''La Frontiera. Controgeografie del rifugio'' - Festival di cinema, arti visive e narrazioni
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La Frontiera
Controgeografie del rifugio


Dal 24 al 27 Ottobre 2007 si terrà a Bergamo Alta presso la Sala Curò di piazza della Cittadella il festival di cinema, arti visive e narrazioni "La Frontiera. Controgeografie del rifugio". Parte del progetto Meta-Integrarsi (al quale partecipa il Comune di Bergamo e che promuove attraverso vari strumenti una sensibilizzazione e una politica inclusiva riguardo i temi concernenti l'asilo politico) il festival vuole essere un tentativo di mettere a fuoco quella vasta pluralità di temi relativi all'immaginario della frontiera, del confine e degli spazi di confinamento, delle migrazioni e della mobilità.


Crediamo che la frontiera, nel suo senso più ampio sia una realtà a due facce: da un lato è ovunque, si presenta quotidianamente nella sua drammaticità (come nelle banlieue), ma contemporaneamente ci sfugge, non la riusciamo a conoscere, non la sappiamo nominare. La frontiera sembra vivere la dimensione della condizione soggettiva, più che della presenza statica e certa: esiste soltanto nel momento in cui un essere umano in carne ed ossa l'attraversa. Nello stesso momento però, trasforma, produce e distrugge il soggetto che la oltrepassa. E' una dimensione storica che cambia continuamente, ma allo stesso tempo la linea lungo la quale si costruiscono nuove geografie spaziali e nuove soggettività.


Purtroppo non sempre la frontiera viene rappresentata con la densità di significato e implicazioni che meriterebbe, stretta com'è tra il paradigma securitario e il paternalismo compassionevole. Noi pensiamo che l'immagine del confine/frontiera e quelle relative alle migrazioni mai come d'ora necessitino di una radicale ri-significazione e di uno spostamento dall'attuale paradigma rappresentativo. Le estetiche e le sensibilità rappresentative dominanti dipingono i confini e le rotte migratorie unicamente come luoghi dove "i disperati della Terra" patiscono le loro storie di sofferenza ed agonia. I confini sono invece luoghi lungo i quali si condensano e precipitano complessi processi sociali. Al di là dell'immagine del "luogo delle vittime" (caratterizzante il tipico approccio documentaristico), il concetto di confine può rivelarsi come un interessante tentativo per focalizzare e districare l'intreccio di implicazioni biopolitiche che tesse la trama dei nostri territori, dove differenti vettori globali si incontrano e scontrano quotidianamente. A volte con inaudita violenza, a volte con imprevedibile apertura.



Con questa condivisa sensibilità estetica e politica verranno presentati a Bergamo nei giorni del 24-27 ottobre una serie di film, video, documentari, dibattiti, presentazioni di libri ed installazioni d'arte contemporanea attraverso cui si costruirà una narrazione polifonica del concetto di Frontiera: dai video-saggi dell'artista zurighese Ursula Biemann (che ha esposto nelle più importanti gallerie internazionali, dal MoMa di New York alla Tate Gallery di Londa, al Centro Pompidou di Parigi e che verrà a Bergamo a presentare i suoi video e a tenere un dibattito) alla video arte della giovane artista inglese Laura Waddington; dal cinema di Abdellatif Kechice (Gran Premio della Giuria a Venezia 2007) sulle banlieue parigine alla scrittrice italo-somala Cristina Ali Farah e molti altri ancora .






Il festival promosso dal Comune di Bergamo (Assessorato alla Cultura e Assessorato alle Politiche Sociali e Migrazioni) è realizzato in collaborazione con Lab80 film e l'associazione Millepiani.

In allegato vi mandiamo il pieghevole con il programma e la presentazione del festival, con la speranza che vorrete rendere nota ai Vostri lettori questa iniziativa.




Per ulteriori informazioni: Pietro Bianchi 348/4939281  -   Matteo Cavalleri 340/4651568



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