ogni forma di razzismo e di discriminazione razziale.

I Primi Sforzi da parte delle Nazioni Unite

Quando la Comunità Internazionale ha adottato lo Statuto delle Nazioni Unite nel 1945, ha accettato l'obbligo di conseguire il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti, senza distinzioni di razza, sesso, lingua o religione. Nel dicembre 1948, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che enuncia all'Articolo 1 che ogni essere umano è nato libero ed uguale in dignità e diritti, e la Convenzione sulla Prevenzione e la Repressione del Crimine di Genocidio, che considera il genocidio un crimine internazionale.

Durante i primi anni '60, gli sforzi sono stati particolarmente focalizzati sulla discriminazione razziale nei Territori senza Autonomia di Governo, dove la fine del razzismo era considerata un risultato naturale della decolonizzazione. L'Assemblea Generale ha ripetutamente sostenuto la legittimità della battaglia delle popolazioni oppresse soprattutto in Sud Africa, Namibia e nella Rodesia Meridionale.

La Dichiarazione delle Nazioni Unite sull'Eliminazione di ogni Forma di Discriminazione Razziale

Il 20 novembre del 1963 l'Assemblea Generale ha adottato la Dichiarazione delle Nazioni Unite sull'Eliminazione di Ogni Forma di Discriminazione Razziale. Nel suo Preambolo, la Dichiarazione ha riconosciuto che, nonostante il progresso raggiunto, la discriminazione fondata sulla razza, il colore della pelle o l'origine etnica ha continuato ad essere motivo di grave preoccupazione.

L'Articolo 1 riafferma i principi dello Statuto delle Nazioni Unite e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e la loro fondamentale importanza per il mantenimento di buone relazioni internazionali:

"La discriminazione tra gli esseri umani legata alla razza, al colore della pelle, o all'origine etnica è un'offesa alla dignità umana e va condannata come negazione dei principi dello Statuto delle Nazioni Unite, come violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali proclamate nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, come ostacolo alle relazioni amichevoli e pacifiche tra le nazioni e come fatto che turba la pace e la sicurezza tra le nazioni".

La Dichiarazione non ha carattere vincolante sul piano legale.

La Convenzione Internazionale sull'Eliminazione di Ogni Forma di Discriminazione Razziale

Il 21 dicembre 1965, l'Assemblea Generale dell’ONU ha adottato la Convenzione Internazionale sull'Eliminazione di Ogni Forma di Discriminazione Razziale. La Convenzione, che è uno strumento legalmente vincolante, è entrata in vigore il 4 gennaio 1969 ed attualmente vi hanno aderito 155 Stati. Essa definisce discriminazione razziale ogni distinzione, esclusione, restrizione o privilegio basato sulla razza, il colore della pelle, la discendenza o l'origine nazionale o etnica, che ha il proposito o l'effetto di cancellare o indebolire il riconoscimento, il godimento o l'esercizio… dei diritti umani e delle libertà fondamentali…"Gli Stati parte sono concordi nel condannare il razzismo e nell'intraprendere misure per debellarlo in tutti i suoi aspetti.

La Convenzione, inoltre, ha previsto la creazione di un Comitato sull'Eliminazione della Discriminazione Razziale, il primo organo di monitoraggio previsto da un trattato sui diritti umani, che tutela l'applicazione della Convenzione attraverso lo studio dei rapporti degli Stati parte alla Convenzione.

Anno Internazionale per l'Azione contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale

Nel 1968, poco prima che la Convenzione entrasse in vigore, la Prima Conferenza Internazionale sui Diritti Umani, tenutasi a Teheran, si è pronunciata per la criminalizzazione delle organizzazioni razziste e Naziste.

L'11 dicembre 1969, l'Assemblea Generale dell’ONU ha designato il 1971 come Anno Internazionale per la Lotta contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale. L’Assemblea Generale ha chiesto che l'Anno sia "osservato nel nome della sempre crescente battaglia contro la discriminazione razziale in tutte le sue forme e manifestazioni e nel nome della solidarietà internazionale verso coloro che combattono il razzismo". Inoltre ha fatto appello urgentemente agli Stati per intensificare i loro sforzi per sradicare la discriminazione razziale in ogni sua forma contemporanea, incluso il Nazismo e l'apartheid.

Decennio per l'Azione Contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale (1973-1982)

In seguito all'Anno, l'Assemblea Generale ha invitato la Commissione sui Diritti Umani a presentare proposte per un "Decennio di vigorosa e continua mobilitazione contro il razzismo e la discriminazione razziale in ogni sua forma".

La Sub-Commissione sulla Prevenzione della Discriminazione e la Protezione delle Minoranze ha formulato una bozza di programma per tale Decennio, e , il 2 novembre 1972, l'Assemblea Generale ha consacrato il periodo di dieci anni a partire dal 10 dicembre 1973 come Decennio per l'Azione contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale.

Il Programma per il Decennio è stato strutturato attorno ad una campagna mondiale di educazione e misure da prendere per l’applicazione degli strumenti delle Nazioni Unite volte a promuovere l'eliminazione della discriminazione razziale. I suoi obiettivi erano: promuovere i diritti umani e le libertà fondamentali per tutti, senza distinzione di alcun tipo riguardante la razza, il colore della pelle, la discendenza o l'origine nazionale o etnica, attraverso lo sradicamento dei pregiudizi razziali, del razzismo e della discriminazione razziale; prevenire la diffusione delle politiche razziste; scoraggiare il rafforzamento dei regimi razzisti; "isolare e disperdere le false e mitiche credenze, politiche e le pratiche che contribuiscono all'esistenza del razzismo e della discriminazione razziale; e porre fine ai regimi razzisti".

Prima Conferenza Mondiale Contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale

La Prima Conferenza Mondiale Contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale si è tenuta a Ginevra nel 1978, a metà del primo Decennio. La Dichiarazione ed il Programma di Azione approvati dalla Conferenza hanno riaffermato la falsità insita nel razzismo e la minaccia che ha posto nei confronti delle amichevoli relazioni tra i popoli e le nazioni. Essa ha stabilito:

  • Ogni dottrina basata sulla superiorità razziale è scientificamente falsa, moralmente condannabile, socialmente ingiusta e pericolosa, e non ha alcuna giustificazione;
  • Tutti i popoli e tutti i gruppi umani hanno contribuito al progresso della civilizzazione e delle culture che costituiscono la comune eredità dell'umanità;
  • Ogni forma di discriminazione…basata sulla teoria della superiorità razziale, l'esclusivismo o l'odio è una violazione dei diritti umani fondamentali e mettono a rischio le relazioni amichevoli tra i popoli, la cooperazione tra le nazioni, così come la pace e la sicurezza internazionale.

La Conferenza ha in particolar modo condannato l'apartheid, "la forma estrema di razzismo istituzionalizzato", come un crimine contro l’umanità ed un affronto alla dignità del genere umano e una minaccia alla pace e alla sicurezza nel mondo. Inoltre, essa ha raccomandato che, date le cruciali ineguaglianze economiche che sono risultate dalla discriminazione razziale, gli sforzi per combattere il razzismo dovrebbero includere misure volte al miglioramento delle condizioni di vita degli uomini e delle donne.

Seconda Conferenza Mondiale contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale

La Seconda Conferenza Mondiale contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale, tenutasi a Ginevra dall'1 al 12 agosto 1983, ha esaminato e valutato le attività messe in atto durante il Decennio e ha formulato misure specifiche per assicurare l'applicazione degli strumenti delle Nazioni Unite volti ad eliminare il razzismo, la discriminazione razziale e l'apartheid. Oltre alla riaffermazione della condanna del razzismo, la Dichiarazione adottata dalla Conferenza ha stabilito che "Il razzismo e la discriminazione razziale sono piaghe ancora presenti che devono essere sradicate in ogni parte del mondo". Essa ha dichiarato l'apartheid una pratica totalmente aberrante alla coscienza e alla dignità del genere umano, un crimine contro l'umanità e una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale.

Essa ha esortato affinché siano prese delle misure contro tutte le ideologie e pratiche quali l'apartheid, il nazismo, il fascismo, il neo-fascismo basati sull'esclusivismo e l’intolleranza razziale od etnica, l'odio, il terrore o le sistematiche negazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali. In più, essa ha sottolineato la doppia discriminazione spesso incontrata dalle donne; ha stabilito il bisogno urgente di proteggere i diritti dei rifugiati, degli immigrati e dei lavoratori migranti; e ha dato il benvenuto all'istituzione del Gruppo di Lavoro delle Nazioni Unite sulle Popolazioni Indigene. La Conferenza ha inoltre raccomandato il lancio di un Secondo Decennio contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale.

Secondo decennio per l'Azione contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale (1983-1992)

Il 22 novembre 1983, l'Assemblea Generale ha esaminato il rapporto della Seconda Conferenza Mondiale contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale, notando con preoccupazione che, nonostante gli sforzi della comunità internazionale, i principali obiettivi del Primo Decennio non sono stati raggiunti e che milioni di esseri umani hanno continuato ad essere vittime di varie forme di razzismo, discriminazione razziale e apartheid. L'Assemblea ha proclamato il Secondo Decennio per l’Azione contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale a partire dal 10 dicembre 1983.
Parte del Programma di Azione per il Secondo Decennio è stata centrata sull'eliminazione dell'apartheid e ha richiesto che il Consiglio di Sicurezza prenda in considerazione l'imposizione di sanzioni vincolanti contro il Governo del Sud Africa.

Il Programma ha esortato i mass-media a compiere un ruolo importante nella diffusione delle informazioni per quanto riguarda i metodi e le tecniche da utilizzare per combattere il razzismo, la discriminazione razziale e l'apartheid e ha messo in guardia sulla possibile unilateralità o distorsione quando agli appartenenti di una minoranza razziale o etnica era negato il diritto alla libertà di espressione. Altre misure raccomandate includono quelle di promuovere e tutelare i diritti umani delle persone appartenenti alle minoranze, alle popolazioni e ai popoli indigeni, e ai lavoratori migranti; così come l'istituzione di procedure di ricorso per le vittime di discriminazione razziale. Il Secondo Decennio ha testimoniato una delle più grandi conquiste delle Nazioni Unite: nel 1990 il Governo Sud Africano ha rilasciato Nelson Mandela e ha iniziato a smantellare il sistema dell'apartheid.

Terzo Decennio per l'Azione contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale (1993-2002)

La Seconda Conferenza sui Diritti Umani si è tenuta a Vienna nel giugno 1993. La Dichiarazione di Vienna e il Programma d'Azione hanno sottolineato l'interdipendenza, l'indivisibilità e l'integrità di tutti i diritti umani. La Conferenza ha ben accolto la fine dell'apartheid, ma ha preso atto della cupa realtà dovuta all'aumento dell'intolleranza, la xenofobia, il razzismo e la discriminazione razziale in molti paesi e ha sottolineato i diritti delle minoranze, delle donne e dei popoli indigeni.

Il 20 dicembre 1993, l'Assemblea Generale ha proclamato il Terzo Decennio contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale (1994-2003). Anche nel 1993 la Commissione sui Diritti Umani ha nominato un Relatore Speciale sulle forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza correlata. Egli ha redatto rapporti sulle forme istituzionalizzate e indirette di razzismo e discriminazione razziale contro le minoranze nazionali, razziali, etniche, linguistiche e religiose e contro i lavoratori migranti del mondo. Il suo mandato ha inoltre messo l'accento sulle nuove manifestazioni di razzismo e xenofobia in particolare nei paesi sviluppati.

Il Terzo Decennio ha così compreso una visione più ampia del razzismo, inclusa la considerazione che tutte le società nel mondo sono affette ed ostacolate dalla discriminazione. La Comunità Internazionale si è impegnata a determinare le radici che sono alla base del razzismo ed a premere per i cambiamenti necessari al fine di prevenire i conflitti causati dal razzismo e dalla discriminazione razziale. Per forza di cose, la pulizia etnica e il genocidio sono venute in considerazione, così come l'istituzionalizzazione della xenofobia o le misure contro i lavoratori immigrati attuate da alcuni Stati. La globalizzazione sta esercitando nuove pressioni sociali, che richiedono nuove azioni per combattere il razzismo e un rinnovato impegno.

La Conferenza Mondiale contro il Razzismo del 2001 in Sud Africa.

La Conferenza Mondiale, che è pensata per essere orientata all'azione, si focalizzerà sulle azioni concrete per sradicare il razzismo, incluse le misure di prevenzione, educazione e tutela. Si sforzerà anche di fornire rimedi efficaci per le vittime del razzismo e delle discriminazioni razziali. Le Nazioni Unite hanno ripetutamente "affermato la propria responsabilità" verso le vittime del razzismo e dell’oppressione. Secondo Mary Robinson, l'Alto Commissario per i Diritti Umani, "Se la Conferenza Mondiale deve fare la differenza, non deve soltanto sollevare la consapevolezza riguardo alla piaga del razzismo, ma deve anche condurre ad azioni positive a livello nazionale, regionale ed internazionale che possano portare sollievo a coloro che sopportano l'urto del razzismo e della discriminazione razziale. Questo è un tema che richiede una ferma determinazione e un'azione disciplinata e continua, così come un ragionamento obiettivo".

La maggior parte delle persone è d'accordo che razzisti non si nasce, si diventa e che una causa primaria del razzismo è l'ignoranza. Come ha affermato il Segretario Generale delle Nazioni Unite in occasione della celebrazione della Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Discriminazione Razziale, il 21 marzo 1999, "L'ignoranza e il pregiudizio sono servi della propaganda… La nostra missione, perciò, è di affrontare l'ignoranza con la conoscenza, il fanatismo con la tolleranza e l'isolamento con le braccia aperte della generosità. Il razzismo può, sarà e deve essere sconfitto".

*************

Per ulteriori informazioni:

Consultare il sito Internet dell’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti Umani (www.unhchr.ch) che contiene l’accesso alle informazioni e documentazioni riguardanti la Conferenza Mondiale. Oppure direttamente al sito Internet della Conferenza Mondiale. (www.unhchr.ch/html/racism/racism/htm)

Per richieste specifiche contattare:

Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani
Segretariato della Conferenza Mondiale
1211 Ginevra 10, Svizzera
Tel: 0041-22 917-9290
Fax 0041 22 917-9022
e-mail: husbands@un.org

Sezione sullo Sviluppo e i Diritti Umani, DPI
Nazioni Unite
New York, N.Y. 10017, USA
Tel: 001 212 963-3771
Fax: 001 212 963-1186
E-mail: vasic@un.org

Centro di Informazione delle Nazioni Unite
50, Piazza San Marco, 00186 Roma
Tel. 06 6789907
Fax 06 6793337

Pubblicato dal Dipartimento delle Nazioni Unite per la Pubblica Informazione DPI/2093, Gennaio 2000

Traduzione non ufficiale a cura del Centro di Informazione delle Nazioni Unite



http://www.runic-europe.org/italian/calendar/race2001a.html



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