LE POLITICHE INTERNAZIONALI SULLA DISABILITA’

Strumenti di tutela dei Diritti per tutti

La Convenzione  sui diritti umani delle persone con disabilità

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO (approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948). Come accade spesso per molti degli strumenti di diritto internazionale, è una dichiarazione che non ha mai assunto la forma del trattato internazionale, ma, tenuto conto del contenuto universalistico, va ritenuta come la legge fondamentale dell’attuale comunità internazionale.

CONVENZIONE INTERNAZIONALE SULL’ELIMINAZIONE DI OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE RAZZIALE  (adottata a New York il 21 dicembre 1965, entrata in vigore il 4 gennaio 1969 e ratificata dall’Italia con le legge N° 654 del 13 ottobre 1977)

PATTO INTERNAZIONALE RELATIVO AI DIRITTI CIVILI E POLITICI (adottataa New York il 16 dicembre 1966, entrato in vigore il 23 marzo 1976 e ratificato dall’Italia con legge n° 881 del 25 ottobre 1977). E' entrato in vigore per l'Italia il 15 dicembre 1978.

PATTO INTERNAZIONALE RELATIVO AI DIRITTI ECONOMICI, SOCIALI E CULTURALI (adottato a New York il 16 dicembre 1966, entrato in vigore il 3 gennaio 1976 e ratificato dall’Italia con legge n° 881 del 25 ottobre 1977).

Le norme contenute in questi atti affermano, in modo esplicito che I diritti umani valgono per tutte le persone e che ciascuno dovrebbe poter godere di tali diritti senza distinzioni di sorta. Pertanto, il diritto al pieno godimento di tutti i diritti umani, senza alcuna discriminazione, è affermato indubbiamente anche per le persone con disabilità.

L’esperienza a livello internazionale corrisponde all’esperienza a livello europeo. Il Parlamento europeo ha ripetutamente denunciato la situazione di svantaggio in cui versano le persone con disabilità e le discriminazioni a cui i disabili sono soggetti nell’Unione europea (vedi:”Relazione sui diritti delle persone disabili”, A40391-96, On. Mary Banotti).

CONVENZIONE INTERNAZIONALE SULL’ELIMINAZIONE DI TUTTE LE FORME DI DISCRIMINAZIONE RAZZIALE. La Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale è stata approvata il 21 dicembre 1965 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Gli Stati firmatari si impegnano a contribuire all’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale e a promuovere la comprensione tra tutte le razze.

CONVENZIONE SULL’ELIMINAZIONE DI TUTTE LE FORME DI DISCRIMINAZIONE CONTRO LE DONNE . La Convenzione sull'Eliminazione di tutte le forme di Discriminazione contro le Donne (Convention on the Elimination of All Forms of Discrimination against Women, CEDAW) è stata adottata dalla Assemblea Generale dell'Onu nel 1979, costituisce la principale garanzia che il diritto internazionale offre al rispetto dei diritti delle donne. È costituita da un preambolo e da 30 articolinei quali viene definita l' "agenda" delle azioni da intraprendere a livello nazionale per porre fine alla discriminazione.

PROTOCOLLO OPZIONALE ALLA CONVENZIONE SULL’ELIMINAZIONE DI TUTTE LE FORME DI DISCRIMINAZIONE NEI CONFRONTI DELLE DONNE

Il Protocollo opzionale alla Convenzione sull'Eliminazione di tutte le forme di Discriminazione contro le Donne è entrato in vigore il 22 dicembre del 2000. Si tratta di un Protocollo supplementare alla Convenzione che per essere applicato richiedeva la ratifica di almeno dieci stati (la decima ratifica è stata proprio quella dell'Italia).

I trattati sui diritti umani sono normalmente accompagnati da "protocolli opzionali", che spesso contengono procedure per garantire l'effettività di principi e prescrizioni sanciti dai trattati. Questi protocolli sono anch'essi dei trattati, poiché possono essere firmati e ratificati indipendentemente dal trattato di cui chiariscono operativamente i punti o garantiscono un'applicazione più efficace.

La Convenzione sull'Eliminazione di tutte le forme di Discriminazione contro le Donne è stata ratificata da 170 stati, ma sono 75 gli stati che ne hanno firmato il Protocollo opzionale e soltanto 47 di essi lo hanno pure ratificato. L'applicazione a livello nazionale del Protocollo è legata alla ratifica da parte di ogni singolo stato. La Federazione Russa ha firmato il Protocollo opzionale alla Convenzione l'8 maggio del 2001, ma non ha ancora proceduto alla ratifica, passo indispensabile perché siano applicabili le disposizioni previste dal Protocollo stesso.

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