Zurigo: Le chiese criticano la legge sull’asilo
[ICN-News 17/06/05, 09:30]
(ve/rna) Alla vigilia della domenica ecumenica dei rifugiati (19 giugno), i direttivi della Chiesa evangelica riformata del cantone di Zurigo e della Chiesa cattolica zurighese si esprimono criticamente, in una presa di posizione comune, in merito all’inasprimento della legge sull’asilo approvata dal Consiglio degli Stati. Le due chiese rivolgono un appello alle parrocchie affinché queste si occupino maggiormente della tematica dell’asilo.
Le direzioni ecclesiastiche riformata e cattolica riconoscono, nella loro presa di posizione, che è giusto, politicamente ed eticamente, combattere ogni forma di abuso nel campo dell’asilo. Le chiese affermano di non avere alcuna obiezione da muovere nei confronti di controlli accurati tesi a rilevare i motivi della richiesta d’asilo e nei confronti del rimpatrio dei richiedenti la cui domanda è stata respinta. Le chiese ribadiscono tuttavia che un rifiuto, da parte delle autorità, degli aiuti urgenti ai richiedenti l’asilo, è contrario a ogni principio umanitario e alla costituzione elvetica. Esse aggiungono che una politica restrittiva, nel settore dell’asilo, porta con sé il pericolo di respingere anche persone che hanno effettivamente bisogno di essere protette ed espone uomini e donne, che vengono rimpatriati, a grave pericolo.
Le chiese apprezzano l’iniziativa del canton Zurigo di raccogliere i richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta e che tuttavia non possono essere rimpatriati, in tre centri cantonali nei quali sono loro garantite le cure e gli aiuti indispensabili. Le chiese ritengono che questa sia un’iniziativa che, oltre a offrire a queste persone condizioni degne, evita il pericolo di un loro coinvolgimento in attività illegali se non addirittura criminali.
Sebbene la situazione, nel canton Zurigo, grazie alle misure prese dall’autorità cantonale, sia relativamente calma, le direzioni delle chiese riformata e cattolica invitano le parrocchie a fare tutto il possibile per essere attente alla problematica della politica d’asilo e a eventuali bisogni dei richiedenti respinti. Visite nei centri di raccolta e un’attenta attività diaconale possono essere mezzi importanti per creare un clima di comprensione e di dialogo tra la popolazione e gli stranieri. Le parrocchie sono inoltre invitate a creare un coordinamento tra i vari servizi offerti e a informare la popolazione sull’evolvere della situazione.
Le autorità ecclesiastiche affermano infine che non è possibile sapere, oggi, quali saranno le conseguenze del nuovo irrigidimento in materia di politica d’asilo. Esse si impegnano, attraverso le proprie opere umanitarie, a seguire la situazione in modo attento e critico.
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