In Italia: gli spazi del Ramadan
Lodi, Gallarate
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Via 10 parcheggi, spazio al Ramadan
Lodi, 5 ottobre 8,03


A partire dalle ore 9 di oggi, presso l'area del parcheggio di via Defendente-via Vecchio Bersaglio (ex macello pubblico) inizieranno i lavori di allestimento di una struttura provvisoria per consentire lo svolgimento delle attività programmate dalla comunità islamica locale in occasione della celebrazione del Ramadan. La struttura occuperà un'area di 10 x 30 metri e sarà collocata nell'immediata prossimità del capannone già attualmente in uso alla comunità islamica. Per tutta la durata del Ramadan (un mese), la presenza della struttura precluderà l'utilizzo di 10 dei circa 250 posti auto del parcheggio, che per il resto sarà pienamente agibile. Al termine delle manifestazioni del Ramadan la struttura verrà smontata.







Gallarate - Inizia il periodo sacro dei musulamni che si sono ritrovati a pregare nel capannone di via Varese; «unica possibilità per aggregare la comunità». Una «prepotenza» secondo il sindaco Mucci

Ramadan, muro contro muro tra Comune e comunità islamica


«Non avevamo altre soluzioni – spiega Hamid Khartaoui, portavoce della comunità gallaratese -. Ieri sera, martedì 5 ottobre, è iniziato il Ramadan, non avevamo altri posti dove trovarci a pregare e siamo andati nel nostro capannone, anche se i lavori non sono terminati». Era una delle possibilità, forse l’unica a portata di mano per la comunità islamica di Gallarate: pregare nel capannone di Caiello, in via Varese, acquistato dai musulmani nello scorso marzo: così è successo ieri sera, primo giorno del mese sacro per i musulmani. Soluzione da sempre osteggiata dal Comune dal sindaco Nicola Mucci in modo particolare, perché, a parere dell’amministrazione, pregando in via Varese si sarebbe riproposta la stessa situazione di via Peschiera, che ha portato alla chiusura del centro islamico da parte del Comune stesso.


Sulla questione è scontro; duro il commento del sindaco di Gallarate, Nicola Mucci: «La decisione della comunità musulmana di recarsi nello stabile di via Varese a pregare per il Ramadan e le modalità con cui il tutto è accaduto si delineano come episodi molto gravi – spiega il primo cittadino -, in totale spregio delle normative, delle leggi italiane, delle istituzioni e precludono ogni possibilità di dialogo presente e futuro. Naturalmente il Comune si riserva di valutare ogni eventuale ulteriore azione anche legale una volta analizzati i verbali pervenuti in merito all’accaduto». L’amministrazione comunale ha già ribadito in varie circostanze come lo stabile di via Varese non abbia i requisiti per essere considerato luogo di culto, come già non li aveva la struttura di via Peschiera, adibita per anni a moschea dalla comunità musulmana e dichiarata inagibile nel luglio scorso alla luce di verbali urbanistici e sanitari. Nei giorni scorsi il tribunale amministrativo regionale, cui la comunità musulmana si era appellata, ha respinto la richiesta di sospensiva. «L’atteggiamento della comunità islamica – prosegue Mucci – denota prepotenza e mancato rispetto delle regole. La scelta di recarsi ieri a pregare nello stabile di via Varese è avvenuta in tono dimesso, quasi segreto, quasi a non voler far sapere che cosa si aveva intenzione di fare e questi non sono presupposti per un dialogo civile e sereno. Si sono accusate le istituzioni di non voler favorire punti di incontro: ritengo invece che sia questo atteggiamento mancante di chiarezza e a volte anche di lealtà che rende difficile ogni forma di confronto civile».


Altrettanto aspro il commento di Samir Baroudi, portavoce della comunità islamica varesina e da qualche tempo vicino ai fratelli di Gallarate: «È inaudito l’atteggiamento del Comune di Gallarate che ci impedisce di esercitare un nostro diritto sacrosanto – spiega Baroudi -. Per il Ramadan noi dobbiamo seguire il precetto di pregare insieme ai nostri fratelli, non esiste legge che possa impedirci di farlo. Non è una sfida al Comune: lo stabile di Caiello, in una zona isolata dove non disturbiamo nessuno, lo abbiamo acquistato con i nostri soldi, è una nostra risorsa che dobbiamo avere il diritto di poter sfruttare come vogliamo. Io ci porterò i miei quadri e dipingerò lì, voglio vedere chi mi impedirà di farlo. Era l’unica possibilità per aggregare la comunità. L’amministrazione comunale di Mucci sta facendo una figuraccia davanti a tutto il mondo, mettendo in cattiva luce l’Italia con un atteggiamento puramente politico: Mucci verrà giudicato dagli elettori, non ci può tappare la bocca né usarci come carta elettorale, una carta sporca».


Mercoledi 5 Ottobre 2005
Tommaso Guidotti
tommaso.guidotti@varesenews.it


http://www3.varesenews.it/gallarate_malpensa/articolo.php?id=29105


Gallarate - Mucci: "Basta con le preghiere in strada, cerchino una via legale per trovare un luogo di culto". Ad un giorno dall’inizio del Ramadan, la comunità gallaratese si trova priva di un posto dove pregare

Moschea, il Tar rigetta il ricorso degli islamici


 


Un’altra mazzata sulla comunità islamica di Gallarate: il Tar della Lombardia ha infatti rigettato il ricorso contro la chiusura dello stabile di via Peschiera. Ad un giorno dall’inizio del Ramadan, la comunità gallaratese si trova priva di un posto dove pregare nel periodo  più sacro per la religione musulmana: «In un momento come questo – spiega Samir Baroudi, portavoce della comunità islamica varesina e da sempre vicino alle sorti dei “fratelli” gallaratesi – proviamo amarezza e delusione, speravamo si superassero le chiusure e i problemi grazie all’intervento della legge, ma ci ritroviamo al punto di prima. Domani comincia il Ramadan ed è anche San Francesco: una coincidenza, senza dubbio, ma che deve far riflettere. Chiederemo l’intervento di Giovanni Battistelli, custode della Terra Santa, perché il nostro diritto alla preghiera sia rispettato. Ci rivolgiamo alla comunità, visto che sul fronte delle istituzioni troviamo solo porte chiuse, astio e pregiudizi. Noi cerchiamo il dialogo, abbiamo fatto passi avanti importanti, mentre il sindaco e la sua giunta non ci ascoltano, facendo una politica medievale. È un gioco vergognoso: noi non ci stiamo, diciamo no agli atti di forza, daremo per primi l’esempio del perdono e del rispetto».



Le alternative sono poche, la preghiera in strada non è più possibile vista la stagione fredda e carica di pioggia che è cominciata da pochi giorni. Lo stabile di via Varese poi, regolarmente acquistato dalla comunità islamica nel marzo scorso, non è per l’amministrazione un’ipotesi credibile, almeno stando alle dichiarazioni che il sindaco Nicola Mucci ha sempre ripetuto. Nel corso dell’estate sarebbero comunque cominciati i lavori di ristrutturazione nel capannone, soluzione che la comunità islamica non ha intenzione di abbandonare: «Non andremo contro la legge – continua Baroudi -, ma chiediamo anche all’Unione europea di intervenire per garantire un diritto sacrosanto. Decideremo insieme cosa fare, una soluzione va trovata, ed il sindaco dovrebbe darsi da fare per questo».



Nicola Mucci dal canto suo resta fermo sulla posizione intransigente, forte anche del responso del Tar: «Il tribunale regionale ha dato ragione all’amministrazione, confermando la bontà dei nostri provvedimenti. La situazione è limpida, soprattutto dal punto di vista legale, anche perché sono state rigettate le eccezioni sollevate dalla comunità islamica. C’è la necessità di trovare una soluzione alternativa, che come ho già detto più volte non può essere quella di via Varese a Caiello: si ripeterebbe la stessa situazione che ha portato alla chiusura di via Peschiera. Le aree a Gallarate e nei comuni limitrofi ci sono, si affidino ad un tecnico e troveranno la soluzione». Il sindaco di Gallarate va oltre, e annuncia di «aver dato mandato al comandante della Polizia Locale perché siano impedite una volta per tutte le preghiere in strada. Fino ad ora abbiamo usato il buon senso e non siamo intervenuti, da oggi in poi non devono più ripetersi quelle situazioni».           


Lunedi 3 Ottobre 2005
Tommaso Guidotti
tommaso.guidotti@varesenews.it


http://www3.varesenews.it/gallarate_malpensa/articolo.php?id=28953



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