Aumento delle pensioni di invalidita': non fatto

Vita.it del 09-01-2019


La Fish parla di «delusione e sconcerto» fra le persone con disabilità e le famiglie, «a fronte delle aspettative verosimilmente deluse» sull'aumento delle pensioni alle persone con disabilità da 280 euro a 780, aspettative alimentate «da reiterate dichiarazioni del ministro Di Maio» ma che non hanno alcun riscontro né nella Legge di Bilancio né nella bozza di decreto sul reddito di cittadinanza.

Titola così la Fish il suo comunicato rispetto alle ultime novità giunte dalla bozza di decreto su reddito e pensione di cittadinanza rispetto alla disabilità. La Fish parla di «delusione e sconcerto» fra le persone con disabilità e le famiglie, «a fronte delle aspettative verosimilmente deluse»: aspettative alimentate «da reiterate dichiarazioni, in particolare dal Capo politico della forza di maggioranza relativa nonché Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, che davano per fatto l’aumento delle pensioni alle persone con disabilità. Da 280 euro a 780».

Fatto, aveva scritto Di Maio in un post. «In realtà, oltre a non trovare traccia alcuna di questo aumento nella legge di bilancio appena approvata, l’affermazione non ha nessun riscontro nelle bozze del decreto che sta per approdare in Consiglio dei Ministri. La pensione di cittadinanza spetterà solo agli ultrasessantacinquenni che vivano da soli o con un coetaneo e a condizione che rientrino in limiti reddituali e patrimoniali assai stringenti. Quanto alle previsioni per il reddito di cittadinanza, non contemplano alcun aumento dei trattamenti assistenziali per le persone con disabilità: i loro nuclei familiari saranno trattati alla stessa stregua degli altri senza considerare, quindi, che la disabilità sia un fattore di impoverimento, di maggiore spesa, di ulteriore esclusione».

Ma vi è anche un altro risvolto, che la Fish definisce «sconcertante»: «nel computo del reddito da considerare quale limite di accesso al reddito di cittadinanza e per il calcolo del suo ammontare, vengono conteggiate anche le pensioni di invalidità, cecità, sordità, oltre alle pensioni sociali. Inoltre nessun coefficiente aggiuntivo viene previsto nel caso nel nucleo vi sia una persona non autosufficiente o con grave disabilità». C’è solo una maggiorazione di 5mila euro per ogni componente disabile nel calcolo del patrimonio mobiliare compatibile con il reddito di cittadinanza.

Ultima ma non ultima questione: dai previsti Patti di Inclusione e per il Lavoro sono escluse le persone con disabilità e chi li assiste. Forse si preferisce comunque farle permanere in un ambito assistenziale anziché sfruttare questa occasione per favorire ciò che Fish chiede da sempre: la reale inclusione e le pari opportunità. «Oltre ad esprimere disappunto per le dannose modalità propagandistiche di comunicazione che impattano su persone spesso in stato di disagio o disperazione, Fish tenterà in tutti i modi di modificare il corso e i contenuti di questo provvedimento, pur essendo cosciente che i margini per ottenere il giusto miglioramento sono assai risicati».

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