La metafora è donna
I processi linguistici nelle ragazze sono più legati alle abilità di astrazione che non nei ragazzi. Uno studio delle Università di Northwestern e Haifa
Da tempo è noto che le donne hanno superiori capacità linguistiche, nel senso che sono maggiormente portate a creare nessi astratti tra i concetti, abilità che le porta a un migliore uso e a una maggiore comprensione della lingua rispetto agli uomini. Fino ad oggi, però, non era stato ancora possibile definire con chiarezza una base biologica che giustificasse questa differenza. Adesso, invece, per la prima volta - e con risultati ritenuti inequivocabili - un gruppo di studiosi della Northwestern University (Usa) e dell'Università di Haifa (Israele) ha dimostrano che le aree del cervello associate al pensiero astratto sono più 'operative' nelle donne, a differenza degli uomini in cui si attivano maggiormente quelle deputate ai sensi.
Usando la risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno infatti analizzato l'attività cerebrale di 31 ragazzi e di 31 ragazze dai 9 ai 15 anni, durante l'esecuzione di due tipologie di prove linguistiche, basate sulle abilità ortografiche e di compitazione orale di parole presentate in forma sia scritta (che non fossero declamate a voce) sia orale (che non fossero rappresentate graficamente). Utilizzando un modello statistico, i ricercatori hanno discriminato gli esiti delle prove a seconda dell'età, del sesso e dell'accuratezza d'analisi.
I risultati, pubblicati su Neuropsycologia, hanno rivelato così nelle ragazze una maggiore capacità di decodifica dei concetti, determinata da una significativa attivazione delle aree del cervello deputate alla correlazione tra linguaggio e pensiero astratto. Con stupore, inoltre, è stato verificato che questo non avviene nello stesso modo nei maschi, là dove migliori capacità linguistiche sono state interrelate, nel caso rispettivo delle parole lette e ascoltate, alle attività delle aree visive e uditive del cervello.
Dunque, i ragazzi hanno un approccio al linguaggio veicolato più strettamente dai canali sensoriali: un modello che potrebbe tradursi, in futuro, in specifiche strategie d'apprendimento scolastico (per esempio, lezioni in classe incentrate prevalentemente sulla lettura o prove di valutazione basate su test scritti piuttosto che su interrogazioni). Resta ancora da valutare, però, se questa disparità cognitiva è legata all'età – e, quindi, destinata a cancellarsi nel corso della vita adulta – o se rispetti una differenza di genere permanente. (l.s.)
http://www.galileonet.it/news/9580/la-metafora-e-donna
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