Superabile - Lazio, i centri di riabilitazione: siamo al collasso, Zingaretti intervenga

 ROMA - "Siamo al collasso". È la secca denuncia dei Centri di riabilitazione territoriale del Lazio associati all'Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari) e alla Foai (Federazioni degli organismi per l''assistenza alle persone disabili), che annunciano il loro "grave stato di crisi" e chiedono l''intervento urgente del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. "Nel linguaggio burocratico- scrivono in una nota- siamo gli operatori dei ''Centri di riabilitazione ex articolo 26'', ma in pratica siamo quelli che si occupano del disagio fisico, psichico e sensoriale di bambini, adolescenti, traumatizzati ed anziani". Lavoriamo ogni giorno con l''autismo, proseguono, "con il ritardo mentale, la riabilitazione fisica e cardiologica, cosi'' come con persone sorde o motulese, affette da pluripatologie o patologie complesse come l''ictus. Di queste cose ci occupiamo soltanto noi, nei nostri centri diurni o residenziali. Magari solo per sentito dire- proseguono- ma tutti conoscono nel Lazio il Don Orione, il Don Guanella, l''Eugenio Litta, la Fondazione Santa Lucia, l''Anfass Roma, l''Istituto Vaccari o la Comunita'' di Capodarco. Pochi, pero'', sanno che nel Lazio siamo oltre 70 strutture e che seguiamo circa 12mila e 500 pazienti. Siamo enti religiosi e laici, non fa differenza".
Quello che i Centri di riabilitazione territoriale del Lazio vogliono fare, è "far sapere all'opinione pubblica è che le tariffe di queste strutture non vengono adeguate dal 2001. In questi 15 anni, con notevoli sforzi economici, abbiamo resistito ad un aumento dei costi del 57%; ad un taglio del budget da parte delle giunte Regionali che si sono susseguite dal 2007 ad oggi del 16%; cio'' nonostante abbiamo adeguato tutti i nostri centri agli standard previsti dalle nuove normative emanate dalla Regione Lazio, facendo di essi uno dei fiori all''occhiello del sistema sanitario regionale". Oltre ad aver esaurito le risorse economiche e patrimoniali disponibili, proseguono ancora i Centri territoriale del Lazio, "adesso siamo tutti al limite del collasso, con la conseguente prossima riduzione dei servizi, dimissione dei pazienti e possibile messa in mobilita'' del personale. Chiediamo quindi al presidente Zingaretti la riapertura di un confronto con le nostre associazioni e la predisposizione di un cronoprogramma- concludono- per un pronto adeguamento delle tariffe in oggetto".

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