Superabile - Non autosufficienza, verso le guida per la destinazione del fondo

ROMA - "Stiamo mettendo a punto delle linee guida per la destinazione del Fondo per la non autosufficienza, sulla base di una valutazione oggettiva dei bisogni": così Vincenzo Falabella, presidente della Fish, ci riferisce in merito al Tavolo interministeriale sulla non autosufficienza, che è tornato a riunirsi ieri. Presenti rappresentanti delle associazioni e delle istituzioni coinvolte: enti locali, ministero della Salute, del Lavoro e dell'Economia. "Siamo piuttosto soddisfatti - ci dice Falabella - per il lavoro che stiamo facendo: riusciamo finalmente a programmare un progetto al di là dell'emergenza. Sono emerse con forza le criticità dei territori nella gestione del fondo - riferisce ancora Falabella - E' chiaro a tutto che servano allora delle linee guida, con scale di valutazione oggettive e facili da applicare. Ed è a questo che stiamo lavorando. Il ministero ci ha consegnato ieri una prima parte di questo documento: lo esamineremo con attenzione, per poter proporre, già nell'incontro previsto per maggio, le nostre modifiche. Obiettivo di queste scale, validate e tradotte in italiani, è identificare i bisogni reali e i criteri di ammissione al beneficio del fondo. Contiamo che saranno pronte per il 2017".

Altra questione sul tavolo è l'incremento del Fondo per la non autosufficienza: "dopo l'importante risultato della sua stabilizzazione - riferisce Falabella - centrato con l'ultima legge di stabilità, ora stiamo parlando di un incremento fino ad almeno 550 milioni, a fronte dei 400 attuali". Terzo obiettivo del tavolo è infine "arrivare alla definizione dei Liveas, i livelli essenziali delle prestazioni sociali: uno strumento fondamentale per far sì che tutte le persone disabili, ovunque si trovino, abbiano equamente accesso a servizi di qualità. E ricevano, quindi, risposte adeguate ai loro bisogni".

Al tavolo era presente anche una delegazione del Comitato 16 novembre, che condivide solo in parte la soddisfazione della Fish. "Come comitato siamo soddisfatti perché le scale di valutazione di cui stiamo parlando sono quelle che abbiamo sempre proposto noi, da quattro anni a questa parte - riferisce la portavoce Mariangela Lamanna - Ma vogliamo ricordare che solo grazie al nostro impegno e alle nostre lotte stiamo oggi ragionando a qualcosa di concreto". La soddisfazione però è solo parziale, "perché fin quando questo piano non diventerà operativo, sarà solo sulla carta. Ma siamo anche insoddisfatti, perché l'impegno del governo non deve limitarsi a 400 o 500 milioni: vogliamo un incremento di almeno 200 milioni anni. Ed è quello che abbiamo chiesto. E abbiamo chiesto anche un monitoraggio che porti, entro fine anno, a dati certi sulla grave disabilità, a partire dai numeri trasmessi dalle regioni. Abbiamo poi proposto di bloccare i finanziamenti alle regioni che non lavorano bene. E che parte del fondo sia destinata invece alle regioni virtuose, per dare loro un ulteriore incentivo". (cl)

(15 aprile 2016)

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