Una nuova spiritualità. “Una percentuale significativa di persone che ha votato per la destra non è né stupida né razzista, sessista o omofoba. Il nostro compito è cogliere i desideri e le necessità legittime che sono alla base dello spostamento a destra, e disconnettere ciò che è legittimo nelle necessità da ciò che è illegittimo nel modo in cui la destra cerca di rispondere a esse. Così, per esempio, la gente ha risposto in modo molto positivo all'affermazione della destra che la missione dell'America è diffondere la libertà nel mondo. Questo è un desiderio assolutamente buono e, prima di discutere su un modo migliore di raggiungere questo scopo (per esempio in modo non unilaterale e con mezzi pacifici), dobbiamo riconoscere il bisogno buono che porta gli americani a voler diffondere la libertà”. Se qualcuno sostiene che la generazione degli attivisti del '68 non ha più nulla da dire non ha mai conosciuto Michael 'Rabbi' Lerner. Capelli scarmigliati, occhialini da professore e kippah sul capo, ecco una persona che ha la capacità di parlare al cuore della gente. Per la prima volta in Italia, con conferenze a Milano e Firenze, il rabbino Lerner ha potuto far conoscere Tikkun, la rivista della quale è direttore e fondatore. Ma anche la Tikkun Community, un movimento che vuole dare alla politica, all'informazione, al pacifismo “una visione positiva invece di una focalizzazione su una politica del no e dell’anti". Ma chi è Rabbi Lerner?
Vita spericolata. Nato 61 anni fa a New York, Rabbi Lerner è una delle espressioni più alte di quella cultura ebraica statunitense che tante menti brillanti ha regalato all'umanità. Cresciuto in una famiglia influente, ha visto passare dal salotto di famiglia tutti i leader democratici Usa. Poi l'incontro che ha deciso in modo decisivo della vita del giovane Michael, quello con Abraham Joshua Heschel e il suo libro 'Dio alla ricerca dell'uomo'. Michael Lerner comincia un cammino di studio e riflessione sul senso profondo della cultura ebraica che per lui e per il suo maestro non può che essere rivoluzionario e pacifista. Rabbi Lerner crede di ritrovare questo spirito nel socialismo dei kibbutz in Israele dove si reca nel 1962, ma si rende conto che in quella dimensione manca un aspetto fondamentale: nessun valore ha senso senza la spiritualità. “Tutte le energie sociali positive devono essere canalizzate per migliorare la realtà, ma il senso che va recuperato è quello spirituale - spiega Rabbi Lerner - oggi siamo ridotti a guardare alla religione come un mero elenco di sigle, di compartimenti stagni. Non bisogna confondere la fede (diversa per ognuno) e i valori universali (uguali per tutti)”. Torna negli Usa e diventa uno dei Sette di Seattle, cioè il 'direttivo' del movimento statunitense contro la guerra in Vietnam. La sua militanza gli costa anche la prigione, ma Lerner non è uomo da venire a patti con le sue idee. Finiti gli studi (un dottorato in filosofia e uno in psicologia), Lerner si rende conto che bisogna opporsi al passaggio dall'area liberal a quella conservatrice che l'ebraismo statunitense di quel periodo viveva. Nel 1986 fonda la rivista Tikkun e, poco dopo, il movimento che porta lo stesso nome. Con lo scopo di sempre. Riformare la politica e la vita nel rispetto dei valori spirituali eterni: la pace e la giustizia sociale. Il rabbino prende posizione per un cambiamento radicale della vita comune, ma anche su problemi pratici, bocciando sonoramente la politica degli Usa e d'Israele. Anche se questo comporta minacce di morte quotidiane nei suoi confronti.
La pratica delle idee. Alla politica tradizionale si avvicina molto durante il periodo del primo mandato dell'Amministrazione Clinton, ma se ne allontana poco dopo. La battaglia prosegue però, a livello culturale. Anche perchè per Lerner gli obiettivi della politica dell'Amministrazione Bush sono pericolosi. “Non riusciremo a fermare questi sviluppi con le strategie e gli approcci che
attualmente sono adottati dai Democratici, dai Verdi, dai movimenti di azione sociale di sinistra, dal movimento contro la guerra - sostiene Lerner - per quanto queste forze siano valide e consistenti, le elezioni di novembre hanno provato che esse non hanno la capacità di mobilitare efficacemente la società per cambiare la politica americana e il risultato è ciò che rende depresse tante persone. Eppure questa realtà può essere cambiata. Ci vorrà un ripensamento massiccio da parte delle forze progressive e liberali e una disponibilità da parte di ogni movimento di azione sociale per esercitare una continua e consistente pressione per un nuovo tipo di politica”. A giudicare da come parla, si può star certi che Lerner lo farà.
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