Disabile a scuola come in carcere

Denuncia

Scoperte alla fine dell'anno scolastico le disposizioni del preside nei confronti di un alunno disabile

Bari - Un'insegnante di sostegno, in un istituto tecnico commerciale, ha chiesto al provveditore agli studi, Giovanni Lacoppola, che le fosse riconosciuto il punteggio doppio, così come previsto dalla legge per chi opera nelle carceri. Soltanto allora si è scoperto le disposizioni del preside in merito ad un alunno disabile: la docente doveva insegnare chiusa a chiave in un'aula con uno studente autistico.

Il provvedimento è stato adottato per evitare che lo studente si allontanasse, quindi per la sua incolumità e per facilitare il lavoro dell'insegnante che ha dichiarato: "Ho dovuto spesso accudire e pulire lo studente perché soffre anche di incontinenza".
Rimedi estremi e una denuncia avvenuta alla fine dell'anno: la "lamentela" sindacale sarà solo l'inizio.


Diego Luise  Risposta L'art. 13, comma 3 della Legge n. 104/1992 individua l'obbligo per gli enti locali di fornire figure di assistenza per gli allievi con handicap fisici o sensoriali. Non compete all’insegnante di sostegno pulire e accudire lo studente disabile, oltretutto chiusa in una stanza a chiave!
Il doppio punteggio per chi ha svolto il loro lavo di insegnamento in carcere è ritenuto valido. E’ stato abolito invece per chi insegnava nelle scuole di montagna oltre i 600 metri. Sentenza della Corte Costituzionale 11/2007

Stefano Borgato Articolo di Stefano Borgato sulla vicenda
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