Che cosa dice il decreto del maestro unico

Tante novità per la scuola, già dall’inizio di quest’anno scolastico. Ad esempio il fatto che il voto in condotta torna a fare media ed implica la bocciatura se inferiore al sei. Questa è solo una delle nuove disposizioni sulla scuola fortemente volute dal ministro Gelmini, contenute nel decreto legge n. 137/2008 in vigore dal suo giorno di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, cioè dallo scorso 1° settembre. Per maggiori chiarimenti circa i criteri da adottare per attribuire un voto in condotta insufficiente ad un alunno, occorrerà però attendere un apposito decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Vediamo allora quali sono le principali novità, che spesso rappresentano una sorta di ritorno al passato. Innanzi tutto, il decreto prevede la reintroduzione dei voti numerici espressi in decimi nelle scuole primarie (elementari) e secondarie di primo grado (medie), anche se saranno affiancati dai giudizi ma solo per le elementari. Sempre alle elementari tornerà un unico insegnante per ciascuna classe, ma dal prossimo anno (2009-2010). Un altro provvedimento riguarda i libri di testo. In pratica, secondo quanto stabilito dal decreto, i competenti organi scolastici dovranno adottare testi di cui l'editore si sarà impegnato a mantenere invariato il contenuto per cinque anni, “salvo le appendici di aggiornamento eventualmente necessarie da rendere separatamente disponibili”. Quindi, eccetto casi eccezionali e motivati, “l'adozione dei libri di testo avviene con cadenza quinquennale, a valere per il successivo quinquennio”. Il decreto contiene, infine, due disposizioni per l’università. La prima dà valore di esame di Stato all’esame di laurea conclusivo dei corsi in scienze della formazione ed abilita, perciò, chi lo supera all’insegnamento. Questo vale anche per i laureati nel periodo compreso tra la data di entrata in vigore della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e la data di entrata in vigore del presente decreto. La seconda stabilisce che al corso per l'accesso alle scuole di specializzazione mediche possano partecipare tutti i laureati in medicina e chirurgia. Chi supererà il concorso, sarà ammesso alle scuole di specializzazione solo se prenderà l'abilitazione per l'esercizio dell'attività professionale, se ancora non la possiede, entro la data di inizio delle attività didattiche di queste scuole.

Da Cittadinolex

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