27 ottobre - 3 novembre - Francia - Cronologia di una rivolta (Tratta da Le Monde)
Condividi questo articolo


27 ottobre - 3 novembre
Francia - Cronologia di una rivolta

(Tratta da Le Monde)





Giovedì 27

Prima notte di scontri

A Clichy-sous-Bois, tafferugli avvengono dopo un intervento dei pompieri chiamati per prestare soccorso a tre persone rimaste fulminate. Due adolescenti di 15 e 17 anni che si erano rifugiati all’interno di una cabina di un trasformatore EDF per sfuggire alla polizia muoiono. Le autorità affermano che i poliziotti non inseguivano le vittime. Una quindicina di macchine vengono incendiate.

Venerdì 28

Nuove violenze

Nel quartiere di Chêne-Pointu, nella notte tra venerdì e sabato, circa quattrocento ragazzi affrontano tra i 250 e i 300 fra poliziotti e gendarmi. Un colpo di arma da fuoco viene esploso in direzione di un furgone della CRS, senza provocare feriti. Ma sette poliziotti restano leggermente feriti a seguito dei tafferugli. Una trentina di macchine e dieci cassonetti vengono incendiati. Trenta ragazzi, tra cui un minorenne, sono arrestati nella notte.

Sabato 29

Marcia silenziosa in omaggio alle vittime

Circa 500 persone, familiari e abitanti di Clichy-sous-Bois, marciano in silenzio sabato mattina, per rendere omaggio ai due adolescenti morti fulminati. In testa al corteo, gli eletti al municipio e i familiari, così come una quindicina di giovani che portano delle magliette bianche sulle quali si può leggere da un lato il nome dei due ragazzi morti, dall’altro “Morti per niente”.

Una terza notte più calma
I pompieri contano diciassette incendi di cassonetto e veicoli nella serata, ma non segnalano nessuna violenza. Una decina di persone che avevano con sé martelli e latte di benzina vengono fermate, ma la polizia non parla di scontri.

Domenica 30

Nicolas Sarkozy raccomanda la “tolleranza zero”


Ospite del telegiornale delle 20.h00 su TF 1, il ministro dell’interno, affermando che “i poliziotti non inseguivano i ragazzi “ fulminati, difende la « tolleranza zero » in materia di violenze urbane. Ha chiesto l’invio di 17 compagnie della CRS e sette squadre di gendarmi per rinforzare gli effettivi a Clichy-sous-Bois. Non si tratta più di “ fare polizia di quartiere (…) ma di aprire inchieste”.

Azouz Begag critica il Ministro dell’interno.

Azouz Begag, ministro delegato alla promozione dell’uguaglianza delle opportunità ( in italiano, pari opportunità, NdT) critica indirettamente il suo collega dell’interno su France2 . “Non bisogna dire ai giovani che sono la feccia della società, non bisogna dire ai giovani che saranno fatti a pezzi e che gli si manderà la polizia”. La parola “feccia della società” (racaille in francese) era stata utilizzata da Sarkozy quando era andato, martedì sera a Argenteuil.

Gli scontri riprendono

I primi sommovimenti iniziano al calar della sera nel quartiere della Forestière. Un candelotto lacrimogeno del tipo di quelli utilizzati dalla CRS viene lanciato all’interno di una moschea. Gli abitanti accusano la polizia di averlo lanciato, cosa che le forze dell’ordine smentiscono. Sei poliziotti vengono leggermente feriti e undici persone vengono fermate.

Lunedì 31

Le famiglie delle vittime rifiutano di incontrare Sarkozy


“In nessun caso, noi andremo a incontrare Sarkozy che per noi è incompetente. Noi chiediamo di essere ricevuti da Dominique de Villepin”, spiega Siyakah Traore, fratello di una delle vittime. Poco prima, Sarkozy riconosceva che la bomba lacrimogena lanciata nella moschea il giorno prima era “in dotazione delle compagnie di intervento (CSR)”, precisando comunque che questo non voleva dire “ che il lancio era stato fatto da un poliziotto”.

Azouz Begag denuncia « una semantica guerriera »

Begag afferma che “quando si nomina un prefetto musulmano, quando si dice di voler dare il diritto di voto agli stranieri e poi si inviano i CRS contro i giovani delle periferie, c’è uno scarto (…) E’ lottando contro le discriminazioni di cui sono vittime i giovani che si ristabilirà l’ordine, l’ordine dell’uguaglianza. Non mandando più CRS“ . Personaggi vicini a Sarkozy chiedono le dimissioni di Azouz Begag.

Gli incidenti si propagano a Seine-Saint-Denis

La polizia ha effettuato dodici fermi, a Clichy-sous-Bois, dove gli incendi di auto e di cassonetti continuano. Secondo la polizia, la situazione è comunque “molto più calma” della notte precedente. Una fonte di polizia dichiara che “ gli scontri di Cliché hanno creato degli emuli a Sevran, Neuilly-sur-Marne e Bondy”.

Martedì 1

Dominique de Villepin incontra le famiglie


Il primo ministro, Dominique de Villepin, assicura alle famiglie delle vittime che “tutta la luce verrà fatta sulle circostanze di questo incidente”, a seguito di un incontro a Matignon. Insiste sulla “necessità di un ritorno alla calma”.

Nicolas Sarkozy indice una riunione notturna

Una trentina di funzionari, di deputati e di ragazzi di Seine-Saint-Denis si riuniscono in serata al Ministero dell’interno. “Si tratta di unire gli sforzi di tutte le parti interessate per far ritornare la calma nelle periferie interessate”, si dice dal Ministero.

Violenze in altri dipartimenti

Nella notte tra martedì e mercoledì, violenze avvengono in altri dipartimenti : la Seine-et-Marne, le Yvelines et la Val-d'Oise. Si traducono in “assalti sporadici di piccoli gruppi mobili” secondo la polizia, piuttosto che di scontri diretti.

Mercoledì 2

Riunione interministeriale a Matignon


In seguito al Consiglio dei Ministri, Jacques Chirac invita al “ritorno alla calma” e al “rispetto della legge”, secondo il portavoce del governo, Jean-François Copé. Dominique de Villepin riunisce diversi ministri “interessati dall’adozione di azioni nelle zone urbane sensibili”, rimanda una visita in Canada e annuncia di qui a fine novembre un “piano di azione”.

Azouz Begag lamenta di non essere consultato

Azouz Begag si lamenta in una intervista con il Sud-Ouest di non essere mai stato consultato dal ministro dell’interno. “Quando fa delle dichiarazioni sulle azioni da intraprendere per migliorare le pari opportunità, non mi avvisa né mi consulta mai. Io sono legato ai miei colleghi di governo”, spiega Begag."Nicolas Sarkozy non è che un ministro su 31”, aggiunge.

Nuova notte di violenze

Le violenze e i fermi continuano a Seine-Saint-Denis. Nel pomeriggio, una parte del centro commerciale Bobigny 2 è stata assalita. Nella notte, a Aulnay-sous-Bois un posto di polizia è stato saccheggiato e a La Courneuve i CRS hanno evitato “ dei reali colpi di arma da fuoco”. Diversi incendi si sono verificati anche nel dipartimento della Seine-et-Marne e in quello di Hauts-de-Seine

Nicolas Sarkozy a Bobigny

Nella notte, Nicolas Sarkozy arriva Bobigny, senza battage mediatico. Organizza una riunione di lavoro con i poliziotti, il prefetto Jean-François Cordet, il direttore dipartimentale Jacques Méric e il direttore centrale della CRS, Christian Lambert.

Giovedì 3

I deputati locali a Matignon


Una serie di riunioni si svolgono a Matignon, soprattutto consultazioni con associazioni e deputati locali. Dominique de Villepin vuole "dar vita ad un dialogo per trovare le soluzioni adatte" ai problemi delle perierie e afferma che la sua priorità è “il ristabilimento dell’ordine pubblico”. I deputati locali di sinistra e di destra non vogliono saperne di “un ennesimo piano” e reclamano azioni incisive.

Incendi in Ile-de-France e in provincia

Circa 400 macchine vengono incendiate nella notte, la provincia è colpita dalle violenza e una trentina di macchine vengono bruciate soprattutto a Dijon (centro-est), in Seine-Maritime (ovest) e nelle Bouches-du-Rhône (sud-est).

Venerdì 3

Gravi violenze in centro e in provincia


Secondo un bilancio della polizia, 754 macchine sono state incendiate nella note tra venerdì e sabato, di cui 190al di fuori dell’Ile de France. Diversi edifici sono stati dati alle fiamme e 203 persone sono state fermate.


http://italy.indymedia.org/news/2005/11/915174.php



Condividi questo articolo

in Tutto il mondo e' quartiere: ''Il problema non è l'islam ma l'alienazione del ghetto'' Costruire spazi di fiducia reciproca. Tariq RamadanPoèmes de la banlieue''Così cambiano le banlieue'' Intervista al sociologo Robert Castel*Il disagio dell'altra Francia - Michele CalcaterraLes Années banlieues - Dossier 1996Alessandro Dal Lago: Banlieues. Prima o poi<img src=http://www.repubblica.it/2005/k/sezioni/esteri/periparigi1/11mat/ansa_7068751_17410.jpg border=0> <br>La rage des cités déclinée au femininPeriferie. Nell´astronave dei nuovi alieniLe culture dell’abitare - Carta della progettazione interculturaleCittà esclusive alla francese - Viaggio tra le fortezze dei ricchi - Hacène BelmessousQuei dannati alla periferia del paradiso: alle porte di Parigi, disagio sociale ed emarginazione - di Rabah Ait-HamadoucheIL PRESIDENTE DI SOS RACISME - ''Rivolta di gente senza speranze''La Moltitudine a caccia di quella via di fuga che nelle banlieues stanno cercando, senza ancora averla trovata. Toni Negri''Brucio tutto,  quindi esisto'' La voce delle  banlieue - Annamaria Rivera27 ottobre - 3 novembre - Francia - Cronologia di una rivolta (Tratta da Le Monde)Le banlieue francesi: un fenomeno globale - Dopo più di 20 giorni di scontri e rivolte nelle periferie francesi, sembra essere tornata la calmaPolitique de la ville et médiation : entre proximité et participationPerché il diavolo abita in periferia - di  Pasquale ChessaFrancia, perché protestano - di  Paolo PapiPerché non funziona l'integrazione - The EconomistEgitto, la polizia carica i profughi. Morti almeno ventitre sudanesiAubervilliers - Parigi: la banlieu che resiste al fanatismoAlphabet CityRoma - Il quartiere multietnico che non dorme mai: le tante etnie che popolano largo SperlongaMaria Pia Belski -<b> Periferia come centro</b> - in particolar modo a MilanoLewis Mumford - LA CITTA' NELLA STORIA - (The City in History, 1961)San Salvario 2005: nasce ''Basta un ritaglio'' banca del tempo interetnicaTorino africana: San Salvario e Porta Palazzo-Borgo Dora, i due quartieri in cui si concentra la popolazione immigrata.<b>Il Paese delle città divise </b>- Dopo la dissoluzione della Repubblica Federale di Jugoslavia, con la creazione di Stati indipendenti, molte città sono state divise dai nuovi confini stataliImmigrati a Roma: i punti di ritrovo di nove comunità. Le vie, i giardini, i parchi dove trascorrere insieme il tempo libero.Viaggio nella Roma multietnicaTurchi a Berlino - Dopo il muro, a Kreuzberg, in una città multietnicaIl quartiere torinese di San Salvario: conflitti e prospettive in un quartiere urbano - Ires Piemonte, 19952050, il futuro dell'uomo è nelle città - L'esodo rurale toccherà anche i paesi in via di sviluppo. Demografi riuniti in Francia immortalano la popolazione del pianetaBanlieue e sobborghi d'Europa - IDA DOMINIJANNITristi Banlieue di Barbara SpinelliMediazione e prossimità, l'esperienza di Habiter au quotidien (Parigi)Una metropoli dal nulla, sfida cinese sul Fiume giallo: nasce Nuova ZhengzhouLa banlieue parigina in fiamme di TAHAR BEN JELLOUNParigi, banlieue in fiamme: il governo franceseL'UE: E' UN PROBLEMA COMUNE, SERVE UNA RISPOSTA POLITICANon sono degli ''immigrati'' che si rivoltano nelle periferie della grande Parigi, ma dei giovani e giovanissimi francesi, di terza generazione.  


Copyright © 2002-2011 DIDAweb - Tutti i diritti riservati